La serie APC Back-UPS BX è stata concepita dal produttore francese per quegli utenti che necessitano di una soluzione a protezione dei propri device contro sovratensioni e sovracorrente, solida, facile da configurare e soprattutto duratura nel tempo (“in condizioni normali” la durata della batteria varia tra i tre e i cinque anni). Abbiamo avuto modo di testare il gruppo di continuità APC Back-UPS da 2200 VA (modello BX2200MI). Si tratta di un UPS (Uninterruptible Power Supply) che può essere utilizzato in ambito “Home Office“, in quello “Home Entertainment” e addirittura nella gestione domotica (Smart Home). Nello specifico, il prodotto in questione ben si adatta alla protezione di reti wireless, PC/Laptop, console (come PS5 e Xbox Serie X/S) e altri dispositivi elettronici aziendali e non sensibili. E lo fa fornendo energia tramite la sua batteria durante le interruzioni di corrente (magari causate da blackout inaspettati) e fluttuazioni della tensione instabili.
Specifiche tecniche
Modello | BX500MI | BX750MI | BX950MI | BX1200MI | BX1600MI | BX2200MI | |
Ingresso | Tensione | 220 -240 V c.a. | |||||
Frequenza | 50 Hz o 60 Hz (rilevamento automatico) | ||||||
Trasferimento bassa tensione | 140 V c.a., tipico | ||||||
Trasferimento sovratensione | 300 V c.a., tipico | ||||||
Uscita | Potenza UPS (totale) | 500VA/ 300W | 750VA/ 410W | 950VA/ 520W | 1200VA/ 650W | 600VA/ 900W | 2100 VA/1200 W (sol per modello AR/AZ) 2200 VA/1200 W (per altri modelli) |
Tensione a batteria | 230 V c.a. ±10% | ||||||
Frequenza – A batteria | 50 Hz / 60 Hz ± 0,5Hz | ||||||
Tempo di trasferimento | 6 ms tipico, 10 ms max. | ||||||
Corrente di cortocircuito | Circa 500 A di picco, circa 42 A rms | Circa 230 A di picco, circa 3,73 A rms | Circa 166 A di picco, circa 2,49 A rms | Circa 205 A di picco, circa 4,05 A rms | Circa 242 A di picco, circa 4,38 A rms | Circa 282 A di picco, circa 4,21 A rms | |
Protezione | Ingresso c.a. Interruttore | 5 A/ 250 V c.a. | 5 A/ 250 V c.a. | 7A/ 250 V c.a. | 10A/ 250 V c.a. | 12A/ 250 V c.a. | 15A/ 250 V c.a. |
Fusibile ingresso c.a. | / | T 5 A L 250 V c.a. | T 8A L 250 V c.a. | T 10A L 250 V c.a. | T 12A L 250 V c.a. | T 15A L 250 V c.a. | |
Batteria | Tipo (senza manutenzione) | 12 V, 7 AH x 1 acido di piombo | 12 V, 9 AH x 1 acido di piombo | 12 V, 9 AH x 1 acido di piombo | 12 V, 9 AH x 1 acido di piombo | 12 V, 7 AH x 2 acido di piombo | 12 V, 9 AH x 2 acido di piombo |
Durata media | La durata normale della batteria è da 3 a 5 anni. I fattori ambientali influiscono sulla durata della batteria. Temperature elevate, umidità elevata, alimentazione di rete di scarsa qualità, nonché l’esaurimento breve e frequente della carica riducono la durata della batteria. La batteria dell’unità Serie Back-UPS non è sostituibile dall’utente. Per un elenco di centri di assistenza nelle vicinanze, rivolgersi all’assistenza tecnica SEIT. | ||||||
Tempo di ricarica tipico | 8 ore al 90% della capacità | ||||||
Caratteristiche fisiche | Peso netto | 4,2 kg | 5,4 kg | 6,1 kg | 7,6 kg | 10,3 kg | 12,3 kg |
Dimensioni (A x L x P) cm | 13,8 x 9,8 x 31 | 16 x 12 x 35,5 | 19 x 14 x 39 | ||||
Peso del prodotto imballato | 4,9 kg | 5,9 kg | 6,6 kg | 8,6 kg | 11,3 kg | 13,3 kg | |
Prodotto imballato (A x L x P) cm | 22,5 x 18,9 x 37,5 | 25 x 19,7 x 43 | 29,7 x 23,5 x 49,5 | ||||
Temperatura | Durante l’uso | Da 0° a 40°C | |||||
Durante l’immagazzinamento | Da -15° a 40°C | ||||||
Altitudine | Durante l’uso | 0-3000 m | |||||
Da 0 a 1000 m: funzionamento normale, da 1000 a 3000 m: la potenza in uscita si riduce dell’1% per ogni 100 m di aumento di altezza. | |||||||
Durante l’immagazzinamento | 0-3000 m | ||||||
Umidità | Da 0 a 95% di umidità relativa, senza condensa | ||||||
Codice di protezione internazionale | IP20 | ||||||
Sistema di distribuzione dell’alimentazione della rete elettrica applicabile | Sistema di alimentazione TN | ||||||
Livello di inquinamento | 2 | ||||||
Categoria di sovratensione | II per la modalità normale | ||||||
Standard applicabile | IEC 62040-1 |
* Quando viene fornito il cavo di alimentazione in ingresso, la lunghezza del cavo di alimentazione in ingresso è 1,2 m. Per un funzionamento ottimale, non utilizzare cavi di uscita più lunghi di 2 m.
** La lunghezza del cavo di comunicazione USB è 1,2 m. Per un funzionamento ottimale, non utilizzare cavi di comunicazione più lunghi di 3 m.
Back-UPS Serie BX 500VA, 750VA, 950VA, 1200VA, 1600VA, 2200VA
Primo avvio
Il prodotto, dalle dimensioni piuttosto importanti, parliamo di 19 cm x 39 cm x 14 cm e dal peso “monster” di ben 12,3 kg, dopo essere stato “estratto” dalla scatola, deve essere posizionato sul pavimento o comunque su una superficie stabile e priva di vibrazioni. Per avviare l’unità APC Back-UPS 2200 VA, è necessario collegare la batteria, sollevando e spingendo una apposita maniglia di colore giallo, all’interno del device. Dopodiché, il cavo di alimentazione va collegato direttamente alla presa a muro, non ad una multipresa. Niente di più semplice. Il modello fornitoci per il test, presenta 6x IEC, una porta dati USB, porte Ethernet di ingresso e uscita per la protezione da sovratensioni.
Nota bene: il modello testato, essendo munito di 6 porte IEC e nessuna presa Schuko non permetterebbe (almeno di default) il collegamento di dispositivi come TV, Console, Home Theatre. Abbiamo “ovviato” al problema – sebbene ci siano opinioni contrastanti a riguardo – acquistando una multipresa tipo IEC C14, con 5 uscite tipo Schuko/Italia 10/16 A.
Se vi state chiedendo se potrebbero esserci potenziali problematicità nell’utilizzare una “ciabatta” come “hub” per collegare i vari dispositivi dotati di Schuko, potete star tranquilli, in quanto la stessa Schneider Electric ci ha assicurato che non ci sono controindicazioni di sorta. I problemi si potrebbero verificare quando si collega l’ingresso dell’UPS a una ciabatta e questa viene collegata alla presa di alimentazione: per questo caso, se si presenta la necessità comunque di usare una ciabatta, APC propone un prodotto ad hoc per collegare le uscite.
Tornando al nostro test, staccando la corrente del nostro appartamento, l’UPS ha immediatamente dato alimentazione alla multipresa e di conseguenza a tutti i dispositivi ad essa collegati.
Per essere sicuri che l’UPS stia operando normalmente, sul fronte della serie APC Back-UPS, troviamo l’interruttore on/off e due strisce LED (che possono essere regolate in termini di intensità tenendo pigiato per circa 3/5 secondi il tasto di accensione/spegnimento).
Queste ultime, se sono di colore verde fisso (e senza alcun allarme sonoro), indicano che l’unità Back-UPS sta erogando alimentazione c.a. alle apparecchiature collegate (pertanto lo stato è “in linea”). Se invece i LED sono accessi ma è udibile un segnale sonoro dal tono continuo, ciò sta ad indicare che c’è un sovraccarico in linea e che l’alimentazione utilizzata dalle apparecchiature collegate ha superato la capacità dell’unità. Per risolvere, è necessario scollegare qualche apparecchiatura.
Tipologie di UPS e differenze di onda
Prima di “raccontarvi” la nostra prova, dobbiamo fare una doverosa precisazione. L’UPS provato viene indicato come: “Approssimazione a gradini ad una sinusoide“, ma che cosa sta a significare?
Partiamo dalle tipologie di UPS/gruppo di continuità:
- A sinusoide pura dal costo piuttosto esoso e pertanto utilizzati per impianti di alto valore e che offrono una maggiore affidabilità e protezione per le apparecchiature elettroniche;
- Offline (i più economici, la corrente in ingresso va ad alimentare i device, anche se dovessero esserci disturbi) o cosiddetta approssimata/simulata o pseudo sinusoidale e quasi sempre Line-Interactive;
ed è in quest’ultima categoria che rientra il modello APC Back-UPS da 2200 VA il cui costo, comunque in questa variante, sfiora i 400 €.
Essendo per l’appunto anche “Line-Interactive”, include le più recenti tecnologie UPS, come ad esempio l’AVR che va a regolare automaticamente i picchi di tensione e più in generale, i disturbi. Non raggiunge di certo le performance di una sinusoide pura, diciamo che va – come anticipato – a “simulare” la sinusoide e pertanto garantisce il regolare funzionamento della stragrande maggioranza dei dispositivi potendo però presentare problemi qualora si andassero a collegare device provvisti di trasformatore o se si tratta di alimentatori a PFC attivo.
Entrando ancora più nel dettaglio e soprattutto per cercare di essere il più precisi possibili: “Approssimazione a gradini ad una sinusoide” indica che quando l’UPS riceve una buona potenza e frequenza in ingresso dalla fonte di alimentazione, non farà nulla per correggerla. Una volta che l’UPS ha rilevato che si è verificato un disturbo dell’alimentazione come un blackout, variazione di frequenza, sotto/sovratensione, utilizzerà la batteria per fornire alimentazione “pulita”.
Nel momento in cui passa all’alimentazione a batteria, è allora che andrà a produrre l’onda (simil) sinusoidale. La sua uscita è – se ancora ci fossero dei dubbi – più discontinua rispetto ad una onda pura e fornisce all’apparecchiatura una forma d’onda di uscita meno stabile. Ma state tranquilli, non avrete bisogno di un costosissimo UPS ad onda sinusoidale pura, in quanto questi vengono utilizzati per la protezione di server, reti, apparecchiature mediche e nei campi delle telecomunicazioni o per proteggere apparecchiature elettroniche particolarmente sensibili alla potenza in ingresso, come quelle da laboratorio.
I sistemi UPS a onda sinusoidale modificata o a gradini in genere proteggono PC, sistemi di home entertainment, componenti A/V e media center.
Onda sinusoidale pura
Pro | Contro |
---|---|
Uscita più fluida e pulita per apparecchiature sensibili; Migliora le prestazioni e l’efficienza delle apparecchiature; | Circa due volte il costo di un analogo sistema UPS a onda sinusoidale modificata |
Onda sinusoidale modificata
Pro | Contro |
---|---|
Circa la metà del costo di un sistema UPS a onda sinusoidale pura | Uscita meno pulita e stabile; Diminuzione delle prestazioni e dell’efficienza delle apparecchiature; |
La nostra prova
Abbiamo testato il prodotto sia con il nostro PC da gaming (ormai non più di primissima fascia) e sia collegandoci PlayStation 5, TV Neo QLED 4K 55″ QN90B di Samsung e la Soundbar Creative Sound Blaster Katana SE. Ma andiamo con ordine.
Configurazione PC
CONFIGURAZIONE BASSA
CPU + MOTHERBOARD | AMD Ryzen 5 3600, + MSI B450M-A PRO MAX AMD RYZEN Gen3 |
GPU | Nvidia GeForce RTX 1080 |
RAM | 16GB DDR4 3200mhz |
STORAGE | 1TB meccanico + 500GB NVME |
VENTOLE | 2 ventole da 120mm |
ALIMENTATORE | 750w |
Per calcolare la potenza necessaria per un PC composto da questi componenti (come vi abbiamo già spiegato nel nostro articolo dedicato alla scelta dell’UPS: Gruppo di continuità, come scegliere quello giusto per il proprio PC), è necessario considerare la potenza nominale di ciascun componente e il tempo di autonomia desiderato.
Il processore AMD Ryzen Ryzen 5 3600 ha un TDP (Thermal Design Power) di 86w, la scheda grafica GeForce RTX 1080 ha un TDP di 175w, l’alimentatore da 750w ha una potenza massima di uscita di 750w, gli altri componenti non richiedono molto assorbimento.
Per quanto riguarda il tempo di autonomia, concettualmente, sarebbe meglio avvicinarsi il più possibile ad un tempo di autonomia di almeno 15-20 minuti per garantire che il PC possa essere spento in modo sicuro in caso di interruzione dell’alimentazione.
Per calcolare la potenza necessaria per questo sistema, si può utilizzare la seguente formula:
Potenza necessaria (VA) = (86 + 175 + 750) x (1 + tasso di scarica)
Si suppone che un tasso di scarica del 20% sia accettabile, quindi si può utilizzare questo valore per il calcolo:
Potenza necessaria (VA) = (86 + 175 + 750) x 1.2
Potenza necessaria (VA) = 1011 x 1.2 = 1213 VA (o 1.213 KVA)
Quindi, per alimentare per circa 15-20 minuti (almeno teoricamente parlando) un sistema con questi dati TDP, è necessario utilizzare un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 1.213 KVA.
Per il nostro sistema era quindi consigliabile scegliere un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 1.2 KVA. E con l’UPS fornitoci da APC, non abbiamo avuto alcun problema.
Nel nostro test- staccando la corrente – abbiamo avuto circa 7 minuti di autonomia prima che il segnale acustico ci segnalasse che la batteria dell’UPS si stava esaurendo. Considerate che avevamo collegato anche il nostro router e lo schermo del PC da 24″.
Configurazione PS5 + TV + Soundbar
PlayStation 5 ha un TDP (Thermal Design Power) di 350w, il TV Neo QLED 4K 55″ QN90B di Samsung un TDP di 225w, la Soundbar Creative Sound Blaster Katana SE ha una potenza massima di uscita di 180w.
Per calcolare la potenza necessaria per questo sistema, utilizziamo nuovamente la seguente formula:
Potenza necessaria (VA) = (350 + 225 + 180) x (1 + tasso di scarica)
Si suppone che un tasso di scarica del 20% sia accettabile, quindi si può utilizzare questo valore per il calcolo:
Potenza necessaria (VA) = (350 + 225+ 180) x 1.2
Potenza necessaria (VA) = 755 x 1.2 = 906 VA (o 0.906 KVA)
Quindi, per alimentare un sistema con questi dati TDP, è necessario utilizzare un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 0.906 KVA.
Per il nostro sistema era quindi consigliabile scegliere un gruppo di continuità con una potenza di uscita di almeno 0.9 KVA.
Nel nostro test- staccando la corrente – abbiamo avuto circa 12 minuti di autonomia prima che il segnale acustico ci segnalasse che la batteria dell’UPS si stava esaurendo.
Software
L’UPS può essere gestito – collegandolo direttamente al PC tramite la porta USB collocata sul retro – anche attraverso due software dedicati: PowerChute Serial Shutdown, che permette di configurare e monitorare il gruppo di continuità. Fra le metriche che l’utente può tenere sott’occhio ci sono: l’energia consumata, il costo dell’energia e la quantità di CO2 prodotta; in aggiunta c’è anche un altro software, PowerChute Personal Edition (sostanzialmente il precursore di Serial Shutdown e che andrà definitivamente in pensione nel 2024).
Commento finale
APC Back-UPS da 2200 VA è un UPS/Gruppo di continuità piuttosto solido, performante e facile da configurare che riesce agevolmente a garantirvi il tempo necessario per spegnere il vostro PC da Gaming o la vostra postazione da gioco (Console + TV + Soundbar), in caso di blackout improvviso. E’ altresì anche abbastanza silenzioso (al ronzio iniziale basta farci l’abitudine), il che gli permette agevolmente di “mimetizzarsi” nel vostro salotto di casa e i comodi LED (sebbene uno schermo LCD sarebbe stato sicuramente più comodo) vi permettono di capire se sta operando nel modo giusto oppure no. Il prezzo, anche se potrebbe sembrare “alto” è in linea per un prodotto di tale genere e di tale valore.