Recensione God of War III


Spettacolo sanguinario

Litri di sangue versato, violenza inaudita, sbudellamenti di ogni genere, un concentrato di azione scaturito dalle mani di Kratos, capaci di infondere tanta potenza specie negli scontri con nemici sempre più grandi. Se lo scontro con Poseidone può lasciare a bocca aperta, quello che verrà mostrato dopo ha quasi dell’impossibile, roba da spazzare via ogni cosa finora vista su console. Lo spettacolo generato dai programmatori Santa Monica Studio è meraviglioso. La visione di profondità e di dettaglio nell’insieme è impressiva, abbaglia, incanta.

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Il titolo gira alla risoluzione nativa di 720p con framerate variabile. Resta ancorato ai 60 framerate per secondo nelle scene in cui l’inquadratura è chiusa su Kratos e su ciò che sta combattendo nello stretto. Mentre si attenua senza alcuna sofferenza per lo spettatore ai 30 framerate per secondo nel mo mento in cui l’inquadratura godofwar3_004esi allontana, aumentando sensibilmente gli oggetti presenti su schermo, tra poligoni definiti, effetti di fumo e detriti, lame, scie di nemici e sangue. Proprio quest’ultimo merita una menzione particolare. Ricorda per certi versi quello di Killzone 2, già di per se valido, ma qui molto più denso, quasi realistico. Ogni volta che Kratos semina morte e distruzione, i segni del sangue pervadono il suo corpo unto di tanta brutalità.

Il dettaglio complessivo rasenta la perfezione. Grazie ad un uso vincolante dell’inquadratura (la scelta dell’angolazione della scena è decisa a priori dal gioco) è stato possibile per i programmatori concentrare maggiormente le risorse del comparto grafico su molti altri fattori. In primo luogo i personaggi sono dettagliatissimi. Ogni frammento del loro corpo, dall’armatura al viso, è curato egregiamente. In secondo luogo le luci sono presenti a dozzine con effetti di rifrazione sull’ambiente e di riflessi che aumentano i particolari stessi. Infine gli effetti di contorno come la pioggia, il fumo, i detriti, il sangue, tutto insieme, tutto sbattuto in faccia con una semplicità di gestione che annienta inesorabilmente chiunque ne provi a dare uno sguardo. Lasciamo qualche frammento di pixel sotto tono e rare textures degli oggetti meno definiti rispetto ad altre ai puristi della precisione visiva.

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Il comparto sonoro accompagna degnamente tutta la grande scalata verso il monte Olimpo. La colonna sonora è tra le più gettonate grazie al giusto incrocio tra epico e metal. Ogni momento viene enfatizzato sempre ottimamente e suggellato dai dialoghi di buona fattura pur essendo i nostri doppiatori italiani non abituati a questo genere.

I mini giochi sessuali ritornano anche in questo capitolo. Di seguito una scena con Afrodite, la dea dell’amore. Ovviamente non guardatelo se non volete svelare già una scena di gioco.

Il filmato è vietato ai minori di anni 18

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