Recensione Sword Coast Legends

Nostalgia canaglia

Versione testata PC

I più accaniti giocatori di GDR da tavolo conosceranno sicuramente il nome di Wizards of the Coast e il suo immortale marchio Dungeons & Dragons. I più affezionati frequentatori del mondo fantasy più famoso del globo avranno, inoltre, ben a mente le enormi delusioni derivate dal tentativo fatto con la quarta edizione cartacea del titolo dall’azienda americana, la quale, probabilmente troppo sicura di sè al punto di tentare un azzardo enorme, ha negli ultimi anni cercato di avvicinare un maggior numero di acquirenti al proprio prodotto proponendone una versione che miscelasse i classici elementi dei GDR tradizionali con la praticità e l’accessibilità immediata fornita dai videogames di genere. Il risultato finale, un ibrido dotato di poco attrattiva per entrambe le sfere di utenza che puntava a raggiungere, ha costituito di sicuro uno dei passi falsi più grossi compiuti dalla Wizard nell’arco della sua onorata carriera. Un errore testimoniato dall’impensabile sorpasso nelle vendite compiuto in contemporanea dal nuovo arrivato Pathfinder che invece ha puntato ad innovare gli elementi tradizionali senza discostarsi troppo dalla tradizione.
L’inaspettata lezione impartita da quest’ultimo, deve aver convinto la leader del settore a fare un passo indietro con la nuova quinta edizione cartacea di D&D, la quale ha subito riscosso un enorme successo anche tra i fan di vecchia data grazie alla sua equilibrata commistione di elementi del passato svicerati tramite meccaniche più semplici, ma non per questo banali.
All’interno di questo processo di ritorno al passato si colloca a tutti gli effeti anche il nuovo Sword Coast Legends, sviluppato da n-Space, che altro non rappresenta se non una trasposizione in digitale quanto più fedele possibile della nuova edizione cartacea cercando di mantenerne il feeling del gioco da tavolo.   

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Passami quella scheda!

Sword Coast Legends rivela le fattezze di prodotto promozionale della sua controparte cartacea, strizzando, però, contemporaneamente l’occhio agli amanti di GDR classici, sin dall’avvio. La creazione del proprio alter-ego fantasy in effetti ripercorre pedissequamente tutte le fasi del gioco da tavolo tradizionale, attingendo a piene mani dal regolamento della quinta edizione. Tutti quelli che stanno già godendo in effetti della ventata di freschezza apportata da quest’ultimo non potranno fare a meno di notare tale aspetto. Avranno, infatti, a loro disposizione le stesse razze classiche di partenza tra cui scegliere e potranno selezionare anche i bonus derivanti dalla presenza di eventuali sottorazze. Ci sarà poi la possibilità di selezionare la propria classe da un roster leggermente più limitato rispetto a quello dei manuali base già presenti sul mercato, ma comunque in grado di coprire la totalità dei ruoli di gioco. Di sicuro, però, la schermata che riporta in maniera più diretta sul PC quel feeling tipico della scheda compilata su carta stampata sarà quella relativa all’aumento delle caratteristiche del nostro eroe che, così come accade da sempre quando si tratta di D&D, potranno essere aumentate tramite l’assegnazione di un numero di punti analogo a quello utilizzato dal sistema base. In tal modo otterremo dei modificatori alle abilità che impatteranno in maniera diretta sul gameplay tanto nelle fasi ruolistiche che in quelle di combattimento. L’aspetto ruolistico sarà inoltre supportato dalla novità, introdotta con la quinta edizione, di fornire al proprio pg anche un background iniziale di partenza. Se i nostalgici ancora non fossero soddisfatti, ci sarà, infine, un ritorno alle origini anche per quanto riguarda la selezione delle abilità alle quali potranno essere assegnati punti guadagnati salendo di livello all’interno di skill-tree che contribuiscono a ricreare quasi totalmente lo stesso appeal di avanzamento del proprio personaggio su scheda cartacea. La sola schermata di creazione, grazie anche alle numerose possibilità di caratterizzazione fisica, rivela il primo forte punto di contatto del titolo con il GDR tradizionale, dimostrando in maniera decisa quanto Sword Coast Legends, del quale è prevista l’uscita del manuale omonimo prossimamente, voglia porsi come ponte tra due tipologie di gioco e conseguentemente due utenze spesso differenti.

Non perdere tempo, premi quella barra!

L’impronta tradizionale fornita dagli sviluppatori al titolo e derivante anche implicitamente da tale meticoloso tentativo di trasposizione finisce per investire nella totalità anche il gameplay. La telecamera adottata, ad esempio, sarà posizionata di trequarti rispetto all’angolo di visuale dei personaggi, proprio come accadeva nei GDR di qualche decennio fa. Tramite il mouse potremo solo ruotare il punto di vista o spostare il party di eroi, composto da un massimo di 4 componenti, su uno dei punti visibili all’interno della porzione di livello visualizzata al momento. L’esplorazione visiva globale del livello sarà invece ottenibile tramite i pulsanti WASD della tastiera ai quali sarà affidato il movimento spaziale in senso stretto. Si tratta di un sistema che, lasciando il nostro gruppo di avventurieri immobile mentre sarà la mappa a muoversi, potrebbe far pensare immediatamente ad una forte perdita di dinamicità rispetto a produzioni più recenti, ma che d’altra parte contribuisce, così come ogni altro elemento, a fornire quell’appeal da gioco da tavolo tramite una sorta di simulazione dello spostamento di pedine, alle quali i personaggi potrebbero essere in linea di massima paragonati, su una mappa cartacea.
Stesso discorso vale per il sistema di combattimento adottato, per nulla innovativo eppure coinvolgente per la versatilità che dimostrerà nella gestione delle peculiarità dei vari personaggi. Durante gli scontri, che partiranno in automatico e si svolgeranno in tempo reale appena incroceremo uno dei numerosi nemici che affollano i pericolosi dungeon, sarà possibile mettere in pausa il gioco premendo la barra spaziatrice. Fermare il tempo di gioco in tal modo consentirà poi di selezionare per ogni eroe l’abilità da usare, ognuna ripresa da quelle iconiche della serie, e il bersaglio da colpire, così da fornire una gestione tattica più articolata ai giocatore permettendo loro di adottare la strategia più idonea in base alla situazione. Come già sottolineato, siamo sicuramente di fronte ad un sistema che presenta poca innovazione, ma che ha come punto di forza il carisma fornitogli dal marchio D&D, richiamato puntualmente in ogni minimo dettaglio. E non è una cosa da poco, specie per gli appassionati a cui il gioco appare principalmente rivolto.

Il nocciolo della questione

Se c’è sempre stato un aspetto degli RPG tradizionali che i videogames non sono mai riusciti a riprodurre di sicuro è quello del rapporto tra il Dungeon Master e la propria compagnia di giocatori. Con Sword Coast Legends, n-Space, ha finalmente trovato il modo di risolvere il problema grazie alla modalità chiamata per l’appunto Dungeon Master, sicuramente il fiore all’occhiello di questa produzione e l’aspetto che più di tutti la pone in diretto contatto con la sua controparte cartacea. Gli sviluppatori, tramite un sistema di creazione suddiviso per moduli, ad accesso pubblico o ristretto solo ai propri amici, hanno pensato di fornire ai giocatori la possibilità di calarsi nei panni di DM virtuali creando le proprie avventure e le storie narrate tramite esse. Tutti gli strumenti utilizzati per la campagna single-player del titolo potranno, infatti, essere sfruttati dagli aspiranti Dungeon Master per creare i propri livelli grazie all’utilizzo di varie tipologie di quest, all’inserimento di personaggi propri, che potranno essere dotati di particolari modalità di comportamento, ed infine impostando persino specifiche condizioni di combattimento.
Una volta creato il proprio modulo, proprio come accade nella vita reale, sarà possibile influenzare l’avventura del proprio gruppo di eroi attraverso il DM Threat che consentirà al narratore di variare la storia in corso d’opera inserendo o eliminando particolari elementi. Quello del DM sarà, come tutti i veterani di D&D sapranno già, un ruolo molto difficile interpretare visto che il suo compito come sempre non sarà quello di sconfiggere gli avventurieri, ma di rendere il loro percorso all’interno dello specifico modulo il più godibile possibile. Il DM Threat proprio per questo non sarà uno strumento di cui abusare per rendere la vita impossibile ai pg, ma piuttosto un parametro funzionale all’incremento del loro divertimento visto che si ricaricherà lentamente  e spesso solo tramite i traguardi raggiunti dal party. I membri di quest’ultimo avranno infine la possibilità di giudicare l’operato dei vari DM attraverso particolari parametri e, visto che poi i voti ottenuti saranno visibili nella schermata di selezione dei moduli, sarà meglio cercare di svolgere il mestiere di narratore nel miglior modo possibile, così da poter trascinare in seguito un nuovo gruppo di eroi nelle proprie grinfie.

Dungeon  Dragons

Ritorno ai fasti di un tempo

Da un punto di vista prettamente tecnico c’è, però, da ammettere che Sword Coast Legends mostra il fianco per quanto riguarda il comparto grafico. Le animazioni e le ambientazioni sono chiaramente inferiori ad alcune produzioni di genere contemporanee, ma per fortuna il sonoro risulta, invece, piuttosto coinvolgente e funzionale alla tipologia di gioco. 
Concludendo, con Sword Coast Legends ed in contemporanea con l’edizione cartacea più recente, Wizards of the Coast ha dimostrato che dagli errori è possibile imparare a non fare nuovi passi falsi. Il titolo sviluppato da n-Space, pur puntando a suscitare principalmente l’entusiasmo di una specifica fetta di pubblico, può tranquillamente risultare interessante anche per tutti coloro interessati ad un modo tradizionale di fare GDR. La modalità Dungeon Master, inoltre, capace di incrementarne la longevità all’infinito, potrebbe costituire una suggestiva variazione sul tema anche per i neofiti de genere grazie alla possibilità di creare dal nulla avventure da giocare con i propri amici.

Buon viaggio, verso Neverwinter avventurieri.

Commento finale

Ho scritto e riscritto riguardo a Sword Coast Legends. Col senno di poi ho il rammarico di essere stato uno dei pochi fino ad ora a trattare il titolo in una review. Un videogames necessario per i fan di D&D, ora più che mai tornato in auge, ma anche per tutti quelli che non sono mai stanchi di vivere avventure fantasy nel più tradizionale nei modi. Peccato davvero per la scarsa attenzione dedicata al momento ad un titolo simile, in grado di poter dare davvero qualcosa di innovativo nelle mani dei giocatori giusti. Consigliato davvero.

Pro Contro 
– Ottime la personalizzazione e la gestione dei combattimenti
– Ogni DM amerà la modalità apposita
– Tutta la quinta edizione di D&D in versione digitale.
– Graficamente inferiore alle aspettative
– Un titolo che punta soprattutto ad intrattenere gli amanti del fantasy tradizionale.
  Voto Globale: 82 
 
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