Quando ci siamo approcciati al codice inviatoci dal publisher di Death’s Door per recensirlo, complice il fatto di non averci potuto mettere mano anticipatamente, e avendolo colpevolmente seguito non sufficientemente prima dell’uscita, il nostro approccio è stato blando e poco motivato. L’inizio del gioco tra l’altro è tutt’altro che entusiasmante tra grafica minimale ed un corvo da comandare in un contesto assai bizzarro.
Così vista, sembrerebbe il classico incipit da indie senza grandi ambizioni di ribalta, sperimentale ed eccentrico, per cui probabilmente non varrà la spesa, e quindi tanto varrebbe concentrare le proprie ricerche altrove.
Sba-glia-to! Come?! Non avete capito? SBA-GLIA-TO!
Versione testata: PlayStation 5
Fermi tutti! Rimuovete completamente quanto appena letto, puntatevi in fronte il Neuralizzatore di Man in Black e schiacciate forte il tasto. I ragazzi del team di Acid Nerve hanno creato un piccolo capolavoro: sviluppato e prodotto per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, Xbox Series X/S, Microsoft Windows, Death’s Door è un concentrato di ispirazioni artistiche su più fronti, dal gameplay vario, intuitivo e divertente che vi terrà incollati per le 8-10h che impiegherete a portare a termine la storia principale.
Mietitori di anime
Il nostro protagonista è un corvo, impiegato in un azienda che si occupa di recupero anime. La nostra giornata tipo è del tutto banale, fintanto che il nostro capo ufficio non ci offre un incarico speciale, il recupero di un anima di un certo spessore, tale da garantirci persino un bonus a livello lavorativo. Tutto scorre liscio fino al recupero della suddetta anima, se non fosse che proprio in quel momento veniamo tramortiti e la stessa ci viene sottratta.
Trama che per quanto non risulti chiaramente tra i cardini dell’esperienza di gioco, si lascia seguire piacevolmente e va perfino a toccare temi piuttosto seri come l’esistenza terrena e la morte, trattati però con un’elegante e sottile punta di sarcasmo ed ironia.
A questo punto dovremo rincorrere il ladro di anime al fine di poterla recuperare, e da questo incipit prenderà vita la nostra avventura in cui dovremo prendere tre anime giganti, appartenenti ad altrettanti Boss i quali hanno vissuto più del dovuto e non vogliono separarsene, cercando in tutti i modi di raggiungere l’immortalità.
Ogni Boss appartiene ad un area specifica, raggiungibile, per l’appunto, attraverso delle porte extra dimensionali. Una volta raccolte tutte e 3 le anime giganti ne avremo abbastanza per aprire la porta che ci condurrà alla fase finale.
Un corvo Action Rpg
Pronti via, saremo subito nel pieno dell’azione. Il feeling con il nostro pennuto protagonista sarà immediato: Death’s Door può essere tranquillamente definitivo un Action Rpg, anche se con una semplificazione estrema delle skill, suddivise tra Forza, Destrezza, Velocità e Magia.
Questa semplificazione non lede affatto alla progressione, e per il tipo di gioco va anche bene così, evitando di complicarci la vita a studiare build particolari per il nostro alter ego.
Avremo 5 armi a disposizione con cui affrontare il combattimento melee, ognuna con caratteristiche specifiche, permettendoci di preferire uno stile di combattimento più agile e scattante ma meno letale, piuttosto che colpi devastanti ma decisamente più lenti.
A prescindere dal tipo di arma svilupperemo la capacità di portare a segno attacchi leggeri, pesanti e caricati dopo una rotolata, il tutto risultato di combattimenti molto variegati e dinamici.
Per gestire i nostri avversari a distanza ci verrà incontro la magia: potremo scegliere tra 4 incantesimi differenti, ognuno adatto a scopi specifici, come la catena, utile per raggiungere zone altrimenti inesplorabili, o la palla di fuoco, necessaria anche a distruggere le ragnatele sparse nel gioco, al di sotto delle quali saranno spesso celati degli oggetti utili.
In giro per le varie zone potremo raccogliere dei collezionabili oppure dei semi che se piantati, raccolti e mangiati cureranno le nostre ferite.
Level Design Darksoulsiano
Uno degli aspetti che ci ha più convinto e lasciati estasiati è la gestione delle varie aree di gioco e del loro desing. All’interno di Death’s Door non avremo alcun tipo di mappa a darci man forte, piuttosto il fulcro logistico sarà situato negli uffici dei mietitori di anime, un luogo fantastico con stanze e porte sospese nel vuoto.
Da questa zona, attraverso queste misteriose porte extra dimensionali, potremo accedere di volta in volta a regioni della mappa differenti. Una volta giunti in una specifica area ed iniziando ad esplorarla avremo a che fare con il sopraffino Level Design realizzato da Acid Nerve: porzioni di mappa suddivise su più livelli, ricche di anfratti semi nascosti, con scorciatoie, tipiche delle ambientazioni di From Software, le quali una volta sbloccate renderanno molto più veloce la ri-esplorazione delle stesse aree.
Diciamo questo perché durante l’avventura sarà pressoché indispensabile fare parecchio backtracking, in quanto alcune zone di parecchie mappe saranno irraggiungibili se non per mezzo di skill che però saremo in grado di recuperare più avanti nel gioco. Ma niente paura, perché come accennato, è proprio a questo punto che verranno utilissime le scorciatoie sbloccate, le quali ci permetteranno di tagliare in velocità le esplorazioni successive.
Ci sono stati dei momenti un po’ esasperanti dove abbiamo girato a vuoto per la mappa perché non trovavamo dove passare, ma in generale il sistema funziona molto bene, e spesso, usciti da una scorciatoia dopo esserci inerpicati in stretti cunicoli sotterranei, siamo rimasti basiti e soddisfatti per quanto il Level Design fosse ben realizzato.
All’interno delle varie regioni, spesso nascosti in punti della mappa difficili da raggiungere potremo trovare delle grosse statue a forma di capoccione di pennuto, le quali ci forniranno, a seconda della tipologia, dei cristalli speciali, con i quali accrescere la nostra barra della vita e della carica per gli incantesimi.
Artisticamente un gioiello
E’ raro in una produzione di uno studio minore, trovare una tale qualità sotto il profilo artistico a tutto tondo.
L’impatto visivo, dapprima piuttosto minimale e basico, prende vita man mano che la nostra avventura va sviluppandosi, miscelando colori, ambientazioni, personaggi sempre ben realizzati ed originali. Ogni zona esplorabile è molto diversa dalle altre già visitate, con un suo stile proprio, una paletta dei colori specifica, il tutto sempre ricco di dettagli e veramente incantevole agli occhi.
Non da meno la colonna sonora composta da musiche evocative, sempre adatte al contesto, distinguendo ritmicamente tra il nostro tranquillo girovagare e le Boss Fight più adrenaliniche. Queste varie componenti, tutte coese e ben amalgamate tra loro, rendono Death’s Door un prodotto veramente di alto livello sotto il profilo squisitamente artistico.
Commento finale
Death’s Door è una perla rara nello scarno panorama videoludico di questo 2021. Un Action Rpg senza tanti fronzoli, incentrato su combattimenti molto variegati e dinamici, impreziosito da una direzione artistica di alto profilo, dove sia l’impatto visivo che le varie musiche vi lasceranno più volte estasiati. Preso in mano, colpevolmente, senza molte aspettative ce ne siamo innamorati sin dai primi minuti di gioco, e portarlo a termine è stato un unico profondissimo respiro.
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