Abbiamo passato qualche ora in piacevole compagnia di HunterX, il nuovo titolo della giovane start up Orange Popcorn, studio sud coreano, composto da vecchi marpioni della scena del gaming. Già conosciuti per il precedente 3000th Duel, uscito circa due anni fa per Nintendo Switch, il team del popcorn arancione torna alla ribalta questa volta sulla PC tramite la piattaforma Steam.
Ma scopriamo meglio insieme di cosa si tratta e quanto eventualmente ci abbia soddisfatto.
Versione testata: PC
Che gioco è?
HunterX è un action-adventure a scorrimento orizzontale, dove indubbiamente è il gameplay, dinamico e variegato, a farla da padrone. Vestiremo i panni (pochi) di Tsuki, un’ ammiccante ed affascinante teenager dallo stile tipico orientale, a caccia di diavoli e demoni attraverso portali che ci permetteranno di spostarci agilmente all’interno del mondo di gioco.
Inizieremo il gioco con una katana e giusto le abilità di base, ma sin dalle prime fasi la nostra protagonista imparerà nuove skill od implementerà quelle già conosciute, con scatti a terra ed in aria, salti, parry ed altro ancora, le quali dovranno essere dosate con cura al fine di non esaurire la stamina. Uccidendo di volta in volta i vari nemici acquisiremo punti da spendere per l’acquisto di oggetti vari da equipaggiare (fino a 170 item presenti in gioco, svariando tra armi, pozioni, indossabili come anelli, amuleti ecc.). Altresì con il Karma potremo livellare il nostro personaggio, finendo così per acquisire ad ogni nuovo livello delle keystone, necessarie per apprendere nuove skill, attraverso un ramificato albero delle abilità.
A riguardo di quest’ultimo, i relativi percorsi di sviluppo, al fine di sbloccare le skill successive, saranno quasi del tutto obbligati, e piuttosto che buildare il personaggio in base a nostre specifiche scelte, la sua crescita avverrà sempre in maniera piuttosto guidata.
Avremo a disposizione una mappa consultabile in maniera smart, piuttosto che più approfonditamente, fondamentale per svelare la disposizione di tutte le varie stanze. Spesso capiterà di arrivare ad un teorico punto di stallo nel quale avremo l’impressione di non poter più proseguire oltre, la cui svolta sarà sempre determinata dall’ispezione approfondita della mappa.
Cercando bene, sicuramente salterà all’occhio un minuscolo punto della mappa finora inesplorato, che poi svelerà nuove vie ben più ampie per proseguire, e che ci farà dire “come diavolo ho fatto a non vederlo, ci sono passato davanti 50 volte?!”
Durante il nostro perpetuo peregrinare nel labirintico mondo di HunterX, impreziosito però anche da shortcut che una volta aperte faciliteranno, e non di poco, il nostro back tracking, capiterà ovviamente di essere sconfitti dai mostri o Boss presenti. In quel caso lasceremo a terra i punti Karma raccolti, e come nel più classico dei modi, dovremo tornare al punto di morte per recuperarli.
Perché giocarlo?
Seppur all’apparenza HunterX possa sembrare un banale agglomerato di già conosciuti elementi metroidvania, con un impatto grafico tutt’altro che entusiasmante, pad alla mano il titolo di Orange Popcorn diverte e fa bene quel che serve. Man mano che si prende familiarità e si potenziano le skill, gestire Tsuki nelle forsennate danze di combattimento tra i vari nemici, risulterà sempre più soddisfacente.
Si muore, come previsto, ma il recupero dei punti Karma lasciati a terra non è mai frustrante, in quanto sfruttando balzi e scatti potremo sopravanzare la stragrande maggioranza dei nemici senza combatterli fino al punto di morte.
A proposito del combattimento invece, avremo un buon portfolio di scelte a cui attingere: oltre all’arma principale, potremo equipaggiare simultaneamente due occulti, in sostanza due incantesimi, alimentabili con i classici MP.
Quest’ultimi saranno in grado di scatenare un grande potere contro i nostri avversari, che potremmo inoltre stordire tramite l’utilizzo del parry (con una finestra di utilizzo piuttosto ampia).
Le Boss Fight che incontreremo durante le circa 12 ore di gioco che serviranno per completare il gioco (disponibile dopo l’end game anche il NG+) saranno sempre più godibili ed entusiasmanti, maggiore sarà il nostro grado di evoluzione del personaggio, risultando a volte ostiche, ma mai frustranti.
Perché no?
HunterX non è perfetto, questo è chiaro. Il motore grafico restituisce un impatto visivo piuttosto obsoleto, anche se artisticamente discreto, e delle animazioni piuttosto legnose e scriptate. Durante le Boss Fight non sarà inusuale venire colpiti dagli enormi avversari, attraverso muri assistendo a compenetrazioni evidenti.
Come accennato ad inizio recensione, il titolo di Orange Popcorn non porta nullo di nuovo al fienile dei Metroidvania, piuttosto ne riutilizza e rimescola gli asset, ormai piuttosto inflazionati, finendo per diluire la propria identità.
HunterX non è localizzato in italiano, nemmeno nei sottotitoli, ma la perdita è veramente trascurabile in quanto storia e parlato sono ridotte ai minimi termini. Viene avviato un plot narrativo in early game, solamente accennato, e durante il seguito dell’avventura assisteremo a sporadici dialoghi, mai profondi e rilevanti ai fini dell’end game.
Commento Finale
Dovendo descrivervi HunterX a parole, non otterremmo lo stesso soddisfacente risultato che facendovelo provare direttamente pad alla mano. Le meccaniche piuttosto banali e riutilizzate dal titolo di Orange Popcorn, attingendo a piene mani dal calderone dei Metroidvania, una volta avviato il gioco funzionano, sorprendentemente, tutte piuttosto bene. Le ore di gioco passate in compagnia della protagonista scorreranno via restituendo una buona dose di divertimento. L’ultima opera del team coreano è tutt’altro che perfetta, e volendo essere puntigliosi, diversi sono gli scricchiolii all’interno della produzione, ma il risultato finale vi lascerà comunque più che soddisfatti.
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