Qtrax, il lato buono del P2P

Il gotha della musica mondiale riunito a Cannes annuncia un nuovo sistema di download musicale completamente gratuito e legale

Qtrax e il P2P

“Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro” questo è quello che i capoccioni al vertice delle major musicali americane, il che è come dire del mondo, avranno pensato dopo anni di lotta al download illegale di brani musicali.

All’inizio c’era Napster (certo non cronologicamente ma di sicuro per fama), poi come funghi nacquero i vari Kazaa, Direct Connect, Edonkey, Emule, Bittorrent e così via. A ciascuno di essi la RIAA (Associazione americana dei produttori discografici) ha cercato di fare una guerra serrata e seppure con alcuni ha vinto (si veda Napster) con altri nulla ha potuto se non, sporadicamente, trovare il capro espiatorio nello sfortunato utente di turno.

Oggi invece tutto cambia, improvvisamente la condivisione dei file in rete diventa legale, basta che sopportiate la pubblicità durante il download e tutto è magicamente tornato al politically correct. Il gotha mondiale delle major, infatti, riunti a Cannes per il consueto MIDEM ha presentato il proprio servizio P2P in grado di fornire 25 milioni di brani gratuiti messi a disposizione da Universal Music Group, EMI Group, Sony BMG Music Entertainment e Warner Music Group. Il download, che sfrutta il tanto osteggiato protocollo di condivisione P2P, sarà possibile attraverso il Jukebox di Qtrax che al momento conta su un catalogo di 5 milioni di brani ed è disponibile solo su piattaforma Windows almeno sino al 18 Marzo prossimo (quando sarà lanciata una versione per Mac).


Qtrax, dunque sarà la versione legalizzata dei vostri software di condivisione preferiti, dovrete raggiungere l’indirizzo del Jukebox delle major (non ancora disponibile in Italia) e scaricare il software che vi permetterà di scaricare le canzoni con il solo fastidio di essere bombardati dalla pubblicità, la stessa pubblicità che sponsorizzando il servizio permette che il download sia gratuito.

Ma non è tutto oro quel che luccica ed ecco svelato il “però” del caso: i brani musicali scaricati sono archiviabili sul computer ma saranno dotati di DRM in grado di bloccarne la masterizzazione su supporto ottico (CD Audio per intenderci) e il trasferimento su Ipod, anche se quest’ultima limitazione, secondo quanto dichiarato, sarà sbloccata al più presto.


La notizia giunge per noi italiani quasi come un tentativo estremo di salvare il salvabile dopo che anche la giurisprudenza di merito sembra orientata a non punire il P2P (è di questi giorni infatti l’archiviazione del Tribunale di Roma di un caso di download illegale di file coperti dal diritto d’autore), ma d’altra parte il successo dell’intera operazione dipenderà molto dal numero di brani resi disponibili che, pur con roboanti proclami, rimangono ben pochi e dall’invasività dei DRM che, qualora dovessero restringere troppo il campo di fruizione dei contenuti continuerebbero ad invogliare gli utenti ad utilizzare il ciuchino di turno che ormai, si sa, è sempre a portata di click.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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