Sono passati circa due anni da quando abbiamo avuto la possibilità di conoscere GravaStar, il marchio futuristico/Cyberpunk creato da Yong Huang la cui visione, nata dalla sua viscerale passione per Starcraft, lo ha portato a trasformare – fondendo tecnologia e arte – i prodotti di uso quotidiano in qualcosa di tanto avveniristico quanto innovativo e funzionale. Il viaggio è iniziato ufficialmente nel 2019 con il lancio dello speaker Bluetooth Mars sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo. Non si trattava soltanto di uno speaker ma di un chiaro messaggio al mondo che GravaStar avrebbe ridefinito l’intersezione tra tecnologia e design. Da quel prodotto inaugurale, GravaStar ha continuato a innovare, introducendo altoparlanti stravaganti e adattatori di alimentazione desktop unici mai visti prima. I prodotti non erano solo funzionali ma vere e proprie opere d’arte da collezione, ognuna delle quali raccontava una storia di un mondo futuristico. L’apice è stato raggiunto proprio quest’anno; infatti, i mouse da gioco Mercury hanno ottenuto il riconoscimento Reddot Design Award. Insomma, Yong ed il suo team ne hanno fatta di strada.
E noi vi possiamo soltanto confermare di quanto l’azienda ci abbia davvero visto lungo, e della bontà dei device lanciati negli anni. Siamo rimasti sbalorditi dai prodotti che abbiamo avuto la fortuna di testare; prima dagli auricolari wireless Sirius Pro, dal design assolutamente bizzarro e fuori dagli schemi ma dal suono altrettanto eccezionale; poi dagli auricolari true wireless Sirius P5, più economici delle citate Sirius Pro ma altrettanto di pregevole qualità, ed infine dall’altoparlante Bluetooth Venus che sebbene non abbia l’aspetto aggressivo del suo fratello maggiore, G1 (GravaStar Mars), si contraddistingue non solo per il suo stile sci-fi, mecha e cyberpunk unico ma soprattutto per la qualità sonora. Qualche settimana fa, in maniera del tutto inaspettata, ci è stata data l’opportunità (che non ci siamo fatti sfuggire) di testare un nuovissimo prodotto dell’azienda, la tastiera compatta (75%) Mercury K1 Lite (la più piccina della famiglia), che si pone l’arduo obiettivo di ridefinire – visto il successo strepitoso dei mouse della stessa linea – gli standard del segmento.
Tastiere Mercury K1:
- Mercury K1 Pro: modello premium, ideale per appassionati e professionisti che cercano le migliori prestazioni; prezzo: $149.95
- Mercury K1: modello di fascia media più orientata al confort e ad un uso versatile da parte sia di giocatori che di professionisti; prezzo $129.95
- Mercury K1 Lite: modello entry level che ben si adatta ad un uso quotidiano e ad un gaming occasionale. Prezzo: $ 89,95
Specifiche Tecniche
La Mercury K1 Lite è una tastiera 75% a 80 tasti, in gergo viene definita tenkeyless (TKL). Questo sta a significare che non è disponibile sul lato destro il classico pad numerico. In questo modo si ottiene più spazio sulla scrivania senza sacrificare l’usabilità. Le sue dimensioni sono circa 32-34 cm di lunghezza e 12-14 cm di larghezza, con un peso di circa 870 g.
Dimensioni | Circa 32-34 cm di lunghezza e 12-14 cm di larghezza |
Peso | 870 g |
Layout | ANSI |
Keycaps | PBT Double-shot (Transparent PC Keycaps) |
Switch | Mechanical Switches: GravaStar x BSUN (Co-branded) Linear Switch |
Backlight | South facing |
Gasket | Mounted PC Plate |
Hot-swappable | Si |
Sound-dampening | 5 strati di schiuma fonoassorbente |
Connessioni | USB-C, Bluetooth 5.0, wireless con dondle 2,4ghz |
Il layout della tastiera in prova è ANSI con un profilo dei tasti di tipo MDA (vi lasciamo al nostro articolo dove potete consultare una comoda infografica che spiega il significato del profilo MDA).
Contenuto della Confezione
La confezione di vendita della Mercury K1 Lite include la tastiera, il manuale di istruzioni, un cavo USB-C di colore nero (non rivestito in guaina in tessuto) e della lunghezza di circa 1,5 metri, tre keycaps ed un puller per la rimozione degli switch.
Qualità costruttiva durevole
La tastiera Mercury K1 Lite è stata realizzata in resistente materiale PVC (i piedini inferiori traballano un pochettino troppo è ci sembrano gli elementi più fragili del prodotto) e la cornice e i tasti trasparenti massimizzano i fantastici effetti RGB. Il design che viene definito dal produttore stesso scheletrico aerodinamico (ispirato ad Alien) dona alla tastiera un aspetto elegante e sicuramente più sobrio rispetto a quanto ci ha abituato GravaStar. La keyboard è – come anticipato – dotata di retroilluminazione RGB South facing personalizzabile (13 diversi modelli di retroilluminazione, attivabili dalla relativa app desktop dedicata), che consente un’esperienza visiva customizzata. Sul lato destro troviamo anche un led di stato con il logo GravaStar, che – ad esempi – permette di capire se è stato attivato il Caplock.
In termini di ergonomicità, grazie ad un’altezza frontale di 19,5 mm e agli switch lineari (ciò sta a significare che il movimento è fluido e non presenta quel click presente in alcuni switch come ad esempio quelli cherry blu) meccanici GravaStar x BSUN (Co-branded) che hanno una forza di attuazione di 40 gf, un punto di contatto del tasto di 2mm ed una corsa totale del tasto di 3,6mm, l’esperienza di digitazione (così come quella gaming) è risultata essere – nel complesso – piuttosto confortevole con un ritorno davvero rapido dei tasti alla posizione di riposo. La struttura a 5 strati di schiuma fonoassorbente – altresì – migliora il feeling andando a smorzare la “rumorosità” dei tasti (il che è ideale per chi lavora in spazi condivisi o open office o per chi vuole lavorare di notte senza disturbare nessuno). Il suono HiFi offerto dagli switch, è morbidissimo, leggero, nitido e concentrato e ci è davvero piaciuto; ovviamente se amate un suono più aggressivo e deciso, sicuramente questa tipologia di tastiera non fa per voi. I tasti stock sono altresì semplicissimi da rimuovere, da pulire e da sostituire. Nella confezione di vendita è incluso – come anticipato – anche il puller dedicato per rimuoverli. Essendo hot-swappable, è possibile sostituire gli switch senza bisogno di alcuna saldatura.
Connettività
Il prodotto supporta connessioni wireless a 2,4 GHz, Bluetooth (solo) 5.0 e cablate (una connessione USB-C – USB-A), offrendo una compatibilità perfetta con Windows e MacOS (selezionabili dal tasto dedicato). La batteria da 4000 mAh garantisce un uso wireless abbastanza prolungato, fornendo prestazioni costanti senza dover ricorrere a ricariche frequenti. L’abbiamo provata sia in versione Wired e sia in versione wireless a 2,4 GHz utilizzando il dongle incluso nella confezione di vendita (nello specifico incastonato nella parte inferiore della tastiera). Il secondo metodo di connessione non ci ha dato alcun problema, consentendo altresì – una volta terminata la nostra sessione – di riporre la tastiera nel cassetto. Una comodità di certo non da sottovalutare, considerando anche che la tastiera è in formato 75%, il che consente anche una certa portabilità (magari per chi preferisce portarla con sé ed utilizzarla in ufficio).
Software di Personalizzazione
Il software dedicato ci è sembrato abbastanza decente da poter essere utilizzato. Una volta scaricato, si installa in un battibaleno e permette di gestire tutta una serie di funzionalità della keyboard. Ad esempio di assegnare macro, modificare l’assegnazione dei tasti, settare l’illumiazione RGB (con tanto di anteprima a schermo), addirittura in modo da far cambiare gli effetti in base ai suoni del sistema o altre funzionalità come la sensibilità del tap e dopo quanto tempo la tastiera deve andare in standby (da un min di 1 minuto ad un max di 20 minuti).
Prova
In termini prestazionali, la Mercury K1 Lite è sicuramente un buon compromesso per chi non vuole svenarsi nell’acquisto di una tastiera da gaming/productivity. Il feeling dei tasti è stato – salvo rare occasioni – deciso e preciso e la digitazione fluida, rapida e davvero silenziosa, permettendo sia di scrivere agevolmente articoli che di condurre diverse sessioni da gaming sul nostro PC. Vi lasciamo al nostro campione audio. A causa del microfono utilizzato (per praticità abbiamo utilizzato quello integrato del nostro S22 Ultra), potrebbe non rispecchiarne al 100% il suono reale.
Per quanto riguarda la digitazione notturna, abbiamo avuto qualche problema a causa della mancanza di keycaps shinetrough il che rende più difficile – complice anche una scelta cromatica dei tasti per la stragrande maggioranza bianca (che sulla plastica lucida e con il giorno già si fatica a contraddistinguere adeguatamente) la digitazione di sera. In assenza di una qualche forma di illuminazione, infatti è davvero difficile rendersi conto di cosa si sta andando a pigiare, richiedendo un bel po’ di adattamento e di abitudine. La presenza di led “south facing” (quindi collocati nella parte inferiore dello switch non aiuta nella chiarezza di visione dei tasti).
Infine, manca completamente una rondella multimediale, scelta che non riusciamo a comprendere in quanto risulta presente sugli altri due modelli disponibili. La rotella multimediale è però sostituita dalla combinazione tasti (robottino GravaStar collocato accanto ai tasti CTRL ed ALT) + F11 (volume down) F12 (volume up). Avremmo decisamente preferito una gestione multimediale affidata direttamente alla rotella. Da notare che il layout dei tasti che vanno da F1 ad F12, è stato rimpiccolito in quanto sul lato superiore di ogni tasto è stata inserita una buffa faccina/icona (che dovrebbe rappresentare i simboli canonici a cui siamo abituati). Anche i tasti DEL, PAGE UP e PAGE DN sono diversi in termini di layout presentando infatti delle iconcine che richiamano alcuni dei prodotti GravaStar. Si tratta di una scelta puramente estetica e – a nostro giudizio – per quanto bella a vedersi, è davvero poco funzionale.
Commento finale
La tastiera GravaStar Mercury K1 Lite è ideale per chi – in una tastiera meccanica – ricerca un discreto equilibrio tra stile, comfort e prestazioni. Con il suo design unico (e sicuramente che balza all’occhio dei più attenti), la costruzione di buona qualità e la grande versatilità, la K1 Lite si adatta senz’altro ad un’esperienza (soprattutto lato gaming) occasionale. Se invece siete alla ricerca di qualcosa per veri “Pro”, la K1 Lite non è il prodotto che vi cambierà le carte in tavola, complice una serie di importanti limitazioni e compromessi come ad esempio la mancanza di keycaps shinetrough che rende difficoltosa la visuale notturna, una scelta cromatica dei tasti discutibile, assenza della rotella del volume e la scelta insensata (puramente stilistica) di “stravolgere” il layout grafico ed estetico dei tasti da F1 ad F12, e di quelli DEL, PAGE UP E DN, al solo scopo di inserire delle icone, che per quanto carine a vedersi, non ci sembravano affatto necessarie.