Recensione Sniper Ghost Warrior 3

L’esperienza di shooting definitiva in Sniper Ghost Warrior 3?

Versione testata PlayStation 4

I ragazzi di CI Games dopo i primi due capitoli della serie, caratterizzati purtroppo da alcuni elementi davvero mediocri, dovuti un po’ alla poca esperienza e in gran parte al budget striminzito per lo sviluppo dei due giochi, hanno deciso, anche grazie ad un budget più adeguato per una produzione del genere di rimboccarsi le maniche e lavorare duramente. L’obiettivo è stato quello di proporre un nuovo capitolo di Sniper: Ghost Warrior che potesse soddisfare finalmente le aspettative dei videogiocatori.

Sniper Ghost Warrior 3, racconta una storia di fratellanza, fede e tradimento in una terra bagnata dal sangue di una guerra civile. I giocatori vestono i panni di un cecchino americano, Jonathan North, che si trova nel nord della Georgia, vicino al confine russo. Ha una missione ufficiale, quella di sabotare le operazioni dei separatisti che stanno destabilizzando la Georgia ed una personale, trovare suo fratello Robert. Abbandonata quindi la linearità dei trascorsi episodi della serie, CI Games ha deciso di proporre un gioco più vicino ad un open world, rendendo quindi più solida la componente del cecchinaggio e migliorando quelle fasi stealth e di azione che invece erano state il vero e proprio “Tallone d’Achille” dei precedenti episodi.

Sebbene ci siano ancora diversi (e gravi) difetti, CI Games sarà riuscita nell’intento di offrire quella libertà d’azione che aveva tanto promesso? Scopritelo nella nostra recensione!

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Gun and Run

La storia di Sniper Ghost Warrior 3 si sviluppa in quattro atti proponendo, come tanti altri titoli del genere, quest primarie e secondarie da portare a compimento. Le missioni risultano essere abbastanza varie fra loro, tranne in alcuni particolari casi in cui l’incipit narrativo richiede di adottare un approccio più lineare. Ad un’azione ragionata e cauta, si può comunque passare a meccaniche di gioco più action e meno ponderate, in stile Sniper Elite, alternando quindi momenti di shooting puro e crudo a momenti nei quali invece saremo chiamati ad eseguire una ricognizione dell’area di gioco (utilizzando il comodo drone in dotazione), per capire come muoverci.

SGW 4Il drone ha un’importanza fondamentale in quanto non soltanto permette di marchiare i nemici dell’area ma, grazie alla modalità esploratore in prima persona (una sorta di visuale detective alla Batman), permette di evidenziare particolari punti di interesse o opportunità che potremo sfruttare a nostro vantaggio. Potremo quindi identificare appigli per arrampicarci sugli edifici con una visuale migliore, generatori che se sabotati attireranno le guardie in ronda, eventuali nascondigli da utilizzare in caso di necessità ecc.

Data la natura stessa della produzione, la componente del cecchinaggio/Sniper rappresenta quella preponderante e sicuramente più azzeccata. Infatti nella stragrande maggioranza dei casi dovremo avere molta pazienza e capire come proseguire ricercando la soluzione migliore per evitare di essere scoperti. Inoltre grazie all’enorme armamentario a disposizione del buon Jonathan, avremo modo di sbizzarrirci. Oltre a poter utilizzare grandi fuciloni, sarà sempre necessario portare con sé un’arma secondaria, pistola o coltello, che possano darci manforte qualora dovessimo essere stati scoperti dal nemico.

Gli altri approcci disponibili che in fin dei conti risultano essere relegati al ruolo di comprimari e nulla più, sono per l’appunto quello Ghost/Fantasma, per chi predilige uno stile di gioco più stealth e che richiederà quindi di tenere in considerazione altri elementi come: le telecamere, le zone d’ombra, la luce e via discorrendo. Purtroppo davvero ben poca cosa se paragonato al cecchinaggio in quanto l’uccisione dei nemici sarà fin troppo semplice una volta capiti i comportamenti di questi e i percorsi seguiti. L’altro approccio è quello Warrior/action che non ha bisogno di presentazioni. Ad armi spianate potremo fare strage di nemici.

Il gunplay dello shooting è rimasto sostanzialmente invariato rispetto ai due capitoli precedenti, infatti funziona piuttosto bene e prevede una serie di elementi preparatori al tiro dalla distanza quali: la regolazione dell’ottica in relazione alla lontananza del bersaglio, l’oscillazione della canna del fucile in base alle condizioni del vento, alla temperatura, il dover attendere quindi che il bersaglio sia nella posizione ottimale per essere colpito e infine per avere maggior concentrazione bisognerà trattenere il fiato e premere il grilletto. Attenzione ad effettuare questi passi nel migliore dei modi perché se mancherete il bersaglio scatterà immediatamente l’allarme che porterà i nemici, non particolarmente brillanti però, a cercarvi per diversi minuti. SGW 8

In base alle specifiche condizioni, sarà possibile utilizzare proiettili personalizzati e adatti alla singola situazione. Avremo una buona scelta fra: standard, esplosivi, perforanti per contrastare nemici e veicoli corazzati, marcatori che permettono di evidenziare i nemici in un certo range e DARPA che in pratica risulteranno agevolarci nello shooting in quanto non richiedono di dover tenere in considerazione le condizioni ventose e la distanza del target.

L’intelligenza artificiale dei nemici rappresenta, almeno a livello normale, ma migliorando sensibilmente (senza però far gridare al miracolo) se selezioniamo il livello di difficoltà difficile o estremo, il difetto maggiore della produzione CI Games, praticamente in tutti i possibili approcci di gioco ed in particolar modo nelle fasi stealth e action. Purtroppo è un elemento che contraddistingue quasi la totalità dei titoli di cecchinaggio e questo Sniper Ghost Warrior 3 non è da meno. Manca un vero e proprio bilanciamento in quanto a fasi in cui i nemici risulteranno fermi, addormentati e impacciati, si alterneranno altre situazioni nelle quali non ci daranno respiro, risultando fin troppo ostici. Quest’alternanza renderà il gioco troppo altalenante inficiando negativamente sul divertimento del giocatore.

Degna di nota è la capacità del protagonista di poter migliorare le proprie armi e di ripararle negli appositi rifugi che permettono anche di selezionare le missioni di gioco o semplicemente di riposarsi. Completate le varie missioni si otterranno PE e Punti Abilità che potranno essere utilizzati per migliorare le specialità del nostro cecchino in corrispondenza al percorso prescelto: Sniper, Ghost o Warrior.

CryEngine in grande spolvero

Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto dal team polacco è senza ombra di dubbio ben fatto. L’utilizzo del CryEngine offre degli scorci davvero spettacolari e la cura nel level design, sebbene con molte magagne soprattutto nei particolari, è piuttosto buona. Infatti si passa da zone montuose, alla tundra, fino ad arrivare a complessi militari e centri urbani. Ad impreziosire il comparto grafico ci pensa il meteo dinamico che alternato al ciclo giorno notte contribuisce a rendere il titolo almeno graficamente molto interessante.

Il motore grafico però risulta essere troppo claudicante per quanto riguarda la realizzazione degli elementi architettonici, a tratti davvero brutti da vedere, al sistema di illuminazione che poteva essere curato maggiormente e purtroppo in relazione ai modelli poligonali (che sembrano più vicini a trascorse generazioni videoludiche più che a quella attuale) adottati per realizzare il nostro protagonista e i PNG di contorno.

E’ presente una certa legnosità nei movimenti, infatti tutte le fasi legate al movimento del personaggio sono un po’ bruttine da vedere e a tratti sembrano disconnesse fra loro. Vanno poi segnalati diversi glitch dal punto di vista grafico, alcuni freeze davvero antipatici e un vistoso fenomeno di pop-up. L’elemento negativo che purtroppo risulta essere troppo presente nel corso dell’avventura è rappresentato da caricamenti al limite della sopportazione che durano anche diversi minuti.

Infine dal punto di vista sonoro/audio, le musiche presenti risultano essere piuttosto ispirate mentre il doppiaggio in inglese è da dimenticare.

Commento finale

Questo Sniper Ghost Warrior 3 ci dà la sensazione di essere un gioco che non è né carne e né pesce in quanto CI Games ha sì migliorato gli elementi meno riusciti delle trascorse produzioni ma purtroppo non ci è riuscita come speravamo. Forse era il caso di concentrarsi su pochi (ma buoni) aspetti del gioco, tralasciandone altri perché Sniper Ghost Warrior 3 ha davvero troppi elementi che risultano essere stati messi lì senza uno specifico scopo. Consigliamo l’acquisto ai fan del brand e a chi è disposto a sorvolare sugli evidenti difetti della produzione.

Pro Contro
– Buona varietà nelle missioni di gioco
– Notevole graficamente…
– Diversi approcci fra i quali scegliere…
– Difetti tecnici rilevanti e caricamenti estenuanti
– …anche se molti elementi sono stati raffazzonati
– …ma l’unico che sembra funzionare è quello da cecchino
Voto Globale: 70
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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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