V Rising procede il suo lento ma inesorabile cammino. Da un’avvincente Early Access passando per una lodevole release completa su PC (via Steam), l’interessante mix tra ARPG e survival arriva adesso su PlayStation 5 pronto a conquistare l’utenza Sony a colpi di succhiasangue e castelli diroccati.
Nel corso degli anni abbiamo dedicato non poca attenzione al progetto di Stunlock Studios. A partire dalla prima opinione della versione beta del titolo nel lontano Maggio 2022, per poi passare all’Early Access dell’anno successivo con le impressioni del buon Stefano, giungendo infine alla recensione di V Rising nella sua versione completa uscita un mese fa per PC a firma di Edoardo. Insomma: se ci seguite da tempo, sapete già quanto questa opera vampiresca ci abbia convinto a più riprese grazie alla sua capacità di combinare “abilmente meccaniche dei GdR action unendole a quelle dei Survival, riuscendo a risultare in qualche modo innovativo pur senza staccarsi dai canoni di entrambi i generi e, anzi, unendo molti elementi MMORPG, crea un universo dinamico e divertente da giocare, con una lore creata dai giocatori stessi, soprattutto nei server più concentrati sul roleplay.“
In questa sede, vi parleremo ancora del vampirismo secondo Stunlock Studios, soffermandoci, più che sulle qualità intrinseche della produzione, sul lavoro di adattamento del titolo all’alba (ehm…) della sua release per PlayStation 5, prevista per l’11 Giugno.
Versione testata: PlayStation 5
… chi sarà mai? Andiamo a vedere
Tutto molto bello ma… cos’è V Rising?
Se non avete seguito le sue vicende di sviluppo, possiamo riassumere la produzione Stunlock Studios come un coraggioso ed intrigante esperimento. Prendete l’appeal dei più tremendi e spietati vampiri, aggiungete un gameplay da ARPG, mischiate tutto ad una parte survival/gestionale e calate il tutto in un contesto prevalentemente multiplayer. Confusi? Ci spieghiamo meglio.
V Rising ci mette nei panni di un vampiro risvegliatosi dopo anni (o meglio, secoli) di inattività, in un contesto in cui la sua specie è stata largamente sconfitta dagli umani e solo poche creature di enorme potenza hanno preservato il proprio dominio. Gravemente indeboliti dal torpore del tempo, il nostro alter ego dai canini aguzzi dovrà esplorare un mondo aperto succhiando sangue, racimolando risorse, migliorando il proprio equipaggiamento e… costruendo il proprio castello. Tutto pur di affermare nuovamente l’antica forza e reclamare il trono di creatura più temibile dell’oscurità.
Non aspettatevi una trama dai grandi risvolti, bensì un canovaccio abbastanza semplice che ci fornisce tuttavia un pretesto sempre nuovo per affrontare il prossimo grande avversario, vuoi per sbloccare una nuova abilità o per accedere ad inedite risorse.
V Rising è infatti costruito attorno ad una progressione lenta ma costante. Ogni azione comporterà una conseguenza, che potrà andare dall’accumulo di esperienza in combattimento al reperimento di materie prime. Proprio il farming di risorse riveste un ruolo centrale, perché costruire la propria dimora non sarà solo un vezzo estetico. Banchi di lavoro, strumenti di sintetizzazione per materiali avanzati, sistemi di difesa dai raggi solari… in V Rising il senso di crescita è pressoché saldo grazie ad un numero ragguardevole di gratificanti contenuti. Verrete continuamente ricompensati dei vostri sforzi, delle vostre esplorazioni e delle vostre vittorie. Come? Beh, lo vedrete giocando.
E ciò che manca a manca, non manca a destra
Compreso il gameplay loop alla base di V Rising, bisogna considerare le diverse modalità attraverso cui godere di un titolo pensato principalmente con l’online in testa… ma non solo.
Possibile infatti avventurarsi in partite private, a tutti gli effetti single player, in cui affrontare l’avventura vampiresca in solitudine. Un’opzione che abbiamo trovato indubbiamente funzionale ma che probabilmente mortifica le intenzioni degli sviluppatori.
Dall’altro lato infatti è possibile accedere a server PvP e PvE. Qui V Rising alza grandemente il proprio livello, aprendosi non solo a dinamiche lasciate all’iniziativa dei giocatori, capaci di instaurare vere e proprie alleanze di sangue o rivalità letali, con logiche e dinamiche quasi da MMORPG.
Riassunti per sommi capi i capisaldi di game design di V Rising (per i cui approfondimenti vi rimandiamo ai già citati precedenti coverage), la domanda adesso è: come si è adattato un concept di questo tipo all’infrastruttura PlayStation 5?
Risposta: sorprendentemente bene. Al di là dell’aspetto tecnico, solido e performante come su PC, è la resa grafica che ci ha convinto. Nonostante non ci siano grandi composizioni poligonali o animazioni da tripla A, V Rising convince a pieni voti non solo grazie ad uno stile indovinato, ma anche grazie alla distruttibilità degli ambienti ed alla loro interattività (spoiler: siete vampiri quindi magari un po’ di ombra di giorno fa comodo…). Insomma, l’esordio nel mondo console dello sviluppatore svedese è assolutamente incoraggiante.
L’inganno della cadrega
Dal versante ludico invece, com’è la situazione? Qui occorre fare una distinzione.
La parte prettamente action è stata adattata impeccabilmente. V Rising su PS5 vi ricorderà molti altri ARPG isometrici blasonati, non distanziandosene molto nel feeling e nell’azione complessiva. Il framerate è risultato stabile nella nostra prova anche nelle situazioni più convulse, anche a fronte di una minore immediatezza nella scelta di talune opzioni (semplificate a metà tra shortcut e menù radiali).
Viceversa, la parte gestionale che richiederà di costruire il vostro castello dei sogni (anzi, degli incubi) paga il pegno del passaggio da mouse e tastiere verso il DualSense. Soprattutto all’inizio, risulterà piuttosto farraginoso gestire inquadrature e disporre costruzioni, complice anche un tutorial piuttosto stringato che forse poteva essere maggiormente user friendly. Ovviamente non è nulla di complesso, però se consideriamo che anche alla release PlayStation 5 continua a mancare il supporto alla lingua italiana beh… non è una situazione che renderà felici molte persone.
V Rising su PlayStation 5 è dunque un ottimo risultato, capace di trasportare gli stessi feeling della versione PC anche nel mondo console, anche al netto di qualche inevitabile variazione.
Arrivati a questo punto, dopo esserci sempre approcciati per anni alla creatura di Stunlock Studios, siamo genuinamente curiosi di come riuscirà ad imporsi nel panorama console. Mentre su PC il titolo ha trovato fin da subito la propria dimensione raccogliendo un sensazionale successo di critica e pubblico, non sappiamo se V Rising saprà replicare lo stesso andamento anche su PlayStation 5. Da un lato c’è un ARPG assuefacente, capace di mescolarsi con meccaniche survival, gestionali ed eventualmente MMORPG. Dall’altro lato c’è un prodotto molto peculiare che potrebbe incontrare resistenze soprattutto per il proprio particolare paradigma di fruizione, capace di essere anche tremendamente punitivo coi neofiti. Sarà una battaglia interessante… che vinca il vampiro migliore.
Commento finale
V Rising si affaccia al mercato console preservando tutte le grandi caratteristiche che lo han reso uno degli indie più intriganti degli ultimi anni. Metà ARPG isometrico e metà survival gestionale, l’opera del team svedese Stunlock Studios gode anche su PlayStation 5 dello stesso fascino esercitato nella versione PC. Tuttavia, proprio le sue estreme peculiarità ed originalità potrebbero renderlo meno digeribile dall’utenza console, anche a fronte di alcuni inevitabili adattamenti al diverso ecosistema di riferimento. Dategli un’opportunità: volete mettere la soddisfazione di far diventare Brambilla Fumagalli il vampiro più potente e temuto di tutti?