Recensione Dante’s Inferno

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Viaggio andata e ritorno per l’Inferno.

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

Comincia cosi’ rievocando le immortali parole del Vate, uno dei titoli più attesi di questo primo scorcio del 2010. Come lo stesso titolo preannuncia, Dante’s Inferno sembrerebbe voler rivisitare in chiave videoludica e splatter, l’opera forse più famosa della letteratura italiana, la Divina Commedia.

A questo punto i puristi tra voi, o semplicemente coloro i quali hanno a scuola gettato più di qualche lacrima sul tanto amato/odiato testo dantesco cercando di destreggiarsi tra terzine incatenate e versi endecasillabi, potrebbero avere di che obiettare. In realtà e lo chiariamo subito, il titolo sviluppato dai bravissimi ragazzi di Visceral Games, già autori della serie Il Padrino e Dead Space, ha ben poco a che fare con l’opera italiana, rubando alla maestria dell’ Alighieri “soltanto” la descrizione di un mondo infernale diviso in gironi, dove a ciascuna anima dannata è consegnata sulla base del contrappasso la sua pena eterna.

Il Dante immaginato dai ragazzi di Visceral Games non è il sommo poeta vestito di rosso e dal naso aquilino, ma un possente cavaliere crociato che al seguito delle truppe di Riccardo Cuor di Leone e sotto gli auspici di Santa Madre Chiesa viene inviato in Terra Santa per combattere l’infedele musulmano e riportare la Sacra Sindone a Roma.

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La trasferta in medio oriente pero’ cambierà per sempre il nostro Dante: spinto infatti dal miraggio di una guerra “giusta” o meglio, “santa”, a compiere abnormi atrocità ed assassinato in battaglia, il nostro eroe si troverà di fronte addirittura la morte che gli annuncerà come pena per i suoi peccati, la dannazione della sua anima e di quella di coloro che più gli sono cari. Ma Dante non si arrende al suo inevitabile destino e dopo un epico quanto inusuale scontro, vista la sua collocazione in apertura del gioco, sconfiggerà la morte rubando la sua mitica falce. Le pene terrene del nostro cavaliere non sono pero’ terminate, tornato nella sua Firenze infatti, troverà trucidata la sua bellissima amata Beatrice e la sua anima trascinata all’inferno dalle anime corrotte. E’ cosi’, in breve, che comincia l’avventura di Dante negli inferi.

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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