La popolarità della Formula 1 – dopo l’acquisizione nel 2016 da parte di Liberty Media (e grazie anche e soprattutto alla serie Netflix Drive to Survive) – è cresciuta, stagione dopo stagione, esponenzialmente. Proprio per “adeguarsi” a tale crescente notorietà, Codemasters e EA Sports, hanno pigiato letteralmente il piede sull’acceleratore, al solo scopo di proporre un titolo, che seppur non tanto diverso – in termini grafici e strutturali – dall’iterazione dello scorso anno (qui la nostra recensione di F1 22), è pieno zeppo di contenuti. Questo non sta a significare che tutto funzioni eccellentemente ma lo sviluppatore inglese – con F1 23 (qui trovate anche la nostra anteprima) – ha sicuramente conquistato la pole position.
C’è qualcosa per tutti in F1 23. Per chi cerca un’esperienza su misura lineare, c’è la modalità storia (Braking Point 2), per chi invece vuole vivere un’esperienza classica, può optare per la modalità carriera (pilota o scuderia). Infine, dulcis in fundo, non poteva mancare una modalità simile all’Ultimate Team di FIFA 23, chiamata F1 World.
Versione testata: PlayStation 5
Aiden Jackson è tornato!
Partiamo dalla modalità storia, che fa il suo ritorno dopo l’assenza dello scorso anno. Braking Point 2 continua la storia dell’astro nascente del Motorsport, Aiden Jackson. Per vivere appieno questo secondo capitolo, non è necessario aver giocator alla modalità del 2021. Infatti, un rapido recap vi aggiornerà su cosa è successo precedentemente. Nell’arco delle stagioni di F1 2022 e 2023, correrete – fra problemi tecnici, rivalità (con il poco simpatico Devon Butler), nuovi personaggi e vecchie conoscenze, nel team emergente Konnersport Butler Global Racing e lo farete, con un occhio sempre puntato verso i team che contano per davvero in questo spettacolare sport.
Se avete già giocato al capitolo precedente, allora non troverete granché di nuovo in Braking Point 2. Vi ritroverete ancora una volta nel bel mezzo dell’azione di gioco, con obiettivi obbligatori per progredire ed altri del tutto opzionali, interviste a bordo pista e cutscenes fra le migliori che abbiamo mai potuto ammirare con i nostri occhi. Tra una gara e l’altra vi verrà occasionalmente richiesto di prendere decisioni come team principal, decisioni che avranno una ripercussione anche su come saremo visti fuori dal paddock. Fra notizie, feed dei social media ed e-mail, abbiamo scoperto nuove ed interessanti prospettive sulla storia.
Dalla nostra anteprima: Man mano che avanzeremo durante il gioco, le nostre azioni in pista e fuori pista determineranno i livelli di prestazioni e reputazione. Il completamento di Braking Point 2 con prestazioni e reputazione superiori farà guadagnare premi maggiori. Inoltre, a seconda delle decisioni che prenderemo durante lo sviluppo dell’ auto e del team, oltre alle risposte che daremo alla stampa (a nostro giudizio notevolmente migliorate rispetto al passato), potremmo sbloccare obiettivi bonus. Il completamento o il fallimento di questi obiettivi avrà un impatto duraturo sul modo in cui si svolgerà la trama.
La narrazione non è troppo dissimile dalla prima puntata, con l’inevitabile scontro (dentro e fuori la pista fra Jackson e Butler), in vero stile F1. Tuttavia, la vera novità della produzione – che dura anche abbastanza, parliamo di circa 8/9 ore – è data da Callie Mayer, il volto (o meglio pilota) nuovo del paddock.
Raggiunti i titoli di coda, però, abbiamo avuto un po’ di amaro in bocca. La narrazione è altalenante e – in diversi punti – troppo sbrigativa e si concentra esclusivamente sui piloti fittizi, tralasciando completamente quelli reali del paddock, come l’attuale due volte Campion del Mondo, Max Verstappen o il sette volte Campione del Mondo, Lewis Hamilton. Ci piacerebbe vedere in futuro una storia che possa andare a coinvolgere altri team, compresi i piloti reali, soltanto così la modalità Braking Point potrà brillare per davvero.
Altre modalità di gioco
Una volta terminata la campagna/storia, ci siamo immersi immediatamente – come ogni anno d’altronde – nella modalità Carriera, a conti fatti, la modalità che ha subito meno cambiamenti rispetto al passato. Tuttavia, quella che ha stuzzicato il nostro interesse – essendo grandi appassionati di Ultimate Team – è stata la modalità F1 World. Qui, le corse vi faranno guadagnare XP e componenti aggiuntive che dovrete necessariamente sfruttare per migliorare sotto ogni punto di vista, dalle prestazioni della monoposto alle sponsorizzazioni, fino ad arrivare al pilota. E ogni aggiornamento ha specifiche caratteristiche che – citando il recentissimo ed incredibile – Diablo IV – vi permetteranno di costruire la propria “build motoristica”. E per coloro che cercano di più dall’esperienza di F1 23, c’è la sempre verde modalità online, una modalità che verrà – via via – costantemente rimpolpata con nuove sfide ed eventi ispirati al vero calendario di F1, assicurando che ci sia sempre un motivo valido per accedervi giornalmente o quasi.
Gameplay
Problemini narrativi a parte, un buon passo in avanti – in termini di gameplay – si è avuto lato guida. L’introduzione della tecnologia Precision Drive in F1 23 rappresenta un netto miglioramento rispetto al passato, con una sensazione, decisamente più naturale, per quanto riguarda la manovrabilità, la reattività, l’accelerazione e la frenata della monoposto. L’azione in pista è, pertanto, significativamente più elettrica rispetto agli anni precedenti. Aggiungendoci il nutrito sistema di opzioni disponibili, che permettono di intervenire su qualsivoglia aiuto (attivandolo o disattivandolo) e andando in tal modo “a costruire” (ancora meglio rispetto ai capitoli precedenti), la propria precipua esperienza di guida. Ogni curva e ogni rettilineo è un’opportunità per affinare e migliorare, e con l’intelligenza artificiale del gioco (buona ma non sempre brillantissima, soprattutto quando si sta tentando di chiudere un sorpasso), le corse diventano sempre più divertenti e avvincenti. Il Precision Drive, rappresenta una importante evoluzione anche per quanto riguarda la guidabilità con il controller, in questo caso del DualSense 5 (magistralmente supportato dal gioco in tutte le sue funzionalità). Certo, il feeling non potrà – mai e poi mai – essere lo stesso di un bel volante (lo abbiamo ribadito più volte nelle nostre recensioni sui titoli racing), ma vi garantiamo che con F1 23 e il più volte citato Precision Drive, si ha una maggiore sensazione di confort e di immersività e nel complesso, di accessibilità al titolo.
Grafica e tecnica
F1 23, rappresenta un lieve miglioramento rispetto a F1 22, sia in termini tecnici e sia squisitamente grafici (purtroppo il fatto che venga pubblicato ancora su console “old gen” ne frena il potenziale). Nel complesso, il gioco su PlayStation 5, permette di scegliere fra le due modalità, grafica e prestazioni, ed indipendentemente dalla scelta, l’esperienza è risultata essere consistente e fluida. Il colpo d’occhio grafico, comunque c’è, soprattutto sui circuiti come il recentissimo Miami International Autodrome Miami o l’inedito Las Vegas Street Circuit Las Vegas. Migliorati anche i modelli poligonali dei personaggi, che risultano essere decisamente più al passo con i tempi. L’altro grande elemento che ci ha davvero fatto felici è l’introduzione di una opzione “distanza di gara” del 35%.
Detto questo, il commento tecnico è ancora affidato al duo Carlo Vanzini e Davide Valsecchi, il quale risulta sì essere leggermente più variegato ma necessità – a nostro giudizio – di ulteriori cure che speriamo arriveranno nei futuri capitoli della serie. Nello specifico in F1 23, sia il commento pre che post gara è privo di qualsiasi enfasi e risulta essere ancora troppo poco naturale. Nota negativa per quanto riguarda la fisica dei danni, la quale lascia molto a desiderare. Parti come pneumatici e alettoni tendono a presentare problemi e agitarsi in modo innaturale quando subiscono un danno significativo, il che sicuramente rovina l’immersione che altrimenti sarebbe eccezionale.
Commento finale
F1 23 è un’esperienza di corsa solida coinvolgente e a dir poco impressionante che ben si adatta – grazie ai tanti contenuti offerti – a qualsiasi tipologia di giocatore, dal più “casual” a quelli che ricercano un’esperienza di guida impegnativa e gratificante. La modalità storia, Braking Point, ritorna (un po’ in chiaroscuro) dopo ben due anni, mentre l’introduzione della nuova modalità F1 World – in stile Ultimate Team – fa capire quanto ormai questo sport sia diventato popolare tanto da riceve la stessa cura e attenzione di tanti altri titoli sportivi in commercio.