Finalmente nelle nostre sale giochi personali, arriva il terzo capitolo, e conclusivo atto, della saga sull’agente 47, Hitman 3, distribuito per PlayStation 4/5, Nintendo Switch, Xbox Series One/X/S, e Microsoft Windows.
Versione testata: PlayStation 5
Pubblicato da IO Interactive a poco più di 2 anni dal secondo capitolo (Qui la nostra recensione), vediamo se lo studio scandinavo è riuscito a fare nuovamente breccia nei nostri cuori, facendoci godere di quest’ultima serie di missioni, vestendo i panni dell’inesorabile assassino.
Scopriamolo insieme nella nostra recensione!
Hitman 3: L’ultimo contratto
Come anticipato, questo terzo capito va a concludere la saga legata alle imprese dell’Agente 47, consolidando quanto fatto nei precedenti capitoli, ed implementando qualche miglioria per concludere al meglio il lavoro svolto.
Sia che siate accaniti fan del brand, o che sia la prima volta che approcciate al gioco, sostanzialmente riteniamo che non avrete alcun problema. La trama in Hitman più che un corpo centrale è un collante tra i vari contratti; attraverso delle curate cut scene (doppiate esclusivamente in inglese), assisterete allo sviluppo della storia missione dopo missione.
Per la verità, tolto forse un personaggio, che non andremo a svelare, al quale potremo affezionarci, per il resto, il livello di introspezione dei principali npc rimarrà sempre abbastanza superficiale.
Nulla comunque di realmente negativo, considerando che IO Interactive punta in realtà, come già in passato, a marmorizzare il gioco nelle più alte posizioni della classifica all time degli stealth game.
Nei videogiochi in cui abbiamo tra le possibilità di approccio lo stealth, ovvero l’arte di passare inosservati, molto spesso finisce che qualcosa vada storto e la nostra conversione da ninja a John Rambo sia immediata e risolutrice. In Hitman 3 la discrezione è sacrale: il pro-gamer della serie, potrà finire il gioco senza sparare nemmeno un colpo. Attraverso un’attenta pianificazione delle proprie mosse, studiando a fondo la mappa e le routine dei nostri bersagli, potrà essere pressoché invisibile.
“Io non ti mando ad uccidere. Tu sei invisibile. Io mando te, perché tu non esisti.“
Alexander Conklin
Natural Born Killers
Avviato il gioco, si chiarisce subito un aspetto: se si hanno salvataggi provenienti dai titoli precedenti si potranno importare, potendo così giocare tutte le 18 missioni della trilogia in sequenza, con lievi migliorie apportate. Altrimenti, avremo a disposizione vari pacchetti da acquistare per poter rendere il gioco più ricco e completo.
Superato il tutorial iniziale, in questo terzo atto avremo una campagna composta da 6 contratti e altrettante suggestive location. Il gioco non obbliga di farle in stretta sequenza, ma lo consiglia caldamente al fine di dare un senso alla storia.
Queste le nostre destinazioni:
- Dubai: inizieremo con un doppio contratto da svolgere sul grattacielo più alto del mondo, tra lussi, sicurezza armata ed un panorama mozzafiato.
- Inghilterra: in un isolata e lussuosa magione dove è da poco avvenuto un misterioso suicidio, potremo scegliere come approcciarci ai suoi residenti.
- Berlino: qui i nostri obiettivi andranno scoperti via via che si procede con la propria missione.
- Cina: ci troveremo all’interno di quartiere metropolitano dove è celato un imponente complesso Hi-Tech sotterraneo.
- Argentina: all’interno di un grande podere, dove avviene la produzione di un prestigioso vino e chissà cos’altro.
- L’ultima location preferiamo lasciarvela scoprire in game…
Si potrebbe criticare la scarsa quantità di ambientazioni, ma noi spezziamo in mille pezzi una lancia in favore di IO Interactive: meglio la qualità della quantità. Ogni singola ambientazione è ricreata con una dovizia di particolari straordinaria. Nulla è lasciato al caso o messo lì “tanto per”, da un ambiente all’altro ci sembrerà quasi di avere in mano giochi diversi.
In questa prima run avremo a disposizione un unico punto di partenza e l’equipaggiamento base. Per ogni contratto potremo scegliere tre tipi di difficoltà, che andranno ad influire sulla IA dei nemici, sul numero di salvataggi che potremo fare e altri dettagli ancora.
Gameplay
Durante la nostra prova abbiamo mantenuto la difficoltà a normale, ovvero quella più bassa durante tutte le missioni. Non abbiamo riscontrato comportamenti anomali dell’IA, ma chiaramente per gli amanti del genere, bisognerà spostare l’asticella un pò più in alto per avere un adeguato livello di sfida.
Le fasi di shooting non brillano per precisione e dinamismo, tuttavia va considerato che il gioco, se approcciato nella giusta maniera, invita per lo più a tenere l’arma ben salda nella fondina.
Divertente e variegato il sistema di occultamento dei nemici neutralizzati: non vi spoileriamo oltre, ma le scelte saranno varie e quasi sempre credibili.
Menzione particolare per il Dualsense di PS5 che risulta ben supportato, restituendoci dei feedback tattili apprezzabili soprattutto nell’utilizzo delle varie armi.
La migliore arma di Hitman 3, la rigiocabilità
Volendo vedere i titoli di coda, basterebbero veramente poche ore, ma avreste soltanto dato un fine alla trama. La vera essenza di questo Hitman 3 è la vastissima rigiocabilità: man mano che un contratto viene completato, si sbloccheranno ulteriori punti di accesso, scorciatoie, armi ed accessori.
L’ approccio per ogni missione potrà essere completamente stravolto da una run all’altra, i molteplici travestimenti influenzeranno tangibilmente la vostra presenza all’interno degli scenari. Potrete scegliere in sostanza il vostro killer-style preferito, spaziando dall’ombra invisibile, al killer spietato, al creatore di incidenti ambientali spettacolari.
Tutto ciò, oltre a garantire una corposa longevità al titolo, vi aprirà al complesso e profondo mondo delle sfide: all’interno del gioco, per ogni contratto, avrete a disposizione decine di sfide da portare a termine, al fine di placare la vostra sete di completismo.
L’obiettivo della singola missione nelle successive run, non sarà più solamente il bersaglio in se, ma i sub-obiettivi che dovrete portare a compimento per completare una determinata sfida.
Sotto questo aspetto possiamo asserire senza indugi che IO Interactive ha svolto un lavoro eccellente, donando al gioco molteplici vite ed una profondità davvero apprezzabile.
Grafica e comparto tecnico
Il Glacier Engine, motore grafico proprietario di IO Interactive, nonostante gli anni alle spalle, fa ancora egregiamente il suo lavoro per la tipologia di produzione per la quale è stato creato.
Le ambientazioni, qualunque esse siano, dal ricco ed adornato salotto di una villa nelle campagne inglesi, piuttosto che dalla vista da un terrazzo di un grattacielo di Dubai, la resa è sempre superlativa. Su PS5 il gioco non accusa mai cali frame, tantomeno nelle situazioni più concitate.
Oltre a girare sempre molto fluido, i caricamenti, grazie all’SSD sono velocissimi ed in generale la resa del gioco, sin dai menù, fino ai dettagli grafici più rilevanti, è sempre ottima.
L’unica pecca a nostro avviso che un pò stona con quanto detto è il modello dei personaggi, decisamente più “plasticoso” e meno dettagliato rispetto agli ambienti, ma comunque nella media.
Per quanto riguarda il doppiaggio, come già accennato, è disponibile solo in inglese (sottotitolato in italiano), ma va bene così considerando che è stato fatto un ottimo lavoro dagli attori. Come risulta altrettanto azzeccata e pertinente la colonna sonora.
Nota dolente: non abbiamo potuto portare a termine una missione della campagna per un bug invalidante, al momento, irrisolvibile sulla nostra partita.
Commento finale
Hitman 3 chiude in bellezza la saga dell’agente 47, consolidandone i molti pregi al netto di quale piccola sbavatura. E’ mancato forse un pizzico di coraggio a livello di innovazione ma qualora vogliate recuperare anche le missioni precedenti tramite DLC, potrete godere di un gioco enorme. Tecnicamente fluido e bello da vedere su current gen. Stealth game, dal ritmo ragionato, con ampissima rigiocabilità: se questo è ciò che cercate, la risposta è solo una, acquisto immediato.