Ratchet and Clank Future: Tools of Destruction, la recensione

Ratchet e Clank tornano in una nuova ed epica avventura, stavolta su Playstation3

Tools of Destruction

Ratchet and Clank Future: Tools of Destruction è il primo capitolo della serie Ratchet and Clank a sbarcare su PS3. Sviluppato dalla Insomniac, riprende esattamente da dove si era interrotto il titolo precedente; come genere potrebbe rientrare nella categoria “platform-shooting game” dato che il punto forte del gioco è proprio una grande varietà di armi strane ed esotiche.

Di suo, il gioco è di ottima fattura e molto godibile ma, confrontando le caratteristiche e le continue novità dei titoli precedenti come le nuove armi o i gadgets disponibili, qualcosa ci suggerisce in qualche modo che la vena creativa si è andata un pò esaurendo e alcune decisioni nell’approccio del design del gioco potrebbero far storcere il naso ai giocatori più esperti, ma in fin dei conti questa osservazione non sottrae nulla al coinvolgimento generale del gioco; andiamo a vedere con ordine:


Storia

Tools of Destruction vede i nostri eroi nel bel mezzo di un attacco da parte di un imponente esercito meccanizzato, apparentemente creato con lo scopo di uccidere Ratchet. Si viene a scoprire che il loro leader, l’Imperatore Tachyon, è l’ultimo della sua razza che fu cacciata via dal loro universo dai Lombaxes, e dato che Ratchet è l’unico rimasto vivo, Tachyon vuole ucciderlo per vendicarsi una volta per tutte. In questo capitolo Ratchet imparerà inoltre molte cose nuove riguardo la sua razza e anche sul suo passato, mentre Clank capirà di non essere poi così uguale agli altri Robot.Con gli strambi aiuti del Capitano Quark, il gruppo cercherà di capire cosa è successo esattamente di cosi grave nel passato a tal punto di aver messo in pericolo la vita di Ratchet nel presente.

Il senso di continuità della storia dai precedenti capitoli si sente abbastanza: le scene di intermezzo che spiegano la storia a volte sono pre renderizzate, altre volte usano il motore stesso di gioco ma farete fatica a distinguere i due tipi perchè la qualità è davvero molto alta. A differenza dei capitoli precedenti, dove una volta terminata una missione compariva un video che avrebbe spiegato la successiva, c’è una maggiore varietà di cose che possono succedere quando si raggiungono determinati punti del gioco, rendendo l’immersione nella trama più coinvolgente. Ci sono addirittura alcuni personaggi che hanno più tipologie di dialoghi che sebbene non raggiungano la profondità dei giochi di ruolo, non portano mai comunque ad esiti negativi, ma rendono i dialoghi meno piatti e più originali.Alcuni new entry nel cast dei personaggi potrebbero sembrare i classici personaggi stereotipati, ma aiutano comunque a variare le situazioni nell’esperienza di gioco.


Aver giocato i capitoli precedenti della serie vi aiuterà a godervi meglio la trama e magari potrete cogliere anche alcune chicche disseminate qua e là ma il gioco è comunque accessibile e godibile anche a chi si avvicina per la prima volta alla serie di Ratchet e Clank.
Il finale stesso non svelerà tutti i retroscena delle vicenda e vi lascerà con alcuni perchè, suggerendo chiaramente che ci sarà prima o poi un sequel del gioco.


Gameplay

Tools of Destruction è molto simile come struttura ai suoi predecessori, con un gameplay orientato soprattutto all’utilizzo delle armi ma senza le cervellotiche strategie che si potevano trovare in Deadlocked. La serie è stata e continua ad essere un mix di elementi platform (ma senza fasi noiose come le sequenze di salti per risolvere puzzle) e capacità di usare le armi giuste al momento giusto. Come negli altri giochi della serie, la varietà di armi che si possono trovare o comprare è molto ampia: le armi più classiche come mitragliatrici, shotgun e lanciagranate se usate con continuità guadagneranno esperienza e si evolveranno in forme più potenti; una delle novità introdotte è la possibilità di modificare qualsiasi arma usando il Raritanium, un metallo che può essere trovato nei livelli o addosso ai nemici: unendolo alle armi potrete aumentare alcune caratteristiche come il danno, la capienza delle munizioni, e altre abilità arrivando a poco a poco a sbloccare l’ultima abilità come ad esempio in caso della pistola normale un getto velenoso unito alla normale capacità di fuoco. C’è da dire che all’inizio non sentirete la necessità di usare un’arma piuttosto che un’altra, ma procedendo nel gioco e potenziando le armi, capirete che ciascuna ha un’utilità ben precisa, tranne le care vecchie pistole iniziali che, anche se potenziate al massimo, purtroppo non raggiungeranno mai la potenza delle ultime 4-5 armi che il gioco vi offrirà.

L’altra caratteristica familiare della serie è l’uso dei gadget, sottoforma di oggetti utilizzabili più o meno come delle granate. Questi includono effetti come nuvolette di gas soporifero, una piccola guardia che vi seguirà aiutandovi a combattere, una bomba che risucchia energia dai nemici restituendovene una piccola parte, e il famoso Groovitron che piazza una bella palla luccicante da discoteca nella zona scelta, e che farà ballare tutti i nemici a tempo di musica, dandovi il tempo di occuparvene con tranquillità. Ci sono inoltre dei gadget che devono essere usati per sbloccare alcune aree, come ad esempio quello che vi trasformerà per un pò di tempo in un robot pirata e un altro che dovrà essere usato per mandare in corto circuito i sistemi di sicurezza usando un piccolo oggetto di marmo per connettere le estremità dei circuiti. Questo è un caso in cui potrete usare il sistema SIXASIS del controller Sony per essere più precisi; il SIXASIS potrà essere usato anche per orientare Ratchet quando è in caduta libera o per scivolare in alcune parti dei livelli e anche per qualche altra arma e gadget (come il Geo-Laser con cui si possono tagliare le pareti meno spesse), una simpatica trovata che aggiunge più coinvolgimento e precisione alle fasi di gioco normale.


Inoltre,come da tradizione della serie, potrete ricorrere al robottino Clank, sia per controllare altre creature robotiche, gli Zoni, e combattere altri nemici, sia per rimuovere detriti caduti che sbarrano la strada, ricostruire ponti e ricaricare dispositivi elettronici. Clank otterrà in seguito anche la capacità di rallentare il tempo man mano che si avanza nei livelli, permettendogli di sbarazzarsi più facilmente degli ostacoli. Ci sono altri minigiochi disseminati qua e là come l’arena dei combattimenti, una sezione di shooter spaziale (con scenari davvero ben congeniati) e la possibilità di usare la gyro-bike in alcune sezioni simili a dei veri e propri tracciati (anche se purtroppo non hanno introdotto nessuna modalità di corsa nel gioco).
Nelle battaglie spaziali, i comandi saranno leggermente differenti: controllerete la navicella stessa con lo stick analogico sinistro mentre la mira con quello destro; a volte potrete usare Clank che è posto su un cannoncino a torretta e lì non dovrete fare altro che mirare e sparare.


Longevità

Per quanto riguarda il fattore side quest, sono tornati i punti sfida, cioè delle prove da superare di difficoltà crescente che vi permetteranno di sbloccare alcune modalità di gioco (come la modalità teste giganti). I Bolt d’oro saranno difficili da scovare nei livelli e quando ne avrete abbastanza potrete sbloccare nuove skin per il personaggio di Ratchet; ci sono anche delle quest nascoste in alcuni mondi che vi permetteranno di ottenere oggetti utili come il level mapper che vi mostrerà la mappa dell’attuale livello e il bolt magnet che vi faciliterà di molto la ricerca dei bolt d’oro; sfida delle sfide sarà trovare gli holo-plan sparsi per i vari mondi che una volta riuniti vi permetteranno di costruire una nuova arma, la Ryno IV, che è la più potente del gioco. Tutte queste cose aggiungono una notevole longevità al gioco ma non saranno necessarie ovviamente per completarlo.

Come nei precedenti Ratchet and Clank, terminando il gioco, potrete sbloccare la modalità Challenge (Sfida) in cui la crescita delle armi sarà notevolemente velocizzata, potrete inoltre trovare nuovi gadget più potenti ma ovviamente anche i nemici presenti saranno molto più coriacei e difficili da abbattere.
La storia principale può essere completata tranquillamente in 12-15 ore, una buona media e in linea con gli altri Ratchet and Clank, ovviamente volendo potenziare tutte le armi e volendo raccogliere tutti i bolt dorati vi porterà via qualche ora in più; il Challenge Mode poi, offre una buona dose di rigiocabilità al titolo, fornendo una maggiore sfida.


Grafica e Sonoro

Dal punto di vista grafico, Ratchet and Clank è davvero ottimo: riesce infatti a mostrare sia le grandi capacità grafiche del nuovo processore PS3, sia la inesauribile vena creativa della Insomniac nel creare e progettare mondi così colorati, animati e ciascuno con una propria personalità. I poligoni usati solo per i protagonisti sono migliaia: potrete vedere quasi ogni singolo pelo di Ratchet e ogni singolo meccanismo di Clank. La linea dell’orizzonte è stata notevolemente allargata, la visione di insieme è molto più ampia e permette di gestire al meglio il nostro personaggio, gli effetti di luce e quelli particellari si sprecano: come non fermarsi ad osservare la scia ghiacciata di una cometa oppure una cintura di asteroidi in movimento; anche le battaglie contro i nemici danno una certa soddisfazione quando dopo una battaglia molto concitata si vedono volare frammenti robotici e casse da tutte le parti. L’unica pecca negativa riscontrata è il calo del framerate in un paio di punti nel gioco, più o meno quando accadono dei grossi eventi sullo schermo (si notava anche nella versione demo), ma sono abbastanza sporadici e non compromettono nell’insieme la buona gestione grafica del titolo.


Il team che si occupa del sonoro anche stavolta ha fatto un ottimo lavoro, ci sono infatti ben 20 tracce musicali, ciascuna per ogni mondo (alcuni ne hanno più di una), che si adattano perfettamente allo stile globale del gioco ma che, nello stesso tempo, riescono a caratterizzare ogni singolo livello in modo ottimale. Gli effetti sonori delle nuove armi sono perfetti e molto utili anche per il gameplay stesso, ad esempio quando avrete in mano l’arma in grado di colpire bersagli multipli, vi avvertirà essa stessa con un suono simile ad un clacson ad indicarvi che l’arma è ricaricata ed è pronta a far fuoco, in caso non aveste fatto caso all’indicatore sullo schermo. Le voci degli attori che doppiano i personaggi sono abbastanza credibili e comunque ben si adattano allo spirito umoristico del gioco, anche se la sincronizzazione labiale/voce qualche volta va fuori sincronia.


Considerazioni Finali


Ratchet and Clank Future: Tools of Destruction è un grande titolo e un ottimo sequel della serie, e sfrutta larga parte dell’hardware PS3 per dimostrarlo. Non ci saranno grosse difficoltà di approccio per i giocatori nuovi a questo genere, mentre molte parti risulteranno familiari a chi già conosce e ha apprezzato la serie in passato. Anche se nel complesso il gioco è stato ben sviluppato e realizzato, si riscontra comunque una sorta di linearità nel gameplay, verso la fine del gioco poi, l’uso delle ultime categorie di armi a discapito delle prime è quasi obbligato, e l’impressione generale che molti elementi continuino a ripetersi nello stessa identica maniera dopo ben 4 titoli alle spalle continua a farsi sentire.
Rimane comunque uno dei migliori titoli, se non il migliore per il suo genere, nel parco giochi PS3.

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