Il ritorno di Trump alla Casa Bianca: L’Industria dei Videogiochi a un punto di svolta

Un Nuovo Capitolo nell’Era Digitale

L’industria dei videogiochi, che secondo l’Entertainment Software Association (ESA) ha generato ricavi globali per 184 miliardi di dollari nel 2023, si prepara a un nuovo capitolo con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il settore, che ha attraversato profondi cambiamenti durante gli ultimi otto anni, si trova ora di fronte a sfide e opportunità senza precedenti.

L’Eredità del Primo Mandato Trump (2016-2020)

Durante il primo mandato Trump, l’industria dei videogiochi ha vissuto una fase di straordinaria espansione. Come riportato dal Wall Street Journal (2020), gli investimenti nel settore sono cresciuti del 43%, con particolare attenzione al mercato degli esports. “L’amministrazione Trump ha compreso il potenziale economico del gaming competitivo,” ha dichiarato Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, al New York Times nel 2019. Nonostante questo, in passato non sono mancate da parte del presidente rieletto, affermazioni piuttosto provocatorie con riferimento ad un certo mondo videoludico. Durante il suo primo mandato, infatti, Trump aveva più volte puntato il dito contro i videogiochi, indicandoli come possibile causa della violenza giovanile. Nel marzo 2018, in seguito alla tragica sparatoria di Parkland, durante la quale diciassette persone furono uccise e molte altre rimasero gravemente ferite, aveva organizzato un incontro alla Casa Bianca con i principali esponenti dell’industria videoludica, tra cui i CEO di Take-Two Interactive (publisher di GTA) e ZeniMax Media.

In quell’occasione, Trump aveva mostrato un video contenente scene violente tratte da giochi come Call of Duty, Fallout e Wolfenstein (curiosamente in quella sede non si parlò di GTA V, contenente una delle scene più violente che ci sia capitato di provare e non dal punto di vista meramente del gore) e sostenuto l’esistenza di una correlazione tra violenza virtuale e reale. Una posizione che aveva trovato il supporto di personaggi come Brent Bozell del Media Research Center, ma che si scontrava con l’evidenza scientifica.

La Svolta “Woke” e la Reazione (2020-2024)

Il periodo post-Trump ha visto un’accelerazione significativa verso tematiche di inclusività e diversità. Titoli come “The Last of Us Part II” (qui un articolo del nostro Andrea su alcune delle polemiche che hanno interessato il gioco) e “Tell Me Why” hanno posto al centro della narrazione personaggi e tematiche LGBTQ+, generando sia plausi che polemiche. Electronic Arts, con la sua politica di diversità nei titoli sportivi, ha registrato reazioni contrastanti dal pubblico.

“Il problema non è l’inclusione in sé,” spiega John Carmack, leggenda dell’industria e padre di Doom e IdSoftware in un’intervista a Bloomberg (2023), “ma il rischio che la narrativa politica sovrasti la qualità del gameplay.” Ed è quello che pare stia accadendo con il nuovo Dragon Age: The Veilguard, accusato non di trattare per se argomenti “Woke” ma di utilizzarli del tutto fuori contesto. Come nel video che vi mostriamo qui sotto.

Il Nuovo Corso: Previsioni 2024-2028

Gli analisti di Goldman Sachs prevedono un possibile “ribilanciamento” del settore. “Le politiche Trump potrebbero portare a un approccio più market-driven nella scelta dei contenuti,” suggerisce Sarah Anderson, analista senior presso Morgan Stanley (WSJ, 2024). Ma sulle prospettive future dell’industria incide anche quello che a tutti gli effetti si è consolidato come il secondo grande player dell’industra: la Cina.

La tensione tra Stati Uniti e Cina rimane un fattore critico. Tencent, il colosso cinese che guida le fila di una crescita impressionante e che possiede quote significative in aziende come Epic Games e Riot Games, dopo l’annuncio del suo interesse verso Ubisoft, potrebbe trovarsi sotto maggiore scrutinio. “Le acquisizioni cinesi nel settore gaming americano saranno soggette a controlli più rigorosi,” prevede Michael Pachter, analista di Wedbush Securities (Reuters, 2024).

Censura e Moderazione: Un Equilibrio Delicato

La moderazione dei contenuti resta un tema controverso. Trump ha criticato apertamente le politiche di censura delle piattaforme gaming, sulla scia di quanto fatto da Elon Musk nei confronti dei social tradizionali accusati di veicolare  messaggi woke, e di oscurare il pensiero divergente. Ma esperti del settore sottolineano la necessità di standard minimi. “La libertà creativa è fondamentale,” afferma Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming al Financial Times (2024), “ma deve coesistere con la responsabilità sociale.”

Conclusioni: Un Settore in Evoluzione

L’industria dei videogiochi si trova in un momento di transizione. Le politiche della nuova amministrazione Trump potrebbero ridefinire gli equilibri tra creatività, mercato e responsabilità sociale. Come nota Jane McGonigal, ricercatrice e game designer, “Il gaming resta uno dei più potenti mezzi di espressione culturale. La sfida è mantenerlo tale rispettando tutte le voci.”

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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