Recensione Borderlands: The Pre-Sequel

La nascita di Jack il Bello.

Versione testata: PC.

La rivoluzione apportata al mondo degli FPS da quando è apparso il primo, originalissimo Borderlands è stata una vera e propria ventata d’aria fresca: un mondo irrazionale, pieno di ironia e divertimento, tantissime armi, nemici e quant’altro, accompagnati da un sistema di gioco RPG ed un simpaticissimo robot a farci compagnia. Il secondo capitolo di Borderlands ha esaltato le funzionalità del primo e ne ha creato un nuovo, ancor più originale capolavoro. Le prime innovazioni di Borderlands venivano eclissate da quelle inserite per merito di Borderlands 2, tra possibilità di un loot più ampio ed un sistema di gioco migliorato che andava ad accompagnare il nuovo cast di personaggi pieni di personalità. Gearbox aveva fatto centro. La scelta di creare un Borderlands differente piuttosto che rilasciare un terzo capitolo ufficiale, però, si è rivelata una scelta errata: vi presentiamo Borderlands: The Pre-Sequel o, se preferite, Borderlands 1.5.

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La stazione spaziale Helios

Caricati da un video d’apertura divertentissimo ed ormai classico della serie, Borderlands: The Pre-Sequel ci presenta il nuovo cast di personaggi, tra cui spicca il nuovissimo Fragtrap, edizione mortale del simpatico robot CL4P-TP. La nostra avventura verrà vissuta con ogni priorità sulla Luna di Pandora, tuttavia avrà però inizio all’interno della Stazione Spaziale Helios, ove per merito di una convocazione da parte di un programmatore della Hyperion, il futuro Jack il Bello, ci troveremo ad indagare sulle cause di un segnale disturbante che, per l’appunto, si trova sulla Luna di Pandora. Non aspettatevi nulla di eccitante dalla trama del titolo, poiché sarà scialba e banale come da tempo non se ne vedevano e sarà in grado di smorzare il vostro entusiasmo dopo poche ore, quando già avrete appreso le noiose meccaniche di gioco.

Esplorazione col timer

Ciò che a nostro avviso ha sempre caratterizzato Borderlands, nel bene o nel male, è stato quel senso di libertà e spensieratezza che ci permetteva di esplorare gli infiniti scenari che ci venivano proposti. Borderlands: The Pre-Sequel uccide questa caratteristica tramite l’inserimento di una meccanica relativa all’ossigeno, tagliando di fatto le gambe ai giocatori più avventurosi che amano perder tempo nelle infinite distese del gioco alla ricerca di un piccolo angolo di paradiso terrestre in cui può nascondersi una preziosa cassa contenente armi. Per poter sopravvivere nelle parti esterne della Luna di Pandora, infatti, sarà necessario essere in possesso del prezioso ossigeno, il quale potrà essere ricaricato tramite degli appositi rifornimenti d’ossigeno segnalati sulla mappa o tramite dei giacimenti naturali dello stesso.

Durante le prime ore di gioco, il funzionamento delle meccaniche dell’ossigeno non sembreranno intaccare notevolmente l’esperienza di gioco, tuttavia man mano che si andrà proseguendo diventerà un fardello non indifferente: ci siamo più e più volte ritrovati a morire cadendo in un baratro quando, credendo di avere ossigeno a sufficenza, abbiamo tentato di saltarvi oltre sfruttando la potenza di propulsione del nostro kit d’ossigeno (sì, perchè il nostro kit d’Ossigeno sarà anche il nostro “jet pack” e sfrutterà la medesima materia prima per il funzionamento, l’ossigeno per l’appunto). Questa meccanica di gioco richiede molta pazienza e a lungo andare diventa tediosa. Prendete nota del fatto che il Fragtrap non avrà bisogno di ossigeno per poter gironzolare sulla Luna, pertanto ve ne consigliamo l’utilizzo nel caso foste quella tipologia di giocatore che ama esplorare.

Borderlands: The Pre-Sequel non è un titolo che vuole innovare o rinnovare il sistema di gioco ormai collaudato dei due precedenti capitoli del franchise, ma prende Borderlands 2 sotto ogni punto di vista e lo ripropone con nuovi personaggi e nuovi scenari di gioco; anche dal punto di vista grafico, che analizzeremo più avanti, il titolo non spicca particolarmente ed i menù di gioco rimangono invariati donando un senso di dejà-vu a chi ha già giocato al predecessore.

Più siamo, più ci divertiamo

La regola che dà il titolo al nostro paragrafo si è sempre rivelata veritiera giocando in cooperativa su Borderlands e Borderlands 2; questa volta, però, qualcosa è andato storto. Non sappiamo di cosa si tratti, eppure la cooperativa in Borderlands: The Pre-Sequel risulta meno divertente e frenetica che nei precedenti capitoli. Forse si tratta semplicemente di stanchezza, visto che giocando al titolo ci si sente come se si stesse giocando ad un ‘espansione di Borderlands 2 piuttosto che ad un capitolo completamente nuovo, oppure si tratta semplicemente del sistema di gioco che in qualche modo sembra rallentato dall’assenza della gravità sulla Luna: una corsa più lenta, armi mai veloci come in passato… Qualunque sia il motivo, resta comunque il fatto che l’esperienza di gioco in multiplayer su Borderlands: The Pre-Sequel non ci ha colpiti, anzi, ci ha proprio lasciati con l’amaro in bocca.

Ricicli su ricicli

Come se non bastasse riproporre il sequel del primo Borderlands dal punto di vista del gameplay, anche graficamente Borderlands: The Pre-Sequel rimane invariato, con lo stesso stile grafico e gli stessi modelli poligonali di sempre a farci compagnia. Ad occhio e croce abbiamo anche individuato qualche texture riciclata qua e là. Le performance del titolo sono comunque notevolmente migliorate, pensiamo quindi si tratti di una semplice ottimizzazione del motore grafico. Dal punto di vista del comparto audio, verremo accompagnati da una colonna sonora degna del miglior Borderlands, ma sarà tutto ciò che ci resterà impresso del comparto tecnico del titolo che, ripetiamo, rimane sottotono. Consideriamo, comunque, che non si tratta di un titolo budget, ma di un vero e proprio capitolo della main-line del franchise.

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Commento finale

Borderlands: The Pre-Sequel è un prodotto che va analizzato prima di essere acquistato. Si tratta di un titolo non ai livelli dei precedenti esponenti del franchise, non rivoluziona e chiunque abbia giocato a Borderlands 2 verrà presto annoiato poichè il titolo, piuttosto che essere un capitolo a sé, sembra più essere un’espansione. Complici di tutto sono poi un comparto tecnico sottotono e l’ironia classica del franchise che viene a mancare, ad eccezion fatta per alcune scene di gioco.

E’ un periodo pieno di novità in campo videoludico, ma Borderlands: The Pre-Sequel potrebbe non essere ciò che fa per voi, seppur si tratti di un’esperienza di gioco godibilissima. Vi consigliamo, pertanto, di valutare pazientemente l’acquisto del titolo, visto che in ogni caso non stiamo parlando di un titolo budget.

Pro Contro 
– E’ possibile giocare nei panni di Claptrap
– Nuove location ed una nuova trama si aggiungono al mondo di Borderlands
– E’ un more of the same, un copia e incolla di Borderlands 2
– La meccanica relativa all’ossigeno poteva benissimo essere evitata
– Comparto grafico non al passo coi tempi
  Voto Globale: 60
 
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