Baldur’s Gate 3 è un capolavoro. Si tratta di un’affermazione perentoria, ma mai così suffragata come nel caso dell’opera di Larian Studios, capace di raccogliere un successo, di critica e pubblico, inimmaginabile fino a solo pochi mesi fa. Un vero e proprio sfoggio di perizia e competenza, un’autentica masterclass non solo nel realizzare il miglior adattamento videoludico di D&D ma anche e soprattutto nel segnare un nuovo grande capitolo della storia degli RPG.
Ma tutto questo è noto, arrivati a questo punto. L’impatto di Baldur’s Gate 3 sul media sarà tutto da valutare da qui al prossimo futuro, ma quello che è certo è che oggi sta conquistando ogni singolo giocatore grazie alle sue indiscutibili qualità. Ve ne abbiamo già parlato approfonditamente nella nostra recensione della versione PC, in cui vi abbiamo dettagliato ogni aspetto di questo prodotto maestoso e profondissimo, sia dal punto di vista del gioco di ruolo, che del gameplay.
Alla luce tuttavia del suo recente arrivo anche su console PlayStation 5 lo scorso 6 Settembre (per adesso solo in versione digitale), ci sembra doveroso parlarvi del lavoro di adattamento del team di sviluppo. Un’operazione articolata, che imponeva di tradurre differenti linguaggi di gaming per un pubblico con differenti abitudini. Ce l’avranno fatta? Spoiler: decisamente si.
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Versione testata: PlayStation 5
Baldur’s pad
Diversi erano gli aspetti delicati di un adattamento di questo tipo. Non che ci fossero grandi dubbi sull’abilità di Larian Studios di trovare la quadratura del cerchio, visto l’ottimo lavoro svolto già a suo tempo con l’eccelso Divinity: Original Sin 2.
L’elefante nella stanza era la necessità di adattare il sistema di controllo dalla comodità del binomio tastiera/mouse alla compattezza dei controller. Tuttavia, non era una eventualità imprevista dagli sviluppatori, complice anche l’originario annuncio del titolo per Google Stadia. Ecco dunque che Larian Studios non fa altro che adattare le soluzioni viste su Steam Deck all’ecosistema PlayStation.
La soluzione principale per far fronte ad un oceano di menù ed opzioni è il ricorso a menu radiali, che associano vaste aree di opzioni a shortcut ben delinate, tanto nelle fasi di esplorazione, quanto durante i combattimenti.
Nel primo caso, basta utilizzare R2 per accedere immediatamente a tutte le opzioni principali. Nel secondo caso, nelle battaglie sarà compito del player sfogliare una serie di menù radiali, suddivisi per intuitive aree tematiche.
Si tratta di una soluzione estremamente pratica per il team di sviluppo, per poter rimpiazzare la natura onnicomprensiva della configurazione mouse e tastiera. Sia chiaro: è inevitabile aver dovuto barattare la possibilità di una visione d’insieme propria della versione PC, in favore di un’alternativa adatta al pubblico console. E c’è chi potrebbe ancora preferire (lecitamente) l’impostazione vista su computer, per questi motivi (basti pensare alla gestione delle classi magiche). Ma una cosa è certa: il lavoro di Larian Studios funziona benissimo. Non senza lasciar spazio ad alcune chicche, come la resistenza aptica del DualSense.
Somewhere, over the shoulder
Se la reinterpretazione dei menù è stata risolta con scaltrezza dal team di sviluppo, dobbiamo essere altrettanto onesti su un altro aspetto. Infatti, ci siamo trovati a preferire l’impostazione della fase esplorativa come realizzata su PlayStation 5.
In questi attimi, lo schermo viene ripulito dagli indicatori preservando esclusivamente icone artwork per i membri del party ed una mini-mappa. La visuale stessa può essere ravvicinata al punto tale da passare dall’isometria della versione PC ad una telecamera molto più ravvicinata, praticamente in terza persona. Si tratta, lo confessiamo, di una preferenza che strizza particolarmente l’occhio alle abitudini dei console player, ma che non asseconda un mero capriccio visivo.
La visuale ravvicinata infatti permette non solo di ammirare meglio i dettagli degli scenari, ma anche di gestire in maniera più semplice l’analisi dei singoli oggetti, nonché l’interazione stessa. Ad essere proprio fiscali, in alcune situazioni la ricchezza degli elementi a schermo rende un po’ confusionario interfacciarsi con tutto, ma sinceramente non ne abbiamo sentito uno scotto eccessivo.
Persiste comunque la possibilità di indirizzare i personaggi tramite una modalità Cursore (e preservare il feeling da punta e clicca), mentre è da segnalare che se proprio non potete fare a meno di tastiera e mouse beh… dovrete necessariamente tralasciare la versione Sony. Infatti allo stato attuale non è presente la compatibilità per la combo mouse-tastiera. Una scelta bislacca, visto che su PS5 diversi titoli la supportano, da Final Fantasy XIV a Fortnite. Magari una futura patch implementerà la possibilità.
Provvidenziale, in questo senso, è tuttavia la presenza del cross-save. Sia se vogliate passare da PC a PS5 o fare il percorso inverso, il team di sviluppo ha messo a disposizione una procedura davvero semplice. Basta infatti effettuare il login con il proprio account Larian ed attivare la relativa spunta tra le impostazioni per attivare il download automatico del file di salvataggio direttamente dal Cloud.
Ultra setting o Ultra Istinto?
Adattare il Divinity Engine 4.0 alle possibilità hardware di PlayStation 5 ha portato un risultato decisamente soddisfacente per la fruizione di Baldur’s Gate 3.
Le disamine tecniche ci hanno confermato che, soprattutto adottando la modalità Qualità, i settaggi sono essenzialmente i medesimi delle impostazioni Ultra su PC. La risoluzione nativa a 1440 viene upscalata a 4K, con v-sync attivo ed un framarate ancorato a 30 fps, con cali tutto sommato circostanziali. Meno piacevole invece l’esperienza con la modalità Performance, che punta ai 60 fps barattando la risoluzione ad un 1080p con upscaling a 1440p. Il risultato, soprattutto vista l’inconsistenza della stabilità di tale framerate, non è dei migliori, lasciandoci preferire (perlomeno allo stato attuale) la modalità che privilegia la presentazione visiva.
La scelta, peraltro, non si pone affatto laddove si voglia optare per una sessione cooperativa in split screen. In questi casi, Larian Studios attiva necessariamente la modalità Qualità. Si tratta tuttavia, nell’economia generale, di un sacrificio pienamente condivisibile per godere dell’esperienza accanto ad un partner di scorribande. Si tratta pur sempre di D&D, no?
In attesa di nuove patch che possano ulteriormente raffinare le prestazioni generali, ci sentiamo di sottolineare qualche eccesso nei tempi di caricamento. Abbastanza straniante dover attendere, in talune circostanze, oltre trenta secondi per caricare il mondo di gioco, soprattutto visto le caratteristiche tecniche sotto la scocca bianca dell’ammiraglia Sony.
Proprio il tema del supporto post lancio è un argomento che ci preme affrontare. Larian Studios sta dimostrando, in queste settimane, una dedizione encomiabile nel raffinare ogni aspetto di Baldur’s Gate 3. Non solo sul versante degli hotfix contro i problemi noti, ma anche nel labor limae di ottimizzazione generale, fino ad arrivare a promesse integrazioni per il terzo atto. Una dichiarazione di intenti che sta trovando un effettivo riscontro nella frequenza degli update, a dimostrazione della serietà e dello stakanovismo del team di sviluppo. Ma anche una necessità, vista la presenza di un buon numero di bug ancora allo stato attuale (soprattutto nelle fasi più avanzate). Nella maggior parte di casi, si tratta fortunatamente di inconvenienti di natura minore, anche se sussistono alcune problematiche fastidiose. Siamo tuttavia pienamente fiduciosi che tutto verrà risolto nei prossimi interventi di aggiornamento.
Commento finale
C’è poco da aggiungere a tutto quello che è stato detto su Baldur’s Gate 3. Una produzione imponente, capace di rivoluzionare un intero genere grazie al coraggio della sua scrittura e del proprio gameplay. Lo status di capolavoro viene condiviso anche su PlayStation 5, che beneficia di un adattamento di alta qualità. L’esperienza ludica è pressoché la medesima della versione PC, grazie ad un lavoro certosino che riesce a tradurre ogni aspetto alle caratteristiche hardware della console Sony. Alcune cose potrebbero essere tutt’ora preferibili su PC (come la gestione dei menù) e persistono ancora un po’ di bug soprattutto nelle fasi più avanzate, ma state tranquilli: è tempo di lanciare i dadi.