Recensione Mario Kart World, la rivoluzione arriva su Nintendo Switch 2

C’è sempre qualcosa di emozionante nel provare per la prima volta la principale esclusiva di lancio di una nuova console Nintendo e Mario Kart World non fa eccezione. Sarà perché il gigante di Kyoto è cuore ed anima del nostro passatempo preferito. Sarà perché solo la grande N è in grado di far tornare bambini anche i più grandicelli, facendo appello a quel senso di meraviglia e stupore che gli anni a volte rischiano di adombrare nella sensibilità degli adulti. Sarà perché Mario Kart è una saga leggendaria nel mondo del gaming, capace di inventare un genere ed alimentarlo incessantemente nel corso degli ultimi trent’anni.

Inaugurare Nintendo Switch 2 diventa dunque uno spartiacque storico per il gaming, che assiste all’avvento della nuova generazione dell’azienda giapponese ed anche al ritorno di un brand assente dalle scene da oltre dieci anni. Perché effettivamente quel Mario Kart 8 tanto glorificato e supportato nel corso degli anni, esordiva a ben vedere nel lontanissimo Maggio del 2014 sulla sfortunata WiiU. Rinato in versione Deluxe sulla prima Nintendo Switch circa tre anni dopo ed al netto di un rigoglioso fiorire di DLC, l’ironia della sorte ha visto proprio una delle saghe più fortunate della grande N priva di un nuovo capitolo per oltre una decade.

Consci di questo lungo hiatus, Mario Kart World si presenta ai nastri di partenza con un carico esponenziale di novità che segnano al contempo un punto di rottura e di svolta nella serie. Tuttavia si sa: quando si cambia molto, si rischia sempre di scontentare qualcuno. Scopriamo insieme perché Mario Kart World è probabilmente il capitolo più rivoluzionario del franchise Nintendo.

Il titolo è disponibile dal 5 Giugno in esclusiva per Nintendo Switch 2 in edizione digitale e fisica.


Versione testata: Nintendo Switch 2


Un mondo di possibilità

La principale caratteristica presentata fin dall’annuncio del titolo è la nuova dimensione fortemente inseguita e voluta da Mario Kart World.

Proprio il “mondo” che da il nome al nuovo capitolo del franchise è la lente attraverso cui guardare tutte le scelte poste in essere dal team di sviluppo. Per la prima volta, Mario Kart viene ambientato in una vasta area esplorabile all’interno della quale si trovano la bellezza di trentadue piste e ben centodiciassette (!) strade di congiunzione. Una mappa aperta che non vuole tuttavia essere solo una gimmick tecnica, bensì una consapevole decisione di game design con reali e concrete ripercussioni.

Il maggior numero di corridori in pista è stato reso possibile proprio dalla diversa prospettiva di World.

Aumentando a dismisura le dimensioni del mondo di gioco, Mario Kart World ricontestualizza il proprio gameplay espandendo non solo il numero di corridori (ventiquattro) ma ripensando a dovere il track design. Da questo punto di vista, le piste del titolo sono con molta probabilità tra le migliori dell’intera serie. Ispirate, ricche di dettagli ed immensamente stratificate (ci torneremo…), si tratta di un vero e proprio picco raggiunto da Nintendo sia nella rielaborazione di vecchie glorie sia nella creazione di brillanti novità. Tutto è stato pensato e plasmato per trovare un senso ed uno scopo all’interno di un disegno più grande, con evidenti risultati che non possono che entusiasmare i fan della serie.

Vogliamo tuttavia affrontare subito un tasto dolente. La modalità Corsa Libera (la possibilità di girare liberamente in questo vasto mondo) si è rivelata molto meno curata di quanto avremo sperato. Se l’assenza di una coesa modalità Storia continua ad essere un peccato ricorrente nella saga, alcune scelte legate all’esplorazione ci hanno lasciati interdetti. Ci riferiamo espressamente all’inspiegabile mancanza di un elenco delle missioni presenti (le famigerate trial con i pulsantoni P) e dei collezionabili da scovare, che rendono l’approccio alla Corsa Libera confusionario e dispersivo. Perché chiariamoci: la mappa in realtà è ben lungi dall’essere vuota, i contenuti sono parecchi (tra costumi, sticker e kart da sbloccare) e di ottima qualità. Abbiamo ad esempio complessivamente 394 (!) missioni di difficoltà variabile (alcune davvero infami e che spingono al limite le abilità individuali). Peccato che non ci sia attualmente nessun modo di sapere quali abbiamo fatto e quante ne mancano. Capirete bene che non si tratta di un semplice capriccio da completisti, bensì una palpabile mancanza che rischia di far venire meno l’engagement e persino la voglia di dedicarsi alle attività extra. In quanti si attrezzeranno di carta e penna per annotarsi quasi quattrocento missioni?

Esteticamente, Mario Kart non è mai stato così bello.

C’è del Tony Hawk nel mio Mario Kart!

Se molto di quello che vi abbiamo raccontato sulla nuova prospettiva di Mario Kart World emergeva già piuttosto chiaramente al momento dell’annuncio, non altrettanto evidente è stato l’enorme cambiamento posto in essere da alcune delle introduzioni di gameplay.

Ci riferiamo alle nuove abilità legate al grinding ed al wall running (con annesso bouncing sugli ostacoli). Quelle che sembravano simpatiche feature nel primo trailer di aprile si sono rivelate, all’atto pratico, una rivoluzione copernicana sull’esperienza ludica. I giocatori possono infatti adesso saltare e sfruttare ringhiere e muri per scovare nuove ed imprevedibili scorciatoie, ancor più deliranti rispetto al passato. Mario Kart non è stato mai avaro di chicche dal punto di vista delle tecniche di guida, ma con World la sensazione è che anche i giocatori più abili saranno portati ad imparare da zero nuovi trucchi e segreti. Le piste, già eccelse a prima vista, diventano così degli autentici tesori da scoprire gara dopo gara mettendo a frutto le possibilità offerte dal nuovo gameplay di World, con una ancora maggiore importanza riservata alle acrobazie. Il risultato è un modello di guida mai così ricco, stratificato e profondo. Se pensavate che bastasse saper derapare per vincere, beh vi sbagliate di grosso.

Anche i tracciati della tradizione adesso sono molto diversi anche all’atto pratico.

Archiviate poi le sezioni antigravità del precedente capitolo, World propone un focus sulle planate aeree nonché sulle sessioni in acqua. Queste ultime permettono al titolo di mostrare in maniera particolare i muscoli di Nintendo Switch 2 con una gestione dell’acqua dinamica e che risponde attivamente alle sollecitazioni dei giocatori. Quando farete deflagrare qualche colpo creando increspature nelle onde, capirete di cosa stiamo parlando. Si tratta di uno dei frangenti in cui Mario Kart World mostra maggiormente i benefici dall’upgrade tecnico della nuova console, con 60 fps solidi tanto in modalità portatile (1080p) quanto docked (1440p) al netto di qualche piccolo compromesso col multiplayer locale.

Visivamente, World è splendido grazie ad una direzione artistica colorata e sgargiante, che omaggia in qualche modo l’estetica delle strade più famose del mondo (come la Route 66). Tutto è semplicemente perfetto nel contesto della tradizione più squisitamente mariesca grazie anche ad animazioni fatte da zero e che mostrano evidenti miglioramenti rispetto al passato. E se parliamo di arte, sappiate che dal punto di vista della colonna sonora ci troviamo di fronte ad uno sforzo letteralmente monumentale. La quantità di musiche è talmente alto da essere imbarazzante e si spazia da remix di brani celebri a nuove memorabili sinfonie. Se ne potrebbe parlare davvero per ore.

Le sessioni in acqua sono tra i momenti più gustosi di Mario Kart World.

Mucchio selvaggio!

Anche le modalità mostrano tutti i segni della differente prospettiva abbracciata in Mario Kart World.

La novità principale è rappresentata da Sopravvivenza. Si tratta di una sorta di battle royale, in cui occorre affrontare un percorso tra piste differenti con l’obbligo di classificarsi in posizioni specifiche per poter proseguire senza essere eliminati. Semplice ma galvanizzante, una modalità in cui si apprezza particolarmente la scelta di aumentare il numero di corridori su pista. Le Sfide a Tempo sono addirittura deliziose. Non tanto perché offrono una reale novità in sé e per sé (è un classicone al pari delle Battaglie), bensì perché è il vero banco di prova per comprendere quanto le nuove skill cambiano la lettura del profondissimo level design delle gare.

Tornano i Gran Premi, la cui struttura tradizionale viene tuttavia modificata. Infatti, solo la gara iniziale e quella finale propongono il formato a “giri”, mentre le gare centrali sono dei percorsi lineari (in stile rally) in cui guidare da punto A a punto B. Forse non una scelta felicissima per i puristi, soprattutto perché ci è sembrata una forzatura per “giustificare” forzosamente l’obbligo dei ventiquattro corridori (sinceramente troppi per i Gran Premi).

Il maggior numero di corridori è apprezzabile in alcune modalità, mentre in altre può causare dei paradossi.

Proprio l’eccesso di corridori si è rivelata un’arma a doppio taglio. Non solo nell’ottica dei Gran Premi, ma anche e soprattutto per l’online. Mario Kart non è mai stato estraneo a caos e delirio nelle modalità multigiocatore, ma l’impressione è che l’innalzamento del numero dei giocatori punti in direzione di un’esperienza generale ancor più caciarona. I puristi della guida “pulita” o strategica potrebbero così storcere il naso di fronte al bilanciamento di World. Non aiuta inoltre che la modalità online non offra sostanzialmente nessuna novità sul fronte della progressione, replicando in buona sostanza l’essenzialità di Mario Kart 8. Fa sicuramente piacere sfruttare la GameChat di Switch 2 e il supporto alla telecamera, soprattutto con un bel gruppetto di amici a spasso nel mondo di gioco. Ma dal lato della profondità dell’esperienza online è un po’ pochino nel panorama del 2025, a nostro avviso.

Da ultimo parliamo del cast di Mario Kart World. Salutati (almeno per il momento) le guest star di altri franchise, troviamo la bellezza di cinquanta personaggi utilizzabili tra eroi e cattivi, che diventano oltre centocinquanta contando le varianti legate ai costumi da sbloccare nel mondo di gioco. Un numero imponente nonché una vera celebrazione dell’universo di Mario. Un peccato che la selezione dei personaggi passi attraverso schermate poco intuitive che trattano anche le varianti come personaggi a sé (anziché come alternative da poter selezionare a parte). Anche le statistiche sono state semplificate e ridotte, sebbene continuino ad esistere parametri occulti come da tradizione. Idem per i kart, presenti in un vasto numero ma la cui personalizzazione è un po’ diminuita rispetto al passato. Non avrete molto tempo per farci caso, ad ogni modo, viste le considerevoli quantità di cui stiamo parlando.

Wario è Wario.

Commento finale

Mario Kart World è destinato ad essere un titolo storico. Non solo ha l’onore di accompagnare il lancio della nuova generazione Nintendo, ma ha altresì l’onere di evolvere la solida formula di Mario Kart 8 Deluxe. Il risultato finale riesce tuttavia ad andare oltre il semplice miglioramento, finendo con il rappresentare un vera rivoluzione per lo storico franchise. Le nuove introduzioni di gameplay (il grinding ed il wall running) sono talmente impattanti sul modo di leggere ed approcciare le gare che rendono World un’autentica novità anche per i giocatori più esperti. In quest’ottica, a non convincere pienamente è tuttavia la struttura open world (che poteva e probabilmente doveva essere migliore) così come una componente multigiocatore che, quantomeno in questo momento, fatica a trovare un equilibrio tra il numero incrementato di giocatori ed il marasma caotico di armi. Ancora più profondo rispetto al passato e con una quantità enciclopedica di contenuti, il ritorno di Mario sulle piste è l’archetipo del perfetto titolo di lancio.

8.8

Mario Kart World


Mario Kart World è destinato ad essere un titolo storico. Non solo ha l'onore di accompagnare il lancio della nuova generazione Nintendo, ma ha altresì l'onere di evolvere la solida formula di Mario Kart 8 Deluxe. Il risultato finale riesce tuttavia ad andare oltre il semplice miglioramento, finendo con il rappresentare un vera rivoluzione per lo storico franchise. Le nuove introduzioni di gameplay (il grinding ed il wall running) sono talmente impattanti sul modo di leggere ed approcciare le gare che rendono World un'autentica novità anche per i giocatori più esperti. In quest'ottica, a non convincere pienamente è tuttavia la struttura open world (che poteva e probabilmente doveva essere migliore) così come una componente multigiocatore che, quantomeno in questo momento, fatica a trovare un equilibrio tra il numero incrementato di giocatori ed il marasma caotico di armi. Ancora più profondo rispetto al passato e con una quantità enciclopedica di contenuti, il ritorno di Mario sulle piste è l'archetipo del perfetto titolo di lancio.

PRO

Grinding e wall running cambiano completamente l'approccio al gameplay | Elevatissimo numero di contenuti | Tecnicamente solido e performante |

CONTRO

L'open world poteva essere proposto in maniera maggiormente convincente | L'avanzamento nell'online è ancorato ad una struttura che sente il peso degli anni | La gestione di alcuni menù poteva essere migliore |

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

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