Recensione Lost in Random: The Eternal Die, quando Hades incontra Tim Burton

Lost in Random: The Eternal Die – sviluppato da Stormteller Games e pubblicato da Thunderful Publishing – è un’avventura action roguelite isometrica che affonda le radici in un mondo gotico e surreale, dove il destino è deciso dal lancio di un dado eterno. Il gioco, sequel del titolo originale Lost in Random, espande l’universo con nuove meccaniche di combattimento, una narrazione più profonda e un design artistico ancora più affascinante.

Il gioco sarà disponibile dal 17 giugno per PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC e tramite il servizio in abbonamento Xbox Game Pass.


Versione testata: PlayStation 5


Una storia fantasy dark

Indosserete i panni di quella che un tempo fu la grande regina di Alea, Aleksandra, partita per una missione di vendetta e redenzione; insieme al suo compagno Fortuna, è rimasta intrappolata in un dungeon generato casualmente chiamato Dado Nero. Lì incontrerà una serie di nuovi personaggi, rivedrà alcuni volti del primo capitolo e cercherà di sconfiggere il Cavalier Tormento, che gestisce questa prigione infernale. Come anticipato, mentre Lost in Random del 2021 era un platform d’azione in terza persona, The Eternal Die si sposta su un’ambientazione rogue-lite vicina all’Ade, con una visuale isometrica. La trama è ben scritta, con colpi di scena e momenti emotivi che tengono alta l’attenzione. I personaggi sono caratterizzati con cura e i dialoghi aggiungono profondità all’universo narrativo di gioco che si dipana in un mondo in continua evoluzione attraverso quattro mondi generati in maniera casuale, ciascuno con segreti e sfide uniche, e affrontando oltre 30 tipi diversi di nemici e boss.

Lancia il dado!

Lo diciamo subito: Lost in Random: The Eternal è strutturato esattamente come Hades di Supergiant Games e Private Division. Considerando l’impatto che questo capolavoro ha avuto sul genere, non sorprende che Stormteller Games ne abbia preso ampia ispirazione. Prima e dopo ogni run, Aleksandra si ritroverà in un mondo hub chiamato casa da un numero crescente di mercanti (incontrerete un sacco di personalità bizzarre che sembrano uscite da un film di Tim Burton) e alleati utili, che spesso hanno nuovi dialoghi e informazioni da offrire. Detto questo, la novità di The Eternal Die sta nel sistema di combattimento che combina strategia e azione in tempo reale, integrando l’elemento del dado per aggiungere casualità e variabilità agli scontri. Ogni lancio può cambiare il corso della battaglia, portando a un’esperienza sempre fresca e coinvolgente. Affronterete creature simili a rane che sputano veleno emergono dalle paludi e cavalieri zoppicanti ce vi pungolano con lance infuocate, i boss alternano gli attacchi con varietà e ritmo, ma offrono comunque una sfida solida.

Il gioco offre altresì una buona varietà di armi (quattro in totale), abilità e potenziamenti, permettendo al giocatore di personalizzare il proprio stile di gioco. C’è inoltre un certo incentivo sia narrativo che meccanico al fallimento (considerando anche che morire non è disastroso come in altri titoli similari e avrete la possibilità di riportare indietro ogni sorta di valuta utile nel mondo dell’hub), che si tratti di strappare qualche parola in più ai propri personaggi preferiti o di potenziare una spada con nuovi potenziamenti. Ma è considerevolmente più semplificato, e anche dopo poche ore, avrete la possibilità di carpire e fare vostri i dettagli e la maggior parte delle meccaniche di combattimento.

Nonostante la sua evidente semplicità, il combattimento ci è sembrato comunque divertente. Aleksandra può scegliere – come detto poc’anzi – tra quattro armi uniche – spada (super veloce), arco (l’unica arma a distanza), lancia (la cui portata è la migliore) e martello (lento ma piuttosto potente) – tutte valide in combattimento e con portata, abilità e modalità di potenziamento diverse tra una partita e l’altra. Ci siamo ritrovati a usare (almeno inizialmente) sempre la spada e a potenziarla fino alla massima potenza prima di passare alla successiva, una strategia che prediligiamo in giochi simili finché non abbiamo raggiunto la giusta padronanza con quella singola arma. È possibile eseguire attacchi pesanti e caricati tenendo premuto lo stesso pulsante, mentre schivare è molto importante per evitare i nemici che avanzano (con un’abilità di schivata che vi rende invulnerabili per un breve periodo di tempo). Il combattimento è si frenetico, ma richiede ragionamento. Ogni partita è a sé e quando morirete (succederà spesso come vuole il genere), ripartirete dall’inizio, ma con nuovi potenziamenti e build (sebbene distanti in termini di profondità rispetto ad altri esponenti) da sperimentare.

All’inizio e durante la maggior parte delle partite, otterrete anche un’abilità di una carta, che sarà del tutto casuale. Potrebbe fermare brevemente il tempo, lanciare ampolle di veleno, scatenare fulmini, teste di fuoco a ricerca o qualcosa di completamente diverso. Proprio come con le armi, sarete incoraggiati a sperimentare e provare combinazioni differenti e provare a spammare gli attacchi non appena li si hanno a disposizione. Il vostro attacco finale è il costituito dal compagno di dadi, Fortuna, che può essere lanciato contro i nemici per infliggere danni pari al numero che otterrete. Se otterrete uno, non succederà pressoché nulla, ma se otterrete sei, la storia sarà ben diversa. Una volta lanciato il dado, dovrete buttarvi nella mischia per recuperarlo, il che aggiunge una certa tensione – fatta di rischio e ricompensa – alla maggior parte degli incontri.

Ispirati dai doni divini di Ade, dopo la maggior parte degli scontri è possibile raccogliere delle reliquie (in totale circa un centinaio e che rappresentano anche il modo principale per diventare più forti), che corrispondono a un determinato colore e possono essere posizionate in una griglia. Allineando tre reliquie dello stesso colore sarà possibile aumentare una caratteristica, come il danno dell’arma, il danno dei dadi o la fortuna, che con le potenti abilità basate sulle carte consente di scatenare devastanti sinergie. Tralasciando tutti i dettagli relativi al gameplay (comunque di buon livello considerando che non si tratta di un AAA), Aleksandra ci è rimasta davvero impressa. Da cattiva (che abbiamo affrontato nel gioco precedente) a eroina, ci è piaciuta molto questa transizione; vederla lottare contro la mancanza di potere che un tempo le consentiva di governare a proprio piacimento e di come la sua nuova forma la costringa a fare i conti con le persone che ha ferito e con gli errori che ha commesso in passato. Durante le sessioni, vi imbatterete spesso in frammenti di memoria contenenti brevi pezzi di dialogo che inducono la nostra eroina a rimuginare su come fosse la sua vita. Vi viene fornito un contesto sufficiente sia per interessarvi che per continuare ad approfondirlo.

Grafica e tecnica

The Eternal Die è un vero gioiello sia dal punto di vista grafico che sonoro. Sprite e ambientazioni sono disegnati magnificamente (anche se alcune di queste potevano essere curate meglio), il doppiaggio originale (peccato manchi quello italiano) e il sound design sono altrettanto di qualità eccelsa. Detto questo, vogliamo segnalare che le partite non sembrano poi così casuali o diverse, soprattutto dopo aver giocato per un bel po’ di ore. Vedrete reliquie che si ripetono di continuo, non ci sono molti attacchi con le carte e i boss di ogni piano sono sempre identici. Per un gioco incentrato sulla rigiocabilità, è un bel passo falso.

Commento finale

Lost in Random: The Eternal Die è un meraviglioso roguelite caratterizzato da un combat system tanto semplice quanto divertente, un sistema di potenziamenti ispirato e funzionale e un plot tutto sommato godibile. È un peccato che non ci sia più casualità ad ogni partita, ma nonostante ciò, vale assolutamente la pena (considerando anche il prezzo budget) passare un po’ di ore a tirare i dadi con Aleksandra.

8.3

Lost in Random: The Eternal Die


Lost in Random: The Eternal Die è un meraviglioso roguelite caratterizzato da un combat system tanto semplice quanto divertente, un sistema di potenziamenti ispirato e funzionale e un plot tutto sommato godibile. È un peccato che non ci sia più casualità ad ogni partita, ma nonostante ciò, vale assolutamente la pena (considerando anche il prezzo budget) passare un po' di ore a tirare i dadi con Aleksandra.

PRO

Funzionamento delle reliquie davvero intelligente | un fantastico Roguelite con combattimenti divertenti | armi divertenti da utilizzare | Bellissima art e sound design ...

CONTRO

... anche se una maggiore diversificazione non avrebbe guastato | avremmo gradito una maggiore casualità fra una partita e l'altra

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

Ultimi Articoli

Articoli correlati