Una stagione solo virtuale.
Versione testata: PC.
Il 2020 si prospetta indubbiamente un anno molto duro a causa dell’epidemia di coronavirus, che oggi comincia ad accennare un rallentamento nella nostra bella Italia ma ancora non permette di ridurre il livello dell’emergenza. Oltre a ripercuotersi sulla salute psicofisica di tantissime persone, le giuste rigide restrizioni attuate per contenere la diffusione del contagio vanno anche ad intaccare inevitabilmente tutti i settori lavorativi, inclusi i più “grossi”. Fra questi figurano il mondo dello spettacolo e quello dello sport, per il quale è stata disposta la sospensione di qualsiasi tipologia di campionato fino a data da destinarsi.
Purtroppo, il motomondiale ha già visto la cancellazione definitiva di diverse gare, primo fra tutti il Gran Premio del Qatar tristemente seguito dai quelli di Germania, Olanda e Finlandia. I circuiti di Losail, Sachsenring, Assen e l’esordiente KymiRing, perciò, abbandonano la stagione 2020, esponendola ad un serio rischio di annullamento considerata anche la riprogrammazione temporale ancora non decisa di alcuni GP, tra cui il Mugello.
La situazione non è sicuramente rosea, con i fan che attualmente devono accontentarsi dei Virtual GP, gare periodiche in cui i piloti delle varie categorie si sfideranno online nel nuovo MotoGP 20. Nonostante la situazione, quindi, l’annuale videogioco ufficiale della MotoGP targato Milestone non salta l’appuntamento, uscendo tra l’altro quasi due mesi in anticipo rispetto ai precedenti capitoli. Se non sarà possibile assistere dal vivo alla stagione 2020 (ma ci speriamo tantissimo), perlomeno possiamo viverla virtualmente ed in modo piuttosto realistico grazie alle novità introdotte dallo sviluppatore nostrano. I motori sono caldi e noi siamo pronti a darvi le nostre impressioni su MotoGP 20.
Milestone veste di marca
La tradizione vuole che il gioco ci accolga con la classica personalizzazione del nostro pilota virtuale, che nella fisionomia resta sempre molto basilare potendo scegliere solamente il sesso e un volto predefinito. Nonostante la maggior parte del gioco la si passi con il casco indossato, non nascondiamo che ci piacerebbe vedere un editor del viso più profondo per dare un’identità distinta al nostro alter ego. Anche perché, va detto, i volti risultano piuttosto anonimi e poco riusciti oltre a non cambiare sulla base dell’età selezionata, che tra l’altro arriva inverosimilmente fino a 99 anni.
La situazione migliora sensibilmente per lo stile di logo posteriore della tuta, casco e numero sulla moto. Avremo modo di sbizzarrire tutte le nostre idee grazie ad un editor che permette di applicare fino a 1.000 livelli di adesivi, per dare vita alle creazioni più disparate. Se invece non siamo particolarmente artistici o bravi a riprodurre elementi originali ma, allo stesso tempo, gli “oggetti” predefiniti non ci soddisfano, è possibile visualizzare i progetti condivisi da altri utenti della community e scaricare quelli di nostro interesse.
Tra l’altro, se vi può interessare, ho creato personalmente il logo del 100° anniversario di Suzuki da applicare sulla tuta e che potete trovare digitando “Suzuki 100th” nel filtro di ricerca.
Più generica ma comunque presente la personalizzazione di tuta, guanti, stivali, saponette e livrea della moto, che nei primi quattro casi si limita ai colori ed alla tipologia. Relativamente alla livrea, invece, è doveroso soffermarsi in modo più specifico: in MotoGP 20 è possibile correre anche in team inediti (ovviamente non esistenti), per i quali noi determineremo il debutto in pista e saremo l’unico pilota. In questa circostanza, potremo creare livree alternative non ufficiali mettendo mano ad esempio allo sponsor principale, ai vari colori delle carene e a quello dei cerchioni. Potremo così salire in sella ad una Ducati “grezza” con la sponsorizzazione di Lenovo piuttosto che guidare una Suzuki con il logo di Hertz, giusto per citarne due. Lo stesso vale per la tuta del nostro team, modificabile nel pattern e nelle diverse colorazioni.
Sottolineiamo, inoltre, come Milestone sia da tempo avvezza ad offrire un impatto visivo realistico anche per quanto riguarda i brand presenti nel gioco, tutti reali e mai fittizi, dando quel piccolo ma importante tocco di fedeltà alla produzione. Dato il rinvio dell’inizio della stagione del motomondiale, è importante però specificare che svariate livree sono ancora quelle del 2019, in attesa della conferma ufficiale ed eventuali brevetti di determinate carene. Lo sviluppatore, tuttavia, ha reso noto un programma di aggiornamenti che andrà via via ad implementare quelle definitive del 2020.
Dalle stalle alle stelle, come una squadra
La novità di maggior spessore in MotoGP 20 è senza ombra di dubbio la riuscitissima carriera manageriale, che porta il realismo su un altro livello data la necessità di gestire non solo la propria moto, ma anche il team che ci accompagnerà nella nostra scalata ai titoli mondiali. La scelta di godersi l’esperienza per intero o meno sta a noi, sebbene cominciare dalla Moto3 resti la decisione migliore per assaporare tutte le fasi di transizione tra le varie classi, inclusa la marcata differenza di cilindrata e cavalli capace di costringerci a riadattare il nostro stile di guida.
Il nostro debutto nel motociclismo prevede innanzitutto l’accettazione di un contratto fra le proposte ricevute da vari team nascenti, che saranno il nostro trampolino di lancio per affermarci nel mondo delle competizioni su due ruote. Al momento della firma, verremo affiancati dal team manager di riferimento, la cui abilità ci permetterà di chiudere futuri contratti con squadre più o meno prestigiose. Avremo poi bisogno di mettere insieme il nostro team tecnico, con meccanici che risponderanno ad un capo ingegnere e ad un telemetrista e tra i quali sarà anche importante la sinergia. Prevedibilmente, all’inizio i membri della nostra squadra saranno persone poco conosciute ed alle prime armi proprio come noi, ma accumulando podi, vittorie e reputazione avremo modo di ingaggiare personale sempre più preparato, mettendo in conto anche stipendi più elevati.
I team interessati ad offrirci un contratto o per cui avanzeremo una proposta avranno standard e stipendi differenti. Prima di firmare, dovremo assicurarci di essere in grado di rispettare i requisiti al fine di mantenere un rapporto solido e soddisfacente durante la stagione, pena l’annullamento dell’accordo. Talvolta è possibile lasciare volontariamente una squadra, pagando però la somma espressamente riportata nella clausola rescissoria.
Correre per le scuderie più blasonate non significa necessariamente andare più forte. Per ottenere tempi sul giro e risultati di gara migliori, infatti, sarà fondamentale potenziare la nostra moto tramite il nuovo sistema di alberi di sviluppo, suddivisi in quattro diversi rami tra cui aerodinamica e motore. Qui potremo investire i punti ricerca guadagnati sia dalle analisi dei nostri meccanici sia dai test nelle prove libere, ai quali si aggiungono anche le sessioni invernali per perfezionare la moto in vista della stagione seguente. I miglioramenti risulteranno piuttosto impattanti in pista, ma le tempistiche di sviluppo varieranno a seconda dell’abilità dei nostri tecnici e a quanti ne assegneremo a tale compito.
A fare da contraltare alla carriera ci sono le modalità classiche, come la partita veloce o il campionato nel ruolo di un pilota reale, e la nuova Modalità Storica. Sostanzialmente, si tratta di una rivisitazione degli eventi del passato visti nei capitoli precedenti, per i quali sarebbe stato ripetitivo proporli nuovamente nella stessa formula. Ci verrà chiesto di completare gare di difficoltà differente che ruoteranno ogni qualvolta le porteremo a termine, ognuna ambientata in periodi specifici della storia della MotoGP. In base a ciò, avremo accesso a roster di piloti e scuderie stabiliti con cui affrontare le varie sfide, seppur gran parte dovranno essere sbloccati. Qui entra in gioco l’importanza di piazzarsi sul podio per ottenere ricompense in crediti, spendibili poi nel Mercato Storico per ricevere premi di diversa rarità ed ampliare la nostra schiera di personaggi o squadre.
Niente più imprese o duelli storici quindi: il titolo punta su un ciclo continuo di rinnovamento, offrendo gare adatte sia ai giocatori più esperti che ai novizi mettendoli nei panni delle figure più iconiche della storia del motomondiale. Potremo impersonare Doohan, Gardner, Gibernau, Pedrosa e tanti altri, addirittura svariate “versioni” di Valentino nei suoi tempi d’oro.
A beneficiare di un netto miglioramento, inoltre, è il multigiocatore online di MotoGP 20, che può fare affidamento su un’infrastruttura di rete basata su server dedicati grazie ai quali non abbiamo notato alcun accenno di lag. Va da sé che possiamo finalmente giocare tranquillamente con amici o altri utenti senza frustrarci a causa di alte latenze o problemi di disconnessione, godendo di un’esperienza fluida ed ottimale. Nel multiplayer le modalità restano le stesse, inclusa Direttore di Gara che permette di gestire in modo più approfondito diversi elementi tra cui l’assegnazione manuale di penalità in presenza di comportamenti scorretti in pista. Purtroppo, in pista possono ancora correre al massimo 12 giocatori, ma speriamo che il team di sviluppo possa implementare la possibilità di includerne il doppio tramite un update o nel prossimo capitolo.
A tutto gas ma con cognizione
E’ indubbio ormai che con MotoGP 20 Milestone punti ad alzare l’asticella del realismo sopra ogni limite raggiunto fino ad oggi, e dobbiamo dire che ci è riuscita. Un’altra interessante opzione introdotta quest’anno è il consumo di carburante, che va di pari passo con l’attivazione di quello delle gomme. Gli amanti della simulazione estrema potranno cimentarsi nella perfetta ottimizzazione dell’assetto della propria moto per riuscire a tenere un ritmo sostenuto e, al contempo, arrivare a fine gara senza rimanere a secco, magari proprio ad un paio di curve dalla linea del traguardo. Il consumo della benzina, infatti, viene influenzato da diversi fattori, fra cui la mappatura del motore selezionata e la nostra strategia di guida. Prima di ogni gara, la centralina ci darà un’indicazione approssimativa sull’autonomia, ma non di rado ci è capitato di rimanere a piedi per aver tirato troppo, gettando alle ortiche tutto il lavoro fatto nelle prove libere e nelle qualifiche.
Se pensate che riempire maggiormente il serbatoio sia la soluzione a questo problema, vi sbagliate: più carburante significa anche più peso da trainare ed un incremento del consumo delle gomme, traducendosi in un calo delle prestazioni piuttosto evidente alle difficoltà più elevate. Trovare il giusto compromesso fra mappatura, mescola delle gomme e quantità di carburante si è rivelato una sfida abbastanza ardua in molteplici weekend di gara, ma è una chicca che piacerà agli smanettoni di turno. I giocatori che cercano un approccio più immediato e soft, in ogni caso, possono disattivare i consumi e concentrarsi solo sull’ottenimento del gradino più alto del podio.
Il modello di guida di MotoGP 20 è stato ulteriormente perfezionato, restituendo un feedback praticamente impeccabile anche grazie ad un’ottima gestione della fisica di moto e pilota in grado di trasmettere il peso dell’insieme. Imparare a staccare, imboccare le curve ed effettuare i cambi di direzione con la giusta impostazione e velocità non è assolutamente una cosa immediata, ma solo la pratica e l’analisi dei propri errori permetterà di domare al meglio tutti i circuiti.
Dal punto di vista degli avversari, l’I.A. neurale A.N.N.A. debuttata nel capitolo precedente ha fatto evidenti passi in avanti, rivelandosi tosta già a difficoltà Avanzata. Nelle prove libere, ad esempio, i piloti mostrano spesso performance più “deboli”, per poi tirare fuori tutta la grinta e l’aggressività nelle qualifiche o in gara dandoci seriamente filo da torcere. Gli amanti delle sfide vere adoreranno le continue bagarre per strappare le posizioni migliori, e una nota di merito va al fatto che ogni avversario può fare errori, inclusi i più forti. Durante le nostre gare, ci è capitato diverse volte di vedere improvvisamente cadere i primi in classifica, così come qualcuno che, scivolando, va a creare una reazione a catena coinvolgendo più piloti. Se vi aspettate che recuperino in men che non si dica, è giusto sottolineare che in parecchi casi gli incidenti si sono rivelati disastrosi per le condizioni della moto, costringendoli al ritiro.
Progressi a piccole dosi
Sotto il profilo tecnico, l’Unreal Engine 4 ha sostituito ormai da due anni il motore grafico proprietario di Milestone e le migliorie, dopo aver preso confidenza, si fanno vedere. La resa dei dettagli nelle moto è maniacale, includendo ogni piccolo particolare visibile realmente tra cui la telecamera frontale. Minore ma comunque molto buona la cura riposta nella realizzazione dei circuiti (un po’ “scarni” nell’ambiente circostante), dei paddock e dei piloti, sebbene questi ultimi necessitino di essere rivisti nei modelli e nelle animazioni generali, rispettivamente datati e abbastanza legnose. Apprezzabile la somiglianza del volto dei piloti con la controparte reale, segno che lo sviluppatore ha voluto fare un piccolo sforzo per distinguerli nei vari momenti in cui possiamo intravedere il viso.
Non abbiamo riscontrato problemi di ottimizzazione nella versione PC, registrando un frame rate ampiamente sopra i 60 fps (grazie al G-Sync) in qualsiasi situazione con i settaggi grafici impostati al massimo. Abbiamo testato il gioco con la seguente configurazione di fascia medio-alta:
- CPU: Intel Core i7-5820K @ 4.0 GHz
- GPU: Gigabyte NVIDIA GeForce GTX 1070 8 GB
- RAM: G.Skill Ripjaws V 16 GB DDR4 @ 3200 MHz
- Monitor: Acer Predator 27″ 1920×1080 144 Hz con G-Sync attivo
Fra le novità in termini di impatto visivo, troviamo nuove “scene di intermezzo”, ad esempio dopo aver firmato un nuovo contratto, una riuscita visuale dal manubrio e nuove inquadrature quando cadremo, tra cui quella dalla cam sul codino con tanto di effetto disturbo. A questo proposito, è stato migliorato il sistema di collisioni rendendolo più realistico, anche se non neghiamo che ci sia ancora abbastanza lavoro da fare per la versione definitiva: i piloti continuano a sembrare dei manichini quando cadono, con rimbalzi innaturali, e molto spesso passano attraverso le moto in fase di scivolata. Avremmo inoltre apprezzato una classifica dei piloti in gara al pari di quella televisiva, con un elenco sulla sinistra aggiornato in tempo reale in base ai vari sorpassi.
Anche il sistema di replay avrebbe bisogno di una svecchiata, implementando una regia automatica con un’impostazione ereditata dalle riprese televisive senza eliminare, ovviamente, i comandi manuali. Nonostante non si tratti di un elemento principale del gameplay, un gioco di corse motociclistiche ne trarrebbe un grosso giovamento, in particolar modo se vengono disputati gli eSports ufficiali. Non sarà come seguire una gara in diretta vera e propria, ma la visualizzazione con commento annesso (anche personale o di amici se si parla di streaming) sarebbe di tutt’altro livello.
Il comparto audio di MotoGP 20, nel complesso, si difende bene, con effetti sonori pieni e ben gestiti; tuttavia, il rombo dei motori risulta essere sempre tendenzialmente simile tra i modelli di una stessa classe. Il nostro grande sogno nel cassetto, però, sembra non rientrare ancora nei piani di Milestone, e stiamo parlando della telecronaca live di Guido Meda. Bramiamo da anni un commento in stile FIFA, che seppur sia di non semplice realizzazione, renderebbe definitiva l’esperienza videoludica della MotoGP. In realtà Guidone c’è e lo possiamo ascoltare in diverse occasioni pre e post gara, ma sentire la sua inimitabile voce in modo sostenuto e dinamico sarebbe davvero un sogno che si avvera.