Recensione Bloodroots

Dal piccolo indie studio canadese Paper Cult, sviluppatore & publisher, già conosciuto non proprio ai più per Fat Mask, arriva a gamba tesa, senza grossi preavvisi, una piccola perla destinata a fare proseliti nei mesi a venire, Bloodroots, hack’n’slash isometrico 3D.


Versione testata: PC


L’universo indie ha una grande peculiarità: ogni volta è in grado, attraverso i giochi sviluppati, di deprimerci, facendoci rimpiangere i pochi euro spesi o farci rimanere stupìti e sgomenti per l’inaspettata meraviglia. Raramente questi titoli hanno grosso marketing alle spalle, o eventi di avvicinamento all’uscita; molto spesso ce li troviamo pubblicati sulle nostre piattaforme e client preferiti, senza saperne nulla.

Tutto ciò ci costringe quasi sempre ad un approccio blind, al netto di spoiler attraverso video gameplay ecc., il che, è pratica associabile prettamente a questa tipologia di giochi (economici, ndr), considerando che mai andremmo a spendere 50-60€ per un titolo alla cieca.

Nonostante la spesa esigua, provate a negare quel piccolo brivido iniziale, all’avvio del gioco, momento cruciale per stabilire se sarà colpo di fulmine, o deprimente delusione: Bloodroots non lascerà scelta, lo amerete sin dal primo istante.

Mr. Wolf ed i suoi grossi problemi esistenziali

Bloodroots mette in chiaro la “storia” già nella prima cut scene: il protagonista Mr. Wolf, capo di un gruppo di criminali, viene aggredito e reso pressoché esanime da un traditore della sua banda. Al risveglio, la sete di vendetta arderà come un fuoco indomabile dentro le vene del nostro alter ego e da lì in poi inizierà un viaggio all’insegna della vendetta, e che vendetta!

Le vicende del Signor Lupo si svolgono in un ambientazione west, simil-nord americana: il tutto è reso decisamente strampalato e caricaturale, ma il risultato è gradevole da vedere, risultando molto fresco e decisamente umoristico.

Il gioco tolte le prime incertezze iniziali riguardo a come approcciarlo, diventerà sin da subito una speed run perpetua: la storia sarà divisa in atti e capitoli, con livelli bonus, e Boss di livello, i quali saranno l’elemento trainante tra i vari capitoli attraverso dialoghi e divertenti cut scene.

Bloodroots
fonte: Reddit

Tuttavia la vera anima pulsante di Bloodroots, ci verrà mostrata chiaramente sin dalla fine del primo livello: in pratica, per ognuno di essi, una volta terminati, uscirà fuori una valutazione basata su come ci siamo comportati, influenzata dal tempo impiegato, numero di combo effettuate ed altri valori.

La somma di tutto ciò ci restituirà un voto finale e ci piazzerà in una classifica online mondiale. Questo dettaglio è il motore trainante del gioco, il quale, qualora non fossimo stati immischiati in questa competizione con altri giocatori reali, sarebbe venuto a noia molto prima.

L’accenno di storia iniziale, i divertenti siparietti con i Boss tra un livello e l’altro, fanno da curata cornice alla sempre più crescente ed avida bramosia di finire ogni livello con la valutazione più alta e conseguentemente conquistando un miglior posto in classifica.

Chi mena per primo…mena due volte

Immaginate un pacifico criminale, a capo di una banda di mentecatti, vivacchiando nelle sperdute terre del desolato West, compiendo i suoi bei “criminucci” trucidando amorevolmente le sue prede. Un bel giorno viene tradito e triturato senza pietà ma miracolosamente sopravvive. A quel punto, al suo risveglio, l’unico suo occhio rimasto si apre, e fissa il vuoto: la belva dentro di lui è pronta a scatenarsi in un vortice irrefrenabile di violenza!


“Non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo.”

Bud Spencer

Ogni livello si sviluppa in piccole aree ben congeniate, progettate anche con un minimo di level desing, il quale le rende più varie, profonde e tridimensionali. Si muore con un sol colpo: indipendentemente che sia il nemico più scarso o il Boss più difficile, al ricevimento di un singolo colpo, saremo sempre morti.

Bloodroots

Mr. Wolf respawnerà immediatamente all’inizio del livello e nemici, armi ecc., si rigenereranno di nuovo. Per proseguire al livello successivo sarà sempre necessario sterminare ogni singolo nemico presente nell’area, altrimenti non si sbloccherà l’area, impedendoci di proseguire oltre.

Solitamente dopo un tot di livelli, tutti concatenati tra loro all’interno di un singolo Atto, ci troveremo in un ultima area dove dovremo sconfiggere il Boss di turno attraverso combat di volta in volta differenti e variegati.

E’ chiaro che per salire di ranking dovremo approcciare ogni area più e più volte, in un turbine irrefrenabile di die&try, cercando di trovare la giusta combinazione tra uccisioni veloci, combo spettacolari e percorsi da seguire.

Il livello di padronanza di ogni area crescerà proporzionalmente all’affinamento della nostra tecnica per completarla, arrivando, capacità personali permettendo, a ripulire ogni singola mappa in pochi secondi, trucidando tutti i nemici, schizzando da una parte all’altra come delle trottole killer impazzite.

Il mondo di gioco sarà la vostra arma

La cosa che più colpisce di Bloodroots, nel vero senso della parola, è che oltre alle armi che potrete trovare tipo spade, asce, katane, le quali avranno una durabilità molto limitata, di solito 2-3 colpi massimo, praticamente qualsiasi oggetto facente parte dello scenario di gioco sarà equipaggiabile e potrete utilizzarlo come arma.

La durabilità ridotta vi costringerà ad ogni run per livello ad imbracciare molte armi diverse, passando da una sciabola ad una carota, da una spada ad un pesce arrostito, persino cavalcando delle botti o utilizzando ruote di carro.

Il tutto mentre i nemici aumenteranno di numero, di skill utilizzate e di difficoltà, rendendo il gioco estremamente frenetico ed adrenalinico. Oltretutto alcune armi improvvisate tipo scale o lunghe travi permetteranno di poterci muovere in verticale attraverso l’ambientazione e a seconda di ciò che impugniamo avremo dei moveset diversi, ed adatti o meno ai vari tipi di nemici.

Il nostro obiettivo sarà uno solo: ripulire ogni singola area da tutti i nemici nel minor tempo possibile, facendo in modo, tramite l’utilizzo di tutte le armi più adatte allo scopo, di concatenare il maggior numero di combo di uccisioni al fine di far salire il moltiplicatore che troviamo a schermo.

E’ vero, inutile nasconderlo, per arrivare a ricevere voti alti e e ranking di un certo rilievo, dovremo:

  1. morire un numero considerevole di volte, comprese le volte alle prese con l’ultimo stupidissimo nemico dell’area
  2. provare e riprovare ogni mappa al fine di imbeccare il “giro giusto” e scatenare il maggior numero di combo
  3. morire un numero considerevole di volte, comprese le volte alle prese con l’ultimo stupidissimo nemico dell’area
  4. cercare di essere il più veloce possibile portando il gameplay a vette di frenesia veramente entusiasmanti
  5. morire un numero considerevole di volte, comprese le volte alle prese con l’ultimo stupidissimo nemico dell’area

Frutta, dolce ed ammazza caffé

Lo stile grafico ci è parso molto ispirato, il richiamo ad alcuni cartoon di qualche anno fa sembra evidente. La paletta dei colori in ogni mappa è variegata e carica di saturazione, i personaggi sono ben disegnati e particolareggiati fin nei minimi dettagli.

Sul comparto grafico c’è poco da dire: provato su pc di fascia molto alta, il gioco gira fluidissimo senza mai un calo di frame, ma d’altronde non è di certo tipologia tra le più esose a livello di prestazioni hardware. Tra le opzioni c’è veramente ben poco da regolare e probabilmente, l’avessimo provato sulle altre console, il risultato ci immaginiamo, sarebbe stato il medesimo.

Il sonoro tiene botta al resto artisticamente parlando, le musiche sono sempre adeguate al contesto e soprattutto tengono bene il ritmo per fasi molto concitate di gioco, che diversamente, con musiche particolarmente compassate, sarebbero sembrate piuttosto fuori sincro.

Commento Finale

Una volta giocato Bloodroots, viene voglia di andare a vedere quali altri titoli cosi divertenti ed ispirati potremmo aver perso di Paper Cult, dando per scontato che quest’ultima opera sia l’apice temporaneo di un ricco percorso. Ed invece troviamo un solo altro gioco, peraltro di scarso successo, per cui stupisce ancora di più il balzo in avanti del piccolo studio indie canadese. Bloodroots è un frenetico ed adrenalinico concentrato di violenti combo, acrobazie mozzafiato e humor, che in una produzione del genere non guasta mai. Il gameplay avvincente ed originale ci terrà incollati per parecchie run, tra una risata e una maledizione per essere morti stupidamente. Una volta conquistate le vette mondiali attraverso le gesta del nostro Mr. Wolf avremo poco altro da chiedere al gioco, ma nel frattempo….buon divertimento!

8.0

Western Pulp adrenalinico


Una volta giocato Bloodroots, viene voglia di andare a vedere quali altri titoli cosi divertenti ed ispirati potremmo aver perso di Paper Cult, dando per scontato che quest'ultima opera sia l'apice temporaneo di un ricco percorso. Ed invece troviamo un solo altro gioco, peraltro di scarso successo, per cui stupisce ancora di più il balzo in avanti del piccolo studio indie canadese. Bloodroots è un frenetico ed adrenalinico concentrato di violenti combo, acrobazie mozzafiato e humor, che in una produzione del genere non guasta mai. Il gameplay avvincente ed originale ci terrà incollati per parecchie run, tra una risata e una maledizione per essere morti stupidamente. Una volta conquistate le vette mondiali attraverso le gesta del nostro Mr. Wolf avremo poco altro da chiedere al gioco, ma nel frattempo....buon divertimento!

PRO

    - Gameplay originale ed appagante
    - Artisticamente ispirato e divertente
    - Molto longevo online

CONTRO

    - Single player molto corto
    - Nessuna localizzazione in italiano

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