Versione testata: PC (Steam).
Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness è un titolo lanciato su Kickstarter tutto italiano che tira in ballo l’effetto nostalgia. Gli sviluppatori, infatti, hanno deciso di fare un tributo sia a H.P. Lovecraft che ai punta-e-clicca con cui molti di noi sono cresciuti negli anni ‘90. A primo impatto sembra proprio di stare giocando un gioco sviluppato da LucasArts, invece che da PsychoDev. Ma scopriamo i suoi dettagli tanto horror quanto meravigliosi.
Horror Lovecraftiano anni ‘90
Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness è il gioco adatto a chi vuole tornare indietro negli anni e vivere un’esperienza degna di un libro horror di Lovecraft. La cosa interessante è che fin dalle prime battute è possibile notare l’intenzione degli sviluppatori, che hanno voluto allontanarsi dal tipico omaggio a Cthulhu ma sono andati molto più in profondità, soprattutto perché è un sequel. Ma di cosa parla?
Noi interpreteremo Lone Carter, un detective sopravvissuto a una spedizione all’interno di Innsmouth, che abbiamo visto nel primo episodio della serie. Ora, finalmente, è tornato a casa nella sua Arkham. Il suo obiettivo è fare rapporto ad un certo professor Armitage, l’uomo che gli aveva commissionato l’indagine nel primo gioco.
Ovviamente, gli investigatori non posso mai essere tranquilli e anzi, spesso sono tormentati. Nel caso di Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness, il nostro protagonista dovrà indagare su un omicidio violento che ha a che fare con culti, simboli particolari e tutto ciò che caratterizza l’universo narrativo di H.P. Lovecraft.
Avventura grafica dell’orrore
Dunque, come potete ben immaginare, questo capitolo è un’avventura grafica a tutti gli effetti contornata di horror. Il gameplay è molto semplice: si punta col mouse ovunque e si interagisce con qualsiasi elemento a schermo che sia analizzabile, così da avere idea del da farsi. Tutto quanto urla al retrogaming e non può che essere una festa per coloro che sono cresciuti con i giochi di LucasArts. Insomma, PsychoDev può rendere davvero contenti tutti i giocatori che hanno bisogno di una boccata d’aria “retrò”.
Infatti, tanti potranno tornare indietro nel tempo e ricordare le prime partite alle varie avventure grafiche punta e clicca, oggi trasformati in titoli molto più realistici e variegati dal punto di vista delle scelte come il più recente Detroit Become Human.
Inoltre, Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness ha delle meccaniche di trial and error. Così come le avventure grafiche meno recenti e i vari Resident Evil, non manca un sistema di combinazione degli oggetti all’interno dell’inventario. Spesso bisogna provare e riprovare, anche se alcune volte queste “fusioni” possono sembrare fin troppo assurde da comprendere. Un lato negativo del gioco è la scelta degli sviluppatori di utilizzare delle meccaniche a tratti troppo “antiquate”, e ciò potrebbe tagliare fuori i giocatori più giovani e meno curiosi. Probabilmente, però, i ragazzi di PsychoDev puntano ad una ristretta nicchia di giocatori. A risultare assenti sono la maggior parte delle meccaniche di base che spesso contraddistinguono un titolo dedicato alle avventure su Lovecraft, come la sanità mentale.
Grafica old-school
Come abbiamo accennato sopra, Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness è un omaggio ai giochi anni ‘90. Ci troveremo davanti ad una grafica pixelart 2D molto classica ma estremamente pulita. Tutti gli elementi a schermo risultano sempre ben distinguibili e nulla diventa invisibile, inoltre gira anche sui PC più datati.
Per quanto riguarda il comparto audio, anche la colonna sonora e gli effetti sono decisamente old-school. Oggi potremmo definirli monotoni e di scarsa qualità, ma fa tutto parte del velo nostalgico del gioco e ci azzeccano perfettamente con l’atmosfera.
Commento finale
Se desiderate staccare dai soliti titoli proposti negli ultimi anni e avete voglia di tornare indietro nel tempo, Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness è il gioco che fa per voi. L’unica meccanica che potrebbe davvero far storcere il naso a tutti, anche ai giocatori più esperti di avventure grafiche, è la questione del trial and error nella combinazione di oggetti nell’inventario.
Per il resto, l’atmosfera, la grafica e la colonna sonora rendono l’ambiente perfetto per la creazione di un gioco horror basato sulle storie di Lovecraft. La ciliegina sulla torta, infine, è proprio la trama, che è in grado di catturare chiunque.