I Simpson, 30 anni di storia dell’animazione

Mitico!

Non c’è parola migliore per definire i Simpson, la serie animata che ha lasciato un solco indelebile nella storia dei cosiddetti “cartoni animati”.

Ieri, la famiglia più gialla d’America ha festeggiato i suoi primi 30 anni, infatti iniziò tutto il 17 dicembre 1989, durante il programma umoristico The Tracey Ullman Show.

Negli ultimi anni, purtroppo, la serie ha conosciuto i suoi punti più bassi, bisogna però ammettere che negli ultimi 30 anni sono riusciti a raccontare in maniera schietta ed irriverente i pregi ed i difetti della società.

I Simpson - Homer Mitico

Wow! Sono nato lo stesso giorno del mio compleanno…

Molte sono le storie e le leggende riguardanti la nascita dei Simpson, quella più accreditata però parla di come il tutto sia nato dalla mente di Matt Groening mentre era seduto nella sala d’attesa di James L. Brooks.

All’epoca Brooks, produttore del Tracey Ullman Show, decise di intervallare alle scenette comiche alcuni corti di animazioni e pensò proprio al giovane Groening, noto per Life in Hell, il suo particolare fumetto con conigli dalle fattezze umane e coppie gay.

Il fumettista di Portland però declinò l’offerta in quanto il riadattamento del suo fumetto avrebbe conseguentemente portato alla perdita della sua creatura.

Successivamente, venne chiesto a Groening se aveva a disposizione altri personaggi per lo show, la risposta fu affermativa, ma in effetti il fumettista americano non aveva la più pallida idea di cosa proporre.

La storia narrata dallo stesso Groening sostiene che fu una poltroncina della stanza di attesa di Brooks che fece nascere l’idea di Homer, Marge, Lisa, Maggie e Bart. Altre versioni dicono che sarebbero nati durante il viaggio in auto verso la sede della Fox.

Un’altra famiglia tutta rose e fiori per la tv? No di certo, Brooks assegnò a Groening il non facile compito di stravolgere questo stereotipo. I Simpson difatti nascono riprendendo alcuni dei tratti più meschini dei personaggi prodotti di Hanna-Barbera, partendo proprio dai Flintstones.

Perchè il giallo?

L’idea nacque nello studio Klasky-Csupo, quando il colorista Gyorgyi Peluce, suggerì di colorare Homer e tutti gli abitanti di Springfield di un colore particolare: il giallo.

Negli anni numerose furono le tonalità di giallo usate nei Simpson, anche se alla fine dei conti sono tutte riconducibili al Pantone 116 C (lo stesso dei Lego per intenderci).

I Simpson - Pantone 116C

Dietro la risata…

Il Tracey Ullman Show cominciava a stare troppo stretto ai Simpson, in quanto la popolarità di questa famiglia a dir poco disfunzionale stava crescendo rapidamente negli States.

Fu David Silverman (animatore dello studio Klasky-Csupo) a dare l’idea. Infatti, si narra che durante i festeggiamenti per il Natale, il regista americano avesse bevuto un po’ troppo e propose a Brooks, con una certa passione, di slegare i Simpson dallo show e trasformarli in una sit-com vera e propria.

Brooks aveva già in mente qualcosa del genere, quindi assieme a Groening e Sam Simon cercò di convincere il network a produrre i primi 13 episodi mantenendo la completa autonomia nello sviluppo della serie.

La parola autonomia è molto importante per i Simpson, difatti prima dell’acquisizione di Disney, Fox aveva lasciato ai produttori della famiglia gialla la totale libertà, senza alcuna ingerenza del network, all’epoca controllato dal miliardario Rupert Murdoch (vittima di numerose battute all’interno dello show).

D’ohppiaggio

Il successo strepitoso dei Simpson è arrivato ben presto anche nello stivale, inizialmente trovando spazio nella Tv del Biscione, poi approdando nel pomeriggio cartoonesco di Italia 1.

Diverse generazioni sono nate e cresciute con le avventure di Homer e compagnia, ma quello che ha maggiormente lasciato il segno è stato l’adattamento nella nostra lingua.

Infatti, per circa 23 anni la voce del pingue Homericano è stata quella dell’attore e doppiatore siciliano Tonino Accolla, che ci ha prematuramente lasciato.

Fortunatamente l’attore e comico marchigiano Massimo Lopez, ha riportato la voce al caro Homer, anche se molti fan hanno mal digerito questa scelta.

Questa è la storia di una delle serie animate che ha lasciato il segno nella nostra infanzia e nell’intero settore.

Diteci nei commenti quali sono i vostri migliori momenti legati ai Simpson e se pensate che sia giusto chiudere così la serie.

Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

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