Arriva su Nintendo Switch l’avvventura di Lupo Solitario.
Il nome di Lone Wolf (meglio conosciuto come Lupo Solitario qui da noi) potrebbe non dire nulla alle nuove generazioni, ma è un nome importante, pesante, legato a doppio filo ad un genere, quello dei libro-game, antico ed indimenticabile, tanto in voga durante gli anni ’80 e ’90.
Ma cosa erano esattamente questi ultimi? I libro-game si potrebbero definire come degli antenati dei moderni giochi di ruolo. Nati come contrapposizione al celebre Dungeons & Dragons, i libro-game non erano altro che libri interattivi dove era il lettore a decidere le sorti del protagonista con dei bivi narrativi.
Queste meccaniche permisero al genere di diventare un vero e prorpio “fenomeno sociale” , conquistando in breve tempo il cuore degli appassionati.
La saga di Lupo Solitario è, con ogni probabilità, l’esponente maggiore di questo particolare genere. Nata dalla mento (e la penna) dello scrittore inglese Joe Dever, l’opera, in perfetto stile dark fantasy, può vantarsi di ben 29 libri e, vista l’attuale epoca “nostalgica” in cui viviamo attualmente, sembra quasi conoscere una seconda giovinezza.
Devono averla pensata allo stesso modo anche gli italianissimi Forge Reply quando nel 2013 rilasciarono su dispositivi mobile il primo volume “digitale” di Joe Dever’s Lone Wolf. Il gioco, realizzato in collaborazione con lo scrittore, nel corso del tempo si è arricchito di altri 3 volumi ed ha saputo imporsi come un esperimento perfetto a metà strada tra un videogame ed un libro narrativo, riscontrando pareri più che favorevoli.
Joe Dever’s Lone Wolf è attualmente disponibile su dispositivi mobile, PC, PlayStation 4 e Xbox One. Fra tutte le versioni realizzate la versione mobile, complice la sua natura ed i suoi controlli, è risultata essere poi quella più fedele e “realistica”, capace di rendere abbastanza bene l’idea di un’avventura interattiva che si dipana di fronte al giocatore con pagine descrittive, dettagliatissime, da sfogliare virtualmente.
Ora, a distanza di anni, il titolo è pronto a fare il suo debutto anche su Nintendo Switch. Riuscirà il titolo ad adattarsi anche alla neo console di casa Nintendo? scopritelo nella nostra recensione.
L’avventura inizia qui
Se siete amanti della saga di lungo corso o semplici appassionati del genere “dark fantasy” potete stare tranquilli, questo Joe Dever’s Lone Wolf è quanto di più fedele possibile alle opere scritte da Joe Dever in persona.
Il gioco riesce ad unire sapientemente l’anima da libro-game ad una struttura da vero e proprio RPG, mantenendo allo stesso tempo inalterata la qualità descrittiva e narrativa che da sempre contraddistingue l’opera dello scrittore inglese.
L’avventura ha origine nel regno di Sommerlund, minacciato, ancora una volta, da forze maligne che, con il passare del tempo, si fanno man mano più potenti ed inarrestabili. Il protagonista è proprio Lupo Solitario, l’ultimo signore della razza Kai con il compito di investigare proprio su questa oscura e misteriosa “entità maligna”.
Queste sono le premesse iniziali che faranno da sfondo all’avventura principale. Spetterà infatti al giocatore, attraverso scelte ed azioni da intraprendere, scrivere il proseguo dell’avventura e l’eventuale finale. Lo sviluppatore Forge Reply sotto questo punto di vista è riuscito a creare una struttura ludica solida e amalgamabile a piacimento dal giocatore, grazie ad un numero veramente elevato di scelte e bivi narrativi che modificano continuamente gli eventi della storia.
Persino durante la creazione del personaggio, il cui background ed abilità vengono plasmate seguendo le vostre scelte, emerge forte la componente dedicata alla personalizzazione dell’esperienza di gioco. Tante sono infatti le abilità tra le quali scegliere, con il pregio che nessuna risulterà mai veramente inutile o puramente “accessoria”.
Il gioco è suddiviso in 4 capitoli e presenta una buona longevità, innalzata ulteriormente dal grandissimo numero di scelte e bivi narrativi presenti nel gioco che , sicuramente, vi invoglieranno a farvi una seconda avventura in questo magnifico universo. Joe Dever’s Lone Wolf presenta inoltre diversi livelli di difficoltà, in modo da adattarsi alle esigenze di qualsiasi tipo di giocatore. Che siate amanti degli RPG o se semplicemente volete godervi la storia di Lupo Solitario potete dormire sogni tranquilli.
Giriamo pagina
Narrativamente parlando Joe Dever’s Lone Wolf è assolutamente impeccabile, capace di rapire il giocatore dall’inizio alla fine dell’avventura. Purtroppo il gioco, sotto il profilo del gameplay, avrebbe potuto osare di più.
Sia ben chiaro, il gameplay è solido ed appagante; la versione Switch è praticamente la stessa delle altre apparse su PlayStation 4, Xbox One e PC, ma, vista la natura ibrida della console Nintendo, avremmo immaginato una implementazione intelligente e funzionale anche dei comandi touch, già visti sulla versione mobile.
Proprio i comandi touch avrebbero potuto giovare ulteriormente al titolo, per esempio , nella navigazione dei menù che, sinceramente, pad alla mano, spesso risulta macchinosa e non certamente immediata visto le tante opzioni disponibili.
I comandi classici però riescono comunque ad essere funzionali, soprattutto durante le fasi di combattimento. Durante queste fasi, i giocatori saranno chiamati a premere velocemente i tasti che appariranno a schermo, attraverso una serie di QTE (Quick Time Event) che permetteranno di portare a compimento pericolosi attacchi o di schivare i colpi nemici.
Durante le battaglie (che si svolgeranno a turni) i giocatori dovranno principalmente tenere d’occhio i tre parametri fondamentali per la vita di Lupo Solitario: la salute, la resistenza ed il classico “mana”, che utilizza in battaglia le varie abilità scelte per il proprio personaggio.
Terminato uno scontro i parametri non si rigenereranno da soli e per farlo, esistono solamente due tipi di opzioni. Il primo, il più sicuro, consiste nel sostare in un luogo sicuro (tipo le locande) e riposare. Il secondo, più rischioso, consiste nell’arte della meditazione, ma i giocatori potrebbero venire attaccati improvvisamente da nemici appostati nei paraggi.
Una nuova luce?
Joe Dever’s Lone Wolf purtroppo non spicca particolarmente dal punto di vista tecnico. Il gioco, nonostante presenti texture pulite ma sente, inevitabilmente il peso degli anni sulle proprie spalle.
Nonostante ciò, il titolo resta comunque godibilissimo sia in versione portatile che in versione docked, grazie soprattutto ad una direzione artistica di tutto rispetto da parte dello sviluppatore Forge Reply.
Ottimo il comparto sonoro: La colonna sonora può fregiarsi di ottimi motivi musicali che permettono di creare un’ atmosfera tetra ma, allo stesso tempo epica, capace di innalzare ulteriormente la qualità dell’ avventura di Lone Wolf.
Commento Finale
Joe Dever’s Lone Wolf è un titolo valido, solido, ma che, purtroppo, inizia a sentire il peso degli anni, specialmente sotto il profilo tecnico. Grazie alla natura ibrida di Nintendo Switch il titolo sull’ultima arrivata di casa Nintendo appare più che a suo agio, risultando probabilmente la miglior versione presente attualmente sul mercato grazie alla possibilità di portare le avventure di Lupo Solitario sempre con noi. Purtroppo però la mancanza dei comandi touch è, almeno per noi, un grosso punto a sfavore che avrebbe sicuramente permesso di rendere il titolo ancor più accessibile e immediato.
Ciononostante, Joe Dever’s Lone Wolf resta un’opera veramente interessante, capace grazie alla sua narrativa impeccabile di rapire letteralmente il giocatore immergendolo e coinvolgendolo pienamente all’interno delle (dis)avventure che attendono solamente Lupo Solitario.