Un mondo fantastico
Fable III riesce a costruire paesaggi fantastici, ricchi di dettagli e mai banali o ripetitivi. Come nei vecchi episodi possiamo stringere vari rapporti con i personaggi incontrati, sino a corteggiarli e sposarli. Guadagnando la fiducia dei cittadini con le buone azioni verremo ricompensati con sigilli della gilda. Quindi la scelta è del giocatore, se proseguire con le quest principali oppure stringere rapporti con gli abitanti dei vari villaggi ed aver così accesso alle sub-quest. Purtroppo queste missioni secondarie a lungo andare tendono ad essere ripetitive, chiedendo al giocatore di andare da un punto prestabilito ad un altro, recuperare un oggetto e riportarlo al richiedente. Un occhio di riguardo va al sistema economico introdotto nel gioco, che avrà il suo peso specifico nella parte finale dell’avventura.
Non vogliamo dilungarci troppo per non rovinarvi il piacere di scoprirlo da soli. Se vi sentite abbandonati, sappiate che in qualunque momento potrete contare sull’ausilio di un vostro amico sia in partite locali, sia tramite Xbox Live. Giocando online è possibile acquisire denaro e oggetti altrimenti impossibili da trovare in single-player. Sarà dunque necessario scambiare i vari tesori con altri avventurieri online per completare la collezione. In Fable 3 non mancano i collezionabili: Gnomi scurrili, libri rari, le armi degli eroi, i diversi completi di abiti sono solo alcuni oggetti che potrete collezionare.
Ogni scelta una conseguenza
Verso la fine del gioco, finalmente avremmo portato a termine la nostra rivoluzione e siederemo sul trono di Albion. Se pensate di avercela fatta non illudetevi. La veggente ci informerà che una forza malvagia ed oscura minaccia la pace e la sicurezza del mondo. Ricadrà su noi regnanti il peso delle nostre scelte, se mantenere le promesse fatte durante la prima parte del gioco oppure stracciarle e diventare i nuovi tiranni del regno. Le scelte a disposizione non sono molte e sono piuttosto nette, facendo restare i giocatori più smaliziati con l’amaro in bocca, non potendo decidere ogni singolo dettaglio della vita politica da re.