Recensione Need for Speed: Shift


Le luci sul traguardo

Il madness Engine che spinge l’aspetto grafico di Need for Speed: Shift è di ottima fattura. Fisso a 30 fotogrammi al secondo e con un sapiente utilizzo di effetti di luce, ombre e textures ambientali, riesce a donare un aspetto realistico e gradevole ed è sicuramente uno dei migliori di questa generazione. nfs_ps3_ss_03Ottimi anche i modelli delle automobili e la riproduzione di alcuni dei circuiti più famosi al mondo, realizzati con una cura veramente maniacale. Lo stesso dicasi per le ambientazioni cittadine, le quali sono anche utilizzate ottimamente dal team per la produzione di circuiti originali e suggestivi. Tra i tracciati citiamo in particolare quello di SPA, in Belgio, mentre è avveniristica la realizzazione della città di Londra, sulle rive del Tamigi.

Clamorosamente fantastico il comparto sonoro. Il campionamento dei rombi motoristici per ogni automobile non solo è ricco di identità e quindi fedele alla controparte reale, ma è anche incredibilmente realistico e “potente”, e nel caso possediate un buon impianto vi consigliamo di fare attenzione al volume per salvaguardare l’integrità delle finestre nelle immediate vicinanze. Semplice e forse povero ma comunque adatto ai menu la scelta delle musiche. Addio alle “tamarrate” come direbbe qualcuno, ma note musicali che ricordano in pieno quanto viene fatto da anni per i simulatori su PC, quasi con un aspetto più “professionale” e meno scanzonato. nfs_ps3_ss_04

Infine, la longevità è garantita non solo da una carriera varia, ricca e divertente ma anche da una modalità online appagante, sebbene noi personalmente abbiamo preferito più volte correre semplicemente offline. E forse non è nemmeno un caso che tutti i trofei e obiettivi siano destinati solo al single player.

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