Nuovo anno, nuova stagione di Formula 1, e con essa, nuovo videogioco su licenza targato Codemasters e EA Sports. F1 24, disponibile dal 31 maggio 2024, per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, Microsoft Windows, è il sedicesimo capitolo (quarto in collaborazione con EA) realizzato da Codemasters, capace in questi 15 anni – ormai – di migliorare anno dopo anno la formula e l’esperienza di guida proposta, con gli ultimi tre capitoli, F1 21, F1 22 e F1 23, a dir poco eccellenti. F1 24 sarà allo stesso livello oppure no? L’abbiamo testato su Xbox Series X per scoprirlo!
Versione testata: Xbox Series X/S
3,2,1, si parte!
Da quando Codemasters ha siglato l’accordo con la FIA nel 2008, il brand F1 – videoludicamente parlando (e come anticipato poco fa), ha avuto una crescita incredibile, trovando la strada giusta tra qualcosa di simile alla simulazione (per i fan più accaniti e avvezzi alla guida senza o quasi alcun aiuto, magari con una postazione sim racing dedicata) e i giocatori “casual”, che grazie alla sempre più crescente attenzione all’accessibilità (fra aiuti alla guida e opzioni di qualsiasi tipo), hanno potuto gareggiare, in simil arcade (controller alla mano), divertendosi senza preoccuparsi troppo di aspetti squisitamente tecnici e che contraddistinguono un vero weekend di gara.
Tutte le scelte fatte in questi anni dagli sviluppatori, hanno reso F1 – complice anche una popolarità senza precedenti di questo sport altamente tecnico e tecnologico (dominato nell’ultimo triennio da Max Verstappen e dalla sua Red Bull) e che ha portato il il circuit ad arrivare su piste e paesi che fino ad una decina di anni fa erano a dir poco impensabili (basti pensare agli Stati Uniti che contano ben tre piste su 24) – uno dei pilastri del genere racing.
Mentre scriviamo, è appena passato il weekend di gara del Canada, che ha visto il buon Max, prendersi una clamorosa rivincita sui propri rivali, dopo il passo falso a Montecarlo, con la Scuderia Ferrari (che a memoria) ha concluso uno dei peggiori weekend degli ultimi anni (con un doppio ritiro) e una sempre più consistente McLaren (con Norris arrivato secondo) ed un clamoroso ritorno della Mercedes (piazzatasi terza con George Russell) e che cerca di tornare in vetta dopo anni a dir poco complicatissimi.
In modo non dissimile da quanto fatto da Verstappen a Montreal, ci si aspetterebbe che l’ultima iterazione di Formula 1 di EA Sports e Codemasters si riconfermi come racing game a 360°: dopotutto, quante sono le probabilità di rovinare qualcosa che negli ultimi anni ha funzionato così bene? E in verità, F1 24 è davvero un gioco di corse valido che – per gran parte – riprende molti degli aspetti vincenti del capitolo dell’anno precedente, ma che – almeno al lancio – ha portato con sé una serie di scelte (come ad esempio il sistema di guida dinamico rivisto ed un inedito sistema di sospensioni, dei quali vi parleremo a breve) e dei contenuti, che a primo acchito potrebbero risultare “ridondanti”. Partiamo subito col dirvi che quest’anno manca Braking Point: la modalità storia per giocatore singolo, ispirata chiaramente al documentario di successo targato Netflix “Drive to Survive“, che si prende – come accaduto in F1 22 – una pausa di un anno e che ha rappresentato (a nostro giudizio) la più grande innovazione di F1 21 e F1 23.
Tuttavia, è innegabile che F1 24, a differenza magari di quanto accaduto con un altro brand di successo di EA (FIFA) e che quest’anno ha cambiato nome in EA Sports FC, non sempre perfetto, con recensioni e opinioni contrastanti, abbia un fascino tutto suo che lo mantiene – ancora una volta – al netto di alcuni azzardi clamorosi e che sarebbero potuti costare caro – ai vertici del genere dei giochi di corse.
Esperienza di guida rivisitata
Pre patch
L’esperienza di guida, un aspetto cruciale di qualsiasi gioco di corse, ha subito dei cambiamenti significativi in F1 24. Codemasters, ha deciso di spingersi oltre i confini, dando vita – almeno al lancio e fino a qualche giorno fa – ad un’esperienza di gioco tendente maggiormente verso il casual e l’arcade, cosa particolarmente evidenziata nell’aderenza degli pneumatici in curva in ogni situazione (lente o veloci che siano) e in ogni variante di carico alare e di angolo sterzata. Non è un’idea di per se sbagliata che F1 24 dia priorità all’accessibilità e allarghi ulteriormente la propria platea di pubblico; infatti, è una testimonianza coerente dell’impegno della Formula 1 nell’essere un prodotto commerciale che attira sempre più fan ogni anno. Naturalmente, come già anticipato, non tutti hanno la voglia ed il tempo di dedicarsi “anima e corpo” a gestire ogni aspetto del weekend di gara, settaggi auto, scelta gomme, ERS, DRS, ecc. e proprio per questo, F1 24 va assolutamente premiato in termini di accessibilità.
Purtroppo, una scelta del genere, riduce drasticamente la sensazione di realismo offerta dal prodotto; pre patch è risultato difficile che l’auto – complice anche un nuovo sistema di gestione delle sospensioni (ed una rivisitazione del Dynamic Handling sviluppato in collaborazione con Max Verstappen) – perdesse il controllo e il modo in cui l’aderenza degli pneumatici “perdonava” in curva – tanto da portare il più delle volte a non utilizzare addirittura la frenata – ci ha lasciati basiti. Correre in pista ad alte velocità – come ad esempio ci siamo trovati a fare a Spa nella celebre curva del “Pouhon” – senza preoccuparsi troppo di frenare o di come angolare la sterzata è eccitante per una sessione occasionale ma meno per chi vuole vivere un weekend da “vero” pilota di F1. Insomma, due degli elementi tecnici che avrebbero dovuto fare la differenza, in termini di fisica e di maggiore realismo, hanno fatto esattamente l’opposto, portando ad un controllo più casuale e – in definitiva – ad un’esperienza sicuramente divertente ma anche meno punitiva (soprattutto in termini delle citate sterzata in curva, con le monoposto fin troppo reattive e precise) e sostanzialmente più semplicistica. Se il vostro obiettivo è avere un’esperienza più vicina al realismo – e diciamo più vicina perché sia con Codemasters che con gli studi precedenti, non ci siamo trovati e non ci troviamo dinanzi ad simulatore nel senso completo del termine, poiché ciò avrebbe reso la serie di F1 di nicchia e non orientato al grande pubblico, F1 24 non è andato – prima della patch – proprio nella direzione che vi aspettate/aspettavate.
Naturalmente, al pari delle passate iterazioni, è possibile immergersi nel menu e perdersi in tutte le dettagliate regolazioni che è possibile apportare affinché la propria monoposto abbia un’assistenza minima e risponda meglio alle condizioni tecniche e della pista. Ma anche così, questi cambiamenti non sono stati così impattanti come magari accaduto negli ultimi 3 capitoli.
Post patch
Le recenti patch degli ultimi giorni (in particolare la 1.3 succeduta dalla 1.4) – hanno modificato diversi aspetti del sistema di guida (e per questa ragione abbiamo aspettato prima di dirvi la nostra); in particolare intervenendo immediatamente sull’handling e sulla distribuzione del peso (soprattutto sui carichi di picco laterali) – così come sul sistema di gestione delle sospensioni (vero problema dell’iterazione 2024) – e di conseguenza anche sulla reattività della vettura. La miglioria è evidente nei rettilinei e nelle situazioni di sorpasso mentre in curva – dove avevamo percepito le maggiori problematiche in termini di reattività eccessiva ed un comportamento non propriamente realistici – c’è ancora qualcosina da smussare. Nello specifico, mentre prima risultava banalissimo affrontare le curve (anche angolando di tanto la levetta, la vettura riusciva a girare in maniera responsiva e senza la minima sbavatura), con la nuova patch – sebbene siamo ancora distanti da ciò che accade con le vere auto da F1 – il feeling è migliorato e non di poco, offrendo quella sensazione di brio e di prevedibilità/imprevedibilità che mancava (vi garantiamo che ora a Spa o a Silverstone non è possibile affrontare le curve a tutto gas e senza minimamente toccare il tasto del freno in quanto si finirebbe nella ghiaia o direttamente a muro).
Detto questo, entrando ancora di più nel dettaglio, trattandosi di vetture caratterizzate dal cosiddetto “effetto suolo”, il grip – in generale – è elevatissimo, e lo è anche nel gioco. Ed è qui che entra in gioco il secondo (grave) problema con cui abbiamo avuto a che fare, ovvero quello dei cordoli. Il nuovo sistema di gestione delle sospensioni – oltre che in curva – ha dato il peggio di sé soprattutto nel passaggio sui cordoli; nello specifico, risultando troppo semplici da affrontare. Trattandosi di auto – come detto più su caratterizzate dall’effetto suolo – i cordoli dovrebbero rappresentare uno degli elementi maggiormente sfidanti per il “pilota” con la probabilità (o meglio possibilità) che se presi troppo velocemente o calcolando male la traiettoria, si possa “letteralmente saltare”, perdendo aderenza e conseguentemente la vettura. Mentre inizialmente i cordoli sembravano essere stati messi lì soltanto per bellezza portando il giocatore, passateci il termine “ad abusarne” durante le varie sessioni senza il benché minimo rischio di conseguenze, con i nuovi aggiornamenti si percepisce un miglioramento (anche se non ci è sembrato del tutto risolutivo). Ma attenzione, a differenza di quanto accaduto con l’update in termini di sterzata, riusciamo – sebbene meno di prima – ancora a passare troppo agevolmente sui cordoli, cosa che abbiamo maggiormente avvertito a Montecarlo e a Gedda. Non abbiamo la sicurezza ma siamo fiduciosi sul fatto che ulteriori aggiornamenti futuri risolveranno “tale annosa problematica”.
Con i nuovi update – in definitiva – l’esperienza di guida è migliorata e a nostro giudizio – sebbene le problematiche dovevano essere affrontate prima del lancio definitivo del gioco – è ancora di buon livello, con i controlli che rispondono bene. Questa volta – a differenza degli ultimi anni – abbiamo testato la versione Xbox Series X e la risposta del controller (al netto della mancanza delle feature che contraddistinguono il DualSense di Sony) è stata eccellente, soprattutto per quanto riguarda i grilletti.
Come funziona l’IA?
D’altro canto, l’intelligenza artificiale di F1 24 è sopra la media. Codemasters lo dimostra costantemente in ogni capitolo dei suoi franchise, e la “ferocia” (a volte fin troppa) con cui compete in questo capitolo di Formula 1 è una testimonianza del lavoro svolto dallo sviluppatore. Abbiamo percepito un certo equilibrio d’insieme, sia in termini di sfida in pista e sia per quanto riguarda l’impegno, il lavoro e la dedizione necessari per salire sul podio, con squadre (prestazioni e possibilità di ciascuna macchina sono presentate correttamente) meno attrezzate e con le quali è giocoforza più difficile arrivare sul podio, il che è fantastico perché offre una sfida e una motivazione per competere contro i grandi del circuit.
Modalità carriera
Sebbene in F1 24 manchi Braking Point, Codemasters ha fatto centro regalandoci una modalità carriera incredibilmente solida. Per la prima volta, oltre a poterla affrontare con il proprio alter ego virtuale, potrete selezionare uno dei piloti reali, come il tre volte campione del mondo Max Verstappen o il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, passando per Charles Leclerc, Valtteri Bottas, Lando Norris e piloti iconici del calibro di Ayrton Senna (che abbiamo selezionato senza indugi per la nostra di modalità carriera), Michael Schumacher, Jacques Villeneuve, Jenson Button, Mika Häkkinen e altri. Nella modalità carriera di F1 24, non ci sono sequenze video esagerate e/o memorabili, solo la quotidianità di una vera stagione di F1, caratterizzata da situazioni dentro e fuori la pista, fra decisioni da prendere, rivalità da affrontare, strategie, R&D e chi più ne ha più ne metta, con un sistema di progressione semplice ma efficace. Oltre a poter partire direttamente dalla F1, il giocatore può optare per la Formula 2, ma aggiornata alla stagione 2023. Detto questo, non tutto ci ha entusiasmato nella modalità carriera di F1 24. L’aggiunta di uno “specialista” – che fisserà obiettivi specifici da raggiungere in pista affrontando situazioni particolari – ci è sembrata un pochino forzata. Abbiamo trovato particolarmente scomodi le comunicazioni, gli avvisi e le richieste – arrivate così nel bel mezzo della gara – senza alcuna giustificazione: “attenzione all’usura dei pneumatici”, “il serbatoio non durerà per il resto della gara”, quando invece, le gomme erano a posto ed il serbatoio non era affatto quasi vuoto.
I giocatori possono scegliere di microgestire ogni aspetto della squadra e il percorso dei loro piloti: cambi di squadra, ora anche tenendo riunioni segrete e “imbrogli” contrattuali, fino alla definizione del budget per gli aggiornamenti, gestione di quali motori e pneumatici assegnati dovranno utilizzare in un fine settimana specifico, se svolgere tutte le sessioni di prove libere o semplicemente simularle, ridurre la durata della sessione di qualifica anche a un singolo giro veloce invece di eseguire l’intera procedura dalla Q1 alla Q3, e così via. I giocatori possono anche scegliere di fare affidamento sul sistema di reputazione del gioco per dettare gran parte degli eventi che accadono, poiché eseguire diligentemente i test proposti dal team, ottenere buoni risultati, guidare in modo pulito e non danneggiare l’auto aumenterà la stima dei team nei confronti del pilota, consentendo di ottenere aggiornamenti e/o offerte migliori per l’auto in futuro. Sia i nuovi arrivati che i fan più accaniti della Formula 1, indipendentemente dalla quantità di tempo che desiderano investire nella modalità carriera, possono davvero creare l’esperienza di F1 dei loro sogni, con un livello di controllo sulle operazioni quotidiane che, davvero, nessun altro gioco di corse sul mercato può offrire. La modalità carriera può essere affrontata sia in singolo e sia in cooperativa con un amico online.
F1 World
F1World ha messo da parte la sua stramba scelta di celebrare la vita lussuosa dei piloti professionisti, il che non sorprende dal momento che non aveva proprio alcun senso acquistare orologi, vestiti e accessori per adornare un’interfaccia utente. Dite addio anche alle auto di lusso, ora è un hub di di eventi predefiniti o personalizzati, sia contro l’intelligenza artificiale che online. Raggiungendo buoni risultati in questi eventi, i giocatori possono ottenere nuove parti di automobili (o crearle direttamente), che aumentano il livello di prestazioni dell’auto, consentendo a loro volta la partecipazione anche ad eventi più avanzati. Naturalmente, tutte le modalità online di F1 23 tornano in grande stile: gare personalizzate, eventi classificati, tornei, eventi settimanali contro l’IA e altro ancora. Come previsto, è tornato anche il pass battaglia della F1, il Pit Pass, che consente ai giocatori di guadagnare XP in qualsiasi modalità di gioco, anche prove a tempo o gare libere, per far salire di livello il pass e ottenere tutti i tipi di oggetti cosmetici come nuove tute o livree.
Fanzone
Un’altra aggiunta di F1 24 è la cosiddetta Fanzone. Qui, i giocatori possono scegliere la squadra e il pilota preferiti, unirsi a una comunità di persone con gusti simili, potendo quindi competere l’uno contro l’altro o aiutarsi a vicenda. I giocatori di tali aree possono anche uscire e competere in eventi speciali contro utenti di altre comunità. Alla fine di ciascuna stagione del gioco, le community di piloti e team verranno classificate in base ai loro risultati, e quelli meglio piazzati otterranno belle ricompense.
Grafica e tecnica
In termini grafici – alla base di F1 24 – c’è ancora l’EGO engine, e salvo qualche scetticismo iniziale, possiamo dire che la veste grafica è superlativa. Ottimo il lavoro svolto in termini di illuminazione e ombre, così come per l’occlusione ambientale e la qualità complessiva delle texture senza dimenticare le funzionalità di ray tracing. In termini di audio, i rombi dei motori ed effetti ambientali sono di pregevole fattura mentre il commento è quello solito, affidato al duo Carlo Vanzini e Davide Valsecchi, sicuramente più approfondito e realistico ma ancora un pochino insipido. Per quanto riguarda invece la parte tecnica, ad eccezione della Serie S ancora una volta priva delle “prestazioni” a 120 fps, su Series X la risoluzione è nativa in 4K, regolandosi dinamicamente al minimo 1800p in determinate situazioni. Sulla Serie S invece la risoluzione è a 1080p.
Commento finale
Il lancio di F1 24 – senza tanti giri di parole – è stato un vero disastro. Le problematiche tecniche, piuttosto rilevanti in termini di fisica (aderenza degli pneumatici in curva estrema, cordoli inesistenti, sistema di sospensioni tanto inedito quanto irrealistico, Dynamic Handling rivisitato ma paradossalmente peggiorato), hanno fatto inferocire ed insorgere la community; fortunatamente le nuove e necessarie patch correttive (che abbiamo deciso di testare con mano prima di dare il nostro giudizio definitivo) hanno salvato Codemasters ed EA Sports da un passo falso gigantesco. L’esperienza di guida – inizialmente fin troppo arcade e semplificata – anche se manca ancora una mano di “polishing” – risulta essere “quasi” in linea con quella degli ultimi capitoli del franchise, così come le modalità di gioco; la mancanza di Braking Point – che si è presa un anno sabbatico – si sente ma con una carriera ulteriormente migliorata, la caratteristica modalità Fanzone, una grafica tutto sommato di livello (con una grande attenzione al dettaglio dentro e fuori la pista), F1 24 – sebbene perda un po’ di terreno rispetto alle precedenti iterazioni – è ancora una volta il posto giusto per tutti gli appassionati di Formula 1. In ultimo ma non meno importante, l’incredibile accessibilità – per cui va fatto un plauso allo sviluppatore – fa sì che chiunque possa provare l’ebbrezza di essere un pilota (pad o volante alla mano che sia).