Recensione in pillole The Company Man

Quando una struttura ludicamente classica incontra un’idea narrativamente originale, nascono titoli intriganti come The Company Man. Il giovanissimo studio malesiano Forust esordisce nel mondo del gaming con un titolo che colpisce per presentazione visiva ed incipit narrativo, affidandosi nel contempo ad una formula ludica collaudata.

Lavorate in una grossa azienda? Avete mai sognato di sfogare la vostra frustrazione verso colleghi e superiori? E magari, tra una tastiera in testa ed una mail di insulti, fare carriera e diventare il boss?

The Company Man si propone di rispondere a queste domande. Il titolo, pubblicato da Leoful, è disponibile sugli store digitali per Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC (via Steam).

Inizia la vostra scalata verso il CEO.

Versione testata: Nintendo Switch


Che gioco è?

Nei panni del modesto salaryman Jim, il vostro obiettivo sarà quello di scalare la gerarchia aziendale per puntare a diventare il nuovo CEO. La Good Water Company si rivelerà però un posto colmo di insidie, infami colleghi e spietati capoarea in cui la tenacia e le motivazioni di Jim verranno messe a dura prova. Per il protagonista inizierà dunque un pericoloso percorso attraverso i reparti, in cui sarà costretto a fare i conti con la moralità dell’azienda… e con la propria.

The Company Man si presenta come un action platformer in cui spicca da subito la direzione artistica. Forust ricorre infatti ad una grafica 2D che strizza l’occhio ai cartoni disegnati a mano: ambientazioni colorate fanno da sfondo a personaggi animati in modo esageratamente originale, per un colpo d’occhio che intriga fin da subito il giocatore. Anche le musiche svolgono con ordine il loro ruolo, aiutando il player a calarsi nel giusto contesto.

Freddo inteso, casseforti ghiacciate e terreni scivolosi. Contabilità, what else?

Il gameplay è quanto di più classico possa offrire il genere. Jim dovrà infatti percorrere i vari livelli di cui è composto il titolo, ognuno corrispondente ad un piano e settore dell’azienda. Al suo interno, si alterneranno sezioni platform che ricorrono al greatest hits del genere: piattaforme semoventi, variazioni della gravità, insidie ambientali sparse, portali di teletrasporto e così via.

Oltre a questo, Jim potrà fronteggiare colleghi e boss grazie ad una tastiera led da brandire come fosse una spada. Con il completamento di ciascun livello, il protagonista verrà ricompensato con una nuova abilità per arricchire i suoi attacchi a distanza che assumeranno una forma consona al contesto narrativo: al posto di pistole, fucili e mitra, avremo dunque email piene di rimproveri, devastanti copie per conoscenza e spam a fiumi.

Tra un livello e l’altro, potremo poi fermarci nella hall dell’edificio per ristorarci, scambiare quattro chiacchiere con alcuni personaggi e scambiare le monete raccolte con upgrade legati alla salute o alle abilità di Jim.

Gli attacchi a distanza son tutti legati ad un immaginario fatto di email dannose.

Perché giocarlo?

The Company Man mostra la sua qualità migliore nel proprio contesto narrativo e nella (neanche troppo sottile) critica sociale che si può leggervi tra le righe.

Jim affronterà infatti un percorso verso l’apice dell’azienda e, per farlo, attraverserà una manciata di piani, corrispondenti alle aree in cui è organizzata l’attività lavorativa. Come in una allegoria dantesca, ogni piano sarà una trasfigurazione non solo della specifica attività lavorativa esercitata, ma anche degli sventurati ivi relegati. Potremo dunque trovare praticanti letteralmente masticati e maltrattati dallo sfruttamento lavorativo, segretarie di call center dall’alito infuocato, avvocati costretti a tramutarsi in lupi feroci per preservare il loro posto lavorativo, ma anche conclamati nullafacenti, leccapiedi e ruffiani. Ed anche i reparti avranno un aspetto coerente, tra i giardini edonistici del reparto marketing alle caverne congelate della contabilità.

I call center son posti terribili, soprattutto per chi ci lavora.

La produzione malesiana propone dunque un racconto basandosi su realtà sociali ed economiche molto diffuse nelle grandi metropoli occidentali (e dell’est asiatico) per dipingere un affresco delle difficoltà umane nei contesti lavorativi. Nel farlo, Forust ricorre alla satira ed alla battuta di spirito, ma senza nascondere una tristezza di sottofondo verso la società capitalistica, soprattutto addentrandosi nei piani più alti della compagnia di Jim. Il protagonista stesso è al centro di un viaggio di critica sociale in cui la sia la moralità aziendale sia quella personale vengono messe in discussione.

Si tratta di un viaggio interessante e che intrattiene per la sua modesta durata: The Company Man infatti può essere completato in circa 4 ore. Probabilmente poco per il genere di appartenenza, ma che possono essere sufficienti considerando il modesto budget di sviluppo e la solida realizzazione tecnica.

Perché no?

Sfortunatamente, quanto di buono fatto dal punto di vista narrativo e grafico, viene parzialmente ridimensionato a causa della estrema classicità ludica. The Company Man è infatti fin troppo basilare non solo nel level design ma anche nelle fasi di combattimento.

I livelli, nonostante siano graziati da una direzione artistica ispirata e profonda, si presentano eccessivamente lineari per gran parte dell’avventura. Solo gli ultimi piani dell’azienda mostrano qualche elemento di varietà, tuttavia senza introdurre particolari distintivi. Ne risulta un level design sommariamente piatto ed a tratti monotono, soprattutto per i fan del genere.

I portali non sono esattamente una novità del genere e non sono neanche sfruttati in maniera ottimale.

Anche i combattimenti purtroppo mostrano il fianco a diverse criticità. Sebbene siano divertenti ed aiutino a spezzare il ritmo, sopperendo alla mancanza di freschezza del level design, mostrano tuttavia diversi limiti. Abbiamo dunque delle hitbox eccessivamente grandi, che rendono fin troppo difficoltoso approcciare alcuni scontri in spazi angusti. Inoltre, i pattern nemici sono piuttosto rapidi e mal si sposano con le abilità offensive del protagonista: nonostante una discreta rosa di attacchi a distanza, quasi sempre si riveleranno troppo lenti (o costosi) per poter essere efficacemente utilizzati. Il player si troverà dunque a ricorrere molto più spesso ai ben più efficaci (e pratici) attacchi corpo a corpo o a limitatissimi opzioni a distanza andando a snobbare tutto il resto. Circostanza che si palesa anche con i boss, i cui pattern portano il giocatore a scelte quasi obbligate.

Gli scontri coi boss palesano i problemi di bilanciamento nelle fasi combattive.

L’insieme dei problemi di bilanciamento delle predetti fasi porta il titolo a ricorrere al trial & error, soprattutto nei livelli più avanzati. Nulla che non si possa affrontare serenamente, ma tuttavia resta un po’ di amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere con un po’ di attenzione extra.

Commento finale

The Company Man mescola la satira con il più classico degli action platformer. Forust guarda con allegoria quasi dantesca alla realtà degli uffici delle grandi aziende e delle loro condizioni lavorative, portando sul mercato un titolo narrativamente interessante e stratificato. Purtroppo, scelte eccessivamente conservative sul versante del game design impediscono al titolo di puntare verso posizioni di prestigio. Ma il salaryman Jim questo non lo sa e lo fa lo stesso.

7.0

The Company Man


The Company Man mescola la satira con il più classico degli action platformer. Forust guarda con allegoria quasi dantesca alla realtà degli uffici delle grandi aziende e delle loro condizioni lavorative, portando sul mercato un titolo narrativamente interessante e stratificato. Purtroppo, scelte eccessivamente conservative sul versante del game design impediscono al titolo di puntare verso posizioni di prestigio. Ma il salaryman Jim questo non lo sa e lo fa lo stesso.

PRO

Narrativamente ispirato ed allegorico | Esteticamente molto pregevole | Intrattiene e diverte

CONTRO

Troppo conservativa la fase platform | Errori di bilanciamento nei combattimenti | Durata molto contenuta

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