Recensione Gran Turismo 7

Con Gran Turismo 7 è coinciso il 25° anniversario dell’iconica saga motoristica esclusiva per PlayStation. Questo ottavo episodio, considerando l’alternativo (se non altro a livello di nomenclatura) GT Sport, è stato sviluppato e prodotto sia per PS4 che PS5 dal team di Polyphony Digital, capitanato dall’inossidabile e mai domo Kazunori Yamauchi.


Versione testata: PlayStation 5


Dopo il grandissimo successo di vendite e di critica riscosso da Forza Horizon 5, killer app per il racing di casa Microsoft, Sony era chiamata a rispondere, ritornando alle origini, con il suo gioco di corse per eccellenza, titolo che è cresciuto all’unisono e ne ha segnato la storia, delle varie console dell’azienda giapponese.

Enciclopedico e didascalico

Se avessimo dovuto descrivere Gran Turismo 7 con due aggettivi a riassumerne i suoi contenuti e soprattutto la scelta stilistica del suo ideatore, la scelta sarebbe ricaduta indubbiamente su Enciclopedico e didascalico.

Si perché in barba a molti cliché moderni, che vogliono i videogiochi forzatamente accattivanti, veloci, con menù iper saturi, musiche discotecare, GT7 si prende i suoi tempi, con un approccio quasi anacronistico per i tempi che corrono.

Il tutto si traduce con una prima intro (non skippabile) molto lunga, per certi versi romantica, attraverso la quale si ripercorre la storia dell’auto in generale, vista con gli occhi di Gran Turismo. Questa impostazione classica e compassata si ritrova un po’ dappertutto all’interno del gioco.

Gran Turismo 7

A volte si ha come l’impressione di trovarsi in un museo dell’automobile, vista l’austerità, la passione emanata, la precisione nel dettaglio e la mole di contenuti disponibili. A tal riguardo va detto che su Gran Turismo 7 sono presenti 424 veicoli (altri arriveranno in futuro), che ne sanciscono il roster più ampio in assoluto sul mercato.

La scelta è veramente ampia, variegata e vi permetterà di guidare una grandissima quantità di tipologie di veicoli: all’interno del vostro garage potrebbero trovarsi parcheggiate vicino l’iconica Fiat 500 degli anni ’60, affianco di una poderosa supercar iscritta al campionato GT3. Collezionarle sarà una vera droga, e siamo certi, nonostante i più pignoli noteranno comunque l’assenza di qualche modello, che siano presenti modelli per tutti i gusti.

Nella nostra esperienza spesso abbiamo fatto uso di questi servizi quasi didattici, sia all’interno del Café, di cui parleremo approfonditamente più avanti, sia in altre modalità presenti nel gioco, soffermandoci sui racconti, sulle foto e sulle esperienze trasmesse riguardo allo sviluppo negli anni del mondo corse.

Per carità, nulla vieta un approccio al titolo più superficiale ed immediato, ma il titolo sembra invitare il giocatore a prendersi i suoi tempi e a godersi con calma ed intimità i vari contenuti, tra una discesa in pista e l’altra.

Gran Turismo 7

La mappa di gioco, ed il suo cuore il GT Café

Una volta terminato il download del gioco, e provate le prime corse a suon di musica, Gran Turismo 7 si aprirà con una mappa a tutto schermo, bellissima da vedere e dalla chiarissima lettura. Questo sarà ne più ne meno l’hub del gioco, attraverso il quale potrete accedere gradualmente a tutte le varie modalità presenti.

Al centro della mappa troverete il GT Café, gestito da Luca, un npc/tutor che vi guiderà alla scoperta, inizialmente obbligata, delle varie attività disponibili.

Gran Turismo 7

Luca vi offrirà di volta in volta dei menù (in tutto 39), proprio come in un elegante bar metropolitano, i quali fungeranno in sostanza da obiettivi da sbloccare per procedere a quelli successivi. Considerate che prima di avere tutti gli elementi della mappa disponibili, dovrete completare una buona quantità di menù.

A dire il vero, anche impostando la difficoltà massima, saranno tutti piuttosto semplici da portare a termine, ed in alcuni casi addirittura tediosi visto l’irrecuperabile vantaggio che avremo guadagnato rispetto agli avversari, tutt’altro che agguerriti e competitivi.

Saranno presenti man mano anche altri personaggi con i quali potrete parlare, scoprire informazioni e acquisire lezioni didattiche e storiche sul mondo dell’auto. In sostanza il Café guiderà la vostra carriera single player fino al suo compimento finale (esatto, esiste un end game).

Spostarsi nella mappa è veloce e molto pratico. Nella barra superiore avrete a disposizione una serie di info fondamentali, e la navigazione di questo hub risulta in generale molto piacevole.

Potrete switchare in scioltezza tra il GT Café, il garage dove apportare modifiche alle auto, la concessionaria dove acquistare auto, la modalità fotografica, e molto altro ancora.

Dicevamo di Gran Turismo 7 riguardo alla sua vocazione museale, aspetto che lo rende quasi unico nel suo genere, ma non divaghiamo troppo, perché d’altronde l’ultima creatura di Polyphony Digital, è in pista che trova il suo habitat naturale.

Gran Turismo 7

Handling: abbiamo provato sia il DualSense che il Fanatec Gran Turismo DD Pro

Partiamo subito con il dire che Gran Turismo 7 si piazza nella fascia dei Sim-cade, ovvero un ibrido tra simulazione ed arcade. Prende dal primo alcuni elementi, come l’aderenza dell’asfalto in base alle differenti condizioni atmosferiche, piuttosto che fisica e comportamento delle varie auto disponibili (per lo meno superficialmente). Attinge dal comparto arcade, per quanto concerne una distruttibilità delle auto pressoché nulla, ed in generale un sistema di collisioni permissivo e quasi mai determinante (a volte rimbalzare sui muri sarà perfino vantaggioso, piuttosto che invalidante).

Nella nostra esperienza abbiamo guidato sia impugnando il DualSense di PS5, sia al volante del nuovissimo Gran Turismo DD Pro di Fanatec. Quest’ultimo, un kit composto da volante, base e pedaliera, ideato dall’azienda leader nel mercato delle periferiche per il racing, a 4 mani insieme al team di Polyphony Digital, al fine di garantire il massimo supporto a Gran Turismo 7.

Inutile dire che per un’esperienza più appagante ed immersiva possibile, volante e pedaliera risultino la scelta migliore. Ad onor del vero pad alla mano ci siamo trovati subito piuttosto a nostro agio: le vibrazioni del pad di PS5, grazie al feedback aptico, riescono a trasmettere le asperità dell’asfalto, evidenziandone dossi, o andamenti irregolari come nello sterrato.

Gran Turismo 7

Per un giocatore che non abbia mai affrontato un gioco di corse con un buon volante, le sensazioni saranno piuttosto profonde e verosimili, ed in definitiva il DualSense risulta essere a livello di immersività la migliore (ed unica) alternativa al volante. Dove non può competere il pad è sulla pulizia di guida, aspetto in cui, a meno che il vostro contatto con la levetta analogica non sia millimetricamente chirurgico, l’andamento ne risentirà a causa di piccoli ma frequenti strappi dovuti a quanto appena detto.

Durante una lunga curva parabolica ad esempio, un conto è impostare il volante con il giusto angolo di inclinazione, e tenerlo fermo al fine di mantenere la traiettoria costante, un conto è impostare la stessa cosa con la levetta analogica, in cui costantemente dovremo apportare dei piccoli tocchi correttivi, a meno di non riuscire a muovere le dita in maniera perfettamente fluida in uno spazio di pochi millimetri.

Mettendosi alla guida impugnando la gommosa corona del Fanatec Gran Turismo DD Pro, la faccenda muta considerevolmente. Innanzitutto tutto la tecnologia Direct Drive fa sì che il gioco trasmetta senza ulteriori filtri direttamente alla base del volante tutti i dati raccolti in pista. Cosa che si traduce con un’estrema sensazione di feeling epidermico con il tracciato: anche ad occhi chiusi, tramite il force feedback del GT DD Pro avrete chiaro il comportamento dell’auto in pista, potendo spingere fino a percepirne il limite massimo.

La mutazione del comportamento del volante in base al tipo di auto è devastante: provate a passare una mezzoretta in compagnia di una simpatica, leggera e sbarazzina 500 Abarth, poi approcciate una gara pilotando qualche bolide da 700CV, se non starete concentrati e con le mani saldamente ancorate alla corona, vi ritroverete con il volante che vi risucchierà come una centrifuga, facendovi cappottare dalla sedia.

Il modello di guida è un’evoluzione diretta di quello ereditato da GT Sport, migliorato per questo nuovo capitolo della saga, dal quale riprende praticamente in toto la gestione dei danni e collisioni. Siamo ovviamente lontani dalla fisica estrema e dall’handling punitivo ed iper realistico di titoli come Assetto Corsa Competizione (giustamente, ndr), ma ciò non toglie che le varie categorie di auto si distinguano tra loro in quanto a comportamento in pista.

Gran Turismo 7

Uno dei feedback che noterete con maggior spontaneità, è quanto personalmente vi troverete a vostro agio con determinati modelli di auto, e quanto altri vi facciano imprecare ad ogni curva affrontata.

Dopo poche ore di gioco, anche i meno esperti, potranno percepire i diversi atteggiamenti tra auto con trazione integrale, piuttosto che posteriore o anteriore. Quanto ognuna di queste sia avvezza a sotto o sovrasterzare, quando poter dar gas ecc.

Tutti dettagli questi, che confermano la buona differenziazione dei modelli di guida delle varie auto e del relativo handling.

Patenti, Hot Chili tra innovazione e storia, con qualche bug di troppo

A prescindere dal mezzo che sceglierete di guidare, l’esperienza di gioco passerà necessariamente attraverso l’ottenimento delle patenti. Elemento iconico della serie Gran Turismo: conseguendole, oltre ad imparare come il gioco intenda praticamente fisica e comportamento delle varie auto, sbloccherete nuove auto, e soprattutto la possibilità di partecipare ad eventi successivi.

Al momento in cui stiamo scrivendo la recensione, il gioco si trova alla versione 1.08: con questa patch Poliphony ha corretto tra le altre cose delle patenti che altrimenti risultavano impraticabili. Purtroppo a seguito di questa ultima patch il gioco è rimasto per circa 30h offline, causando un’ondata di recensioni negative clamorosa.

Risolta la questione delle patenti buggate, nella nostra esperienza ne abbiamo infilate alcune al primo colpo conseguendo immediatamente l’oro (fondamentale la conoscenza dei vari tracciati), mentre per altre abbiamo dovuto prenotare la lavanderia sotto casa per farci lavare a fondo le sette camicie sudate, al fine di portare a casa il massimo risultato.

Volete sapere la più tosta di tutte per quel che ci riguarda? I 20 secondi in compagnia di una Toyota Supra bianca, non vi sveliamo oltre per mantenere alto il filo del terrore, e non stiamo nemmeno parlando delle Super Patenti.

Ad ogni modo il conseguimento delle varie patenti ha mantenuto inalterato il senso di sfida e soprattutto di soddisfazione presente nei titoli precedenti della serie (dando per scontato l’oro in ogni singola prova, vera essenza per i feticisti del genere, oltre che necessario per avere un auto in premio, ed assecondare la sete da completismo).

A differenza delle gare nei vari menù del GT Café, dove come già accennato molto spesso è la noia a farla da padrone con avversari lenti e poco agguerriti, durante il conseguimento delle patenti sarà facile toccare alti picchi di esasperazione. Ripetere in loop la stessa prova da 15 secondi, composta magari da 2 curve in tutto, sarà si stressante, ma altrettanto vi farà saltare di gioia una volta superata.

La modalità Hot Chili invece è qualcosa di inedito per la saga di GT ed aggiunge gare (contrassegnate proprio con dei peperoncini,ndr) con regole più stringenti e avversari maggiormente agguerriti. Competitività, che come già accennato in precedenza, viene spesso meno negli eventi proposti dai vari menù del buon Luca del GT Café. L’unico difetto è che, considerando la totalità degli eventi disponibili, questi Hot sono veramente pochi, lasciandoci un po’ d’amaro in bocca.

Gran Turismo 7

IA, Multiplayer e dintorni

Che GT7 in fondo in fondo sia un titolo conservativo è abbastanza palese. D’altronde si sa, rischiare grosso può dare grandi soddisfazioni, ma altrettanto mettere a rischio persino il destino dell’intero brand. Polyphony non si allontana mai troppo dalla propria, e ben fatta va detto, comfort zone, e questo aspetto si riverbera anche nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

Facendo un paragone recente, abbiamo giocato poco tempo fa Grid Legends, questa la nostra recensione, titolo che per la nostra valutazione si posiziona sotto a GT7 in quasi tutti gli aspetti. Eppure a livello IA e di gestione delle variabili in pista ci ha divertito di più. Le gare sono risultate più imprevedibili: grazie al sistema nemesi (seppur migliorabile), ovvero con gli avversarsi che diventavano vendicativi in caso di nostri contatti, auto concorrenti che rompevano abbandonando la gara in una nube di fumo denso ecc.

Insomma, in GT7 quando si affronta la CPU scorre tutto più o meno senza scossoni. Le gare sono piuttosto soporifere e prevedibili.

Spesso ci siamo trovati durante la gara da soli, con un gruppetto di 3 discretamente più avanti, e cercando di recuperare è stato possibile osservare bene il comportamento dei nostri competitor: se da una parte è vero che il trenino con posizioni bloccate dei vecchi GT non esista più, la situazione poco è cambiata. Avversari quasi mai aggressivi, mai visto uscite di strada, incidenti o altro.

Capiremmo, e nemmeno del tutto, in titoli tipo Formula 1 2021, dove la ricerca della perfezione è tale, che raramente si assiste ad eventi particolarmente avvincenti come magari in categorie più agguerrite come GT3 o GT4. Ma considerando la sterminata varietà di categorie in GT7, almeno una differenziazione tra varie tipologie avrebbe conferito al gioco maggiore profondità.

Che si tratti di veicoli super veloci, su tracciati con il miglior asfalto disponibile, dove si lotta sui decimi di secondo, o di gare sullo sterrato tra imponenti bestioni tra salti e polveroni, la CPU permane sempre piuttosto passiva e prevedibile.

Per quel che concerne il Multiplayer, da parte nostra è presto per dare un giudizio definitivo. Nelle nostre prove non abbiamo trovato molto sensato l’ordine delle lobby a patto di non applicare parecchi filtri. Molto spesso aprendo l’hub ci siamo trovati davanti tutti eventi con loggato esclusivamente il relativo creatore, obbligandoci poi a filtrare per trovare stanze maggiormente gremite.

Anche una volta dentro, con praticamente tutti i posti presi, abbiamo dovuto aspettare parecchio prima di scendere in pista. E non è che la gara poi ci abbia riservato solo bei momenti: ovviamente nei server pubblici è facile trovare kamikaze di tutti i tipi, e sarà facile finire fuori pista per incidenti completamente senza senso.

A questo, soprattutto per il prossimo futuro, speriamo che Polyphony metta mano, possibilmente con un sistema sanzionatorio realmente incisivo, che non costringa a dover necessariamente creare server privati.

Comparto tecnico: tra FPS, grafica ed audio

Tecnicamente a nostro avviso Gran Turismo 7 vive si di luci, ma con qualche ombra, anche piuttosto evidente. Graficamente parlando il team di Yamauchi ha preso una strada ben precisa, che si discosta, come per tutto il resto della produzione, dagli esasperati sensazionalismi moderni. Nessuna tinta iper-satura, o illuminazioni cariche di effetti. La scelta stilistica è evidentemente improntata a conferire al gioco un aspetto più realistico possibile.

Ed il risultato conseguito, per quel che concerne PS5, a tratti rasenta il fotorealismo: alcune istantanee particolarmente riuscite sono difficili da distinguere rispetto alla controparte reale.

I modelli delle auto sono riprodotti con fedeltà, ed apprezzabili soprattutto fuori pista, selezionando la modalità risoluzione che abilita il Ray Tracing di Nvidia, conferendo alle vetture ulteriori riflessi, ed incrementandone notevolmente la qualità visiva.

Discostandoci dagli aspetti principali quello che non convince assolutamente dal punto di vista grafico si trova a bordo pista. Buoni gli scenari naturalistici, con un modello di vegetazione sufficiente, bruttissima invece la realizzazione gli ambienti urbani e cittadini: i modelli dei palazzi potrebbero benissimo essere usciti da un gioco PS3.

Se vi dovesse cadere l’occhio sugli esseri umani a bordo pista la situazione risulterebbe definitivamente imbarazzante, con le persone realizzate alla stregua dell’omino simbolo di Italia ’90. (per i più giovani guardate qua)

Scelte queste, che giustifichiamo solamente come necessarie per alleggerire nel complesso il comparto grafico al fine di garantire un frame rate quanto più vicino ai 60 fps rock solid. E’ chiaro, lo sguardo sarà rivolto in pista e sull’auto, ma sono comunque dettagli che vanno rilevati e che potrebbero far storcere il naso.

Anche dal punto di vista del sonoro Gran Turismo 7 ci ha convinti parzialmente. Semplicemente in alcune auto abbiamo trovato una riproduzione di motore e scarichi entusiasmante, mentre in altre non si è riscontrata la medesima cura ed attenzione.

Oltretutto quando si arriva in prossimità di altre auto, non ci è sembrata gestita impeccabilmente la coesistenza dell’audio di più auto contemporaneamente, in alcuni momenti sentivamo quasi esclusivamente la nostra auto, in altri abbiamo cambiato marcia erroneamente udendo inconfondibilmente il motore di un nostro avversario.

Commento Finale

Gran Turismo 7 nonostante difetti di gioventù, e qualche scelta stilistica magari poco condivisibile, si conferma un must buy per tutti gli amanti delle quattro ruote possessori di console PlayStation. Una mastodontica enciclopedia dell’automobile. Un parco auto sconfinato che spinge al collezionismo più sfrenato. Un sacco di attività disponibili fuori dalla pista. Un IA tradizionalmente ancora poco convincente, ed un Multiplayer ancora agli albori, da perfezionare e rendere La modalità di gioco. Gran Turismo 7 racchiude in se la globalità del mondo corse secondo PlayStation, secondo Kazunori Yamauchi, e se lo avete amato in passato, continuerete ad amarlo con questo ultimo episodio della saga.

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8.5

Gran Turismo 7


Gran Turismo 7 nonostante difetti di gioventù, e qualche scelta stilistica magari poco condivisibile, si conferma un must buy per tutti gli amanti delle quattro ruote possessori di console PlayStation. Una mastodontica enciclopedia dell'automobile e del mondo corse. Un parco auto sconfinato che spinge al collezionismo più sfrenato. Un sacco di attività disponibili fuori dalla pista. Un IA tradizionalmente ancora poco convincente, ed un Multiplayer ancora agli albori, da perfezionare e rendere La modalità di gioco. Gran Turismo 7 racchiude in se tutto il Mondo Corse secondo PlayStation, secondo Kazunori Yamauchi, e se lo avete amato in passato, continuerete ad amarlo con questo ultimo episodio della saga.

PRO

Parco auto sconfinato, Grafica ed FPS al top, Molte attività disponibili

CONTRO

IA poco competitiva, Grafica di contorno sottotono, Audio non sempre convincente

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