Il destino dell’umanità finalmente nelle nostre mani.
Versione testata PlayStation 4.
Il lancio di una nuova ip è sicuramente un momento speciale per ogni videogiocatore. Sono tuttavia pochi i giochi in grado di trasformare l’hype, le speranze e le aspettative dei gamers, in un vero e proprio Evento (e la maiuscola non è un refuso). Certo, titoli altisonanti, come Call of Duty o World of Warcraft, sono in grado di suscitare un enorme interesse attorno all’ultimo capitolo o all’ultima espansione, ma stiamo parlando di franchise con milioni di fan. Sebbene Destiny sia stato rivelato solo un anno fa, sin dal suo annuncio, anzi forse ancor prima che concretamente qualcosa fosse rivelato al mondo, il titolo ha generato un’attesa grandiosa, inaspettata, forse, per gli stessi sviluppatori, e sicuramente accentuata dal grande scalpore che “il tradimento” di Bungie nei confronti di Microsoft aveva suscitato all’epoca.
Sicuramente approfittando della serie fortunata di coincidenze, ma anche programmando una campagna di marketing senza eguali, Activision e Bungie hanno saputo dare l’impressione che effettivamente con Destiny fossimo di fronte ad una metamorfosi nel mondo degli Fps, da lungo prospettata ed inseguita da tanti, ma fino ad ora mai raggiunta da innumerevoli altri abili sviluppatori. Ora che finalmente siamo stati in grado di scavare in profondità all’interno del prodotto finito, è il momento di rispondere alla domanda che tutti noi ci siamo posti più e più volte: che cos’è Destiny ?
Il classico Bene contro il Male
Tanta carne al fuoco, poca libertà
Destiny inizia con la creazione di un Guardiano, che può essere personalizzato a piacere. La personalizzazione include sesso, razza – Umano, Insonne (razza aliena) o Exo (androidi) – così come i vari tratti del viso. Per un gioco che si svolge quasi interamente all’interno di armature, c’è una generosa quantità di opzioni tra cui scegliere. Dopo aver personalizzato il personaggio, deve essere selezionata una delle tre classi: Titano, Cacciatore e Stregone. I Titani sono massicci soldati meccanici dotati di tute avanzate simili a dei mech, i Cacciatori sono specializzati in ricognizione e gli Stregoni sono esseri magici che possono esercitare incantesimi. Tutte e tre le classi hanno diverse sottoclassi, abilità, armature e altri attributi, quindi è importante scegliere con attenzione. A differenza di un gioco come Fuse, tuttavia, non è così importante avere una squadra che varia quando si è in combattimento.
Il gioco è suddiviso in cinque zone chiave: Terra, Luna, Marte, Venere e la Torre, con alcune posizioni accessorie come l’Atollo e Mercurio. La Torre è il centro del gioco, dove i giocatori possono interagire con gli altri (per lo più in forma di danza interpretativa), comprare armi e armature, scaricare la posta, aggiornare navi e molto altro ancora. Le ricompense sono spesso fornite dall’Avanguardia: è una buona idea fermarsi qui dopo ogni missione principale. Non c’è molto da esplorare, ma è facile trovare e accedere a tutto senza problemi.
Dopo essersi attrezzati nella Torre, i giocatori possono prendere le loro navi e volare verso lo spazio e scegliere un pianeta di loro gradimento. Ogni pianeta dispone di missioni della storia principale e secondaria, oltre alla modalità Assalto, una modalità cooperativa che vede le squadra cooperare per finire delle missioni progressivamente sempre più difficili. Questi dispongono di molteplici mini boss e culminano con un enorme potente boss principale che può facilmente richiedere fino a venti minuti (e un sacco di abilità) per abbatterlo.
Anche se le missioni hanno luogo su pianeti di grandi dimensioni, esse si svolgeranno prevalentemente in luoghi ristetti, spesso nelle stesse zone, dando un senso di claustrofobia che stona non poco con l’ambientazione potenzialmente infinita del titolo. Ciascun incarico può essere affrontato sia da soli che con un gruppo di tre giocatori. Per circa la metà del gioco possono essere completate anche in singolo, ma una volta atterrati su Venere la cooperazione sarà fondamentale. Naturalmente tutta la campagna può essere completata da soli, snaturando però l’esperienza complessiva: Destiny si basa sul lavoro di squadra, che va sfruttato al massimo per godere a pieno del gioco creato da Bungie.
Dopo aver completato la Campagna, gli Assalti e le simili (ma più complicate) Incursioni saranno probabilmente le modalità che i veterani ritorneranno a giocare per la maggior parte del tempo.
Un multigiocatore solido
Alziamo l’asticella della Next-Gen
Destiny alza finalmente l’asticella per la next-gen e la cinematica è veramente mozzafiato. I vari pianeti sono meravigliosamente colorati e realizzati visivamente in modo fantastico, anche se non possiamo non notare l’assenza di qualsiasi interazione con l’ambiente. Purtroppo il gioco gira a 30 frame per secondo bloccati che secondo gli sviluppatori rendono l’esperienza simile su tutte le console. Per quanto riguarda il sonoro del gioco, siamo rimasti per ore sul menu principale ad ascoltare la sua bellissima melodia; il resto della partitura è altrettanto solida e godibile. La coerenza nei suoni aiuta molto i giocatori a rimanere all’interno del mondo di Bungie. Il doppiaggio è un aspetto che merita invece qualche parola in più. Durante il periodo della beta, molti lamentavano la secchezza dei dialoghi di alcuni personaggi, ma il livello nella versione completa ci è sembrato ottimo. In particolare grazie a Gaetano Varcasia (il “tuo” Spettro): la sua interpretazione nella beta era solida e, ora, nel gioco principale lo è ancor di più. Se però preferite ancora la voce originale di Peter Dinklage, vi basterà cambiare lingua alla console.
Commento finale
Destiny non è il capolavoro in grado di cambiare il mondo videoludico che molti si aspettavano; ciononostante dire che non sia un ottimo sparattutto sarebbe una clamorosa bugia. I giocatori possono perdersi per ore nelle incursioni sui vari pianeti, anche a Campagna conclusa. La grafica, l’interfaccia e il matchmaking online, in combinazione con una delle migliori colonne sonore originali mai sentite in un videogioco, rendono poi il titolo pieno di valori di produzione impeccabili.
Certo, una struttura maggiormente open-world e una più ampia varietà nei combattimenti e nel level design, lo avrebbero reso un capolavoro assoluto. Le ondate di alieni potrebbero rivelarsi coinvolgenti per alcuni, ma faticose per altri. Considerando però l’assenza di microtransazioni e di commissioni di sottoscrizione, insieme ad un progetto da supportare a lungo termine, il valore del titolo è innegabile. La sua costellazione non può ancora essere scritta nelle stelle, ma coloro che sono disposti a sperimentare il suo universo ne rimarranno a lungo incantati.
Pro | Contro |
---|---|
– Bellissimo da guardare
– Le modalità cooperative sono ben strutturate
– Il Crogiolo si gioca piacevolmente
|
– Nessuna interazione con l’ambiente
– Storia più breve del previsto
– Pochi tesori degni di nota
– Scarsa varietà nelle tipologie di nemici
|
Voto Globale: 85 |