Recensione Like a Dragon: Ishin!

Da grandi sostenitori della serie, non nascondiamo un po’ di emozione nell’aver finalmente tra le mani Like a Dragon: Ishin!, dopo un’attesa di ben nove anni. Questo è infatti l’enorme lasso di tempo che è servito, ad Ishin, per uscire dal suo confinamento nella terra nipponica. Pubblicato nel 2014 per PS3 e PS4, il titolo diventò de facto una esclusiva per il solo Giappone. Tanti i motivi che portarono a questa scelta da parte di SEGA che si possono riassumere in poche righe.

Erano anni molto difficili per il successo occidentale della serie (allora ancora conosciuta con il nome di Yakuza), caduta in un impasse di conversioni con attese bibliche, censure sparse e scarso successo commerciale. Nel fuoco incrociato cadde il quinto capitolo, uscito in terra natia nel 2012 e scivolato nel limbo dei mancati adattamenti. Dal canto suo, SEGA non cessava di sforzarsi di modernizzare la saga, ponderando spin-off e cambi di prospettiva ludica e narrativa. Ishin, giudicato troppo radicale col suo setting storico giapponese per poter generare interesse e profitto in Occidente, rappresentava tuttavia un banco di prova fondamentale per il futuro della serie, introducendo idee che sarebbero sbocciate nel titolo della svolta: Yakuza 0. Il successo planetario, di pubblico e critica, di questo prequel sancì la salvezza del futuro del franchise, tale da decretare persino il miracoloso porting del perduto quinto capitolo nonché l’avvio della rinascita dei capitoli più anziani con il progetto Kiwami. Se oggi Like a Dragon rappresenta una serie affermata e di successo (tale da aver generato la serie spin-off Judgment nonché la rivoluzione jrpg di Yakuza: Like a Dragon), una parte fondamentale del merito è proprio delle idee introdotte in Ishin, diventate baluardi concettuali della serie. Sono tuttavia serviti nove anni (ed il successo di opere come Ghost of Tsushima) per convincere SEGA a dare l’opportunità, ai fan occidentali del brand, di conoscere la storia di Sakamoto Ryoma.

Sviluppato dal Ryu ga Gotoku Studio e pubblicato da SEGA, Like a Dragon: Ishin! è un progetto a metà tra remaster e remake dell’originario titolo del 2014, che catapulta il giocatore lontano dalla Kamurocho contemporanea in favore del periodo bakumatsu del Giappone Edo.

Like a Dragon: Ishin! è disponibile dal 21 Febbraio per PlayStation 4, PlayStation 5, PC (via Steam), Xbox One ed Xbox Series X/S.

Preparatevi a conoscere finalmente la storia di Sakamoto Ryoma.

Versione testata: PlayStation 5


C’era una volta in Giappone

Ishin è ambientato negli anni ’60 del 1800 giapponese, sul finire dell’era Edo. Dopo secoli di chiusure verso il mondo occidentale a causa della politica isolazionista del clan Tokugawa, il Giappone vive un capitolo tormentato della sua storia dopo l’arrivo delle navi occidentali in Oriente. L’incontro con culture diverse contribuì a suscitare un crescente sdegno verso il rigido sistema classista del bakufu (altro nome per indicare lo shogunato), spaccando di fatto la popolazione in due schieramenti. Da un lato, i lealisti che caldeggiavano il ritorno dell’Imperatore al posto dello shogun, per porre fine alle iniquità sociali. Dall’altro lato, la corrente conservatrice a sostegno del bakufu dei Tokugawa, intenta a preservare gli interessi giapponesi e l’organizzazione statale e sociale esistente.

Un contesto storico probabilmente inedito alla maggior parte del pubblico occidentale (ahinoi, nei percorsi scolastici a malapena si arriva a studiare la recente storia italiana, figuriamoci le vicende giapponesi dell’ottocento), sul quale il Ryu ga Gotoku Team traccia una storia a metà tra realtà storica e verosimiglianza.

In Ishin troverete volti noti presi da tutta la serie.

Vestiremo i panni di Sakamoto Ryoma, accusato ingiustamente di essere l’assassino del proprio padre adottivo Yoshida Toyo, un importante e stimato magistrato di Tosa intento ad organizzare la rivolta dei lealisti contro il bakufu. Costretto alla fuga per salvare sé stesso e suo fratellastro Takechi Hanpeita (leader del Partito Lealista), Ryoma deciderà di trovare il vero assassino. Una ricerca che lo condurrà a Kyo e che lo costringerà ad assumere la falsa identità di Saito Hajime per potersi infiltrare nella violenta forza di polizia Shinsengumi, istituita dal bakufu per combattere i lealisti.

Come da tradizione per i titoli della serie, anche Like a Dragon: Ishin! propone una trama profonda, graziata da personaggi interessanti e stratificati. Il dualismo alla base della storia, un leitmotiv di molte sceneggiature firmate dal Ryu ga Gotoku Team, si intreccia con il racconto storico regalando suggestioni affascinanti in cui si sbiadiscono i contorni del giusto e dello sbagliato per raccontare una storia fatta di uomini ed ideali. Una trama dunque estremamente intrigante (e per certi versi, anche più chiara rispetto ad alcuni intrecci di altri titoli della serie) che dimostra la duttilità della serie. Abbiamo molto apprezzato inoltre la presenza di un Glossario che fa luce su alcuni termini e concetti squisitamente giapponesi, anche se ci sarebbe piaciuto una maggiore quantità di voci.

A livello tecnico, Like a Dragon: Ishin! resta tuttavia un titolo del 2014 nonostante il restyling effettuato sposando l’Unreal Engine 4 (anziché proseguire con il Dragon Engine proprietario). Se i personaggi principali sono adesso molto più particolareggiati e ricchi di dettagli (grazie anche al totale redesign di parte del cast), il distacco con le ambientazioni ed i comprimari è significativo. Un divario tecnico e visivo che palesa le origini crossgen del titolo originario, che mette in evidenza animazioni spesso datate e paesaggi fin troppo spogli. Anche i frequenti caricamenti, inevitabili nel 2014, trovano poca logica con le piattaforme moderne. L’atmosfera, fortunatamente, compensa in gran parte le mancanze tecniche, grazie anche ad una cura evidente nella rappresentazione del Giappone di fine ottocento. Probabilmente, però, si poteva fare qualcosa di più.

L’atmosfera non manca mai, anche se a tratti alcuni passaggi sono eccessivamente spogli.

Danza della spada

Contrariamente al sodalizio con la struttura JRPG sposata con il recente Yakuza: Like a Dragon, Ishin proviene da un periodo storico in cui il team di sviluppo cercava soluzioni di gameplay per svecchiare un sistema di combattimento diventato progressivamente statico.

In questo senso e per la prima volta nella saga, l’avventura di Ryoma ci mette nei panni di un personaggio con quattro stili di combattimento, da poter gestire in tempo reale nel corso dell’azione. Il protagonista potrà dunque fare affidamento sui suoi pugni, nonché su contrattacchi e soluzioni improvvisate, ma anche sulle sue abilità da samurai. L’influsso occidentale permetterà poi a Ryoma di usare un revolver per soluzioni dalla distanza, fino ad un inedito stile in cui si fonderà l’uso contemporaneo della spada e dell’arma da fuoco. Ciascuno stile è ben caratterizzato e segue uno sviluppo indipendente, permettendo al player una buona fluidità nella gestione dei combattimenti.

Ryoma sa essere estremamente elegante in combattimento.

Si tratta di una evoluzione di gameplay figlia dei diversi stili individuali introdotti con Yakuza 4 e che, grazie ad Ishin, son diventati un elemento che ha contribuito al rilancio della serie con Yakuza 0. La differente realtà storica alla base di questo capitolo trasmette una certa freschezza all’esperienza ludica, nonostante gli anni trascorsi. Ovviamente, si tratta di un sistema di combattimento non raffinato come quello visto nei recenti capitoli della serie principale o di Judgement, ma altrettanto ricco di personalità anche grazie al peso rivestito dall’equipaggiamento e dal supporto della Shinsengumi.

Katane, revolver ed accessori potranno infatti essere forgiati e potenziati efficacemente per affrontare le sfide sul cammino di Ryoma. Un sistema piuttosto profondo che permette di sfruttare i materiali raccolti per dar vita ad equipaggiamenti nuovi di zecca, oppure per infondere speciali qualità offensive o difensive ai vostri pezzi preferiti.

Anche la Shinsengumi tuttavia vi darà manforte: come membro dello speciale corpo armato, Ryoma (anzi, Saito) potrà sfruttare abilità speciali attraverso carte rappresentanti i compagni d’armi. Assistiamo così ad un tripudio di opzioni, da attacchi elettrici e stordenti, passando per boost offensivi e cure istantanee. Le carte, inoltre, potranno essere upgradate con l’uso, diventando sempre più potenti. Se nel capitolo originario questa funzionalità era vincolata a speciali missioni svolte per il bakufu, Like a Dragon: Ishin! l’ha estesa all’intero gioco. Una scelta che ci aveva lasciati interdetti al momento dell’annuncio, temendo un eccessivo distanziamento dall’esperienza ludica originaria. Tuttavia, un pericolo che ci sentiamo di smentire, grazie ad un ottimo lavoro di bilanciamento che trasmette un costante e gratificante senso di progressione.

Andando avanti i nemici saranno molto resistenti, per cui la Shinsengumi vi darà una grossa mano.

Vita dei campi… e non solo

Ovviamente, anche Ishin preserva la ricchezza ed eterogeneità di contenuti cari alla saga. Accanto dunque ad una storia principale appassionante, il titolo mette sul piatto un enorme quantità di contenuti supplementari.

Spazio dunque alle classiche missioni secondarie, presenti in ottima quantità e che costituiscono la valvola di sfogo della estrosità e follia squisitamente giapponesi. Senza farvi spoiler, preparatevi a prestare orecchio a casalinghe disperate e muscoli ad artigiani affranti, ma anche una mano a samurai innamorati e cani randagi. Ishin regala il classico dipinto di personaggi e storie imprevedibili, calate in un contesto storico molto diverso dal Giappone contemporaneo. Aiutare la popolazione porterà inoltre risvolti positivi: non solo potrete stringere rapporti di amicizia, ma anche incrementare la vostra popolarità generale, che vi permetterà di accedere a speciali potenziamenti presso i santuari.

Altrettanto ovviamente, in Ishin non mancheranno altresì un numero elevato di minigiochi e passatempi. Accanto ai classici giochi di azzardo, il karaoke o la pesca, Ryoma si troverà impegnato in attività consone con il periodo storico. Ecco dunque la possibilità di cucinare piatti tipici, ma anche di cimentarsi nella danza buyo o nella corsa tra galli, allenarsi tagliando al volo palle di cannone o spaccando legna e molto altro.

Anche servire i giusti piatti è un’attività impegnativa.

Una speciale menzione deve essere rivolta alla modalità Another Life. Ryoma si ritroverà infatti, nel corso della storia, in possesso di una casa di campagna. Qui sarà possibile dedicarsi ad un elevato numero di attività, in pieno stile life simulator. Potremo dunque gestire i cicli produttivi del nostro campo, seminando a piacere ortaggi. Con i frutti del nostro duro lavoro potremo preparare manicaretti e decidere di imbastire un ricco commercio. Migliorare l’abitazione permetterà poi di incrementare le nostre possibilità, nonché di migliorare la relazione con la giovane ragazza che ci darà una mano (non vi diamo indizi al riguardo, ma potete immaginare di chi siano le sue sembianze).

Alcuni ortaggi crescono più rapidamente, altri invece garantiscono raccolti più consistenti.

Commento finale

Like a Dragon: Ishin! arriva finalmente in Occidente a distanza di nove anni dalla originaria ed esclusiva release giapponese per console Sony. Una operazione a metà tra remake e remaster che permette di apprezzare una storia affascinante nel Giappone del tardo periodo Edo, impreziosita da idee di gameplay che avrebbero segnato una svolta per il futuro della saga. Nonostante gli anni passati si facciano vedere sul versante tecnico, Ishin è un titolo eccellente che saprà rapire non solo i fan di Ryu ga Gotoku ma anche tutti coloro in cerca di un pretesto per avvicinarsi alla saga.

8.4

Like a Dragon: Ishin!


Like a Dragon: Ishin! arriva finalmente in Occidente a distanza di nove anni dalla originaria ed esclusiva release giapponese per console Sony. Una operazione a metà tra remake e remaster che permette di apprezzare una storia affascinante nel Giappone del tardo periodo Edo, impreziosita da idee di gameplay che avrebbero segnato una svolta per il futuro della saga. Nonostante gli anni passati si facciano vedere sul versante tecnico, Ishin è un titolo eccellente che saprà rapire non solo i fan di Ryu ga Gotoku ma anche tutti coloro in cerca di un pretesto per avvicinarsi alla saga.

PRO

Ambientazione curata e trama affascinante | Gameplay solido e divertente | Tantissime cose da fare |

CONTRO

Tecnicamente mostra il segno degli anni | Se non avete mai apprezzato la struttura della serie, non vi farà cambiare idea | Alcuni termini giapponesi potrebbero risultare oscuri |

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