OnePlus 5 si conferma una valida alternativa ai più conosciuti smartphone in commercio, migliorato nelle caratteristiche, non dimentica quanto di buono aveva già saputo fare puntando dritto al futuro.
Giunto nella nostra redazione ormai in un pacchetto consunto dalle prove delle altre testate giornalistiche, il nuovo OnePlus 5 e con esso le grandi aspettative sulla qualità di questo terminale, hanno sin da subito catalizzato la nostra attenzione.
Superata la diffidenza iniziale dello stato del package, circostanza questa che gli acquirenti del prodotto non dovranno certo affrontare, iniziamo immediatamente a prendere confidenza con un terminale di fascia alta ma dal costo medio, destinato a far parlare di sé e a rimpiazzare degnamente non solo il suo predecessore.
Una presa instabile.
Il primo impatto con i nostri sviluppati sensori tattili è decisamente positivo, il OnePlus 5, nome di fabbricazione OnePlus 5 A5000, si presenta piacevole al tocco, così come alla vista.
La scocca posteriore all’inizio offre qualche perplessità per la scarsa mancanza di grip che restituisce una marcata sensazione di scivolamento, ma dopo averlo maneggiato per qualche ora la presa torna piuttosto salda.
Sarebbe utile tuttavia effettuare qualche prova con il dispositivo in condizioni di particolare concitazione come l’estrazione alla guida di un motociclo con una sola mano, operazione che possiamo soltanto ipotizzare e che certo non vi invitiamo a replicare in quanto vietata dal codice della strada.
Due sim sì o due sim no?
Ad ogni buon conto, tralasciando le ottime sensazioni estetiche che, unitamente a quelle gustative, non possono essere oggetto di speculazione, l’indagine è entrata subito nel vivo dell’utilizzo e delle caratteristiche tecniche di questo smartphone Android.
Il primo passo è ovviamente l’inserimento di almeno una sim, trattasi invero di terminale dual-sim non full active ed uno dei due alloggiamenti delle nano-sim, qualora non venisse utilizzato per un secondo numero telefonico, potrebbe essere utilizzato per l’espansione di memoria tramite microSD.
Per chi avesse bisogno di usare il terminale con due sim, è necessario riferire che gli alloggiamenti non differiscono in quanto a caratteristiche tecniche, ovvero risulta indifferente quale dei due alloggiamenti si occupi, ma una volta inserite entrambe le sim è necessario selezionare quale sia quella principale e quale quella secondaria in quanto una sola delle due sim è in grado di navigare a 4G e di supportare contemporaneamente le chiamate, mentre la seconda sim sarà in grado di utilizzare la tecnologia 3G e GPRS permettendovi l’effettuazione delle sole telefonate e l’invio di messaggi di testo. La scelta non è del tutto condivisibile, ma vi è da dire che, dal menu, con un semplice tap, è possibile selezionare la sim 1 e la sim 2 , effettuando lo switch delle relative peculiarità.
Design e caratteristiche tecniche.
Tornando al design, il modello in nostro possesso è realizzato con una scocca unibody in alluminio anodizzato di colore nero, anzi, secondo il produttore “Slate Gray”, ovvero grigio ardesia che è effettivamente il colore della scocca posteriore, mentre la parte anteriore appare semplicemente di un nero lucido piuttosto elegante.
L’altra versione disponibile è “Soft Gold” con la scocca posteriore color oro ed il display frontale bordato da una cornice di colore bianco che, più della versione in scuro, fa pensare immediatamente all’ iPhone 7 ed oggi al nuovo iPhone 8.
La versione top è disponibile anche nella colorazione “Midnight Black” ma è sempre più difficile acquistarla in quanto le scorte scarseggiano, infine, dal 2 ottobre scorso, è disponibile una versione “artistica” griffata da Jean Charles De Castelbajac con il suo stile inconfondibile e la piacevole colorazione dei tasti.
Tra le caratteristiche degne di nota, a parte la tanto sbandierata Horizon Line che “avvolge il dispositivo creando bellissime ombre se posto alla luce” ma che in sostanza sembra creare un effetto “dimagrante” al dispositivo – ovvero, fornisce l’impressione di avere tra le mani un dispositivo ancora più sottile dei suoi 7,25 mm – quello che appare un vero punto di forza del OnePlus 5, è la qualità dei materiali e dei tasti, in particolare, del tasto sinistro regolatore delle notifiche, il quale ha tre posizioni (tre scatti) ed è dotato di una superficie reticolare in grado di restituire una piacevole sensazione ai polpastrelli.
Il predetto tasto è una scelta mutuata dai precedenti modelli ciononostante è una conferma utile e di qualità, scelta che è necessario apprezzare in special modo in un settore dove non sempre le soluzioni gradite agli utenti sono coltivate. Le molte cover in materiali nobili, legno ed alluminio, valorizzano ancora di più il “corpo” del OnePlus 5 ed i tasti laterali, completando l’offerta estetica dello smartphone.
Allo stesso livello di qualità risulta il tasto centrale dotato di riconoscimento delle impronte digitali, un lettore ultra veloce con a fianco i due tasti “touch” per la navigazione in perfetto stile Android, uno dedicato ai “recenti”, l’altro per tornare “indietro”.
Questi ultimi, oltre a poter essere invertiti nel menu della versione del sistema operativo installato sul terminale OxygenOS 4.5 basato su Android 7.1.1 “Nougat”, possono essere visualizzati anche alla base del display come una barra di navigazione, funzionalità questa molto utile per gli affezionati del sistema operativo di Google.
Cosa c’è dentro?
La versione di OnePlus 5 in prova è dotato di ben 6GB di memoria RAM e 64 GB di memoria ROM (memoria interna di archiviazione), la fluidità del sistema operativo e di ogni applicazione testata ci fanno solo piacevolmente immaginare la potenza dell’altra versione in commercio, con addirittura 8 GB di memoria RAM e 128 GB di memoria ROM.
Lo smartphone è dotato di un processore Qualcomm Snapdragon 835 , Octa-core con tecnologia costruttiva a 10 nm, frequenza di clock fino a 2,45 GHz; un “cervello” che permette al OnePlus 5 di eseguire ogni applicazione lanciata, grazie all’interazione con la capiente dotazione di memoria RAM, senza alcun problema.
Per le altre caratteristiche vi rimandiamo alle dichiarazioni del produttore con le tabelle riepilogative. Per il peso e la caratteristiche vi è da dire che pur non ospitando un display tra quelli più grandi e performanti in commercio – si pensi ai nuovi schermi con effetto “wow” – questo OnePlus 5 risulta delle giuste dimensioni per essere utilizzato senza problemi, nonostante il display comunque generoso.
Impugnato con la sola mano dominante consente il facile utilizzo senza l’utilizzo dell’altra mano, anche nell’atto di scrivere testi o messaggi, caratteristica, quest’ultima, un tantino dimenticata dai produttori di smartphone, sempre di più alla ricerca di qualcosa di “più grande” con la produzione di versioni “Plus” e di Phablet e/o di Tablet.
Il display è un Gorilla Glass 5 da 5.5 pollici 2.5D Corning dotato di tecnologia Amoled 1080p Full HD con risoluzione 401 ppi, pur essendo quasi indistruttibile secondo le indicazioni del costruttore, non è certo quanto di meglio si possa trovare già in commercio ( si pensi all’infinity display di Samsung in quanto a brillantezza e risoluzione o al prossimo arrivo del Super Retina HD del nuovo iPhone X), eppure, anche in considerazione della differenza di prezzo tra i terminali, la qualità dello schermo del OnePlus 5 ci ha piacevolmente impressionati, la luminosità spicca e i colori hanno una buona resa cromatica.
La leggera curvatura, fornita dalla caratteristica 2.5D Corning, ben fornisce quel leggero senso di profondità per cui è stato progettato. Tra le funzioni implementate nel sistema operativo, degna di nota è la nuova modalità lettura che trasforma il OnePlus 5 in una sorta di e-reader come il più famoso Kindle, questa funzione, che affianca la modalità “notturna”, può essere associata ad una o più applicazioni di modo che quando si lancia, ad esempio, un’app lettore di pdf, il cellulare passa automaticamente alla modalità lettura.
Appare superfluo riferire che la versione di Android precaricata sul nuovo Oneplus 5 ha un launcher decisamente intuitivo e ben organizzato, molto piacevole, con tutto ciò che serve a portata di mano e senza troppi fronzoli.
Con un semplice tocco dall’alto verso il basso si ha a disposizione una barra di stato a due livelli, con il primo che fornisce le ultime notizie ed un iniziale “assaggio” delle scorciatoie per le impostazioni, il secondo, invece, mostra tutte le funzionalità più utilizzate nonché le info di esercizio del sistema.
Le gesture sono personalizzabili e il touch ha un’ottima risposta, la nostra preferenza è per l’eliminazione immediata della vibrazione al tocco dei tasti, particolarmente sgradevole se combinata alla sensazione di scivolamento ed al vigore della vibrazione, intensificata, con ogni probabilità, dal materiale utilizzato per la scocca.
Tanta energia in poco tempo.
Prima di passare alla qualità fondamentale che deve avere un cellulare per essere definito tale, ovvero una buona ricezione, parliamo della batteria da 3300 mAh non removibile inserita nel OnePlus 5.
Lo smartphone è dotato di un caricabatteria Dash Charge, il quale, utilizzando il connettore Type-C, promette – e a dirla tutta mantiene egregiamente la promessa – una ricarica veloce di mezz’ora per consentire l’utilizzo dello smartphone (in modalità soft aggiungiamo noi) per un’intera giornata.
Il Dash Charge è molto utile in quanto consente anche con soli 10 minuti di ricarica di ottenere energia sufficiente a permettervi la stragrande maggioranza delle attività urgenti che possano richiedersi ad uno smartphone, con buona pace di ingombranti energy bank, charge bank e custodie ultra fat con batterie incorporate.
Niente di straordinario e di innovativo, in quanto la ricarica veloce è ormai presente in terminali che costano la metà, ma sicuramente risulta una scelta vincente da implementare quale “standard” per il futuro.
Non perdete quella chiamata.
Veniamo dunque alla ricezione, la prova è stata fatta prevalentemente in un’area dove spesso la copertura non è ottimale e alcuni gestori, dei quali ci guardiamo bene dal citare i nomi, non garantiscono quelle prestazioni ottimali che ci si aspetterebbe da colossi del settore.
Ad ogni modo, il OnePlus 5, sfruttando ben 34 bande, svolge egregiamente il lavoro per cui è stato progettato, anche con poco segnale la chiamata resta stabile, la qualità dell’audio è assolutamente sopra la media e non sono stati registrati buchi rilevanti durante conversazioni.
Il comparto audio è buono ma non straordinario, nonostante abbia tre microfoni con cancellazione del rumore e la presa per jack audio da 3,5 mm, lo smartphone è dotato di un solo altoparlante rivolto in basso: da un terminale di questo livello ci si aspetterebbe almeno un doppio altoparlante stereo. La mancanza viene in qualche modo riequilibrata dalla qualità generale dell’altoparlante, il volume è decisamente alto e i suoi sono riprodotti fedelmente, con qualche sbavatura metallica in condizioni estreme.
Connettività a tutta forza.
Avviandoci alla conclusione di questa nostra prova e prima di passare a descrivere le qualità tecniche del comparto fotografico (seconda buona ragione per l’acquisto di uno smartphone), è necessario ricordare che il OnePlus 5 è dotato di tecnologia NFC per il trasferimento di dati con altri terminali e per ogni applicazione in grado di utilizzare la tecnologia.
La connettività è garantita praticamente su ogni diavoleria tecnologica esistente: dal 4G LTE in ogni sua declinazione, al 3G HSPA, W-CDMA e chi più ne ha più ne metta; in casa e fuori casa, ove presente una connessione Wi-Fi, quest’ultima è agganciata da un ottimo chip 2×2 MIMO, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, 2.4G/5G. Nella nostra prova la connessione da router proprietario è risultata particolarmente performante.
Per quanto concerne invece i tanto apprezzati servizi di geolocalizzazione il OnePlus 5 ha pensato a tutto il mondo: è servito da GPS, dalla sua versione russa GLONASS, dall’europeo Galileo, per finire al sistema di navigazione sviluppato dalla repubblica popolare cinese BeiDou. Ovviamente il tutto interagisce con i sensori dedicati al movimento di cui è dotato OnePlus 5: il sensore Hall, l’accelerometro, il giroscopio, il sensore di prossimità, la bussola elettronica, per finire al sensore Hub.
Due occhi sul mondo.
Dulcis in fundo, non ci resta che parlare degli “occhi” del OnePlus 5. Gli occhi (le fotocamere ndr) del nuovissimo smartphone della casa cinese OnePlus, sono stati fabbricati dalla giapponese Sony con ottimi risultati.
I due sensori, entrambi da 16 megapixel, hanno caratteristiche tecniche differenti; quello posteriore, oltre ad un rapporto focale inferiore, f/1.7, a fronte di un rapporto f/2.0 per quello anteriore, è dotato di un teleobiettivo da 20 megapixel con rapporto focale f/2.6.
In modalità ritratto la combinazione del teleobiettivo con l’altro sensore permette la corretta e più precisa determinazione delle distanze, mentre un software proprietario svolge il resto delle operazioni restituendo una immagine più a fuoco e meglio illuminata. La fotocamera è inoltre in grado di registrare video in altissima risoluzione fino a 4K, utilizzando la tecnica del Time Lapse oppure lo Slow Motion (rallentatore da 720 p a 120fps).
L’impostazione di default permette lo scatto di fotografie con rapporto 4:3 con la massima risoluzione, selezionando invece il rapporto 16:9 la risoluzione scende a 12 megapixel tuttavia senza troppi compromessi nel risultato finale.
La cattura dei colori è soddisfacente e fedele, la luce offre qualche intoppo al sensore, in special modo quando è scarsa, il rumore di fondo a tarda notte è presente ma non in maniera da rendere indistinti gli sfondi, certo la rielaborazione dell’immagine potrebbe subire qualche miglioramento a software, ma siamo ai livelli di macchine fotografiche compatte delle migliori marche.
Le impostazioni tecniche per la cattura delle foto sono molteplici e consentono una larga gestione dell’estro artistico del possessore, solo il tempo e l’utilizzo del software riescono a farvi individuare le migliori condizioni ed impostazioni di scatto.
Ok il prezzo è giusto.
In definitiva, il nuovo OnePlus 5, merita l’acquisto soprattutto se si confronta il costo di questo terminale con quello degli altri di fascia alta.
Nel periodo della nostra prova l’acquisto è possibile intorno ai 400 euro, il prezzo di lancio era stato, in Giugno, di 499 euro per la versione da 64 GB e di 559 euro per quella da 128 Gb.
E’ proprio il rapporto qualità prezzo, il punto di forza di questo terminale, OnePlus 5 in ragione del prezzo contenuto, risulta, a pieno titolo, una valida alternativa ai più costosi e blasonati terminali Samsung ed Apple, e, con ogni probabilità, sarà così per diversi mesi ancora.