Che Saturnalia sia un titolo dalla forte personalità, lo si percepisce fin dai primi istanti. Al primo avvio verrete infatti accolti da un filo di voce, soffusa e quasi ansimante, che recita una cantilena italiana. Presi in contropiede, cercherete di comprendere il significato delle strofe, ma non potrete non sentire un brivido lungo la schiena… come se qualcosa di oscuro e misterioso, legato ad una occulta tradizione secolare, sia in agguato nell’ombra. E tutto questo senza ancora aver cliccato su “nuova partita”.
Sviluppato dal team italiano Santa Ragione, Saturnalia punta a regalare un’esperienza horror in cui la tradizione del genere si mescola con idee prese dai roguelite di successo. Ad essere al contempo protagonista e teatro delle vicende è tuttavia una Sardegna misteriosa, resa in egual misura affascinante e tenebrosa per le tradizioni ed i riti legati al proprio folklore.
Saturnalia è disponibile sugli store digitali per PC (via Epic Games Store), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Che gioco è?
Saturnalia è un survival horror di stampo classico, che presenta tuttavia alcune meccaniche prese in prestito dal mondo dei roguelite.
21 Dicembre 1989. La sera del solstizio d’inverno, nel piccolo paese di Gravoi, si celebra una festa in onore di Santa Lucia. Tuttavia c’è qualcosa di strano nell’aria, tra le vie deserte della cittadina, che si popolano improvvisamente di una presenza pericolosa ed inquietante. Qui si incroceranno le storie di diversi personaggi: una giovane donna arrivata a Gravoi per confessare la gravidanza al proprio amante, un ragazzo tornato dopo anni d’assenza in lotta contro la dipendenza da stupefacenti, un giornalista alla ricerca del padre scomparso, una ragazza con problemi in famiglia. Storie ordinarie che si troveranno in un contesto ben lontano dalla normalità, in cui l’unica alternativa alla morte sarà scavare a fondo tra i segreti di antichi rituali.
Saturnalia racconta una storia a metà tra rievocazione storica, racconto del mito e disamina sociale di un’Italia, quella di fine anni ’80, in alcune cose ancora tristemente simile a quella odierna. Probabilmente è un aspetto che sapremo apprezzare maggiormente di altri mercati, ma è innegabile che Santa Ragione sia riuscita ad attingere dal reale per suscitare con successo sensazioni e suggestioni. L’ampio lavoro di ricerca si avverte anche nel rispetto dei canoni architettonici ma anche nella colonna sonora, composta da brani della tradizione sarda, perfettamente integrati.
Un lavoro certosino ancor più encomiabile alla luce di una direzione artistica ben sopra la media. Saturnalia adotta un ricercato stile grafico, che mescola la grafica 3D alla tecnica artistica del tratteggio incrociato, con animazioni che richiamano lo stop-motion ed il rotoscoping (avete presente il video di Take on Me degli a-ha?). L’utilizzo dei colori vive di contrasti cromatici netti ed entusiasmanti. Da un lato, attimi con tonalità sbiadite, scolorite, che rievocano l’incompiutezza di un bozzetto fumettistico. Dall’altro lato, esplosioni di colori talvolta acidi, talvolta caldi, sempre contestualizzati e trasportati dagli eventi a schermo. Un colpo d’occhio complessivo che evidenzia non solo il forte carattere della produzione ma anche una piena consapevolezza dei propri mezzi artistici.
Perché giocarlo?
Saturnalia offre una convincente e valida esperienza horror, impreziosita, oltre che da una direzione artistica eccellente, da diverse idee ludicamente interessanti.
Nella nostra esplorazione di Gravoi saremo chiamati principalmente a risolvere enigmi, trovare oggetti e completare missioni, il tutto raccogliendo liberamente indizi passando da un personaggio giocabile all’altro. Qualsiasi azione sarà importante, compresa la minuziosa analisi di tutti gli oggetti. Ogni gesto potrebbe infatti permettere l’aggiunta di una nota ad una fitta rete di obiettivi ed indizi consultabile dal menù. Un schema intricato che diventerà presto una risorsa fondamentale da consultare, per fare chiarezza sul da farsi e sul come portare a termine le missioni dei vari personaggi. Una struttura per certi versi sandbox, simile ad una grande scacchiera di eventi e personaggi che richiama concettualmente quanto proposto, qualche generazione videoludica fa, dalla serie di Forbidden Siren.
L’esplorazione rivestirà un ruolo fondamentale nell’economia ludica di Saturnalia. Se da un lato la struttura della produzione Santa Ragione abbraccia gli stilemi classici del survival horror, con enigmi da risolvere ed oggetti da trovare mentre si è braccati da un nemico invincibile dal quale si può solo temporaneamente scappare (sfruttando soluzioni ludiche care a quel capolavoro di Alien Isolation), dall’altro lato propone una interessante ibridazione con elementi roguelite. Al villaggio di Gravoi infatti, piace cambiare (cit.). Laddove andrete incontro al game over con tutti i personaggi, le vie si rimescoleranno e cambierà l’intera struttura cittadina, consegnando al giocatore una vera e propria nuova Gravoi. Una scelta ludica interessante, che incrementa e rinnova ad ogni partita la perdurante sensazione di disorientamento in un paese piombato nelle tenebre di un incubo.
Fortunatamente, i ragazzi di Santa Ragione hanno previsto la possibile frustrazione figlia di alcune scelte di game design ed hanno saggiamente smussato qualche angolo. In caso di morte, permarranno infatti le shortcut sbloccate al di là della rigenerazione delle strade di Gravoi. Inoltre, sia gli oggetti chiave recuperati sia le missioni completate nel contesto di una partita, resteranno al loro posto. Come se ciò non bastasse, il team di sviluppo ha previsto diverse opzioni di personalizzazione con le quali trovare un equilibrio soggettivo tra dinamiche survival horror e gravami roguelite. Una dimostrazione di lungimiranza che ci sentiamo di applaudire, pur restando fedeli al rispetto della visione creativa originaria.
Perché no?
Saturnalia, nonostante le indubbie qualità, potrebbe tuttavia non essere l’esperienza che cercate.
Le molte meccaniche presenti nell’equilibrio ludico fanno onore all’ambizioso lavoro del team di sviluppo, tuttavia permane una sensazione di poca coesione. Nella visione d’insieme fortunatamente ogni elemento funziona come dovrebbe, ma in talune circostanze si notano macchinosità ed una non eccessiva fluidità generale.
La navigazione stessa della piccola Gravoi occasionalmente sbatte contro una imprecisa reattività dei personaggi nell’interazione con alcuni elementi dello scenario. Allo stesso modo risultano poco fluide le fasi stealth, evidentemente abbozzate, anche “grazie” ad un inseguitore piuttosto impacciato e carente dal punto di vista dell’intelligenza artificiale.
La stessa componente roguelite è interessante, ma al contempo tendenzialmente e paradossalmente opzionale. Nell’ipotesi non improbabile di una run perfetta, potreste infatti non assistere mai al temuto reshuffle della cittadina. Anzi, la minaccia del rimescolamento delle vie cittadine potrebbe diventare meno intimidatoria della classica gestione delle risorse nel contesto survival horror.
Saturnalia presta anche il fianco alle carenze di un modesto comparto tecnico. La direzione artistica ardita di Santa Ragione fa un intelligente lavoro per nascondere una infrastruttura estremamente semplice. Un lato tecnico umile che tuttavia inciampa in qualche rallentamento di troppo nelle situazioni più concitate, rovinando in parte l’esperienza quasi sinestetica di alcuni attimi.
Commento finale
Saturnalia dimostra l’ambizione ed il talento del team di sviluppo italiano Santa Ragione. Un survival horror di stampo classico che sposa meccaniche roguelite, all’interno di un’avventura investigativa affascinante, calata nella tradizione e nel folklore sardo. Una produzione incredibilmente ricercata, graziata da tematiche suggestive ed una direzione artistica entusiasmante. Mancano alcune rifiniture al gameplay, così come una maggiore attenzione al lato tecnico ed all’intelligenza artificiale. Difetti tuttavia marginali che nulla tolgono ad un’esperienza carica di una fortissima personalità.