Recensione Enslaved: Odyssey To The West

Il lungo viaggio verso Ovest può avere inizio

Tanto per cominciare dobbiamo ricordare che la trama di Enslaved è liberamente ispirata al celebre racconto popolare cinese Journey To The West e la sceneggiatura è curata dal noto Alex Garland, per chi non lo sapesse sceneggiatore di film di successo quali 28 Giorni Dopo, 28 Settimane Dopo e diversi altri.

Detto questo scopriremo sin da subito che il gioco è ambientato 150 anni nel futuro, in un’America, almeno inizialmente New York, quasi totalmente devastata da una guerra combattuta ormai anni prima.

Senza svelare troppi particolari, possiamo dire che in un qualche misterioso modo si è combattuta una guerra tra robot ed esseri umani, conclusasi purtroppo con lo sterminio quasi totale del genere umano e con i robot ormai divenuti padroni della situazione.

EnslavedOdysseyToTheWest_1_150_84_87I pochi umani sopravvissuti vengono catturati ed utilizzati come schiavi in apposite aree, ed è proprio qui che conosciamo il nostro protagonista Monkey, il quale sta per essere trasportato in una delle suddette zone tramite una sorta di aeronave.

In poche parole dopo i soliti momenti iniziali di gioco, il protagonista si troverà suo malgrado a dover collaborare con una ragazza, Trip, dopo essere stato incastrato dalla stessa attraverso l’utilizzo di un marchingegno posto sulla testa del povero malcapitato. Da questo momento in poi il nostro obiettivo sarà intraprendere un lungo e pericoloso viaggio verso Ovest per condurre Trip a casa sana e salva ed a nostra volta riuscire a salvarci la pelle. In generale potremmo definire il titolo non solo un videogame, ma una intensa esperienza che vedrà i due protagonisti vivere forti emozioni ed incredibili colpi di scena che coinvolgeranno il giocatore dall’inizio alla fine dell’interessante trama.

{hwdvideoshare}id=1412|width=640|height=354{/hwdvideoshare}

Rispondi

Ultimi Articoli