Recensione Xbox 360, Too Human

Silicon Nights riscrive la mitologia nordica!

Introduzione

La genesi di Too Human risale all’oramai “lontano”, videoludicamente parlando, 2000, quando la software house Silicon Knights cominciò lo sviluppo del gioco su piattaforma Playstation. L’intervento di Nintendo successivamente fece si che il gioco diventasse un’esclusiva della console GameCube. Infine tra alterne vicende il titolo, che rappresenta il primo capitolo di una trilogia che strizza l’occhio alla mitologia nordica e alla cultura cyberpunk, finì per diventare esclusiva Microsoft subendo numerosi rimaneggiamenti al fine di adattarlo alle potenzialità della console di nuova generazione Xbox 360


Too Human


Gameplay

Nei panni di Baldur un cavaliere mitologico e del suo Branco di lupi dovremo salvare il mondo da una malvagia creatura robotica intenzionata a eliminare l’intero genere umano. Il gioco si presenta come un tipico hack and slash condito di elementi RPG che a dir la verità non risultano particolarmente riusciti vista la eccessiva omogeneità durante il gameplay delle caratteristiche dei diversi personaggi. La trama del gioco si dipana linearmente su circa 15 ore di gioco senza particolari colpi di scena fino alla fine quando questa sembra diventare più interessante anche in vista del capitolo successivo delle serie. Pagando pegno alla componente RPG del gioco, prima di iniziare la nostra avventura dovremo affrontare la scelta della classe del personaggio in base a quattro caratteristiche: i punti ferita, l’abilità in mischia, la balistica e l’armatura.

Il Campione è il personaggio più equilibrato, nonostante le sue specialità siano il combattimento aereo e gli attacchi critici; il BioIngegnere invece, sottovaluta la battaglia in mischia lasciando spazio alla possibilità di rigenerarsi e di curarsi da solo. Il Difensore può contare su un’alta resistenza fisica grazie alla sua efficace armatura, al contrario del Berseker che può infliggere seri danni grazie alle sue armi doppie. Infine, il Commando,che punta tutto sulla balistica, ovvero sull’abilità di usare gli esplosivi. Questa prima scelta si rivela solo parzialmente utile poiché una volta in battaglia lo stile di lotta dovuto alle abilità del personaggio non graverà molto sull’esito della stessa, risultando in routine piuttosto semplici e ripetitive.


Appena approdati nel sito dove compiremo la nostra prima missione, sbazzarsi di GRNDL-1, una creatura robotica che minaccia da tempo il mondo intero, saremo accolti da un semplice tutorial su schermo che ci illustrerà le funzionalità di ogni tasto. Il tutorial risulta particolarmente utile ad abituarsi al sistema di gioco del titolo che prevede un utilizzo massivo della levetta analogica destra. Per attaccare infatti sarà necessario ruotare e muovere la levetta verso i nemici per poter sferrare i fendenti letali. Accanto alla spada il personaggio è dotato di due pistole utilizzabili attraverso la pressione dei tasti LT e RT.

Poco dopo ci ritroveremo nel nostro primo combattimento contro alcuni nemici robotici molto similo agli abietti di Gears of War.


Nel complesso il sistema è ben calibrato ma piuttosto scomodo. A tutto cio’ si aggiunge un sistema di lock-on che lascia poca libertà di movimento durante gli scontri. Sin dalle battute iniziali infatti, oltre ai semplici nemici dalle mani pesanti, troveremo nemici abili negli attacchi a distanza capaci di atterrarci con un sol colpo di lanciamissili ed in questi casi, a causa appunto il sistema di lock on troppo pervasivo, l’intera azione puo’ risultare alquanto svervante. L’ IA è piuttosto ripetitiva e complice il fatto che è impossibile morire, il gioco risulta sin troppo semplice. Quando verremo abbattuti dai nemici, una Valkiria (forma mitologica collegata al dio Odino) scenderà dal cielo, ci coglierà in braccio e dopo un’estenuante attesa ci riporterà nel medesimo punto in cui siamo deceduti: nessuna forma di checkpoint quindi e niente respawn di nemici cosa che rende ancora più semplice il titolo.


Un Cyberspazio di ruolo

Battendo nemici e attivando tutti i pilastri presenti nei diversi livelli di gioco otterremo non solo achievements, ma anche nuove armi, nuove armature, nuovi oggetti e nuovi potenziamenti. Una volta entrati nel proprio inventario, sarà un gioco da ragazzi armare di tutto punto il nostro Baldur. La presenza di una modalità di customizzazione del proprio alter-ego e delle sue abilità di battaglia tramite uno schema ad albero che permetterà, mano a mano che si prenderanno decisioni, di mettersi dalla parte della terra o da quella degli abitanti del Cyber-Spazio, rende il gioco meno banale.

Un elemento particolarmente interessante è rappresentato proprio dal CyberSpazio. Si tratta di un ambiente insolito, sospeso nell’aria e caratterizzato da un’ambientazione cibernetica per l’appunto ma che emana tranquillità e pacatezza, come a simboleggiare un paradiso lontano. Ebbene, è qui che ci impadroniremo di tre poteri, fondamentali nel corso della storia, che sono: spinta, sollevamento e abilità nell’appiccare incendi. Ma ciò che più interessa del Cyber-Spazio e che rappresenta un’idea pressoché originale, è il fatto che tale mondo riflette quello reale. Spieghiamo: se per esempio nel mondo reale c’è una porta che non si apre, nessun problema, basterà recarsi nel Cyber-Spazio attraverso un pozzo, e rompere la porta lanciandogli un masso contro o con qualsiasi altro mezzo disponibile, per tornare nel mondo normale e trovare la porta aperta.

Interessante la modalità cooperativa per due persone tramite Xbox Live, per gli elementi di novità che apportano al gioco, rendendolo parzialmente più longevo e più giocabile .


Comparto tecnico e commenti finali

Il comparto tecnico alterna alti e bassi ma al solo pensiero che in principio avrebbe dovuto sfruttare l’Unreal Engine 3 di Epic ci mordiamo le mani. I momenti più bassi sono quelli durante le fasi di esplorazione mentre i più godibili durante le sequenze animate che si rivelano fantastiche per caratterizzazione e fluidità, tanto da sembrare vicine al futuro The Last Remnant. Ogni personaggio presenta un suo carisma, cosa che non si può dire invece dei nemici che ci accompagnano dall’inizio alla fine dell’avventura con gli stessi dettagli. La colonna sonora si dimostra all’altezza della situazione alternando motivi più spumeggianti e scanzonati girovagando per il Cyber-Spazio, a motivi più tetri durante le fasi di combattimento e di esplorazione. Nella media il doppiaggio, meno gli effetti sonori.

Too Human è un gioco che suscita opinioni discordanti: da una parte le critiche per le scelte riguardanti il sistema di combattimento, dall’altra l’apprezzamento verso alcuni elementi di gioco quali le ambientazioni particolarmente riuscite e lo stile che caratterizza ogni personaggio.

Too Human a nostro parere rappresenta soltanto un primo esperimento, il primo approccio della software house alla console di casa Microsoft con un titolo di questo tipo, utile a gettare le basi per i futuri capitoli che almeno per quanto riguarda la trama preannunciata sul finire di questo capitolo, sembrano promettere bene. Un titolo nella media insomma, che non puo’ certo definirsi capolavoro, ma che non puo’ essere neanche disprezzato vista la presenza di alcuni elementi che siamo certi verranno valorizzati maggiormente nei prossimi capitoli.

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