Il poker dovrebbe essere considerato un eSport?

Se il poker possa essere o meno considerato alla stregua degli eSport è un argomento ancora molto dibattuto. Quel che è certo è che le due discipline presentano numerose analogie e similitudini, trattandosi in entrambi i casi di attività competitive soggette a regole precise e predeterminate.

C’è un argomento di discussione che ormai da qualche tempo tiene banco tra gli appassionati di poker. Sono infatti molti a chiedersi se questo ormai popolarissimo gioco di carte possa essere o meno considerato alla stregua dei videogiochi competitivi. Sulla risposta alla questione appena posta non c’è tuttavia unanimità. Sembra che però, almeno per i player di poker più esperti che hanno passato ore e ore a studiare le regole e a praticare le strategie, non ci siano dubbi: il poker ha tutte le carte in regola per essere definito un eSport. Vediamo allora che cosa si intende di specifico con questo termine?

Che cosa sono gli eSport?

Per dirla in poche e semplici parole, gli eSport – chiamati anche eGame o sport elettronici – non sono altro che videogame competitivi in cui uno o più giocatori si sfidano in partite e tornei organizzati. Questo significa che le competizioni si devono svolgere secondo precise regole e disposizioni, proprio come accade per gli sport tradizionali.

Dota 2, Fortnite, Counter Strike – Global Offensive, League of Legends e Heroes of the Storm sono solo alcuni tra i giochi più popolari al mondo. Team e player individuali competono in partite singole, tornei o addirittura veri e propri campionati per vincere premi per lo più in denaro, ma anche altre ricompense. In alcuni casi, i montepremi possono perfino arrivare a decine di milioni di dollari. Per citare un esempio, si pensi che nel 2019 gli eventi Dota 2 hanno messo in palio complessivamente una cifra pari a 34 milioni di dollari, posizionandosi al primo posto nella classifica degli eSport con i montepremi più ricchi di sempre.

Quanto vale l’industria degli eSport?

Le grandi somme di denaro offerte ai giocatori professionisti dimostrano che l’industria degli eSport sta via via diventando sempre più fiorente. Sebbene il settore sia nato piuttosto di recente e sia ancora in fase di evoluzione, il suo giro di affari ha conosciuto nel giro di pochissimo una crescita davvero significativa. A livello globale, il mercato dei giochi elettronici genera ricavi per circa 1,4 miliardi di dollari. Una cifra che, entro il 2025, si stima che potrebbe salire fino ad almeno 1,8 miliardi di dollari.

Guardando invece al nostro Paese, l’industria degli sport elettronici ha un valore che si attesta tra i 47 e i 51 milioni di euro (fonte: Nielsen) e un pubblico di oltre 1,5 milioni di appassionati. I numeri sono decisamente positivi, e non è un caso che sponsor e investitori siano più che interessati a capitalizzare questo successo andando a incrementare i premi e gli eventi.

Ma se quindi gli eSport sono delle competizioni in cui i giocatori si sfidano in base a delle regole predefinite, allora perché il poker – una disciplina in cui l’abilità del giocatore prevale sulla fortuna – non ha ancora ottenuto il riconoscimento di “gioco competitivo”?

Che cosa hanno in comune il poker e gli sport elettronici

Per diventare giocatori di poker professionisti sono necessari allenamento mentale, pratica, abilità di calcolo matematico e probabilistico, concentrazione e pensiero strategico. Tutte caratteristiche che sono comuni anche ai player di videogame a livello professionistico. È evidente, pertanto, che tra il mondo del poker e quello degli sport elettronici ci siano delle importanti affinità e analogie. Proviamo allora a individuarle e a esaminarle entrando un po’ di più nel dettaglio.

  • Competizione – Partiamo dalla competizione perché, come abbiamo visto, sia nel poker sia nell’eGaming è presente una forte componente di sfida. I singoli giocatori – ma anche interi team nel caso degli eSport – competono uno contro l’altro per aggiudicarsi il piatto o il montepremi finale. Per questo, chi pratica queste due discipline è costantemente motivato ad allenarsi, a fare pratica e a migliorarsi per imparare di più e avere maggiori opportunità di avere successo.
  • Abilità – Ma per avere successo, nel gaming professionistico come nel poker, sono necessarie le abilità, così come la pratica e la strategia. Negli eSport è fondamentale perfezionare la velocità dei movimenti, la prontezza dei riflessi e la concentrazione. Nel poker giocano invece un ruolo cruciale le abilità mentali come il processo decisionale, la corretta valutazione del rischio e la capacità di interpretare con anticipo le mosse e le strategie degli avversari.

I giocatori devono essere abbastanza abili da ricordare combinazioni multiple di carte, e da calcolare il più velocemente possibile le probabilità di ottenere o meno una mano vincente. Questo perché nel Texas Hold’em, come nell’Omaha, nel Seven Card Stud o nel Five Card Draw, vince il piatto chi riesce a formare la migliore combinazione di cinque carte. A questo proposito, i siti di poker online vengono spesso consultati per imparare le regole di questi giochih. Il sito più famoso in Italia, permette ai suoi utenti di gioare sia al classico poker che alle sue varianti, da quelle comuni a quelle meno conosciute. Per questo, ad oggi, l’affiidarsi al più affidabile operatore nel mercato è sistema più comodo e semplice per familiarizzare ed esercitarsi con le tradizionali classificazioni delle combinazioni poker.

  • Volontà di imparare – uno degli elementi che più di tutti accomunano il poker agli sport elettronici è il desiderio di apprendere e imparare. La fortuna, a differenza di quanto avviene nel gioco d’azzardo, in entrambi i casi conta ben poco. Per vincere bisogna studiare ed esercitarsi con costanza. Soltanto così si ha l’opportunità di sviluppare degli automatismi e di creare un proprio stile di gioco con il quale mettere in difficoltà gli avversari. Di materiale per studiare, dopo tutto, ce n’è in abbondanza. Gli appassionati di poker e videogame possono infatti consultare guide, tutorial, forum blog e video online, oltre che assistere come spettatori alle dirette streaming di altri giocatori e dei campioni.
  • Passione – Oltre all’impegno e al mindset, per diventare dei giocatori di poker e dei videogiocatori vincenti non devono mancare la passione e il desiderio di arrivare. Sebbene la pratica di queste discipline sia alla portata di tutti, sono l’entusiasmo, l’ispirazione e la volitività a distinguere i player di successo dai giocatori di medio livello.
  • Resistenza allo stress – Nel poker e negli eSport conta anche la psicologia. Chi gioca a livello professionale deve infatti essere perfettamente in grado di gestire anche le situazioni di maggiore stress e di mantenere la calma anche sotto pressione o sotto lo sguardo attento di un vasto pubblico di spettatori. Per creare il giusto equilibrio psicofisico è quindi importante adottare uno stile di vita sano fatto di routine quotidiane, alimentazione controllata, adeguato riposo ed esercizio fisico. Solo in questo modo si può avere la certezza di arrivare a performare al meglio anche nei contesti più difficili e logoranti.
  • Accessibilità – La componente tecnologica è un’ulteriore analogia che avvicina i videogiochi competitivi e il poker. Entrambi hanno infatti conosciuto un grande sviluppo e una significativa evoluzione in seguito all’avvento di Internet. La digitalizzazione ha così permesso al poker e agli sport elettronici di divenire sempre più accessibili e popolari, conquistando un’enorme fetta di pubblico appassionato in tutto il mondo, e di player che preferiscono giocare online piuttosto che recarsi in un luogo fisico.

Conclusioni

I videogiochi competitivi e il poker sono diventati nel tempo due presenze costanti nell’industria dell’intrattenimento. Le due tipologie di gioco hanno vari elementi in comune. Per questo, sono oggi in molti a ritenere che il poker possa essere l’eSport del futuro, considerando che si tratta di una disciplina basata sulla competizione in cui l’abilità conta assai più della fortuna.

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