Recensione Samba de Amigo: Party Central, le maracas tornano a fare musica su Nintendo Switch

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”: così intonava Antonello Venditti e, dopo aver avuto il piacere di tornare a scuotere le maracas di Samba de Amigo: Party Central, un po’ ci sentiamo di aver riabbracciato un affetto perduto. Una serie nata oltre venti anni fa, che trovò spazio nelle case di inizio anni 2000 con il mai troppo compianto Dreamcast e la sua aspirazione di portare lo spirito della grande sala giochi sulle tv dei nostri soggiorni. Dopo il naufragio del sogno SEGA, la serie si affacciò timidamente su Nintendo Wii nel 2008, con un porting dal sapore nostalgico ma con fin troppe problematiche di adattamento. Abbiamo dunque accolto con genuino stupore l’annuncio del ritorno di una saga così iconica quanto sfortunata, con la speranza di poter rivivere le stesse sensazioni vissute due decadi fa.

Sviluppato e pubblicato da SEGA, Samba de Amigo: Party Central segna dunque il ritorno di un rhythm game che ha segnato la storia del genere, grazie al suo spirito leggero unito alla particolarità del gameplay, legato alla mimica delle maracas sudamericane. Un’operazione ammirabile, che punta al rilancio di una saga dimenticata, con esiti decisamente positivi anche al netto di qualche sbavatura.

Samba de Amigo: Party Central è disponibile dal 29 Agosto per Nintendo Switch in edizione fisica e digitale (anche nella esclusiva Digital Deluxe Edition) ed arriverà nel corso dell’anno per Meta Quest 2 e Meta Quest Pro.

Alcuni stage omaggiano il primo, indimenticabile, capitolo.

Versione testata: Nintendo Switch


Para bailar La Samba

La premessa di Party Central è piuttosto semplice: nei panni di Amigo, dovrete ridestare il potere leggendario delle maracas e portare la festa in città. Un incipit squisitamente legato alla volontà, da parte degli sviluppatori, di mettere da subito al centro dell’esperienza ludica questi strumenti a percussione.

Sin dall’esordio nelle sale giochi del 1999, passando per la storica periferica disponibile su Dreamcast, Samba de Amigo si basa su un concept tanto basilare quanto magnetico. L’obiettivo, ieri come oggi, è mimare i movimenti presenti a schermo a tempo di musica. L’attenzione del player è dunque rivolta a sei cerchi, posizionati a due a due in diverse altezze, associati ad altrettanti direzioni di movimento, da far brillare in perfetta sincronizzazione al momento del passaggio al loro interno di sfere colorate. Nulla di particolarmente innovativo per il genere, ma che, come spesso accade, trova una particolare vitalità grazie all’immaginario legato allo strumento che si aspira a riprodurre. Le maracas, per l’appunto.

Maggiore il tempismo, maggiori i punti che otterrete.

A tale riguardo, Party Central presenta due modalità di controllo. Il primo, con una classica mappatura dei tasti: una scelta perfettamente funzionale ed accessibile, ma decisamente poco immersiva.

La seconda, Shake, è invece legata ai movimento dei Joy-con i quali, una volta impugnati in posizione verticale, permetteranno di rievocare tramite gesti i chiassosi strumenti sudamericani. Questa opzione rappresenta in verità il metodo privilegiato per godere delle potenzialità di Party Central, pensato soprattutto per essere giocato con i movimenti del corpo. Infatti durante una canzone, non ci si limiterà a seguire gli input a schermo, bensì compariranno spesso movimenti extra o delle situazioni inedite. Si tratta della Roulette, un elemento randomico (che si può anche decidere di spegnere) che cambierà le regole del gioco mettendoci di fronte a mini-giochi, bonus o malus. Una bella idea, nonostante la poca chiarezza sull’esatto funzionamento di alcune delle modifiche presenti.

A fronte dunque di un gameplay piacevolmente rinfrescato, dobbiamo altresì segnalare che la precisione dei Joy-con non è sempre puntuale, in particolare sui movimenti bassi. Purtroppo non si tratta di una novità per il genere (lo stesso accade in determinati frangenti in Taiko no Tatsujin, laddove non si usi l’apposito controller dedicato): da una parte il problema è dovuto ad un’errata registrazione degli input; dall’altra parte, abbiamo notato che con movimenti molto più decisi l’imprecisione si presenta in modo più sporadico. Ci troviamo, ad ogni buon conto, di fronte a situazioni simili a quelle che si verificavano anche su Dreamcast, nonostante una periferica appositamente studiata per il gioco. Al tempo stesso, sono lontani i tempi delle imprecisioni marcate di Wiimote e Nunchuck. Insomma: il divertimento è fortunatamente salvo, nonostante l’atavico e ricorrente problema.

Preparatevi a sbracciarvi in alcune circostanze.

Samba do Brasil?

Ovviamente, nessun gioco musicale può avere successo senza una tracklist all’altezza e Samba de Amigo: Party Central opta per una selezione di buon livello.

Mettendo da parte la rigida attinenza al mondo sudamericano, il nuovo capitolo della serie apre le braccia nei confronti di una maggiore varietà di generi. Troviamo quindi pezzi rock come You Give Love a Bad Name di Bon Jovi accanto ad hit pop come Tik Tok di Ke$ha oltre a brani semplicemente immancabili come La Copa de la Vida di Ricky Martin. Una selezione più eterogenea, maturata dalla decisione di aprire la serie ad un maggiore pubblico, ma anche senza precludersi la possibilità di rinfrescare un brand altrimenti molto settoriale. In questo senso, la tracklist di 40 tracce è divertente e particolarmente vivace, seppur sentiamo la mancanza di qualche famosissimo esponente del panorama latino e sudamericano. Ovviamente non ci aspettavamo un’offerta gargantuesca come quella di Thetrhythm Final Bar Line, tuttavia spiace non assistere al ritorno di hit come Mambo No. 5 di Lou Bega o della classicissima Mas que nada.

Sul versante modalità single player, Party Central offre una selezione interessante.

Le sfide contro gli streamer non sono da prendere sotto gamba.

Gioco del Ritmo è la modalità più tradizionale, in cui si seleziona una canzone, il livello di difficoltà e si punta a ottenere il punteggio più alto possibile, per ogni canzone e per ogni livello di difficoltà.

Molto più ispirata è invece Streamigo. Si tratta di una modalità carriera in cui dovrete affrontare una serie di sfide, di difficoltà crescente, con l’obiettivo di scalare la popolarità sui social network a colpi di follower. Sfidando vari streamer in micidiali sfide 1 vs. 1, sarà poi possibile incrementare ulteriormente il proprio pubblico, proseguendo la scalata verso la notorietà e la fama.

Ciascuna missione avrà una serie di obiettivi da raggiungere: ottenere una valutazione particolare o un punteggio minimo, evitare di prendere troppe note stonate e così via. Si tratta di una formula piacevole, a tratti piuttosto impegnativa, che consente al titolo di poter contare su una buona longevità e varietà.

Dopo ogni esibizione in qualsiasi modalità, riceverete monete ed esperienza. Con quest’ultima, aumenterà il vostro livello, che vi permetterà di accedere ad oggetti e premi di personalizzazione per il proprio Amigo, da acquistare in un apposito negozio con la valuta accumulata. Le possibilità son piuttosto estese e ci fa piacere poter ricorrere a tante piccole modifiche estetiche senza piegarsi alla imperante moda delle microtransazioni.

Tra la personalizzazioni, si può anche alterare estetica e rumore delle maracas.

Yo contigo, tù conmigo

Oltre alla buona offerta single player, Samba de Amigo: Party Central presta anche una pregevole attenzione al comparto multigiocatore.

In locale, un massimo di due giocatori possono sfidarsi in quattro sfide diverse.

Gioco del Ritmo è la medesima modalità single player, in cui vince chi ottiene il punteggio più alto. Prova D’Amore è una sfida in cui viene messa alla prova la sincronia dei movimenti dei due giocatori. Duello è invece un duello che comporta l’attribuzione di penitenze. Minigiochi del Ritmo, infine, consente di sfidarsi a uno dei mini-giochi presenti.

Collaborare con altri player? A volte accadrà!

Online troviamo invece, oltre alla tradizionale possibilità di creare una stanza privata in cui invitare da due a quattro giocatori, la divertente ed ispirata modalità Fiesta nel Mondo.

Si tratta in sostanza di una modalità in stile Battle Royale in cui si sfidano venti concorrenti, di cui otto umani e dodici gestiti dalla CPU. Attraverso tre fasi, ciascuna con un brano diverso ed una difficoltà crescente, i partecipanti saranno eliminati fino ad eleggere il vincitore finale. In soccorso dei giocatori ci sono alcuni oggetti da poter utilizzare per creare un vantaggio o infliggere uno svantaggio, in modo da incrementare le proprie chances di sopravvivenza.

Party Central, in ossequio al proprio nome, appare dunque come un titolo che ha un occhio di riguardo al divertimento in multigiocatore, in modo semplice ed originale al tempo stesso. Lasciatecelo dire: è semplicemente impossibile terminare una sessione tra amici (soprattutto in locale) senza ridere e divertirsi, complici anche le assurde posizioni che Samba de Amigo vi porterà ad assumere.

Commento finale

Dopo anni di assenza, proprio quando le speranze sembravano perdute, SEGA riporta in vita Samba de Amigo con Party Central. Anche a distanza di due decadi, il rhythm game è ancora gioioso e frizzante, grazie ad una soundtrack più varia del passato, un buon numero di modalità ed un divertimento che esplode in multiplayer. Qualche incertezza nel sistema di controllo demandato ai Joy-con e l’assenza di qualche ulteriore grande musica sudamericana (teoricamente immancabile), non impediscono tuttavia al titolo di essere uno dei migliori esponenti del genere presenti sul mercato. Soli o in compagnia, è tempo di agitare le mani a ritmo!

7.8

Samba de Amigo: Party Central


Dopo anni di assenza, proprio quando le speranze sembravano perdute, SEGA riporta in vita Samba de Amigo con Party Central. Anche a distanza di due decadi, il rhythm game è ancora gioioso e frizzante, grazie ad una soundtrack più varia del passato, un buon numero di modalità ed un divertimento che esplode in multiplayer. Qualche incertezza nel sistema di controllo demandato ai Joy-con e l'assenza di qualche ulteriore grande musica sudamericana (teoricamente immancabile), non impediscono tuttavia al titolo di essere uno dei migliori esponenti del genere presenti sul mercato. Soli o in compagnia, è tempo di agitare le mani a ritmo!

PRO

Divertentissimo, ora come vent'anni fa | Soundtrack più esuberante e meno monotematica rispetto al passato | Buon numero di modalità e contenuti |

CONTRO

Alcuni imput registrati dai joycon non sono sempre molto precisi | Manca una maggiore rappresentanza della musica sudamericana | In alcuni frangenti piuttosto asciutto nelle spiegazioni |

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