Recensione Hunt Showdown: 1896 – Vento di Cambiamento

Chi definirebbe Hunt Showdown un gioco “morto” sbaglierebbe e di grosso, non solo per la presenza di uno zoccolo duro di giocatori che non ha abbandonato il titolo negli ultimi cinque anni, in un’era di consumo rapido e inesorabile delle nuove uscite, ma anche per l’attenzione continua e costante di Crytek post lancio (come ad esempio l’evento Tide of Corruption (Marea della Corruzione). L’ultimo aggiornamento – che dire mastodontico è dire poco – di Hunt Showdown, rinominato, per l’occasione, in Hunt Showdown: 1896 è ora disponibile anche su PS5 e XBOX Series X.

Abbiamo avuto modo di testare in anteprima la vera e propria rivoluzione in atto di Hunt Showdown, una rivoluzione che ci porta avanti non solo dal punto di vista della “timeline” dell’ambientazione, ma anche a livello tecnico. Ma ci sono dei “però”… La valutazione resterà la stessa che avevamo dato qui, alla sua uscita?


Versione testata Steam


Nuovi ambienti e qualche meccanica

Con lo spostamento temporale si unisce anche uno spostamento nello spazio: il nuovo aggiornamento ci trascina lontano da Bayou verso le zone montane del Colorado, abbandonando i grovigli di radici e il fangosi e piatti acquitrini in favore di aree scoscese e profonde miniere.
La nuova mappa di Mammon Gulch è estremamente curata e aggiunge una dimensione claustrofobica alla già spaventosa ambientazione, spingendoci ad esplorare nel buio quasi totale dedali di miniere brulicanti di nemici vecchi e nuovi, intervallate, sopra di noi, da aperture verso l’esterno dove potremo subire imboscate dagli altri giocatori e aree aperte pensate in altezza, piuttosto che in “orizzontale” come siamo stati abituati finora. 

Oltre a una generale revisione del bilanciamento delle abilità e delle armi, sarà proprio la “verticalità” il perno su cui ruoterà la gran parte dei cambiamenti a livello di meccanica di Hunt Showdown: 1896, soprattutto grazie all’aggiunta del drop dei proiettili, con una forte nota realistica, finalmente, alla balistica delle armi e l’introduzione del one-shot-one-kill in caso di colpi alla testa per tutte le armi, che renderà il posizionamento e il gioco di “imboscate” ancora più importante nella parte PvP.

Per ovviare ai pericoli in agguato nell’ombra, Crytek è tornata al lavoro sul già eccellente comparto sonoro, migliorando e rivedendo ulteriormente il già rivoluzionario audio direzionale e dei proiettili, sempre più vicino al realismo assoluto, che ci permetterà di avere migliori indizi sia sulla posizione dei mostri nell’area, sia di capire più facilmente dove si trovino i nemici umani rispetto a noi ogni volta che faranno fuoco e permettendoci anche di “ipotizzare” la distanza tra noi e loro proprio grazie al riverbero e all’eco degli spari in lontananza.

Nuovo nemico vecchi cacciatori

Con la nuova espansione si aggiunge una nuova taglia al già ricco roster di nemici: l’Hellborn.
Questa sorta di Immolatore sotto caffeina e steroidi, sarà facilmente identificabile attraverso la Dark Sight grazie ai suoi lamenti raccapriccianti: dimenticatevi le Clue, basterà aguzzare l’orecchio sfruttando il sopra citato audio direzionale e… pregare. Perchè gli attacchi di lava dell’Hellborn daranno filo da torcere anche ai cacciatori più esperti, i quali vedranno precipitare velocemente gli HP tra le fiamme infernali del nuovo nemico. Solo una accurata preparazione e lo sfruttamento delle alture o delle strette gallerie minerarie vi permetterà di sopravvivere alla sua furia distruttiva… sempre che non vi facciano fuori prima gli altri giocatori.

Rinnovamento grafico in tutti i sensi

Con l’introduzione del nuovo aggiornamento del motore grafico CryENGINE, Hunt Showdown: 1896 rinnova il suo aspetto, ringiovanendosi non di poco e portandosi al passo dei titoli più recenti. Ottime notizie per i giocatori con macchine e console di nuova generazione… ma pessime per chi è rimasto indietro: il nuovo aggiornamento migliora nettamente la qualità del fogliame, la distanza di rendering e i movimenti dell’acqua, ma risulta estremamente pesante e non particolarmente ben ottimizzato su pc, mettendo sotto sforzo costante CPU e GPU (forse anche complice la calura estiva?) e, per quanto riguarda gli amici su console… costringe all’abbandono della vecchia generazione. Con il salto a 1896 le vecchie generazioni Sony e Microsfot non saranno più supportate, costringendo chi ancora non lo ha fatto a scegliere tra passare a PS5 o a XBOX Series X o… abbandonare l’universo di Hunt Showdown. Se dal punto di vista pc possiamo sperare, nei prossimi giorni, in aggiornamenti che migliorino l’ottimizzazione, la manovra di Crytek potrebbe far discutere molto gli ambienti console, con il rischio di un colpo di frusta da parte degli utenti amareggiati.

Altro elemento che potrebbe far storcere il naso alla “vecchia guardia”, ma accolta da noi con un certo entusiasmo, è la massiccia revisione della UI di gioco e dei menu, semplificati e resi molto più leggibili, ma anche avvicinati ora molto di più a quelli dei titoli mobile o dei più recenti FPS (per intenderci, il menù principale potrebbe quasi sembrare quello di una nuova modalità di Warzone, decisamente depersonalizzato rispetto allo stile a cui ci aveva abituato Hunt Showdown).
Dunque, se da un lato il menù principale e di gestione dei personaggi guadagna in leggibilità e praticità (cosa, prima, decisamente mancante, bisogna dirlo), da un lato va a perdere molto dell’unicità prettamente visiva del titolo, prediligendo una semplicità grafica un po’ blanda a “blocchi” e poco ispirata. Una via di mezzo probabilmente avrebbe giovato.

Commento finale: Cambiare tutto perchè nulla cambi

Riassumendo la nostra esperienza con il nuovo aggiornamento di Hunt Showdown, i cambiamenti sono molti e su ogni fronte, da quello grafico fino al bilanciamento a livello di gameplay, non male per un PvEvP di cinque anni fa e “che durerà altri dieci anni” secondo le intenzioni degli sviluppatori, tuttavia, a meno che non siate giocatori della “vecchia guardia” che non hanno mai del tutto abbandonato la Caccia, difficilmente noterete davvero questi cambiamenti, ad esempio, sebbene l’attrattiva della nuova mappa sia molto forte e il cambio di direzione sia evidente, allo stesso tempo, proprio per la costruzione verticale dell’area di gioco, che spinge a distanze più corte tra giocatori, difficilmente sarà possibile apprezzare pienamente l’aggiunta del drop dei proiettili. Inoltre la generale semplificazione dell’interfaccia potrebbero rendere difficile capire se si sia effettivamente usciti da CoD per cambiare gioco. In aggiunta a tutto questo, il peso del nuovo motore grafico e i problemi di ottimizzazione potrebbero scoraggiare molti a tornare al titolo, non tenendo conto di coloro che, per motivi di supporto su console, saranno costretti ad abbandonarlo del tutto per l’allontanamento definitivo dalla old-gen. Dunque un aggiornamento massiccio e variegato, sicuramente gradito, che dimostra l’amore di Crytek per il titolo, ma che, allo stesso tempo, introduce nuovi problemi, soprattutto per i gamer con macchine o sistemi non al passo con i tempi, e che non va a cambiare nel profondo l’esperienza di gioco, come ci si aspetterebbe da un “Hunt Showdown 2”, o quasi.



8.0

Hunt Showdown: 1896 (PC)


Hunt Showdown: 1896 è un aggiornamento massiccio e variegato, sicuramente gradito, che dimostra l'amore di Crytek per il titolo, ma che, allo stesso tempo, introduce nuovi problemi, soprattutto per i gamer con macchine o sistemi non al passo con i tempi, e che non va a cambiare nel profondo l'esperienza di gioco, come ci si aspetterebbe da un "Hunt Showdown 2", o quasi.

PRO

Ribilanciamento delle meccaniche base molto gradito | Semplificazione del menu principale... | Nuova mappa interessante e ben strutturata | Nuovi nemici da affrontare | Grande passo avanti grafico e sonoro

CONTRO

Nessuna vera innovazione a livello di meccaniche nonostante il bullet drop | ... Forse troppa semplificazione | Abbandono senza troppi convenevoli delle console old-gen | Scarsa ottimizzazione su PC

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