Dite la verità, da quanto tempo aspettavate di poter gestire un vostro inferno personale, in cui gestire il destino dei peccatori che piano piano vi faranno approdo, torturandoli, assegnandoli a compiti sgradevoli e quanto altro di terribile possa esistere? Bene, Hell Architect è il gioco perfetto per voi!
Versione testata: PC
Sviluppato da Woodland Games, studio indipendente polacco già noto per titoli come Autopsy Simulator, ed edito dai ragazzi italiani di Leonardo Interactive, produttori del recentissimo Seed of Life (qui la nostra recensione).
Uscito per Windows Pc e Mac OS, scopriamo insieme qualcosa in più riguardo a questo dissacrante strategico nella nostra veloce recensione!
Che gioco è?
Hell Architect è un gestionale bidimensionale, in cui il giocatore vestirà i panni (per modo di dire) del nuovo “supervisore infernale“, con il gravoso e terribile compito di massimizzare il rendimento dei peccatori che man mano faranno il loro ingresso all’inferno.
Tip della redazione: iniziare il gioco dal tutorial, altrimenti creando una partita libera si inizierà senza la minima base e conoscenza di gameplay e obiettivi.
Una volta praticantato attraverso i tre livelli del tutorial,
- base: comandi base ed altre semplici informazioni
- intermedio: come ampliare correttamente il vostro inferno ed evoluzione delle strutture base
- avanzato: ultime istruzioni avanzate per completare la vostra opera infernale
esaustivi e ricchi di informazioni, guidati dal mentore Frank, si potrà accedere alla campagna normale, contraddistinta da tre livelli di difficoltà e sette diversi scenari. Volendo potrete cimentarvi anche in una partita libera senza obiettivi prefissati. Ad ogni modo la vostra progressione da schiavetto di basso rango, ad architetto infernale, passerà compiacendo il Re degli Inferi, attraverso la costruzione e gestione di un nuovo inferno terrificante.
Al di là della grafica scanzonata e divertente, Hell Architect è un gestione complesso, a tratti , vedremo più avanti anche troppo. In sostanza dovremo espandere il territorio a disposizione tramite i peccatori: operai ai quali assegnare mansioni come scavare, costruire e minare. Nonostante la loro natura di schiavi, anche loro avranno delle esigenze essenziali, come mangiare, bere e dormire. Per cui il gioco si svilupperà cercando di espandere il proprio regno, facendo in modo di non perdere schiavi strada facendo.
La variante più divertente rispetto agli altri classici gestionali, sono le macchine da tortura attraverso le quali, inserendoci dentro i nostri peccatori, potremo ottenere preziose risorse.
Perché giocarlo?
Se siete amanti, come chi scrive, del politically incorrect, e del dissacrante, Hell Architect verrà decisamente incontro ai vostri gusti. Inquietante, minuziosamente sadico, molto curato nelle diversificazioni dei vari efferati aspetti della vita infernale. E molto divertente: già osservare i peccatori, zoomando sulle varie costruzioni appena terminate, vi regalerà più di un sorriso. Già che nel menu iniziale, tra le tre opzioni generali disponibili, due sono: disattivare nudo, e sangue, la dice subito lunga sulla natura del gioco.
Attraverso l’evoluzione del building, costruendo macchinari e strutture sempre più complesse, e la gestione più intuitiva e veloce dei peccatori, il senso di progressione sarà ben tangibile e di pari passo il godimento nel vedere il proprio inferno prendere forma, espandersi, fino a diventare una sorte di brulicante formicaio intriso di atroci urla di dolore.
Il tutto impreziosito, aspetto non sempre scontato, dalla localizzazione in italiano, utile nei gestionali con molte informazioni a video, per quanto eseguita in maniera piuttosto superficiale e a tratti persino incompleta.
Hell Architect è senza la minima ombra di dubbio, un prodotto originale ed ispirato, sicuramente unico nel suo genere nelle nostre librerie, ed in quanto tale, offre già di per se, una buona motivazione per ampliare il nostro parco giochi personale.
Perchè no?
Come in ogni buon gestionale che si rispetti, a prescindere dalla sua natura, l’equilibrio della gestione e la praticità nel seguire, controllare e valutare tutti i vari aspetti, è l’ago della bilancia che farà pendere il giudizio da positivo a negativo. In Hell Architect, a dispetto di una fase iniziale piuttosto semplice ed intuitiva, quando l’inferno inizia a popolarsi di parecchi peccatori, la gestione degli stessi, dei loro bisogni, del controllo del loro stato mentale, nonché delle mansioni assegnate, inizia a diventare molto caotico.
Difetto questo, acuito anche da piccoli bug o deficienze dell’IA che finiscono per demansionare i nostri peccatori senza apparente motivo, che ne bloccano la mobilità da un punto all’altro o altre pecche simili. Il tutto sommato, rende l’esperienza di gioco, arrivati ad un certo livello di complessità, caotica e poco intuitiva, rendendo frustrante alcune fasi di gioco, considerando che alcune legnosità ed imperfezioni nei comandi e nelle animazioni.
Il risultato di quanto detto, è che nel bel mezzo della partita, cercando di far filare tutto liscio senza intoppi, vi ritroverete con dei peccatori morti senza averne capito il motivo, piuttosto che con valori mentali scadenti, nonostante voi abbiate impostato le varie routine in maniera certosina ed efficiente. Il che, nel caso peggiore, potrebbe far concludere anticipatamente la vostra partita, causandovi discreta frustrazione visto il tempo impiegato per arrivare a quel punto del gioco.
Commento Finale
Hell Architect è sicuramente un prodotto che acquisirà una posizione di unicità nelle vostre librerie gaming. Gestionale dissacrante, sadico, scanzonato ma complesso, fino quasi alla frustrazione, descrizione tale che difficilmente finirà per sovrapporsi ad altri titoli. Godibile in scenari prestabiliti o in partita libera, ci offrirà ore di divertimento all’insegna della tortura, peccando però sul lungo periodo di scarso equilibrio nella gestione dei minion e dei loro relativi compiti. Qualche bug ed un IA non sempre pertinente, ne inquadrano la natura indie, pur senza minarne in maniera definitiva la giocabilità.
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