Il fatto che in Norvegia abbiano un senso dell’umorismo surreale e potenzialmente esilarante era un sospetto che avevamo già prima di The Holy Gosh Darn. Non solo per via di indizi quali l’esibizione dei Subwoolfer al PalaOlimpico di Torino nel corso dell’Eurovision Song Contest del 2022. Ma soprattutto per il palmares di Perfectly Paranormal. Il piccolo studio indie con sedi ad Hamar ed Elverum infatti vanta alle sue spalle due piccole perle, tanto geniali quanto fuori di testa. Manual Samuel ed Helheim Hassle avevano infatti già tracciato l’identikit degli sviluppatori, che adorano proporre avventure fuori dagli schemi ricche di humor nero ed argomentazioni a metà tra la religione ed il soprannaturale.
The Holy Gosh Darn rappresenta il terzo titolo dell’irriverente team norvegese, ambientato peraltro nella stessa realtà delle loro precedenti produzioni. In questo universo narrativo condiviso, un bel giorno il Paradiso… ehm, esplode. E toccherà a voi, nei panni di un Angelo del Signore, fare il possibile per evitare questo nefasto destino. Come? Ovviamente viaggiando nel tempo.
Il titolo è disponibile dal 26 Settembre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One ed Xbox Series.
Versione testata: PlayStation 5
Il giorno della marmotta
Sinceramente? La vita in Paradiso è una noia. Lo pensa San Pietro, nella sua routine fatta di accoglienza alle anime più meritevoli (principalmente ed ovviamente, i nostri fidati amici a quattro zampe). Lo pensa anche Cassiel of Celerity, annoiato Angelo del Signore che passa il tempo cercando di non sbadigliare eccessivamente. Un bel giorno però… qualcosa va tremendamente storto. Alle porte del Paradiso si manifesta una invasione di Spettri. Un vero paradosso soprannaturale, visto che si tratta di anime di persone che non sarebbero dovute morire e men che meno raggiungere tale luogo sacro. In men che non si dica, il disastro: il Paradiso esplode e viene completamente distrutto. Cassiel tuttavia viene salvata dall’Angelo Azreal of Mortality, che sembra sapere perché è successo tutto questo. Tuttavia, ecco la sua proposta: tornare indietro nel tempo per impedire l’accaduto recuperando la reliquia nota come The Holy Gosh Darn. L’unico problema? Avrete solo sei ore di tempo per riuscire nell’impresa.
Se il preambolo narrativo della produzione vi sembra folle, sappiate che è a malapena l’inizio. The Holy Gosh Darn ci ha letteralmente stupito e travolto con un umorismo a metà tra il miglior Matt Groening e South Park, per un’avventura che attinge voracemente dalle commedie sul loop temporale. Avete presente Ricomincio da capo con il leggendario Bill Murray? Ecco, immaginate tutto questo, ma in veste di avventura interattiva. Si, perché il nodo fondamentale del titolo non è tanto il viaggio nel tempo quanto la possibilità di riavvolgerlo a piacimento per trovare la giusta sequenza di eventi che vi permetterà di completare la missione.
Cassiel dovrà farsi largo tra il Paradiso, la Terra, l’Inferno ed Helheim tra angeli narcolettici, diavoli con swear jar, attempate nonnine da falciare e molto altro. Tutto pur di sciogliere il mistero dell’Holy Gosh Darn e risolvere la crisi. Preparatevi a dialoghi fulminanti (grazie ad un eccellente doppiaggio inglese), che cambieranno ogni volta che riavvolgerete il tempo in base alle vostre conoscenze e del vostro atteggiamento. In più di un’occasione ci siamo trovati a sghignazzare di gusto nonché a restare meravigliati da situazioni comicamente allucinanti. Magari non è un umorismo per tutti, ce ne rendiamo conto. Ma se è nelle vostre corde, lo amerete.
Auguri per la tua morte
La recensione potrebbe quasi non richiedere altro, dopo aver promosso con applausi scroscianti la sua fenomenale sceneggiatura. Ma The Holy Gosh Darn non si limita ad avere solo una trama esilarante.
Il core ludico della produzione oscilla tra le regole dell’avventura grafica, fatta di dialoghi ed interazioni ambientali, con influssi platform ed indovinelli temporali. Azrael infatti vi donerà un orologio speciale, in grado di riavvolgere il tempo a piacimento. Questa meccanica, oltre a permettere divertentissimi siparietti comici, apre la porta ad enigmi che richiedono di “giocare” con eventi e dialoghi.
Non solo alcune azioni richiederanno precise tempistiche per essere portate a termine con successo, ma anche le conversazioni terranno conto del vostro approccio. Alcuni personaggi, ad esempio, esigeranno di essere approcciati con reverenza e vi negheranno il loro aiuto davanti a dialoghi sbrigativi dettati dalla vostra fretta. Allo stesso modo, il tempo sarà sempre tiranno e dovrete trovare il modo non solo di ottenere alla svelta il vostro risultato, ma anche arrivare a bypassare interamente intere sezioni per guadagnare minuti preziosi.
L’equilibrio che ne deriva è molto piacevole, pur non diventando mai particolarmente complesso e senza proporre qualcosa di realmente diverso in tema di avventure grafiche. In questo senso infatti manca un pò del pensiero laterale più astratto visto in produzioni più blasonate, come anche la complessità di inventari infiniti ed interazioni dispersive. The Holy Gosh Darn, per propria scelta, è diretto e vi accompagna nella sua folle corsa fino ai titoli di coda.
Palm Springs
Il limite di The Holy Gosh Darn, in un certo senso, è dato proprio dai suoi punti di forza.
Al di là di una presentazione minimale ma sempre ricca di personalità, la produzione Perfectly Paranormal punta quasi tutto sul suo senso dell’umorismo. Una scelta azzeccata vista la qualità della scrittura, ma che inevitabilmente si espone alle considerazioni del caso. Da un lato, la comicità non è universale ed alcuni siparietti potrebbero non far presa allo stesso modo per tutti. Dall’altro lato, la tematica a sfondo religioso (con la possibilità di incontrare riletture peculiari di famose figure cristiane e non solo) potrebbe non essere apprezzata da tutti con la stessa leggerezza.
Sul versante ludico, la scelta di offrire un titolo fondamentalmente semplice al servizio delle proprie gimmick narrative presta il fianco a qualche critica da parte dei puristi. I fan delle avventure grafiche potranno infatti contestare una linearità fin troppo eccessiva nei ragionamenti richiesti. Gli amanti del platforming guarderanno con sufficienza alle fasi presenti in The Holy Gosh Darn. E gli stessi enigmi tendono a risolversi senza grandi problemi, visto che la sceneggiatura molto spesso punta letteralmente il dito nella direzione giusta.
Ma il viaggio di Cassiel è il tipico esempio in cui l’insieme acquisce maggior valore rispetto alla singola matematica somma delle proprie parti. The Holy Gosh Darn è un titolo come ce ne sono pochi nel panorama e capace di divertire senza freni, toccando tematiche suggestive con il sorriso sulle labbra. Può piacere o non piacere, ma i suoi meriti non possono essere taciuti.
Commento finale
The Holy Gosh Darn è l’ennesima conferma del talento dello studio norvegese Perfectly Paranormal. Un’avventura grafica a metà tra platform e puzzle game che si ispira profondamente alle commedie sul loop temporale, graziato da una sceneggiatura impeccabile, un doppiaggio straordinario ed una comicità irresistibile. Potrebbe non essere nelle corde di tutti, complice alcune tematiche a tratti delicate e sensibili. Ed indubbiamente esistono altri esponenti del genere più concreti dal punto di vista ludico. Ma l’odissea di Cassiel merita di essere vissuta, sulla poltrona di casa vostra… con il rewind.