Symphonia, l’ultima opera di Sunny Peak, ci trasporta in un mondo affascinante in cui la musica e il gameplay si intrecciano in una danza perfetta. Il titolo promette di offrire un’esperienza sinestetica e coinvolgente, capace di catturare sia gli appassionati del sotto-genere che chi cerca un’esperienza audiovisiva immersiva. Gli sviluppatori saranno riusciti a mantenere queste promesse? Scopriamolo insieme!
Symphonia, edito da Head Up, è disponibile dallo scorso 5 dicembre su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
La musica è la mia salvezza!
In Symphonia vestiremo i panni di un misterioso violinista e dovremo intraprendere un viaggio per ripristinare l’armonia in un mondo distrutto dal caos. Sebbene la narrazione non sia complessa, riesce a comunicare efficacemente temi universali come la speranza, la lotta contro l’oppressione e la potenza della creatività.
I dialoghi sono minimali ma ben scritti, anche se purtroppo manca la localizzazione in italiano. Le scene animate, pur non essendo la narrativa il fulcro del gioco, sono ben realizzate e riescono a esprimere con eleganza i pensieri dei personaggi. Non aspettatevi, comunque, qualcosa di più profondo del semplice “contesto”. Nonostante ciò, la storia di Symphonia si adatta bene al mood musicale dell’opera, risultando funzionale senza essere mai invadente, lasciando spazio al vero protagonista della produzione, il frizzante gameplay.
Tieni il tempo
Il gameplay di Symphonia è un mix ben riuscito di platforming e meccaniche ritmiche. Ogni azione è intimamente legata al ritmo. I salti devono essere eseguiti con un tempismo preciso, soprattutto durante le sequenze più frenetiche, dove vi ritroverete a muovervi come se stesse seguendo una coreografia, sulla base del momentum. Il flow che ne deriva scatena una scarica di dopamina che caratterizzerà le vostre sessioni con la più classica frase “un’altra stanza e chiudo”. Avrete capito che Symphonia si declina fin da subito nel sotto-genere del precision platformer. Ogni errore può significare morte, ma la ripetizione delle sezioni permette di imparare rapidamente la sequenza giusta per procedere. Il gameplay, dunque, è dinamico e coinvolgente, ma allo stesso tempo impegnativo, soprattutto per chi non è abituato a giochi “ritmici”.
Fortunatamente, Symphonia offre un sistema di difficoltà scalabile e checkpoint ben distribuiti che consentono di adattarsi alla sfida senza essere sopraffatti dalla frustrazione. La progressione interna è pensata per premiare il videogiocatore, permettendogli di sbloccare potenziamenti che fungono da aiuti opzionali che assurgono alla funzione di meccanica integrata. Questi non riducono la difficoltà, ma rendono il gameplay più smussato e “dolce”, senza svilirlo. Ad esempio, alcuni potenziamenti permettono di eseguire il doppio salto, o diminuire la velocità di movimento, ma non tolgono mai la sensazione di dover imparare a giocare per progredire. Noi, in tutta verità, abbiamo finito la prima run senza nessuna di queste variabili, ma la loro introduzione, legata allo sblocco in-game tramite completamento di stanze opzionali è a dir poco geniale.
Anche così tuttavia, Symphonia resta un titolo più impegnativo della media, soprattutto se vorrete completarlo al 100%. Se da un lato completare le stanze, a maggior ragione con il sistema premiale di cui sopra, è un traguardo raggiungibile dalla maggior parte dell’utenza, le varie sfide opzionali restano appannaggio dei videogiocatori più smaliziati. È altresì vero che tale natura riesce a mitigare la sensazione di carenza di contenuti (la prima run, da purista, con gran parte dei collezionabili sbloccati, ci è durata 3 ore).
Una sinfonia perfetta
Il cuore pulsante di Symphonia è il suo universo musicale e visivo, che si distingue per la sua atmosfera ricca e vibrante. Ogni elemento del mondo di gioco, dagli ambienti ai personaggi, sembra essere ispirato direttamente dalla musica. Ogni livello è come una partitura visiva, che prende vita attraverso le azioni del videogiocatore. Le ambientazioni, dai paesaggi onirici alle strutture più complesse, sono costruite per riflettere il tono e il ritmo della colonna sonora, con un design che mescola elementi naturali e fantastici. Le luci e le ombre, così come i colori vivaci, ci accompagneranno per tutta l’avventura, immergendoci in un contesto che sembra vivere e danzare al ritmo della musica.
La colonna sonora, poi, è senza dubbio uno degli aspetti più riusciti. Le composizioni, che vanno dalle orchestrazioni epiche ai ritmi più moderni, accompagnano ogni momento del gioco con un’intensità travolgente. La musica non è solo un sottofondo, ma un elemento che guida l’azione, facendo sentire il videogiocatore come parte integrante di un concerto interattivo.
Commento finale
Symphonia è un’esperienza unica che unisce gameplay, musica e narrazione in un modo che pochi videogiochi riescono a fare. La varietà del platforming, unita alla necessità di imparare i tempismi di gran parte delle azioni, riesce a rendere Symphonia un vero piacere pad alla mano. Il sistema di potenziamenti opzionali lo rende, inoltre, un perfetto entry point per chi non ha mai provato esponenti di quello che, diciamocelo, è un sottogenere veramente di nicchia. Ad ogni modo, per chi cerca un gioco che combina bellezza visiva, gameplay preciso e una colonna sonora straordinaria, Symphonia è un titolo imperdibile. Un’esperienza che suona quasi come una melodia perfetta, al netto di qualche lieve stonatura.