Recensione Dragon Ball Full Color – La Saga del Giovane Goku n°2

Dove eravamo rimasti?

Dopo il n°1 di Dragon Ball Full Color Edition, pubblicato in edicola, fumetteria e su Amazon, il 24 gennaio scorso, è tempo di mettere le mani sul secondo volume di questa serie a colori.

Goku ha punito i due prepotenti della Banda del Coniglio che terrorizzavano la città, ma ora gli abitanti invece di gioire, iniziano a scappare e a nascondersi. Di cosa avranno paura?

A bordo di una stravagante auto a forma di coniglio, si palesa un misterioso personaggio. Il suo nome è Toninjinka, un coniglio antropomorfo dall’aspetto apparentemente pacifico e mansueto. Egli indossa abiti in stile cinese con un qipao verde pisello a pois rossi con un ampio colletto rosa inamidato, e con l’ideogramma di “usagi” (兎 – coniglio) raffigurato al centro. Sotto al qipao indossa una casacca lilla con i risvolti delle maniche fucsia, e degli ampi pantaloni del medesimo colore. Ai piedi calza delle ciabattine da Kung Fu viola scuro, e a completare il suo look degli occhiali da sole. È un essere malvagio che non si fa scrupoli. Grazie ai suoi poteri magici è riuscito a mettere sotto giogo il villaggio. Interviene, quando chiamato dai suoi scagnozzi.

Le sue capacità non risiedono tanto nella forza fisica, infatti preferisce darsi alla fuga, ma piuttosto ha l’abilità di trasformare chiunque lo tocchi in una carota. La malcapitata Bulma infatti, ignara di tutto, alla richiesta di stringergli la mano da parte di Toninjinka, rifiuta schiaffeggiandola e PUFF, eccola trasformata in una carota. È proprio qui che veniamo nuovamente a contatto con uno degli elementi più ricorrenti di Dragon Ball. Un nemico apparentemente invincibile, impossibile da colpire e di conseguenza da sconfiggere.

Ma state tranquilli, il giovane Goku, non dovrà necessariamente affrontare il coniglio umanoide a mani nude, potrà contare su un prezioso regalo fattogli dal nonno, il Bastone Nyoi, il bastone magico, una delle armi più famose della serie, capace di allungarsi per centinaia di metri. Facciamo la sua conoscenza nelle primissime pagine del manga. Goku infatti lo sfodera la prima volta quando incontra Bulma. Il ragazzo, non avendo mai visto nulla di tecnologico, scambia l’automobile della giovane per un mostro, e quindi si avvale del bastone per difendersi. È un bastone molto caro a Son Goku e lo utilizzerà spesso fino alla sconfitta del Red Ribbon.

Ma tornando al malefico coniglio, grazie al prezioso consiglio del maialino Oolong di avvalersi del bastone e del successivo intervento di Yamcha e di Pual, che riescono a mettere in salvo Bulma trasformata in carota, Goku può sferrare con tutta la sua forza il micidiale colpo di bastone sulla nuca del coniglio, che dolorante, viene costretto da Goku a far tornare la sua amica normale. Goku, decide di risparmiare la vita di Toninjinka e dei suoi tirapiedi, prende il bastone, lo allunga di 384.400 km e addio. I tre vivranno per sempre e senza ossigeno sulla Luna.

Il viaggio può continuare. Alla ricerca dell’ultima Sfera del Drago

Il viaggio di Bulma, Oolong e Goku continua. Manca l’ultima sfera. Il traguardo sembra ormai dietro l’angolo. Purtroppo le cose non saranno semplici, infatti Goku e compagni dovranno vedersela con un altro personaggio noto, Pilaf, che accompagnato da Mai e Shu, è alla ricerca delle Sfere del Drago. Il suo desiderio? Conquistare la Terra. Il trio, seppur di caratura minore rispetto ad altri personaggi, farà la sua comparsa in svariate occasioni, compresa la più recente serie di Dragon Ball Super. Armati di mezzi robotici, Mai e Shu, derubano i tre malcapitati delle Sfere del Drago e fuggono. Fortunatamente, la saggia decisione da parte di Goku di tenere con se la Sfera dalla quattro stelle ha evitato il peggio. Bisogna recuperare le Sfere, ma Pilaf è rintanato in una fortezza inespugnabile. Sulla loro strada però, Bulma, Oolong e Goku incontrano nuovamente Yamcha e Pual. Decidono di addentrarsi nella fortezza e recuperare le Sfere del Drago.

Il Drago Shenlong

Con una serie di trabocchetti e di trappole, Pilaf e i suoi riescono ad intrappolare Goku & CO. Un gas soporifero li rende inermi ed ecco che Pilaf può finalmente mettere le mani sull’ultima Sfera del Drago. Pilaf è ad un passo dal conquistare la Terra. Invoca il Drago Shenlong e… Oolong, trasformato in Pipistrello, evita il nefasto destino della Terra e di tutti i suoi abitanti, esprimendo un desiderio tipico del personaggio… un bel paio di mutandine femminili. Il desiderio è stato espresso, Shenlong svanisce e con esso le Sfere del Drago, divenute dei comuni sassi, si disperdono negli angoli più remoti del pianeta. Fra 1 anno potranno essere recuperate e il Drago magico potrà essere nuovamente evocato.

Ma torniamo a noi. I nostri protagonisti sono ancora intrappolati, come fare per uscire da questa situazione? Goku e Yamcha ci provano con tutte le loro forze, ma le pareti sono d’acciaio e sembrano indistruttibili. Una magnifica Luna piena fa la sua comparsa nella notte, Pual la nota e a quanto pare anche Goku ricorda qualcosa. Ma cosa c’entra la Luna piena? Goku rivela ai suoi compagni di avventura che un mostro compare nelle notti di Luna piena e proprio quel mostro ha ucciso suo nonno Son Gohan. Yamcha e Bulma, pensierosi, percepiscono che in quel ragazzino dalla forza quasi disumana, c’è qualcosa di diverso. Spaventati, cercano di distrarre Goku, non si sa mai, è meglio se non fissa la Luna piena. Niente, Goku l’ha già fissata e qualcosa scatta in lui. Si trasforma, diventa un gigantesco scimmione fuori controllo. Distrugge tutto, qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Pilaf e i suoi, svegliati di soprassalto, fuggono, mentre Yamcha e Pual pensano al da farsi. Capiscono che il punto debole di Goku è la coda, Yamcha la mantiene e Pual, trasformata in forbici, la taglia. Goku si calma, torna l’innocente bambino dalla forza fuori dal normale e si addormenta. Non ricorderà nulla.

Ci rivedremo presto

La ricerca delle Sfere non è andata come Bulma sperava. Il gruppo si divide, Bulma e Yamcha, consapevoli del loro reciproco sentimento d’amore, decidono di raggiungere la città, Pual e Oolong li seguono. E Goku? Goku torna a casa sua, nei boschi, recupera alcune cose personali e via, direzione mare dell’est, precisamente alla Kame House dove vive il maestro Muten, meglio noto come: Eremita della Tartaruga. L’obiettivo? Diventare più forte e consapevole delle proprie capacità. Quale miglior maestro se non l’Eremita della Tartaruga? Un personaggio iconico e amatissimo dai fan di Dragon Ball. Simpatico e dongiovanni ma abile combattente ed insegnante. Avrà un ruolo fondamentale nella crescita di Goku e non solo. Infatti il giovane Sayan incontrerà un altro personaggio storico, Crilin.

Quest’ultimo proprio come Son Goku arde dal desiderio di farsi allenare da Muten. Il birbantello maestro però, in cambio vuole una “spupazzina” ovvero una ragazza carina che diventi la sua domestica di casa. Goku e Crilin, a bordo della nuvola Kinto iniziano la ricerca. Non ci metteranno molto ad individuare una ragazza inseguita dalla Polizia. Una ragazza bionda, aggressiva e forzuta che però ad ogni starnuto diventa calma e tranquilla e cambia anche il colore dei capelli. Il suo nome? Lunch. Nell’anime viene rappresentata con i capelli blu, mentre nella serie manga ed in particolar modo in questa Full Color Edition ha i capelli neri. Arrivati dall’Eremita, la giovane avverte che ad ogni starnuto cambia carattere e personalità. Ma infondo è carina, cosa importa? Speriamo soltanto che i 3 sopravvivranno.

Verso il torneo Tenkaichi 

Goku e Crilin cominciano finalmente l’allenamento. Si prospettano giornate impegnative e prove al limite della sopportazione da sembrare quasi impossibili. 8 mesi di intense fatiche, ma ormai ci siamo, benvenuti al 21° Torneo Tenkaichi. Gli allenamenti sono ormai conclusi. Le prove sono state sufficienti per forgiare la mente e il corpo dei nostri giovani protagonisti. Ora bisogna prendere un aereo e andare a testare il campo. Quale migliore occasione se non il più famoso Torneo di Arti Marziali del mondo? 137 atleti, provenienti da ogni angolo della Terra si sfideranno per aggiudicarsi lo scettro di migliore lottatore. Riusciranno Goku e Crilin a fare bella figura?

Si fa sempre più interessante

Forse ci siamo dilungati un po’ troppo nel raccontarvi cosa accade in questo 2° volume della Dragon Ball Full Color Edition. 256 pagine che scivolano via rapidamente. È davvero un piacere tornare a rileggere le avventure di Goku e compagni. Sulla qualità della stampa e sui disegni, realizzati dal maestro Toriyama ci siamo già espressi nella nostra recensione del 1° volume della Full Color Edition. Una qualità elevata, un’edizione che possiamo definire in alta definizione, che giustifica il prezzo di 6,90€. Non si tratta soltanto di rileggere storie che ormai anche i muri conoscono, ma di poter guardare, con una luce nuova, le intere vicende che riguardano Goku e compagni. Questa Full Color Edition è davvero l’edizione definitiva che ogni appassionato dell’opera di Akira Toriyama dovrebbe possedere e custodire gelosamente.

Ricordiamo che al termine di ogni volume è presente una rubrica Dragon Ball Q&I. Fra i tanti quesiti ai quali risponde Toriyama nel 2° volume, abbiamo le origini degli abiti da combattimento di Goku e Crilin, qual è stata la parte più difficile nell’addestramento di Goku e infine alcune piccole anticipazioni, sul perché Goku si sia trasformato in scimmione e un particolare aneddoto sui capelli di Crilin.

Appuntamento a marzo per il 3° Volume, di questa straordinaria nuova edizione a colori di Dragon Ball.

N.B. le immagini non sono provenienti dal manga. Si tratta di immagini generiche!



PRO


CONTRO

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