Molte attività di intrattenimento, canali e media comunicativi si affidano alle immagini per veicolare il proprio messaggio. Un libro corredato da illustrazioni, un fumetto, un cartone animato e talvolta anche un videogioco fanno tutti riferimento ad una componente visiva illustrata. Questa può risultare più o meno incisiva a seconda dello stile grafico utilizzato da chi disegna. Il ruolo del disegnatore – o per meglio dire dell’illustratore – assume in tal senso una fondamentale importanza.
L’illustratore nei videogiochi
Con il progredire della tecnologia, i videogiochi hanno raggiunto un livello di fotorealismo davvero sorprendente, soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti “AAA”, ovvero grandi produzioni realizzate con alto budget e risorse al top della gamma di tecnologie disponibili. Nel mercato videoludico del 2022, però, trovano ampio spazio (e una consistente fetta di mercato) anche i titoli indipendenti (“indie”). E questi spesso emergono grazie alla profondità del contenuto o messaggio veicolato o anche grazie ad una particolare atmosfera o ispirazione grafica, che ne caratterizza univocamente identità e personalità.
In ambito indie, spesso quello che fa emergere un videogioco dalla massa informe dei suoi concorrenti è proprio un particolare stile grafico. In casi particolari il gioco può essere “disegnato a mano”: titoli come Hades e Hollow Knight, ma anche lo stesso The Binding of Isaac, dimostrano che una grafica disegnata a mano può talvolta imprimere al giocatore suggestioni che non hanno nulla da invidiare a giochi di prima fascia come Assassin’s Creed o Fallout.
Sviluppare il proprio talento grafico/artistico
Per prima cosa occorre coltivare questo talento: mediante dei maestri, una scuola di disegno o, più limitatamente e difficilmente, con l’apprendimento da autodidatta. E’ interessante notare come la piattaforma Twitch abbia dato, nel corso degli anni, una rilevanza sempre maggiore alle arti e al disegno. Esiste infatti una categoria apposita dedicata agli artisti e canali (anche italiani) che si occupano di arte e disegno. Questi vanno dall’essere una semplice condivisione di come l’artista realizza i propri lavori fino a vere e proprie “scuole” in miniatura.
Qui, oltre a poter ricevere i consigli e le “dritte” dell’artista/streamer su come affinare il proprio stile, conferirvi identità e migliorare la cura per il dettaglio, ci si può confrontare con un vero e proprio sottobosco di artisti digitali, scambiando idee e spunti di sviluppo creativo.
Ma naturalmente avere del talento e coltivarlo non basta per fare del disegno e dell’illustrazione un lavoro e guadagnarci sopra. Cosa che spesso si rende necessaria se si vuole continuare a coltivare questa passione, in considerazione anche del fatto che il tempo, la dedizione e le risorse che bisogna investirci sopra non sono pochi.
L’illustratore di giochi come libri animati
D’altro canto, gli indie danno spazio anche a produzioni con un gameplay caratteristico. In questo filone si inseriscono anche le versioni digitali dei cosiddetti librogame (avventure testuali in cui il giocatore sceglie il percorso da effettuare in un labirinto di decisioni dalle conseguenze potenzialmente letali). Oppure, ne fanno parte le visual/graphic novel e un certo tipo di avventure con scelte e conseguenze.
In ciascuno di questi titoli, il comparto grafico si giova enormemente di uno stile di disegni efficace, con cui l’autore o l’autrice imprime il proprio, caratteristico stile alla grafica del gioco. Personaggi carismatici, che prendono vita attraverso disegni in 2D ma particolarmente curati, dettagliati o con uno stile riconoscibile, scenari riprodotti come se fossero dipinti e una sapiente animazione del tutto possono condurre a piccoli capolavori come Cuphead.
Di qui, appare evidente come la figura dell’illustratore possa rivelarsi di grande rilievo nel progetto di un videogioco. E questa è solo una delle molteplici declinazioni a cui questa competenza si presta nello sviluppo delle professioni “che hanno una grande rilevanza in ambito digitale e nel contesto del web moderno”.
Come fare, dunque, a mettere a frutto il proprio talento per il disegno nel panorama digitale (ma non solo) moderno?
L’Illustratore come libera professione
La figura dell’illustratore, salvo rari casi, ricade nell’ampio mondo del lavoro autonomo o, per utilizzare un termine molto in voga, del “freelancing”. Si parte, dunque, dalle prestazioni occasionali (se si esegue, ad esempio, un singolo lavoro su commissione), per costruire via via una vera e propria attività professionale. In quest’ultimo caso, è necessaria la Partita IVA
Come per molte altre attività, in Italia, è naturale e comprensibile che la parte burocratica possa spaventare. Specie se non si è addentro a certe dinamiche finanziarie.
Per questo, al fine di inquadrare correttamente la propria attività di illustratore nel contesto professionale, con una corretta regolamentazione fiscale, può essere utile chiedere aiuto a un consulente fiscale. Questi non necessariamente si manifesterà nella figura di una singola ed effettiva persona fisica, ma anche in termini di servizio/piattaforma online.
Soggetti come Fiscozen, un servizio “all inclusive” per professionisti e imprese individuali possono aiutare chi volesse farsi strada in questo campo a definire e inquadrare correttamente la propria posizione fiscale. In tal modo si potrà risparmiare tempo prezioso da dedicare alla propria (notoriamente impegnativa) attività.
Speriamo di avervi fornito un po’ di informazioni su questa meravigliosa professione, ma se volete iscrivendovi al nostro canale Telegram e al nostro gruppo Facebook, potete condividere con noi alcuni dei vostri lavori: magari qualcuno di questi potrebbe far colpo 😉