Nel 2019, Bend Studio e Sony Interactive Entertainment hanno pubblicato Days Gone, un Action/Survival open-world a tema zombi in cui i giocatori esplorano l’Oregon post-apocalittico nei panni del motociclista Deacon St. John. Days Gone ha ricevuto recensioni contrastanti al momento della sua uscita, soprattutto rispetto ad altre iterazioni PlayStation proprietarie (a causa di problemi tecnici, bug e di una notevole ripetitività). Il nostro buon Andrea lo aveva definito: “Una esclusiva riuscita a metà, mancante di quel “guizzo” in più che avrebbe reso indimenticabile il titolo.” e dandogli comunque un buonissimo 7/10.
E mentre Sony non sembra assolutamente interessata ad un sequel, tuttavia, Days Gone è stato comunque un successo commerciale riuscendo a guadagnare un seguito affezionato di fan. Ora, Days Gone Remastered su PlayStation 5 arriva come un’edizione definitiva, che non si limita a correggere ciò che un tempo lo aveva frenato, ma celebra ciò che lo aveva reso speciale fin dall’inizio e offrendo l’opportunità di rivivere l’avventura post-apocalittica sfruttando al meglio le funzionalità uniche della console. In questa recensione ci soffermeremo esclusivamente sulle migliorie apportate al gioco rispetto alla versione originale. Per un approfondimento su storia e gameplay, vi rimandiamo alla nostra recensione del 2019.
Il gioco è attualmente disponibile su PlayStation 5.
Versione testata: PlayStation 5
Storia in breve
Le terre selvagge di Farewell
Days Gone Remastered è ancora la stessa storia di sopravvivenza, perdita e lealtà del 2019. Si indossano – come anticipato – i panni di Deacon St. John, un motociclista che affronta il collasso della società mentre è tormentato dalla morte della moglie. È un gioco lento, senza dubbio – le prime ore possono essere lunghe e apparentemente senza particolari sviluppi degni di nota – ma chi persevera viene ricompensato con una storia di livello in termini di complessità emotiva e che riesce ad alzare costantemente la posta in gioco. Le ottime interpretazioni contribuiscono allo sviluppo cinematografico della narrazione e rendono ogni interazione ancora più coinvolgente. A essere onesti, a livello tematico, Days Gone non apre nuove strade nel genere narrativo post-apocalittico, ma la sua attenzione ai personaggi e al mondo di gioco gli conferisce un fascino a dir poco unico ed indimenticabile.

Cosa cambia rispetto alla versione PS4?
In termini grafici e tecnici
Days Gone Remastered non cerca di reinventare Days Gone in alcun modo, ma il lavoro svolto, in termini di polishing, riesce a farlo finalmente brillare e facendo si che il giocatore – nuovo o di ritorno che sia – possa vivere o rivivere l’esperienza nel modo migliore possibile. In particolar modo, dal punto di vista visivo, il gioco ha un aspetto superbo, con texture migliorate, distanze di rendering più lunghe e un’illuminazione rivista che contribuiscono a dare vita alla Oregon post-apocalittico in un modo convincente. La versione originale su PlayStation 4 aveva un aspetto fantastico, ma qui tutto è migliorato e la fluidità di gioco è più che mai lampante. Su PS5 base, sono disponibili due opzioni grafiche, sia quella Prestazioni che quella Qualità. La modalità Prestazioni punta ai 60 fotogrammi al secondo ad una risoluzione a 1440p, mentre la modalità Qualità punta ai 30 FPS ad una risoluzione in 4K. Entrambe le modalità funzionano bene; quella Prestazioni ci è risultata costante a 60 FPS su PS5 base, mentre la modalità Qualità mostra un notevole aumento della risoluzione, in particolare se si possiede (come nel nostro caso) una TV di fascia alta.
Per quanto riguarda la versione PS5 Pro? Su PS5 Pro, è possibile scegliere tra tre impostazioni grafiche, con una modalità aggiuntiva a 40 FPS:
- Prestazioni: 1800p/60 FPS
- Qualità: 2880p/30 FPS
- Enhanced: 1584p/60 FPS con PSSR
Anche l’integrazione con DualSense è parte del pacchetto, sebbene i risultati siano indubbiamente un po’ contrastanti. Il feedback tattile aggiunge un piacevole livello di immersione, soprattutto mentre si è in sella alla moto di Deacon e si attraversano terreni accidentati. Tuttavia, i trigger adattivi, in particolare in accelerazione, possono a volte risultare un po’ fastidiosi, soprattutto durante i viaggi più lunghi attraverso l’Oregon. Questo, è altresì presente in diverse altre situazioni, includendo anche gli effetti meteorologici percepibili così come il feedback delle armi. Supportato altresì l’audio 3D e l’SSD superveloce di PS5 che garantisce una migliore gestione dei caricamenti e la possibilità di importare il proprio salvataggio da PS4.
In termini di meccaniche, non ci sono differenze degne di nota. Days Gone Remastered – anche sotto questo punto di vista – ci è sembrato solido e, per molti versi, più raffinato di prima, pur non modificando praticamente nulla in modo sostanziale. Il combattimento è un appagante mix di furtività, combattimenti corpo a corpo e armi alla mano, con un’ampia varietà che garantisce un coinvolgimento costante per tutta la corposa avventura. Cambiare armi e creare oggetti è intuitivo e veloce, mentre il senso di disagio che si prova esplorando un mondo pieno di minacce imprevedibili rimane uno dei punti di forza del gioco. Un attimo prima si saccheggia una stazione di servizio abbandonata, e quello dopo si viene braccati da un’orda di furiosi che riempie lo schermo con una forza travolgente.
Questa versione di Days Gone presenta una miriade di impostazioni di accessibilità, molte delle quali hanno scopi diversi, ma tutte consentono agli utenti – che potrebbero necessitare di benefici e/o aiuti specifici – di godersi il gioco nella sua interezza. Queste impostazioni di accessibilità spaziano da una modalità ad alto contrasto, al completamento automatico di quick-time-event (QTE), alla narrazione dell’interfaccia (che ci siamo ritrovati attiva di default all’avvio del gioco), ai segnali audio collezionabili, alle opzioni del campo visivo, all’impostazione della velocità di gioco, che rallenterà ogni aspetto dello stesso (dal 25, passando per il 50 e 70 e fino ad arrivare al 100%), vibrazione globale, comandi scorrimento, sottotitoli e altro ancora.
In ultimo ma non meno importante, la modalità Foto è stata resa molto più robusta, con impostazioni diverse che permetteranno all’utente di immortalare la foto che più desidera. Le nuove opzioni includono la possibilità di impostare l’ora del giorno durante lo scatto, avvalersi dei miglioramenti dell’illuminazione e di alcune nuove aggiunte all’interfaccia utente. La modalità Foto può essere difficile da modificare in modo approfondito perché la visuale della fotocamera si blocca quando la si sposta, e richiede un po’ di tempo per abituarsi.
Contenutistici
Le orde rimangono il punto forte di Days Gone: terrificanti, dinamiche e, a tratti, semplicemente esaltanti. Non sono semplici ostacoli, ma pericoli reali che vi costringono a pensare in fretta e a sfruttare l’ambiente circostante per sopravvivere. Con la grafica e il frame rate migliorati della rimasterizzazione, questi incontri sono ancora più intensi, ricchi d’azione e cinematografici che mai.
Days Gone Remastered include – in aggiunta – alcune nuove modalità di gioco, ma nessuna è innovativa quanto la modalità Assalto Orda. Questa nuova modalità è estremamente impegnativa e in stile arcade, propone un’esperienza roguelite, in un ambiente brutale e in continua evoluzione, dove i nemici diventano sempre più insidiosi con il passare del tempo. Resettando la partita al termine e permettendo di personalizzare alcuni parametri dell’esperienza con diversi modificatori man mano che verranno sbloccati. Questa modalità è incredibilmente divertente, ma non è consigliata ai giocatori che non hanno familiarità con Days Gone e non hanno giocato la campagna, in quanto la difficoltà è davvero tarata verso l’alto. Ma se deciderete di provare l’esperienza in questione, verrete ricompensati con personaggi giocabili, modifiche estetiche inedite e iniettori unici.

La modalità Morte permanente è un’altra delle aggiunte interessanti alla rimasterizzazione, permettendo di giocare l’intera campagna di Days Gone con una sola vita (con possibili limitazioni). Days Gone è un mix molto equilibrato di esperienza narrativa e survival, e l’opzione Permadeath si inserisce perfettamente nel mix, rendendo il viaggio ancora più teso.
La modalità Morte permanente può essere giocata a qualsiasi livello di difficoltà, decidendo sia che in caso di morte si vada a cancellare l’intero file di salvataggio o alternativamente, si ritorni all’inizio dell’atto in cui ci si trova. Quest’ultima opzione è leggermente meno punitiva, ma Days Gone è un gioco estremamente lungo, quindi in entrambi i casi, morire sarà brutalmente punitivo.
La nuova modalità Speedrun – infine – è un po’ l’opposto della precedente, dove l’idea è completare il gioco il più velocemente possibile. Anche questa è una modalità in cui si gioca l’intera campagna, ma c’è un timer a schermo per tutto il tempo, che potrete tenere sotto controllo. Questo timer si fermerà durante i filmati, permettendovi di guardarli senza il timore di allungare troppo il record che state cercando di battere. Memorizzerà un tempo diverso per ogni livello di difficoltà e potrete confrontare il tempo ottenuto in classifica con quello degli altri giocatori una volta completata la run.
Anche la moto di Deacon gioca un ruolo cruciale nell’esplorazione e nella sopravvivenza, con la gestione del carburante e la manutenzione della moto che introducono un livello di tensione che pochi altri giochi open-world possono eguagliare. È più di un semplice mezzo di trasporto: è la vostra ancora di salvezza, e se non ve ne prendete cura, scoprirete che le cose possono prendere una piega imprevedibile. Potrebbe sembrare tedioso, ma a dire il vero, tutto si integra naturalmente nel mondo di gioco e aggiunge un senso di realismo al viaggio.
Commento finale
Days Gone Remastered non è solo una versione più accattivante dello stesso gioco, ma offre anche nuove modalità e funzionalità che ne ampliano la rigiocabilità. Assalto Orda è l’aggiunta più degna di nota, che catapulta i giocatori in battaglie sempre più caotiche contro enormi orde di freaker e li costringe a lottare per la sopravvivenza. La modalità Morte Permanente è per chi cerca la prova definitiva; offre un viaggio ancora più adrenalinico e folle attraverso la campagna, con una sola vita a disposizione (ideale per i masochisti là fuori che apprezzano la sfida). Aggiungeteci la robusta modalità foto aggiornata e l’opzione Speedrun con tanto di impostazioni di accessibilità stratificate introdotte per adattare l’esperienza a diverse esigenze e il supporto a tutte le feature PS5, e avrete l’esperienza definitiva da parte dei ragazzi di Bend Studio.




