Recensione Need For Speed: Undercover

Riuscirà questa volta Need For Speed a tornare ai livelli di un tempo?

Di Nuovo Need For Speed

Anche quest’ anno è arrivato l’appuntamento con il nuovo capitolo della serie Need for Speed. Da 13 anni ormai Electronic Arts propone questo brand con cadenza annuale. L’ultimo capitolo della serie, (Pro Street) però si era rivelato un vero e proprio buco nell’acqua. Questo a causa della scelta di EA di sconvolgere completamente NFS cercando di proporre un gioco con uno stile di guida più simulativo che arcade, il tutto non più in corse clandestine, ma su pista, il risultato finale si presentò come un’incompleta via di mezzo, con una guidabilità che faceva rimpiangere i precedenti capitoli.

EA, messa da parte questa brutta parentesi di Pro Street, tenta quest’anno di riportare il suo brand agli antichi fasti, nel quale rincorrere la polizia e “avere bisogno di velocità”, era diventato un vero e proprio punto di riferimento nei giochi di guida arcade.


Non sempre è facile però cercare di riesumare vecchi gameplay mischiandone contenuti nuovi. Si rischia infatti di dare quella brutta sensazione di già visto, che nessun videogiocatore vorrebbe mai trovare in un nuovo gioco.


Sotto Copertura a 200 Km/h

Undercover nato come seguito spirituale di Most Wanted cerca di riproporre il vecchio stile Need For Speed con cui la serie è diventata tanto amata fra i suoi fan. Il giocatore si ritroverà dunque nella grande metropoli di Tri – City dove avrà la possibilità di esplorarla in piena libertà, trovando sul suo cammino varie sfide da affrontare, accompagnate da auto volanti della polizia che faranno di tutto per impedire lo svolgersi di queste corse clandestine. Se la miscela non fosse bastata i ragazzi di EA quest’anno hanno voluto proporre una trama, fatto inusuale per un gioco automobilistico.

La Campagna singola si apre con un filmato gestito dal motore grafico del gioco, dove un’ auto rossa cerca di sfuggire alla polizia, dopo pochi istanti il giocatore sarà proiettato alla guida di questo bolide, per cercare di cavarsela, ma sarà comunque acciuffato dai piedipiatti come da copione. Qui inizia la vera storia del gioco, accompagnata da filmati cinematografici, davvero ben realizzati e coinvolgenti, a cui partecipano anche due attrici in carne e ossa come Christina Milian e Maggie Q. Il tutto immergerà il giocatore in maniera tale da sentirsi quasi parte di un film della serie Fast and Furios. Il protagonista impersonerà un infiltrato che dovrà entrare nel giro delle corse clandestine grazie all’aiuto di una squadra investigativa, alla FBI, per smascherare chi sta a capo di queste gare.


Tredici anni e sentirli tutti

La struttura di gioco di Undercover, ripropone la modalità esplora già vista in passato, ma girovagando per la città il giocatore si accorgerà sin da subito che in fin dei conti questa scelta di libertà è pressoché inutile dato che tutte le sfide faranno comunque parte di un percorso obbligato e lineare da dover seguire. Inoltre nella città, non si annovera come in passato la presenza di garage e concessionarie segrete, che giustifichino almeno in parte la scelta del giocatore di adottare uno stile di gioco libero.

Ecco allora che per chi vuole, premendo semplicemente TAB durante la modalità esplora si potrà accedere direttamente alla sfida più vicina, o altrimenti scegliendo gli eventi dalla mappa GPS, rendendo il tutto più facile e meno frustrante.
Nonostante questo passo falso, quest’anno sono state aggiunte delle sfide davvero divertenti, oltre alle solite gare. Molto interessanti sono le sfide in autostrada dove il giocatore dovrà staccare l’avversario di almeno trecento metri cercando di schivare le altre auto. La buona conferma degli inseguimenti della polizia sempre ben realizzati come nei vecchi episodi della serie, aggiunge un pizzico di adrenalina in più, quando il giocatore si troverà in sella ad una macchina rubata e dovrà portarla in un officina senza distruggerla.


La personalizzazione del nostro parco auto, cavallo di battaglia della serie, è davvero spoglio per quanto riguarda l’estetica, con poca varietà mentre dal punto di vista delle modifiche tecniche risulterà inutile, visto che le implementazioni ai motori dei nostri bolidi non daranno alcun vantaggio prestazionale durante la gare.

Il sistema di guida è semplice e immediato come deve esser un gioco arcade, da segnalare comunque che l’uso di un buon gamepad o un volante, renderà l’esperienza di gioco più coinvolgente e divertente. Purtroppo però nonostante una buona giocabilità, il titolo è minato da una semplicità disarmante,dove il giocatore anche meno esperto dopo un paio di ore diventerà un campione, trovandosi in molte sfide a gareggiare praticamente da solo, dopo un paio di curve.


L’ Intelligenza Artificiale, soprattutto durante gli inseguimenti con la polizia è ben realizzata, e metterà in seria difficoltà anche i giocatori più agguerriti e spezzerà il ritmo di gioco, visto la monotonia e la ripetitività. Grazie a EA Nation, sarà possibile sfrecciare per le strade di Tri-City con in nostri bolidi anche in modalità online e provare una nuova modalità, dove dei giocatori faranno la parte dei poliziotti e dovranno cercare di catturare altri giocatori.


La carrozzeria non brilla più come prima

La grafica di Undercover non è sicuramente all’altezza dei tempi. Le ambientazioni sono prive di dettagli e poco definite, le ombre scalettate, non si hanno effetti meteorologici e il cambio giorno-notte, si correrà dunque sempre al sole.
La mediocrità della grafica è accompagnata da un motore grafico che non sta dietro alle richieste dei giochi moderni, infatti si trovano frequenti cali di frame rate, e effetti stuttering che minano la fluidità del gioco. Bisogna ammettere però che i modelli delle auto sono ben fatti e durante le sessioni di gioco si possono ammirare fantastici giochi di luce, a volte addirittura esagerati. Anche il comparto audio è ben fatto, con colonne sonore azzeccate allo stile del gioco e un doppiaggio nelle scene di intermezzo degno di nota, oltre a una buona realizzazione dei rombi dei motori dei bolidi che vedremo sfrecciare sui nostri monitor.


Conclusione

La serie Need for Speed non riesce a trovare la giusta miscela per uscire da questo declino che di anno in anno sta portando il titolo a essere un gioco mediocre e ripetitivo. Anche quest’anno nonostante questa idea di inserire una trama nel gioco seppur abbastanza coinvolgente non riesce a tenere in piedi una struttura di gioco contraddittoria e ripetitiva. Siamo dunque arrivati alla fine di un epoca, oppure la EA capirà che è davvero arrivato il momento di dare una svolta definitiva e creare qualcosa di veramente innovativo e ben fatto.

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