Pochi adattamenti possono vantare la travagliata storia di The Sandman. L’omonimo fumetto scritto da Neil Gaiman e pubblicato dalla DC Comics sul finire degli anni 80, è stato infatti da sempre al centro dell’interesse delle major.
Con Sandman, Gaiman aveva realizzato un fumetto che trascendeva il genere di appartenenza, così complesso e denso, da essere ben presto riconosciuto non solo come una delle migliori graphic novel della storia, ma anche come una delle migliori opere letterarie dell’ultimo secolo. Lo stesso Gaiman negli anni si sarebbe imposto come autore poliedrico ed affermato, nonché pluripremiato per romanzi come Stardust ed American Gods. Tuttavia, avrebbe continuato ad esercitare il proprio ruolo di padre protettivo nei confronti dell’Uomo della Sabbia, impedendo adattamenti che non fossero all’altezza della complessità degli albi cartacei. Come dichiarato recentemente, Gaiman è arrivato negli anni addirittura a sabotare un adattamento cinematografico condividendo anonimamente con la stampa lo script: l’autore lo considerava semplicemente “il peggiore copione mai letto”, come dichiarato nel corso di una intervista per Rolling Stones.
Solo nel 2010 la DC Entertainment decise di iniziare a lavorare ad un adattamento per la televisione. Ma solo 9 anni dopo, nel giugno 2019, Netflix ha firmato un accordo con la Warner Bros., per produrre la serie ordinando la realizzazione di 11 episodi.
Il resto, come si suol dire, è storia.
Il re dei sogni e degli incubi
The Sandman arriva dunque dopo una gestazione di dieci anni (addirittura trenta se consideriamo i primi tentativi degli anni ’90), che le è valsa la fama di opera impossibile da poter essere adattata. L’impresa viene realizzata proprio da Neil Gaiman, nonché da David S. Goyer (famoso sceneggiatore anche per la trilogia nolaniana di Batman) ed Allan Heinberg.
Morfeo è il re dei sogni nonché uno dei sette Eterni. Si tratta tuttavia di esseri molti diversi dagli omonimi personaggi Marvel. Qui, gli Eterni sono esseri soprannaturali che incarnano forze, stati d’animo o aspetti metafisici dell’intero universo. Nel 1916, Morfeo viene catturato per caso durante un rituale dall’aristocratico britannico Roderick Burgess. Lo stesso approfitterà della situazione sottraendo al re dei sogni i suoi potenti strumenti per ricavarne ricchezza e fortuna. Quando Morfeo riuscirà a liberarsi dopo 100 anni di prigionia, scoprirà che il suo regno è andato distrutto. Deciso a riportare l’ordine, inizierà un viaggio alla ricerca degli strumenti perduti e di coloro che tramano contro di lui.
Questa è la premessa narrativa di una produzione che si prefigge di adattare i primi due archi narrativi del fumetto: Preludi e Notturni e La casa delle bambole. Gli eventi vengono riproposti con una sostanziale fedeltà, pur con alcune variazioni. Avremo dunque un differente contesto socio politico della storia, personaggi con un aspetto diverso, alcuni eventi rimescolati ed altri espansi. Il risultato finale è un prodotto che omaggia e rispetta la carta stampata, riuscendo nell’impresa impossibile di adattare un racconto in cui la suggestione regna sull’azione.
Inferno e Paradiso
The Sandman si discosta dai classici adattamenti televisivi proprio grazie al rispetto del peculiare materiale di partenza.
Il lavoro di reinterpretazione svolto da Gaiman, Goyer ed Heinberg colpisce nel segno, andando a rispettare le forti tematiche che il fumetto toccava trenta anni fa. Nel farlo, la serie abbraccia uno stile narrativo pacato, che si sofferma sui silenzi e sui dialoghi dei personaggi. Un continuo viaggio tra mondo onirico e mondo della veglia, tra simbolismi e metafore, sullo sfondo di domande e problemi esistenziali. A sostenere la fabula, il rispettoso lavoro di una regia attenta ed armoniosa che gestisce e diluisce i tempi in funzione dei personaggi. Le ambientazioni, tanto sinuose nel mondo dei sogni quanto opprimenti nel mondo della veglia, entrano a far parte della narrazione in un costante dialogo, sempre evocativo e mai banale. Sullo sfondo, un accompagnamento musicale attento, che trasporta lo spettatore in un viaggio in cui i confini della realtà si attenuano e confondono.
The Sandman è dunque un racconto epico fatto di parole e messaggi, in cui il ritmo dell’azione viene spesso messo da parte. Non perché sia inutile o superflua, ma semplicemente perché di secondaria importanza davanti alla reale dimensione della produzione.
Una produzione tecnicamente quasi inattaccabile fa da corredo ad un cast ricco e variegato, che rimanda alla natura antologica della serie. Nonostante Morfeo, magistralmente interpretato da un freddo ed algido Tom Sturridge, sia il fil rouge che collega tutti gli episodi, ciascuna puntata racconta altresì storie di differenti uomini, creature e sogni. Impossibile non citare le perfette interpretazioni di Gwendoline Christie nei panni di Lucifer (una versione diversa del Morningstar interpretato da Tom Ellis nella omonima serie Netflix) o il John Dee di David Thewlis. E’ un cast generoso che vede, tra le sue fila, anche altri volti noti come Joely Richardson, Charles Dance, Stephen Fry e Patton Oswalt. Degne di menzione anche le prove del cattivissimo e carismatico Corinzio di Boyd Holbrook, nonché l’interpretazione (breve ma tuttavia) magnetica di Mason Alexander Park nei panni di Desiderio.
In un cast così variegato, a brillare meno degli altri è purtroppo Jenna Coleman. L’indimenticata interprete di Clara Oswald (Doctor Who) si cala nei panni di Joanna Costantine con rispetto del personaggio (alla faccia del gender swap criticato da alcuni). Tuttavia ha poco tempo e possibilità per mettere in mostra le sue indubbie qualità attoriali.
Volevo ispirare
Un cast così variegato ed una cifra stilistica così ispirata, pongono le basi per un adattamento quasi miracoloso del materiale di partenza.
Il cammino di Morfeo è il cammino di un essere superiore che ha visto il peggio dell’essere umano, ma che proprio per questo arriva a porsi domande. Mettendo in dubbio l’inflessibilità che il suo ruolo impone, il protagonista percorre una nuova strada. Una strada che lo condurrà alla scoperta di sé stesso e dell’umanità, tra dubbi morali ed universali.
Un’opportunità, quella data dalla profonda storia di Gaiman, che gli sceneggiatori colgono divertendosi con mezzi tecnici, formati e generi. Si passerà dunque, sinuosamente, dall’angoscia di 24 Ore alla serena malinconia di Il rumore delle sue ali, passando per la tensione di Una speranza all’inferno. Nel farlo, si attraverserà un caleidoscopio di generi tra il thriller e l’horror, fino ad arrivare a contaminazioni da romanzi storici e di formazione. L’undicesimo episodio, rilasciato successivamente da parte di Netflix, conferma ancora di più la poliedricità dello show. Il sogno di mille gatti / Calliope mescola l’animazione al live action per due storie che accrescono il viaggio fisico e metafisico di Morfeo.
Si tratta di precise scelte che potrebbero destabilizzare chi è alla ricerca di un prodotto maggiormente lineare o improntato all’azione. Questi motivi concorrono a considerare The Sandman un prodotto complesso, ben lontano nelle premesse e negli obiettivi da quanto visto realizzare dalla concorrenza.
Commento finale
The Sandman è stato definito da molti come un adattamento “miracoloso”. Ci sentiamo di condividere questa definizione: l’opera di Neil Gaiman vive attraverso uno show rispettoso e denso degli stessi contenuti e messaggi che hanno reso immortale il fumetto dell’autore britannico. Grazie ad un cast praticamente perfetto ed una regia attenta ed epica, The Sandman rappresenta uno dei migliori prodotti seriali del 2022.