Recensione Outcast – A New Beginning (PS5), a tutta velocità su Adelpha

A più di venti anni dall’uscita dell’acclamato e pioneristico Outcast (sette anni, se consideriamo il remake), Appeal Studios riporta Cutter Slade sui nostri schermi con Outcast – A New Beginning.

Il piccolo studio, composto da veterani che lavorarono all’originale e nuove leve, sarà riuscito ad infondere nel nuovo action-adventure open world la propria passione per il misterioso e affascinante pianeta di Adelpha? Per scoprirlo, non vi resta che continuare la lettura!

Outcast – A New Beginning, edito da THQ Nordic, sarà disponibile da domani 15 marzo 2024 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.


Versione testata: PlayStation 5


In una galassia lontana lontana…

In Outcast – A New Beginning vestiremo, come anticipato, i panni di Cutter Slade, ex Navy SEAL, dotato dello stesso cinico sarcasmo che aveva negli anni ’90. Resuscitato dagli onnipotenti Yod e trasportato su Adelpha, ha trovato i Talan in condizione di schiavitù, le risorse naturali del pianeta prosciugate e il suo stesso passato intrecciato con quello degli invasori robotici. Ed ovviamente spetterà a noi il compito di salvare la situazione.

La trama di Outcast – A New Beginning, pur partendo da cliché d’annata basati sul popolo invasore che schiavizza gli indigeni alieni, riesce fin da subito a diventare piuttosto stuzzicante proprio per via del mistero che avvolge il passato del protagonista. Peccato che la messa in scena risulti piuttosto scadente, tanto che non riuscirete mai ad avvertire alcun tipo di pathos. Ben più interessante il lavoro svolto sul background narrativo di Adelpha, vero protagonista del gioco, e dei villaggi alieni, per giunta molto ben intersecati con il filone principale.

Da sottolineare la scelta degli sviluppatori di coniare un linguaggio alieno. Se da un lato questa aumenta il carisma della produzione, è altresì vero che rende parecchio sfiancante seguire anche il più banale dei dialoghi. Nonostante la possibilità di accedere in tempo reale ad un Glossario.

Outcast – A New Beginning, dunque, presenta un comparto narrativo che riesce a tenere il videogiocatore incollato allo schermo. Anche con una messa in scena che, sia per scelte tecniche/registiche che di design (seppur coraggiose), non risulta soddisfacente.

And birds go flying at the speed of sound

Pad alla mano, Outcast – A New Beginning rientra nella sotto-categoria, da noi battezzata nella recensione di Atlas Fallen, degli open-world con declinazione “supereroistica”. Ci riferiamo a quei videogiochi che puntano tutto sulla dinamicità del gameplay, senza disdegnare un level design del mondo aperto un tantino più ricercato. Dopotutto, ve lo abbiamo detto, il pianeta è il vero protagonista del gioco.

Adelpha è strutturata su diversi “livelli”. Grazie alla mobilità del jetpack e di alcuni poteri che non vi anticiperemo, sarà possibile muoversi in maniera latitudinale e longitudinale con estrema facilità e velocità.

Il dinamismo ricercato, colonna portante dell’ossatura ludica di Outcast – A New Beginning, è esaltato anche dagli scontri. Velocissimi ma mai confusionari. I potenziamenti al jetpack e alle abilità di combattimento del protagonista rendono gli encounters davvero gasanti e mai stancanti, nonostante la scarsa IA nemica, la scarsità di bocche da fuoco (solo 2, anche se ampiamente modulabili) e la mancanza di elementi basilari di qualsiasi third person shooter (come ad esempio le classiche granate consumabili).

Outcast - A New Beginning
Tra i potenziamenti del jetpack troviamo l’ormai immancabile tuta alare

Il sistema, dunque, nonostante le criticità evidenziate, riesce a creare un loop di gameplay che non ci ha stancato nemmeno per un minuto durante le 30 ore di gioco che abbiamo impiegato per finire la campagna principale (che raddoppiano in caso si voglia fare tutto).

Il comparto ludico nudo e crudo è così divertente e ben fatto che riesce a controbilanciare in maniera ottimale anche la scarsa varietà delle attività secondarie (ripulire zone nemiche e percorsi a tempo e poco altro) e, cosa ancora più grave, la sensazione che la maggior parte delle missioni principali siano impostate come secondarie. Con, per giunta, una scelta di design stranissima per quanto riguarda quelle in cui raccogliere materiali, basata sull’attesa a mo’ di F2P per cellulari. Badate bene, vi ritroverete comunque sommersi di missioni quindi tecnicamente non dovrete mai aspettare “con le mani in mano”, tuttavia la percezione restituita è stata parecchio straniante.

Tra alti e bassi

I comparti grafico, tecnico e sonoro di Outcast – A New Beginning mostrano tutti i limiti di budget della produzione.

La direzione artistica del titolo, in primis, è altalenante. Partendo dal presupposto che tutto sa di già visto, di “generico”, il character design di protagonista, personaggi, nemici e fauna aliena è davvero sottotono. Di contro, però, Adelpha è stupenda, grazie anche ai tanti biomi. Anche qui la standardizzazione è di casa, tuttavia il colpo d’occhio, anche grazie ai particellari e alla ricchezza e/o complessità degli elementi, è davvero affascinante.

Anche il comparto sonoro vive di alti e bassi. Da un lato troviamo una colonna sonora davvero riuscita, con sonorità che esaltano il senso di scoperta delle nostre peregrinazioni. Dall’altro un doppiaggio (in inglese, ma il gioco è sottotitolato in italiano) parecchio deludente, senza emozioni. Soprattutto “per colpa” della poca bontà delle cutscene in termini di animazioni e/o espressioni facciali.

Per finire, il comparto tecnico presenta ancora alcune criticità, nonostante l’arrivo di una patch che ha comunque sistemato le défaillances più evidenti. In modalità Prestazioni a 60 fps, ad esempio, questi, in alcuni luoghi più complessi, tendono a calare in maniera vistosa. Senza parlare di sporadici casi di tearing dell’immagine. In modalità Qualità invece, gli fps restano stabili e il tearing scompare del tutto, tuttavia con un sistema di gioco così dinamico e veloce è davvero un peccato rinunciare ai 60 (motivo per cui, nonostante tutto, vi consigliamo la modalità Prestazioni).

Commento finale

Outcast – A New Beginning è un buonissimo action-adventure open world che nonostante le varie criticità, principalmente relative a messa in scena narrativa e comparto tecnico, riuscirà a divertirvi grazie al suo riuscitissimo loop di gameplay e alla bellezza (a 360 gradi) di Adelpha.

7.8

Outcast - A New Beginning


Outcast - A New Beginning è un buonissimo action-adventure open world che nonostante le varie criticità, principalmente relative a messa in scena narrativa e comparto tecnico, riuscirà a divertirvi grazie al suo riuscitissimo loop di gameplay e alla bellezza (a 360 gradi) di Adelpha.

PRO

Gameplay loop riuscito | Il pianeta Adelpha è stupendo (a 360 gradi) |

CONTRO

Messa in scena narrativa molto scarsa | Comparto tecnico problematico |

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