Song in the Smoke, apparso per la prima volta nel 2021 per Quest 2, PC, Pico e PlayStation VR1, è considerato a tutt’oggi uno dei titoli più interessanti della VR, tanto da guadagnarsi numerosi premi e riconoscimenti. Da ultimo quello degli amici di AlternativeReality.it che lo hanno inserito nella lista dei giochi “essenziali” per la VR e alla cui recensione completa vi rimandiamo per una analisi approfondita.
Sopravvivere è tutto ciò che conta
Song in the Smoke è un titolo survival con prospettiva in prima persona, ambientato in un mondo open world dominato da una natura selvaggia e primordiale, al tempo stesso meravigliosa e spaventosa, crudele e generosa.
Il gioco, opera prima in VR dei giapponesi di 17-bit, gode di una direzione artistica che ha pochi rivali nel mondo dei giochi survival, basti pensare che i meravigliosi disegni in stile cel shading, sono realizzati dal famoso illustratore Katsuya Terada, che ha lavorato a capolavori assoluti come The Legends Of Zelda A link to the past e Link’s Awakening, a Prince of Persia, e a film di animazione come Blood: The Last Vampire.
Il titolo non ha una trama vera e propria e l’unico obiettivo è sopravvivere. Dovremo quindi procurarci da mangiare utilizzando armi costruite da noi stessi recuperando materiali di fortuna, sopravvivere al freddo e alla notte, recuperare forze con il sonno evitando di finire preda di animali notturni. Non ci sono salvataggi automatici, ma solo focolari da attrezzare e presso i quali accamparci per la notte, vigilando sui temibili predatori notturni pronti a trasformarci nel loro lauto pasto.
Il titolo non fa nulla per diventare più accomodante verso il giocatore. Le meccaniche di crafting sono ultra realistiche, quindi per accendere un fuoco dovrete recuperare pietre focaie, resina e legna, per costruire una freccia, recuperare e affilare punte di meridiana, per costruire un arco recuperare piante utili a costruire le vostre corde. Sebbene in una natura generosa come quella di Song in the Smoke le risorse non manchino, l’inventario è limitato e gestito in maniera decisamente originale, mediante un mantello da srotolare all’occorrenza e suddiviso in schede e con una capienza limitata.
Ogni colpo assestato, ogni freccia andata a vuoto, ha pertanto un costo misurabile nell’usura del vostro oggetto o nella perdita di preziose e limitate munizioni, cosa che può significare una sola cosa: la morte. La natura non fa sconti.
Pur avendo una struttura open, il gioco è suddiviso in livelli e vista anche la complessità, richiederà circa 12 ore per completarli tutti. Una longevità davvero elevata per un titolo VR.
Le migliorie della versione PSVR2
Rekindled, vuol dire ravvivare, ed in effetti questa versione riveduta e corretta di Song in The Smoke ha riacceso in noi l’entusiasmo verso questo titolo. In questa versione per PSVR2 il titolo infatti migliora in tutti gli aspetti in cui era manchevole nella sua prima versione, e che su AlternativeReality.it avevamo indicato in qualche incertezza nel comparto grafico.
Ora grazie a PS5 e al foveated rendering il mondo di gioco è ancora più dettagliato, con texture in alta definizione ed un frame rate costante che resta ancorato ai 90 fotogrammi al secondo in 4K. Questa tuttavia è la prima volta che ci accorgiamo del cambio di risoluzione durante lo spostamento dello sguardo. Ruotando velocemente gli occhi è infatti possibile osservare chiaramente come la risoluzione cambi.
Dal punto di vista contenutistico, sono stati introdotti alcuni nuovi elementi nel gameplay, come il “Free Jump” che consente ai giocatori di muoversi con una nuova modalità di salto libero che fa ora a meno del teletraporto per passare da una piattaforma all’altra, e un sistema di arrampicata con tracciamento oculare che consente di controllare la posizione in cui si arrampica. Anche sul fronte delle modalità di gioco, il nuovo livello di difficoltà “Jake Mode” aumenta il livello di sfida per i professionisti dei giochi survival.
E’ stato infine introdotto il supporto al feedback aptico di nuova generazione tramite i controller Sense di PlayStation VR2 e al feedback integrato nel visore stesso.
Tendere un arco sarà ora ancora più realistico, e questo vi permetterà di dosare la forza con cui effettuare il vostro attacco, salvando così una corda per la prossima preda o predatore. Attraversare una cascata, o la vegetazione alta, vi restituirà sensazioni ancora più vere, grazie alla vibrazione del visore, ma soprattutto grazie ad un audio 3D mai così realistico e sicuramente uno dei grandi punti di forza del titolo.
Commento finale
Song in the Smoke Rekindled si riconferma come un titolo essenziale per la VR ed uno dei migliori survival in circolazione. Il merito va ad una direzione artistica ispirata e competente, ad un gameplay che non fa sconti senza diventare inutilmente ostico e in un sound design 3D davvero di riferimento. Se a ciò aggiungete che su PSVR2 l’aggiornamento è del tutto gratuito per coloro che hanno acquistato l’originale Song in the Smoke per PlayStation VR e l’alto grado di rigiocabilità grazie al nuovo livello di difficoltà, non possiamo che consigliarvelo ad occhi chiusi.