Recensione NBA 2K24, un titolo che celebra l’essenza più pura del basket!

Quest’anno Visual Concepts festeggia il 25° anniversario della serie NBA 2K. Una “saga” che non ha sempre ottenuto il risultato sperato, a volte ha osato troppo, altre meno; ma nel “bene e nel male”, se davvero si vuole vivere un’esperienza cestistica in “salsa videoludica”, considerando anche che EA Sports ormai ha abbandonato il suo NBA Live da anni, lo si può fare solo con un prodotto NBA 2K. E sebbene avere una sola iterazione di riferimento, possa rappresentare un vantaggio (perché si sa a cosa “si va incontro”), negli ultimi anni, lo sviluppatore e il publisher 2K, sembravano essersi davvero adagiati sugli allori. NBA 2K23 dello scorso anno, ha riportato (fortunatamente) la serie in alto (qui la nostra recensione), sebbene alcuni problemi (come le invasive microtransazioni) sembrano uno scoglio insormontabile, oseremmo dire impossibile da risolvere. Quest’anno, con NBA 2K24, parliamo di un’edizione che non solo omaggia uno dei più grandi, se non il più grande giocatore di basket di sempre, Kobe “Black Mamba” Bryant, ma che celebra il gioco del basket, nella sua essenza più pura, rappresentando – a nostro giudizio – uno dei migliori giochi di pallacanestro (attenzione, abbiamo detto di basket non 2K), di sempre.


Versione testata: PlayStation 5


Chiunque può giocare come un Pro? Quasi!

La prima cosa che balza immediatamente all’occhio accedendo ad 2K24 è quanto tutto sia più fluido, sia dentro che fuori dal campo. I menu sono decisamente più snelli e puliti, l’interfaccia e le opzioni più organiche e si è ridotta tantissimo l’enfasi (seppur eccellente) troppo presente in termini di presentazione, dando maggior peso al giocato sul parquet. 

I miglioramenti più evidenti sono ciò che 2K definisce “ProPlay” (disponibile soltanto su console current gen), solidi aggiornamenti ad ogni singolo aspetto del gioco del basket. Quelli più massici, riguardano il misuratore di tiro che ora consente finalmente di avere finestre di tiro leggermente più ampie e più realistiche (impostando anche il relativo tempo di rilascio del tiro). 

Proprio con riferimento al gameplay, i giocatori sembrano muoversi più agevolmente (e meglio) negli spazi aperti, smarcandosi – inoltre – in modo più realistico dai contatti fisici. Per fortuna, anche il problema del difensore attaccato costantemente alle caviglie del nostro campione, è stato notevolmente ridotto, rendendo le interruzioni del palleggio una possibilità reale. Ciò sta anche a significare che il dribbling non richiede più movimenti infiniti con la levetta. Purtroppo, permane ancora una certa criticità per quanto riguarda i tiri da 3, soprattutto in arresto e tiro. Nulla di allarmante sia chiaro, ma il sistema dovrebbe essere revisionato. I passaggi sono stati leggermente migliorati in 2K24 e risultano essere più veloci; peccato che le intercettazioni e le deviazioni siano ancora piuttosto rare a vedersi. Altro elemento che ancora non convince è il movimento dei giocatori in post – come Doncic o Embiid che non si muovono adeguatamente (richiedendo un passaggio extra solo per creare una corsia di passaggio praticabile) né tantomeno i difensori del post forniscono l’aiuto necessario nella rotazione. Infine, la varietà di tiri – resta scarsa – riducendo significativamente le possibilità di rimbalzo.

Allo stesso tempo, 2K24 introduce una versione più semplificata del sistema playcall, che, con alcune lievi modifiche, rappresenta un’opzione praticabile per quasi tutti i giocatori (indipendentemente dal livello che hanno). C’è una certa ridondanza e “abuso” per quanto riguarda i “tagli” ma francamente non abbiamo trovato difetti al sistema. D’altro canto, le modifiche tattiche di 2K24 ora includono una nuova logica di sostituzione dei giocatori, che per la maggior permette di ottenere rotazioni corrette e coerenti. In definitiva, al netto di qualche lieve problema risolvibile in futuro, l’esperienza in campo ci è sembrata essere davvero autentica,

Modalità di gioco

Ci sono varie modalità di gioco in cui potersi cimentare. La prima modalità di gioco, nella quale siamo soliti trascorro più ore, è La mia carriera/MyCareer. Questa modalità è progressivamente migliorata nel corso degli anni, tuttavia, non ci sono “grossi” miglioramenti quest’anno, anzi 2K24 (sebbene la “City” sia davvero sbalorditiva, grazie al vivace, pittoresco, soleggiato e spettacolare panorama della Città, bagnato dal mare, punteggiato da splendide spiagge dorate e baciato dal sole) sembra aver ripreso in toto la modalità in questione dal predicessero 2K22. Tuttavia, la trama dell’edizione di quest’anno – seppur buona – non sembra così “story driven” come negli anni precedenti. Ad esempio, in NBA 2K22 il “viaggio” del giocatore prevedeva il passaggio dalla scuola superiore al college, prima di fare il salto e debuttare in NBA. Capiamo che “riciclare” contenuti già visti non sia il massimo, ma forse proprio La mia Carriera, dovrebbe perseguire sempre la stessa direzione. Ci siamo comunque divertiti, sia chiaro, ma ci saremmo aspettati qualcosa in più!

Una nuova significativa aggiunta a La mia carriera che ci è piaciuta è quella dei flashback familiari. All’interno della storia, siete il “candidato” più apprezzato dai tempi del “King”, LeBron James. Vostro nonno e vostro padre sono leggende del basket e i flashback familiari sono un assaggio di come hanno ottenuto quel “riconoscimento”. Attraverso questi flashback, verrete trasportati, assaporando epoche differenti. Pensiamo che sia fatta piuttosto bene, soprattutto per come è cambia la grafica che riesce a dare quel senso di autenticità alle varie ere in cui sono avvenuti quei precipui eventi. 

Tuttavia, la storia è solo una parte di MyCareer. 2K  C’è molto altro da fare. Potrete acquistare vestiti e accessori per creare un personaggio unico, partecipare a sfide su campi specifici o affrontare altri giocatori 3v3. 

Passando invece a “MyTeam“, permette ancora una volta di costruire il proprio “Ultimate Team”. Avere la versione Black Mamba del gioco aiuta e non poco in quanto il pacchetto iniziale permette di ottenere giocatori piuttosto forti. Detto questo, complimenti allo sviluppatore per avere aggiornato anche la modalità WNBA, soprattutto considerando che la serie W migliora costantemente e diventa sempre più conosciuta e che riflette in ogni sua parte la controparte reale. 

Ci manchi … Kobe! Kobe Bryant è indiscutibilmente una leggenda NBA, un giocatore eccezionale che ha dato davvero tanto a questo sport. Per celebrarlo, 2K ha deciso di includere in NBA 2K24, una “modalità” dedicata (Mamba Moments) che – va a sostituire la Jordan Challenge del 2023 – e che permette di rivivere 7 delle partite più iconiche e memorabili che il “Black Mamba” ha “affrontato” nel corso della sua quasi ventennale carriera. 

MyNBA Eras/ERE la mia NBA, infine, introdotta lo scorso anno, torna anche quest’anno permettendo – ancora una volta – di vivere i momenti chiave decisivi in ​​epoche diverse dagli anni ’80 ad oggi. 

Grafica e tecnica

Parlando di presentazione, 2K24 è assolutamente sorprendente. Ogni singolo aspetto di ogni giocatore (inclusi quelli WNBA) è stato catturato in modo perfetto, come ad esempio i piccoli dettagli della pelle, le acconciature, i tatuaggi e le cicatrici sui giocatori. Le animazioni del gioco sono state migliorate. I canti e gli incitamenti della folla sono sopra la media, i commenti aggiornati e pertinenti. Insomma, come sempre l’attenzione ai dettagli è a dir poco maniacale. Il comparto multigiocatore funziona bene (con la possibilità del crossplay tra le console PlayStation 5 e Xbox Serie X|S), tuttavia, non aspettatevi miracoli per quanto riguarda le tanto criticate microtransazioni – anche in NBA 2K24 – più spenderete in termini di valuta virtuale (VC), e più successo avrete. Per quanto riguarda infine il comparto audio di NBA 2K24, è a dir poco impressionante e crea un’esperienza più coinvolgente. Il suono della palla che rimbalza e il fruscio della retina sembrano reali. Un elenco diversificato di canzoni di vari generi, tra cui rap, pop ed EDM, offre una piacevole varietà.

Commento finale

Non c’è dubbio che NBA 2K24 sia ancora una volta il gioco sportivo meglio presentato sul mercato, ed è anche probabilmente il più completo, con una vertiginosa selezione di modalità e funzionalità che riescono a soddisfare tutti gli stili di gioco e tutti i gusti. Il gameplay sorprende, con piccole aggiunte che lo rendono sicuramente più accessibile. Spiace ancora una volta che le microtransazioni siano così marcate ma purtroppo sembra che lo sviluppatore non voglia saperne di ridurle. Detto questo, NBA 2K24, grazie anche ai Mamba Moments, che permettono di rivivere alcune iconiche partite di Kobe Bryant, vale sicuramente il prezzo del biglietto.

8.5

NBA 2K24


Non c'è dubbio che NBA 2K24 sia ancora una volta il gioco sportivo meglio presentato sul mercato, ed è anche probabilmente il più completo, con una vertiginosa selezione di modalità e funzionalità che riescono a soddisfare tutti gli stili di gioco e tutti i gusti. Il gameplay sorprende, con piccole aggiunte che lo rendono sicuramente più accessibile. Spiace ancora una volta che le microtransazioni siano così marcate ma purtroppo sembra che lo sviluppatore non voglia saperne di ridurle. Detto questo, NBA 2K24, grazie anche ai Mamba Moments, che permettono di rivivere alcune iconiche partite di Kobe Bryant, vale sicuramente il prezzo del biglietto.

PRO

Esperienza decisamente più fluida rispetto al passato | Piccole ma significative aggiunte al gameplay | Rivivere le migliori partite di Kobe Bryant è un qualcosa di speciale | Storia buona ma ... |

CONTRO

... meno story driven rispetto al passato | Microtransazioni, null'altro da aggiungere |

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