Recensione Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged, il ritorno delle macchinine Mattel

Dopo l’ottimo risultato di critica e di pubblico riscosso due anni fa con oltre due milioni di copie vendute, la milanese Milestone ci riprova con Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged. L’iconico brand Mattel legato al mondo delle spericolate macchinine si ripresenta dunque sui tradizionali circuiti mozzafiato, tentando di migliorare il risultato ottenuto con l’esperimento del precedente capitolo. Un titolo, il primo Unleashed, che aveva saputo coniugare l’anima del collezionismo al feeling delle corse arcade rendendolo una piccola perla imperdibile per ogni fan dei celebri modellini.

Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged si ripresenta dunque ai nastri di partenza con una maggiore consapevolezza, perfezionando ogni aspetto del gradevolissimo racing game che aveva segnato l’esordio, per il team italiano, nel mondo del racing non simulativo. Pronti a scegliere il vostro modellino preferito e far mangiare la polvere agli avversari, a suon di derapate?

Il titolo è disponibile dal 19 Ottobre per PC (via Steam ed Epic Games Store), Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series.


Versione testata: PlayStation 5


L’ora del turbo!

Con Unleashed, il team di Milestone aveva raccolto una sfida intrigante: nonostante il loro ricco curriculum composto da racing prettamente simulativi, l’obiettivo era realizzarne uno che si coniugasse degnamente con l’IP Mattel. Un risultato raggiunto sposando un sistema di guida estremamente semplice, volto alla spettacolarità, mischiandolo con alcune feature ben precise tra cui l’importanza della derapata.

Tutte queste caratteristiche tornano anche in Turbocharged, in forma smagliante. Il gameplay ancora una volta ruota intorno alla necessità di alimentare costantemente la barra del turbo, sfruttando non solo specifiche corsie presenti sugli eclettici (e talvolta ellittici) tracciati, ma anche e soprattutto affrontando le curve in derapata. Un loop ludico che ricorda gli equilibri dei kart game, che proprio in questo senso “prende in prestito” alcune idee da celebri produzioni per introdurre nel secondo capitolo qualche novità interessante.

Salti, acrobazie e corse a testa in giù!

Anzitutto, sono state introdotte nuove categorie di veicoli. Accanto alle vetture tradizionali, troviamo infatti anche moto, quad e monster truck. Oltre a variegare il parco dei veicoli, ciascuna di esse offre un diverso approccio leggermente alla gara. Si noti bene, si tratta solo di piccole discrepanze: le due ruote, ad esempio, non si comportano poi così diversamente dalle automobili tradizionali. Più caratteristici i monster truck, che tuttavia risultano molto ingessati e forse non così adatti al gameplay del titolo. Ad ogni buon conto, è una introduzione piacevole che in talune piste abbiamo particolarmente apprezzato al netto di evidenti margini di miglioramento.

Un’altra aggiunta è la possibilità di saltare, che permette non solo di attraversare indenni il vuoto ma anche di evitare taluni ostacoli. Sulla stessa falsariga, è adesso possibile effettuare dei secchi movimenti a destra o sinistra, per dare “sportellate” agli avversari troppo ostinati. Entrambe queste introduzioni, sebbene in linea generale coerenti e valide, rendono palese un problema di fondo. Si tratta della gestione di talune collisioni nelle fasi più spregiudicate. Infatti non sarà insolito trovarsi, dopo un contatto poco ortodosso, in situazioni kafkiane. Restare incastrati fuori pista o trovarsi con il veicolo completamente ribaltato dopo un impatto non così violento: eventi ai quali si può porre rimedio resettando la posizione in pista, al costo della perdita di molte posizioni. Un aspetto che speriamo venga adeguatamente ripensato in un possibile terzo capitolo.

Il gameplay è solido e divertente, peccato che le nuove aggiunte non aggiungano poi molto.

Back in the 90’s

Se c’è una cosa che Turbocharged non omette di fare è fornire ai giocatori tante opzioni e pretesti per restare incollati alle piste.

Hot Wheels Creature Rampage è il nome della nuova campagna per giocatore singolo. Ispirandosi alle atmosfere dell’animazione anni ’90, nei panni di un team di eroi dovremo sfruttare i prodigi della scienza per opporci a minacciosi kaiju. Per farlo, perché non rimpicciolirsi a misura di Hot Wheels e battere le feroci bestie senza rischiare danni per la popolazione? Ovviamente, la trama non è di certo indimenticabile e fornisce un mero pretesto (peraltro, piuttosto vago) per affrontare una campagna ben strutturata e varia. Ispirata ai tabelloni del gioco dell’oca, affronteremo dunque una serie di eventi muovendoci lungo un percorso, per culminare con gli scontri coi suddetti boss.

Tra gli eventi troviamo un greatest hits dei classici del genere: dalle classiche gare tutti contro tutti alle prove a tempo, passando per le corse ad eliminazione fino ad esperimenti sandbox in cui individuare tappe specifiche in aree estese. Nulla di rivoluzionario, sia chiaro, ma tutto funziona ottimamente e l’elevato numero di piste, unito alla loro esuberanza ed imprevedibilità, rende l’esperienza sempre fresca.

I giri della morte sono un must.

Dove il titolo sprigiona tutta la propria potenzialità è nell’editing, un aspetto decisamente attenzionato dagli sviluppatori.

Il fiore all’occhiello è il builder riservato ai tracciati. Rivisto rispetto al passato, con molte più opzioni ed una maggiore versatilità, questo tool rappresenta non solo un appassionante passatempo per tutti i fan del mondo Hot Wheels ma anche una potenziale risorsa per una longevità teoricamente infinita. Grazie infatti allo share & play, le creazioni degli utenti possono essere condivise con tutta la community per diventare un vero e proprio patrimonio collettivo. Con un numero elevato di oggetti con i quali costruire i propri tracciati, il limite è rappresentato solo dalla fantasia dell’utenza.

Come se non bastasse, Milestone ha spinto sul pedale della personalizzazione con l’editing di livree ed adesivi, richiamando soluzioni già adottate in altri titoli sviluppati dal team di Milano. Un argomento che ci introduce ai veri protagonisti del titolo: i modellini.

A fare le penne davanti l’avversario, l’avversario muuuto (cit).

Gotta Catch ‘Em All

Come nel primo titolo, gran parte del fascino della produzione è legato alla possibilità di collezionare i modellini Mattel. E Turbocharged non fa eccezione.

Da modellini tradizionali e vetture su licenza (come l’immancabile KITT di Knight Rider o la DeLorean di Ritorno al Futuro), passando per le citate nuove introduzioni di moto, quad e monster truck, il parco auto di Unleashed 2 è ragguardevole e supera il centinaio di unità. Un numero destinato a crescere, nel tempo, con il supporto degli sviluppatori, ma che già adesso è più che sufficiente per placare gli appetiti dei fan e dei collezionisti.

Le vetture possono essere sbloccate da un negozio, grazie alla valuta ingame accumulata in Creature Rampage, con il successo nelle gare o con l’avanzamento del proprio grado pilota. La cosa divertente è che non troverete sempre le stesse vetture disponibili. Le rotazioni randomiche infatti vi costringeranno ad effettuare scelte (un po’ come fanno tutti i collezionisti), spingendovi a dare determinate precedenze e portandovi a tornare spesso per vedere “ciò che passa il convento”.

Questo è il primo boss: tranquilli, non è difficile da battere.

In tutto questo, anche l’occhio vuole la sua parte e Turbocharged non ci ha deluso. Nonostante la distanza, sul piano tecnico, non sia enorme con il precedente capitolo, Milestone è riuscita a raffinare l’estetica generale. L’impatto visivo è sempre pulito, con una palette cromatica che aiuta a far risaltare i contrasti tra il mondo Hot Wheels e le ambientazioni quotidiane in cui sono posizionate le piste.

Nello specifico, la versione PlayStation 5 da noi testata non ha presentato problematiche, grazie ad un framerate solido e responsivo anche di fronte alle situazioni più rapide e concitate. Il risultato è un’ottima sensazione di velocità, coadiuvata dallo splendore dei 60 fps.

Completa il pacchetto della presentazione il comparto audio. Anche su questo versante, il lavoro dal team di sviluppo è encomiabile, con una selezione musicale quasi sempre perfetta (salvo un paio di tracce meno ispirate) per sostenere la frenesia delle gara. Anche il doppiaggio italiano è di apprezzabile fattura, al netto di uno stile generale improntato verso l’euforia dei prodotti per i più giovani.

Il colpo d’occhio è sempre pulito e colorato.

Commento finale

Hot Wheels Unleashed 2 riprende le migliori caratteristiche del predecessore, migliorandone praticamente ogni aspetto. Il risultato è un racing game spiccatamente arcade e deliziosamente veloce, saturo di contenuti ed amore per il brand Mattel nato nel lontano 1968. Anche chi non è fan dei modellini saprà trovare spunti di autentico, leggero divertimento. Proprio la sua anima sbarazzina potrebbe far storcere il naso a qualcuno, assieme ad alcune sbavature al sistema di collisioni dei veicoli. Per tutti gli altri, il messaggio è chiaro: Milestone ha di nuovo fatto centro.

8.0

Hot Wheels Unleashed 2: Turbocharged


Hot Wheels Unleashed 2 riprende le migliori caratteristiche del predecessore, migliorandone praticamente ogni aspetto. Il risultato è un racing game spiccatamente arcade e deliziosamente veloce, saturo di contenuti ed amore per il brand Mattel nato nel lontano 1968. Anche chi non è fan dei modellini saprà trovare spunti di autentico, leggero divertimento. Proprio la sua anima sbarazzina potrebbe far storcere il naso a qualcuno, assieme ad alcune sbavature al sistema di collisioni dei veicoli. Per tutti gli altri, il messaggio è chiaro: Milestone ha di nuovo fatto centro.

PRO

Un gameplay arcade rapido e veloce | Ricco di contenuti, nonché modellini da collezionare | L'editor delle piste apre ad una longevità potenzialmente infinita |

CONTRO

Alcune collisioni da rivedere | Non particolarmente impegnativo per i fan del genere | Forse si poteva osare un pochino di più |

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