Sonic Superstars potrebbe essere inserito, nel dizionario, come perfetto esempio di vocabolo opposto a “tempismo“. Un po’ ironico vista la rapidità che da sempre contraddistingue la storica icona SEGA, ma che non può non sottolineare l’infelicità della release date scelta dall’azienda giapponese. Decidere infatti di uscire sul mercato nella stessa settimana in cui sono presenti colossi come Marvel’s Spider-Man 2 nonché Super Mario Bros. Wonder, beh, non è una grandissima scelta. Soprattutto il ritorno dell’idraulico baffuto Nintendo con un nuovo grande capolavoro mette in una scomoda posizione la nuova iterazione del porcospino blu, soprattutto data la natura ben più modesta di Superstars.
Sviluppato da Arzest, team fondato da Naoto Ohshima (l’artista dietro il primo design del velocista e della sua nemesi), Sonic Superstars è una nuova avventura nel mondo del rapidissimo platformer 2D. Stavolta però, il simpatico porcospino è in ottima compagnia nella sua missione. Saranno bastate tuttavia le novità introdotte per far emergere la produzione nel suo difficilissimo periodo di lancio? Scopriamolo.
Sonic Superstars è disponibile dal 17 Ottobre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Avventura nelle Northstar Islands
Superstars nasce con premesse piuttosto singolari.
La serie 2D viene dai recenti successi di critica di Sonic Mania (e dall’apprezzata raccolta Sonic Origins Plus), mentre la serie 3D ha raccolto un atteggiamento piuttosto tiepido dalla stampa con Sonic Frontiers dello scorso anno (forse giudicato con troppa durezza). Altra interessante anomalia emerge poi dai dati di vendita, che hanno visto l’episodio 3D del 2022 raggiungere la soglia dei quattro milioni di copie, mentre Mania è rimasto paradossalmente arenato ad uno scarso milione.
La volontà di rialzare la testa, soprattutto sul lato delle vendite delle incarnazioni 2D, ed il timore di non fare il passo più lungo della gamba ha portato SEGA a sposare un progetto meno ambizioso (e dispendioso) del capitolo sandbox dello scorso anno. La missione (quasi) impossibile è stata affidata ad Arzest, software house nota per qualche ombra sul proprio curriculum. Si tratta infatti del team famoso (o meglio, famigerato) per il deludente Balan Wonderworld, nonostante per questo progetto sia possibile riconoscere ampie attenuanti alla luce del turbolento sviluppo e delle tristi vicissitudini riguardanti Yuji Naka.
Non il miglior biglietto da visita per Sonic Superstars, che tuttavia fa una cosa estremamente semplice: stupisce.
Lo fa fin dai primi istanti, con cutscene animate che rimandano al tratto morbido del maestro Ohshima ed introducono alla trama della produzione. Nulla di sensazionale, bensì una tradizionale stoyline in linea con la serie: il dottor Eggman, Fang ed un misterioso aiutante hanno intenzione di trasformare in badnik i mastodontici animali delle Northstar Island. Toccherà a Sonic ed i suoi amici intervenire per sventare i piani dei cattivi.
Una premessa semplice ma che sponsorizza subito i leitmotiv della produzione. Anzitutto, un’ambientazione nuova di zecca. Le Northstar Island sono una gioia per gli occhi, con una varietà incredibile di biomi e di pericoli in agguato. Una freschezza resa ancor più piacevole dalla direzione artistica generale e dalla colonna sonora, che all’unisono strizzano l’occhio ai primi capitoli della serie, non senza recepire alcuni tratti più moderni. Il tutto al netto di un comparto tecnico che non fa gridare al miracolo, ma che risulta estremamente funzionale e solido. Soprattutto considerando che stavolta Sonic non è da solo.
Uno, nessuno e centomila
Nomen omen. Il fulcro concettuale attorno al quale Sonic Superstars è stato costruito è la possibilità di controllare non solo il buon vecchio Sonic, ma anche il suo migliore amico Tails, l’echidna Knuckles e la dolce Amy Rose.
Si tratta di una scelta che si declina in diverse opzioni concesse al giocatore. Non solo è possibile scegliere liberamente quale personaggio controllare nel corso dell’avventura, ciascuno con abilità diverse ma in grado di affrontare senza difficoltà i livelli. Per la prima volta in un gioco di Sonic è inoltre possibile giocare l’intera campagna con un massimo di altri 3 giocatori, in modalità cooperativa locale estemporanea fino a 4 giocatori. Si tratta di un grande passo per la serie, che ci ha intrigato pur con qualche problemino.
La voglia di introdurre questa nuova feature ha infatti posto delle difficoltà sulle spalle della telecamera. Superstars sceglie una visuale più vicina all’azione, abbassando leggermente anche la velocità dei protagonisti, per incentivare non solo la rapidità del flow, ma anche l’esplorazione ed il salto di precisione. Tuttavia, resta il caratteristico gameplay “nervoso” della serie. Pertanto accadrà piuttosto spesso che la telecamera dovrà allargare l’inquadratura per tentare (senza successo) di non lasciare fuori campo qualche giocatore. Si tratta di un imbarazzo piuttosto comune alle cooperative nei giochi a scorrimento, ma che in Sonic si verifica più spesso per motivi strutturali. Insomma: l’idea è buona, ma c’è da lavorarci.
Dove invece non ci sentiamo di avanzare alcun tipo di obiezione ed, anzi, vogliamo spendere solo parole positive, è nel level design.
Sonic Superstars infatti può contare su alcuni dei livelli più vari e creativi dell’intera serie, ricorrendo non solo all’eterogeneità del nuovo setting, ma anche ad idee sempre nuove. Ciascun livello è infatti unico nel suo genere, grazie al ricorso a gimmick specifiche. Ambientazioni ampie e stratificate, ricche di percorsi alternativi e piccoli segreti. Da giungle buie in cui dovrete muovervi con l’ausilio di temporanee fonti di luce a regni sabbiosi in cui sfruttarne le peculiari specificità, passando per le immancabili aree pinball ed imprevedibili virtualità scuola Tron. Senza dimenticare i tantissimi boss presenti, anche questi tutti diversi tra loro e che richiederanno una buona manualità per essere battuti.
In questo senso, Sonic Superstars è dunque una continua sorpresa ed invita ad utilizzare una ulteriore caratteristica introdotta dal team di sviluppo. Grazie al recupero dei Chaos Emerald, il player potrà accedere a poteri in grado di cambiare il modo di interagire con il livello e l’esplorazione. Alcuni esempi? Un’abilità vi permetterà di moltiplicarvi in infinite copie per aumentare a dismisura l’offensiva del vostro incedere. Un’altra invece vi darà accesso a segreti nascosti alla vista per un periodo di tempo limitato, aprendovi la strada a nuove piattaforme o ricompense. Si tratta di un’idea molto semplice, non così incisiva come potrebbe sembrare, ma che si coniuga bene con il gameplay. Soprattutto laddove vogliate completare degnamente il titolo.
Here comes the money
Proprio l’ultimo aspetto citato apre un capitolo di importanti considerazioni legate alla longevità della produzione. Tradizionalmente, i capitoli 2D della saga non hanno mai contato su durate complessive esagerate. Molto spesso è anzi accaduto il contrario, con campagne completabili in una manciata di ore soprattutto dai fan più accaniti della serie. Sonic Superstars, da questo punto di vista, non cambia molto le carte in tavola pur proponendo diversi accorgimenti.
Pur potendo raggiungere i titoli di coda in circa sei ore (per un giocatore di media abilità), la vostra avventura non potrà assolutamente essere considerata come conclusa. Senza incorre in spoiler e senza voler anticipare talune sorprese ben occultate dal marketing, Superstars richiede non solo uno sforzo aggiuntivo per accedere al finale vero ma anche di affrontare nuovamente l’avventura con una particolare forma di New Game Plus. Ne deriva una longevità praticamente raddoppiata che può raggiungere ulteriori traguardi grazie alle immancabili prove a tempo ed alla inedita Modalità Battaglia.
Sonic Superstars introduce infatti anche una modalità extra affrontabile in singolo, multiplayer locale o online fino ad otto giocatori. Dopo aver costruito il vostro personaggio grazie alle monete raccolte nel corso della storia, potrete calarvi in competizioni miste in cui affrontare diverse prove. Da tenzoni frenetiche di raccolta oggetti, passando per le gare di velocità fino alle sfide di sopravvivenza: Superstars abbraccia un multiplayer gioioso e casinista ispirato ai party game.
Un divertissement piacevole per spezzare il ritmo della campagna, pur se piuttosto grezzo. Anche la Modalità Battaglia infatti, come altre idee messe sul piatto da Arzest, sono concettualmente valide ma realizzate in maniera un po’ superficiale. Ad esempio, completare la raccolta di “pezzi” con i quali personalizzare i personaggi è un’operazione decisamente incline al grinding vista la necessità di raccogliere TANTE monete. Un escamotage per aumentare la longevità? Forse, ma avremo preferito una più adatta fluidità nell’accumulo della valuta che non comportasse cedere alla ripetitività. L’attenzione alle implementazioni quality of life non sembra essere un appuntamento ulteriormente rinviabile per una saga che, in alcune cose (come l’arcaicità dei menù e l’oscurità di taluni contenuti) è rimasta un pochino troppo indietro.
Commento finale
Raramente abbiamo visto uscire un titolo in un periodo più sfortunato di Sonic Superstars. Nonostante il rischio di essere letteralmente strangolato tra rivali storici e produzioni stellari, la nuova avventura del porcospino blu riesce nell’impresa di ritagliarsi un attimo di fama grazie ad un gameplay solido, un level design stellare ed una varietà invidiabile. Una piccola grande rivincita anche per il team Azarest, la cui buona volontà è palese pur inciampando nell’introduzione di alcune idee non perfettamente ottimizzate (su tutte, il comparto multigiocatore e l’assenza di alcuni piccoli accorgimenti quality of life). Indossate le scarpe rosse ed occhio agli anelli: bisogna fermare Eggman!